Nella tecnica diagnostica si sta facendo strada una nuova metodologia che utilizza i biosensori, dispositivi che riescono a rilevare la presenza di batteri, virus e molecole.
Topflight Italia, è focalizzata nella produzione di biosensori, basati primariamente sulla trasduzione di segnale elettrochimico. Pertanto vengono realizzati sensori che richiedono un circuito stampato accoppiato ad un reagente specifico.
Tecnicamente il biosensore lavora con un elemento biologico, detto bioricettore, fissato su un substrato che è in grado di trasformare una reazione biologica specifica, avvenuta tra l’elemento biologico e l’elemento ricercato, in un segnale rilevabile dal trasduttore. Il trasduttore riesce ad interpretare le variazioni del substrato, riproducendo così un segnale elettrico che può essere quindi osservato e misurato.
I biosensori, soprattutto quelli di tipo elettrochimico, risultano particolarmente adatti alla risoluzione di molti problemi analitici di vario tipo, riguardo le più diverse matrici, che si presentano in numero sempre maggiore nei vari settori delle Life Sciences.
L’azienda usa un approccio sistematico per supportare i propri clienti dalla fase di propotipo fino al lancio del sensore sul mercato.
Le capacità di Topflight Italia, permettono di fornire sia sensori intermedi, costituiti solo dal substrato conduttivo, che sensori finiti, comprensivi del deposito dei reagenti e confezionati nel suo finale contenitore.
La tecnologia primaria che viene utilizzata è quella di depositare materiali conduttivi e non conduttivi su strati di materiale plastico per formare elettrodi, usando le tecniche di screen printing, laminatura, assemblaggio e tranciatura.
Topflight Italia, è in grado non solo di stampare materiali conduttivi, ma anche di depositare reagenti con una deposizione molto accurata e precisa, usando tecniche esclusive. Lo sviluppo di biosensori è ormai favorito dalla possibilità di acquisizione ed elaborazione dei segnali mediante computer e metodi di “pattern recognition”.
Le Applicazioni
Le prime più estese applicazioni di questi sistemi sono state quelle rivolte al campo medico diagnostico come glicemia, acido lattico, ecc.
Più recentemente, molta attenzione è stata rivolta allo sviluppo di biosensori con possibilità d’impiego nell’analisi e nei controlli nel campo dell’industria alimentare, farmaceutica ed ambientale. Ad esempio nel campo dell’analisi chimica degli alimenti, i biosensori possono essere impiegati per i seguenti scopi:
- per analizzare alcuni componenti dei cibi, che debbano essere determinati con elevata sensibilità e specificità, ma anche con rapidità ed economicità. Questo tipo di determinazione incomincia ad essere impiegato anche nel caso di prodotti farmaceutici;
- per determinare sostanze chimiche che fungano da indicatori, ad esempio dell’inquinamento microbico presente in un alimento, o del deterioramento di quest’ultimo, ad esempio causato da processi ossidativi. I biosensori possono essere quindi impiegati per verificare lo stato di freschezza e quindi anche per valutare ragionevolmente la probabilità di buona conservazione, in determinate condizioni, per periodi di tempo più o meno lunghi, di alcuni prodotti alimentari, ma anche di prodotti farmaceutici;
- per rivelare la presenza di tracce di composti chimici contaminanti, di tossine, oppure di additivi, conservanti ecc.;
- per fungere da rivelatori di processi cromatografici.
Numerosissime anche le applicazioni in campo ambientale per la determinazione di pesticidi, idrocarburi, gas tossici e della qualità delle acque.
I biosensori sono dispositivi in crescente applicazione in ragione della loro praticità d’uso, del basso costo e dell’affidabilità scientifica dei risultati. Rispetto ai metodi di analisi classici, i biosensori offrono una serie di vantaggi. Grazie alla loro specificità e semplicità di utilizzo, si prestano ad essere realizzati in versione “monouso” da utilizzare anche a casa dall’utente meno esperto. Inoltre, normalmente rendono superfluo il pretrattamento del campione da analizzare e l’utilizzo di reagenti dalla soluzione tampone. Di conseguenza l’analisi richiede poco tempo, è più affidabile e più economica oltre a richiedere in molti casi basse concentrazioni della sostanza oggetto di test. È possibile inoltre sviluppare biosensori a risposta rapida che, rispondendo dopo 5-30 secondi, consentendo un monitoraggio quasi continuo.