Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design

Credito di imposta

La misura del credito d’imposta si pone l’obiettivo di stimolare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e per favorirne i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale

Quali vantaggi

Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico:

  • il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 12% delle spese agevolabili nel limite massimo di 3 milioni di euro.

Attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati:

  • il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro
  • il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro in caso di attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.

Attività di design e ideazione estetica per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo e della ceramica, e altri individuati con successivo decreto ministeriale:

  • il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione.

La base di calcolo del credito d’imposta deve essere assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili.

Nel rispetto dei massimali indicati, e a condizione della separazione analitica dei progetti e delle spese ammissibili pertinenti alle diverse tipologie di attività, è possibile applicare il beneficio anche per più attività ammissibili nello stesso periodo d’imposta.

A chi si rivolge

Tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale. Sono inoltre escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

La fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Come si accede

Il credito si applica alle spese in   sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019.

Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti.

Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 euro.

Le imprese, inoltre, sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte.

Le imprese che intendono fruire dell’agevolazione sono tenute ad effettuare una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico.

Il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della comunicazione saranno stabiliti con apposito decreto direttoriale. La comunicazione è richiesta al solo fine di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative.

SKF Nuovo sensore wireless

Consente il monitoraggio automatizzato delle macchine rotanti

SKF presenta un sensore di temperatura e vibrazioni compatto ed economico per monitorare le condizioni dei componenti rotanti sui macchinari industriali pesanti

Sviluppato per l’impiego come parte della soluzione SKF Rotating Equipment Performance (REP), questo sensore, noto come SKF Enlight Collect IMx-1, consente ai clienti di ridurre sia i costosi tempi di fermo non programmati sia i costi di manutenzione.

“Gli stabilimenti industriali sono sottoposti a una pressione crescente e, di conseguenza, stanno aumentando le ore di produzione. I clienti devono poter evitare tempi di fermo macchina non programmati e, al contempo, ridurre gli investimenti di capitale.

Con il nuovo SKF Enlight Collect IMx-1 possono facilmente sottoscrivere un contratto per attivare un servizio in abbonamento o basato sulle prestazioni, che consenta loro di accedere alla manutenzione predittiva automatizzata e assicurare prestazioni affidabili delle macchine rotanti rispettando il budget operativo”, spiega Chris James, Product Line Manager SKF.

Alimentato da batterie di lunga durata, questo sensore economico si può impiegare su larga scala per automatizzare l’acquisizione dei dati relativi alle condizioni macchina, una procedura generalmente affidata a tecnici muniti di dispositivi manuali portatili.

Se il sensore viene montato, ad esempio, su un supporto cuscinetto, i dati acquisiti possono essere inviati in modo wireless alla rete di computer host, da cui vengono trasmessi ai centri SKF REP che forniscono servizi di analisi basati sul cloud.

“Questi nuovi sensori robusti e di alta precisione consentono di acquisire i dati con maggiore frequenza, ovvero in ore e giorni anziché settimane e mesi, da posizioni in precedenza manualmente inaccessibili e avvalendosi di un minor numero di tecnici”, aggiunge Chris James.

Il sistema è basato su una “rete mesh” che consente lo scambio e la trasmissione dei dati tra i sensori. Ciò significa che i dati si possono veicolare bypassando ostacoli radio, come tubature o recipienti per lo stoccaggio dei liquidi, che costituiscono blocchi per i segnali nel caso dei sistemi linea di vista tradizionali, e quindi trasmettere a distanze maggiori, rispetto ai singoli dispositivi.

“La rete mesh si forma automaticamente, rendendo più rapida e semplice l’implementazione, rispetto ad altre tecnologie di comunicazione wireless, come il Wi-Fi o il Bluetooth.

Questo sistema è innovativo anche per il modo in cui gestisce la larghezza di banda disponibile e il consumo energetico del sensore, assicurando una durata delle batterie sufficiente per soddisfare le esigenze di contratti di servizio pluriennali”, conferma il Product Line Manager SKF.

L’SKF Enlight Collect IMx-1 è stato specificatamente progettato per ottenere una classe di protezione di ingresso elevata, ovvero IP69K.

Ciò significa che può operare in maniera affidabile anche se esposto a polvere, sporcizia, olio, grasso, agenti contaminanti, detriti presenti nell’aria, cambiamenti di temperatura, vento, pioggia, lavaggi con acqua calda ad alta pressione e altre condizioni avverse.

