SIEMENS: La digitalizzazione sta trasformando l’industria.

Una produzione più flessibile, una maggiore produttività e lo sviluppo di nuovi modelli di business sono oggi possibili grazie a soluzioni digitali

Ma il futuro dell’industria offre ancora potenziale ulteriore: tecnologie all’avanguardia creeranno nuove opportunità, sia per le industrie discrete che di processo, per soddisfare le specifiche esigenze dei loro clienti.

Il portfolio di soluzioni Digital Enterprise consente alle aziende industriali di tutte le dimensioni di implementare tecnologie attuali e future per l’automazione e la digitalizzazione. In questo modo possono sfruttare tutte le potenzialità legate all’Industria 4.0 e prepararsi per gli step successivi del loro percorso di trasformazione digitale.

Perché diventare una Digital Enterprise?

Come le aziende possono trarre il massimo delle opportunità messe a disposizione dalla digitalizzazione

Per consentire alle aziende di ottenere il massimo dalla digitalizzazione, Siemens sviluppa Digital Enterprise un portfolio omnicomprensivo di software e soluzioni di automazione. Supporta le industrie manifatturiere e di processo per renderle più veloci, flessibili ed efficienti.

Digitalizzazione dell’intera catena del valore

La Digital Enterprise consente alle aziende di ogni settore di integrare e digitalizzare i propri processi. L’approccio omnicomprensivo Siemens presenta offerte per la progettazione di prodotti, la pianificazione della produzione o ancora la progettazione di processi e impianti, e ancora, per l’ingegnerizzazione della produzione o l’ingegnerizzazione e la messa in servizio.

Include anche automazione, produzione, funzionamento e servizi. Anche fornitori e logistica possono essere integrati, sulla base di una piattaforma di collaborazione coerente. Le aziende possono avviare il processo di digitalizzazione in qualsiasi fase della catena del valore, su impianti nuovi ed esistenti, e basati su interfacce standard e aperte.

Unire mondo reale e virtuale

Lo sviluppo di un nuovo prodotto, la pianificazione di un nuovo impianto o la produzione con l’aiuto di strumenti digitali crea un’immagine virtuale dettagliata, il digital twin. Il “gemello digitale” permette di ottenere utili insight, grazie alla combinazione di simulazioni della realtà basate sull’analisi dei dati in un ambiente completamente virtuale. Ciò consente di creare innovazione più rapidamente e in modo più affidabile, richiedendo al contempo un numero significativamente inferiore di prototipi reali. Ancor più dati vengono creati quando viene realizzato il prodotto, o quando un impianto inizia a funzionare. Questi dati sulle prestazioni della produzione e del prodotto reale possono essere raccolti, analizzati e riportati nella fase di sviluppo. Ciò contribuisce a migliorare e ottimizzare i nuovi prodotti e i processi già dalle fasi iniziali.

In cosa consiste la Digital Enterprise

Per aiutare i clienti a sfruttare le opportunità riconducibili all’Industria 4.0, Siemens offre un portfolio di soluzioni che comprende gli elementi chiave della Digital Enterprise. Attraverso soluzioni scalabili, le aziende manifatturiere e di processo possono investire in questo ambito per digitalizzare completamente l’intera catena del valore.

Quando e come dovresti iniziare la trasformazione digitale? Come mettere in moto un progetto? Come inserire un programma di miglioramento continuo per la tua azienda?

Inizia la trasformazione digitale della tua azienda attraverso i servizi per la Digital Enterprise. Grazie all’ampia esperienza Siemens, unita alla completa conoscenza del mondo industriale, i nostri esperti possono supportarti nel tuo percorso, per rendere la tua azienda una Digital Enterprise. Rendi sviluppo dei tuoi prodotti e della produzione a prova di futuro: rapidità, efficienza e approccio olistico.

Tecnologie all’avanguardia: il futuro dell’industria

Le tecnologie all’avanguardia integrate nel portfolio Digital Enterprise consentono un utilizzo intelligente dei dati. Questo apre la strada al prossimo livello della trasformazione digitale dell’industria: la convergenza fra information technology e operational technology.

