L’algoritmo Art (Automated Recommendation Tool), messo a punto dai ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory, è in grado di prevedere come determinate modifiche del Dna o dei processi biochimici di una cellula possano cambiarne il comportamento, guidando la sua ingegnerizzazione
L’Intelligenza artificiale è la nuova alleata della biologia sintetica.
Un team di ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory (Berkeley Lab), negli Stati Uniti, è riuscito ad adattare glialgoritmi di apprendimento automatico alle esigenze della biologia sintetica per guidare lo sviluppo di cellule che non esistono in natura.
I risultati di due loro studi, pubblicati su Nature Communication, aprono la strada allo sviluppo di nuove tecniche utili per riprogettare velocemente sistemi viventi come lieviti e batteri per numerose applicazioni, dalla produzione di farmaci aquella di biocarburanti.
Il nuovo Algoritmo
Il loro nuovoalgoritmo Art (Automated Recommendation Tool), in attesa di brevetto, è in grado, dopo un semplice addestramento, di prevedere come determinate modifiche del Dna o dei processi biochimici di una cellula possono cambiarne il comportamento, guidando la sua ingegnerizzazione.
“Le possibilità sono rivoluzionarie”, ha spiegato il coordinatore della ricerca, Hector Garcia Martin.
“Ora la bioingegneria è un processo molto lento: sono serviti anni per creare il farmaco antimalarico artemisinina.
Se invece sei in grado di creare nuove cellule per un’indicazione specifica in un paio di settimane o mesi, puoi davvero stravolgere quello che puoi fare con la bioingegneria”.