Con Industrial Edge si porta la digitalizzazione direttamente nei sistemi di produzione e automazione. In questo modo si combinano l’elaborazione dei dati locali, particolarmente performanti, con i vantaggi del cloud: analisi dei dati basata su app, infrastruttura come servizio e funzioni di aggiornamento centralizzate.

 Intelligenza artificiale e realtà aumentata

Le nuove tecnologie IT aiuteranno le aziende di tutti i settori ad affrontare le sfide future. Siemens è impegnata a integrare costantemente queste nuove tecnologie nel suo portfolio, contribuendo a strutturare il futuro dell’automazione.

 Industrial Mobile Communication (5G)  

L’Industrial 5G cambierà il modo in cui prendiamo decisioni, produciamo prodotti e manuteniamo fabbriche. L’affidabilità senza precedenti e i tempi di latenza molto bassi, nonché la connettività IIOT completa dell’Industrial 5G aprono la strada ad applicazioni pioneristiche nel mondo dell’industria.

Additive Manufacturing 

L’Additive Manufacturing sta rivoluzionando la produzione industriale. Siemens è l’unica azienda al mondo a offrire soluzioni di automazione e software in modo integrato per uso industriale.

MindSphere, il sistema operativo aperto per l’Internet of Things (IoT) basato su cloud

MindSphere consente alle industrie di tutto il mondo di collegare le proprie macchine e infrastrutture fisiche al mondo digitale. Supportando più protocolli contemporaneamente, semplifica in modo univoco le sfide di connettività che la maggior parte delle industrie affronta, offrendo ad ogni azienda la possibilità di diventare un’impresa digitale.

La Digital Enterprise nelle industrie di processo

Per ottimizzare i processi più lunghi aumentando flessibilità ed efficienza, può rivelarsi molto utile il digital twin. Si tratta di un modello di dati integrato che copre l’intero ciclo di vita di un impianto, ma può anche essere creato per quelli già esistenti.

La Digital Enterprise nelle industrie manifatturiere La Digital Enterprise Suite offre un portafoglio integrato di software industriali e automazione per l’industria manifatturiera. In questo modo per chi realizza prodotti, macchine o linee diventa possibile integrare e digitalizzare l’intera intera catena del valore, fornitori compresi.

Tecnologie abilitanti emergenti: il panorama italiano

Il Programma HORIZON 2020 è stato senza alcun dubbio lo strumento principe che ha permesso un adeguato livello di sviluppo delle Tecnologie abilitanti chiave (KET) nei Paesi Europei e, particolarmente, in Italia

Il Sistema della Ricerca e Innovazione italiano è sempre stato caratterizzato da una particolare frammentazione: un individualismo marcato e una limitata propensione alla cooperazione, fattori che, ovviamente, rendono complesso anche il processo di trasferimento tecnologico dal Sistema della Ricerca a quello dell’Innovazione. In riferimento al settore delle KET, la spinta di HORIZON 2020 ha aiutato a superare parzialmente questa criticità, generando collaborazioni pubblico-privato di particolare rilevanza.

Sotto la spinta complessiva di queste azioni, il Sistema italiano della Ricerca e Innovazione si è sviluppato sostanzialmente lungo tre direzioni: adeguamento del percorso educativo dei laureati e formazione permanente dei lavoratori; sviluppo della competitività del Sistema industriale. Assicurare l’impatto sociale dei risultati della R&I. Secondo l’ISTAT, su un campione di 400.000 aziende, il 52.3% può essere definito non sostenibile, il 15% leggermente sostenibile, il 15.1% mediamente sostenibile e il 17.6% altamente sostenibile.

Aziende sostenibili e produttività

Risulta molto interessante la considerazione riguardo la produttività: in rapporto alle aziende con sostenibilità zero, prese come riferimento, si osserva un aumento della produttività all’aumentare della sostenibilità.
Questo risultato è dovuto anche alla significativa partecipazione delle organizzazioni italiane, sia pubbliche che private, ai temi di HORIZON 2020, tra i quali NMBP e altri come ad esempio Science with and for Society.
Il programma di finanziamento NMBP ha perciò avuto il ruolo di generare un cambiamento nella cultura degli attori italiani nella Ricerca ed Innovazione, promuovendo non solo una crescita di competenze specifiche, ma anche una soddisfacente consapevolezza della necessità di indirizzare e integrare gli aspetti economici, ambientali e sociali dell’Innovazione.

Tale patrimonio di competenze ed approcci potrà essere valorizzato e capitalizzato nell’ambito del prossimo Programma Horizon Europe e nello specifico nell’area del Pillar 2: Digital, Industry and Space? Considerando gli orientamenti prioritari della R&I nel nuovo programma, la risposta può solo essere affermativa.

Orientamenti di R&I in “Digital, Industry and Space”

Nello specifico, due sono i temi di particolare rilevanza per l’Italia:

Il primo riguarda le tecnologie digitali e in particolare lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, che nella visione italiana è comunque sempre approcciata con una visione antropocentrica. I principali interessi industriali riguardano i seguenti settori:
– Industria Farmaceutica (Drug Discovery, Drug Delivery and Clinical Applications);
– Industria Automotive (Autonomus Driving, Predective Maintanance, Cyber Car, Connected Supply Chain);
– Microelettronica (Smart Driving, Smart Industry, Smart Home and Smart Things);

Il secondo è relativo alla buona posizione Italiana nel campo dei Materiali Avanzati. Partendo dalla considerazione che lo sviluppo di tecnologie per le energie rinnovabili e sostenibili dipende in maniera critica dall’abilità di disegnare e realizzare materiali con proprietà ottimali, la realizzazione di materiali adatti allo scopo non può prescindere dalla connessione tra predizione, sintesi e caratterizzazione dei materiali stessi. L’uso incrementale di strumenti computazionali, la nuova generazione di base di dati dei materiali, hanno sostanzialmente accelerato queste attività. E’ perciò il tempo opportuno per considerare le prospettive future dei materiali attraverso un approccio di design.

L’emergente transizione economica e sociale rende consapevole il sistema italiano della R&I dei vantaggi che possono derivare dal valore della sostenibilità. Per le aziende gli impegni verso questa direzione sostenibile si muovono lungo due traiettorie principali:

a) Essere consapevoli dell’impatto delle attività;

b) Fare un uso responsabile delle seguenti sei forme di Capitale:
Il capitale NATURALE fornisce risorse alle attività produttive industriali e alimenta la disponibilità di scarti generati;
Il capitale UMANO, con la conoscenza e le competenze degli addetti per portare a compimento le attività di business in modo efficiente e concreto;
Il capitale INTELLETTUALE, ovvero brevetti, tecnologie, know-how, informazioni sui client, che contribuiscono alla creazione di valore per l’azienda;
– Il capitale MANIFATTURIERO, composto da asset tangibili che, assieme a quelli intangibili, contribuiscono alla creazione di valore per l’azienda;
– Il capitale SOCIALE, cioè il sistema di relazioni dell’azienda con gli stakeholders inclusi i propri dipendenti;
Il capitale FINANZIARIO che fornisce all’azienda le risorse necessarie per i bisogni del business.

In conclusione, il sistema italiano della R&I è pronto ad inserirsi adeguatamente nella prossima programmazione europea, consapevole che una partecipazione adeguata non potrà che tradursi in una ampia serie di opportunità:
• Un Sistema di eco-innovazione più flessibile e dinamico
• Una migliore cooperazione pubblico-privato (ridotta frammentazione)
• Trasferimento tecnologico (migliorare il trasferimento dei risultati della ricerca)
• Partecipazione di PMI e Grandi Imprese e Programmi nazionali
• Migliore accesso alla finanza per la R&I
• Disponibilità di venture capital
• Infrastrutture di Ricerca e, quindi, miglior accesso a competenze e strumentazioni

(fonte AIRI)

Global Industrie 2020 a Parigi

Con un focus su elettronica, materie plastiche, tecnologie di superficie.

Con 2.500 espositori provenienti da tutto il mondo e 45.861 visitatori nel 2019, torna il Salone Internazionale dell’industria, che si terrà a Parigi dal 31 marzo al 3 aprile prossimi. Tra le novità di questa terza edizione il concorso Golden Tech

Grande attesa per il Salone Global Industrie, l’evento europeo dedicato all’eccellenza della tecnologia applicata all’industria, che si terrà dal 31 marzo al 3 aprile a Parigi presso Paris Nord Villepinte.

Su 110.000 metri quadrati di superficie, sono attesi 2.500 espositori che coprono l’intero ecosistema industriale, e oltre 45mila visitatori.

Global Industrie 2020 si sta riorganizzando in una ventina di grandi settori industriali che permettono una migliore leggibilità dell’evento – spiega il Direttore Sébastien Gillet – Tuttavia, i saloni che compongono Global Industrie (Midest Iindustrie, Tolexpo e Smart Industries), marchi cari ai visitatori e agli espositori, manterranno la propria identità.

Su scala globale, infatti, l’offerta proposta comprenderà l’intero ecosistema industriale, (dai fornitori ai produttori di attrezzature, dalle start-up ai grandi gruppi), tutta la catena di valore (ricerca e innovazione, progettazione, produzione, servizi, formazione) e le filiere di utilizzo (trasporti e mobilità, energia, agroalimentare, infrastrutture, beni di consumo, prodotti chimici, cosmetologia, prodotti farmaceutici, difesa/militare, metallurgia, siderurgia). Questa nuova settorializzazione migliora l’esperienza del visitatore e lo aiuta ad avere una visione il più completa ed esaustiva possibile dell’industria in generale e di quella del futuro in particolare.

Basta con i pregiudizi anti impresa

Osservare e valutare i dati più recenti dell’export lombardo consente di capire meglio l’entità del freno alla crescita purtroppo regalatoci dalla politica da inizio 2018

Hanno pesato infatti il rallentamento del commercio mondiale, creato dalla guerra dei dazi voluta dagli Stati Uniti di Trump.

Purtroppo, in sede domestica, gli errori gravi compiuti dai governi italiani in base a un forte pregiudizio anti impresa hanno fortemente frenato la componente degli investimenti privati nazionali e scoraggiato quelli esteri, deprimendo la domanda interna e riconsegnandoci alla crescita zero.

La Lombardia si batte bene, ma purtroppo la nuova grande frenata italiana ha finito per investire anche noi.

Se consideriamo il Pil, quello lombardo nel 2018 ha segnato +1,0% dopo il +2,7% del 2017. E negli anni di ripresina nazionale 2014-2018 la Lombardia è cresciuta di un robusto +7,4%, che si confronta con il +4,6% dell’Italia.

Rispetto ai livelli precrisi 2008, la Lombardia è sopra del +1,1%, mentre l’Italia ancora indietro del -3,3%. Ma la frenata nel 2018 ha spinto anche la produzione manifatturiera lombarda a ridimensionarsi pesantemente nel corso del 2019, registrando nei primi nove mesi dell’anno solo un magro -0,3%, rispetto al +3,0% totalizzato nell’intero anno precedente.

Il rallentamento nei nostri territori del manifatturiero si estende a larga parte della fascia pedemontana del Nord Italia.

Nelle province lombarde tra gennaio e settembre 2019 registravano performance negative -Monza (-1,1%), Bergamo (-1,0%), Brescia (-1,0%), Lecco (-0,8%), Varese (- 0,1%). Mentre, Milano e le altre province hanno mantenuto un segno positivo, ma con incipienti andamenti di frenata.

(fonte Assolombarda)