“Inoltre, il sensore acquisisce i dati in maniera coerente con il nostro dispositivo di acquisizione dati manuale, una funzione critica soprattutto per rilevare difetti dei cuscinetti in fase precoce. Benché i cuscinetti seriamente danneggiati siano relativamente facili da identificare, quando ciò avviene sono prossimi al cedimento, quindi è di vitale importanza rilevare i difetti il prima possibile, in modo da programmare le azioni correttive in tempo utile e ridurre al minimo le conseguenze negative”, commenta ancora Chris James.

Tuttavia, è difficile separare dal rumore di fondo i deboli segnali di un difetto in fase iniziale. Per fare ciò, l’SKF Enlight Collect IMx-1 si avvale della tecnologia dell’inviluppo dell’accelerazione di SKF.

“La qualità di un programma di condition monitoring è determinata dalla qualità delle misurazioni che esegue. SKF gestisce contratti di manutenzione predittiva su larga scala da decenni, quindi sappiamo quali sono le prestazioni che un dispositivo wireless deve assicurare e il risultato è l’SKF Enlight Collect IMx-1”, evidenzia Chris James.

Tuttavia, i dispositivi wireless, di per sé, non garantiscono prestazioni di rotazione affidabili e devono essere supportati da competenze professionali in ambito di analisi, per ottenere dati macchina e servizi di ingegneria meccanica adeguati e finalizzati ad agevolare le azioni correttive eventualmente necessarie. Ora, grazie a nuovi modelli di business basati su abbonamento e il livello dei servizi forniti, i clienti dispongono di una nuova alternativa per ottenere prestazioni ottimizzate delle attrezzature rotanti al giusto prezzo”, conclude Chris James.

https://www.skf.com/it

ROTORK: attuatori pneumatici K-TORK

ROTORK: attuatori pneumatici K-TORK

Utilizzati nel più grande retrofit di ultrafiltrazione pianificato nella storia degli Stati Uniti. Oltre 300 attuatori di furgone pneumatico Rotork K-TORK sono stati installati in uno dei più grandi impianti di membrana di ultrafiltrazione a bassa pressione (UF) della Florida

La pianta tratta l’acqua da due fonti separate, una per l’acqua di superficie dalla superficie di un lago e l’altra per le acque sotterranee dai campi del pozzo. È l’unico impianto di acqua potabile comunale di proprietà e gestito dalla contea e ha la capacità di elaborare 84 milioni di galloni al giorno (mgd) per oltre 350.000 residenti, con fino a 30 mgd trattati nel bacino di trattamento delle acque sotterranee separato.

Gli attuatori controllano il flusso di acqua superficiale all’esterno e all’esterno del sistema di membrana.

Ciò include l’acqua che entra per essere filtrata, l’acqua pulita che scorre fuori per essere utilizzata per l’approvvigionamento di acqua potabile e l’acqua pulita che scorre per pulire la membrana. Il processo UF rimuove le particelle dall’acqua per renderla adatta al consumo umano. Ha la capacità di elaborare 52 milioni di galloni di acqua al giorno.

L’installazione con attuatori è un notevole successo per Rotork, in quanto detiene la distinzione di essere il più grande progetto di retrofit UF previsto nella storia degli Stati Uniti. Il progetto prevede perfezionamenti del sistema di pretrattamento esistente, l’aggiunta di pre-schermi, la sostituzione di filtri multimediali con 12 treni UF immersi e l’aggiunta di sistemi ausiliari, tra cui il sistema Clean in Place (CIP), il sistema di neutralizzazione, il sistema di backwash, il sistema d’aria e i sistemi chimici di alimentazione e stoccaggio.

Gli attuatori di Rotork sono stati selezionati per questo progetto a causa dei loro cicli di modulazione ad alto servizio.

Gli attuatori K-TORK hanno una potenza di coppia fino a 18.300 Nm (155.000 lbf.in) e forniscono un controllo modulante preciso per valvole di controllo a un quarto di giro con una precisione dello 0,25%.

Capace di milioni di operazioni in tempi di ciclo veloci, il loro basso attrito, le guarnizioni per labbra a doppia opposizione garantiscono una durata operativa estremamente lunga.

La lunga storia di Rotork con le installazioni a membrana UF li ha resi una scelta ideale per questo progetto.

www.rotork.com

Festo LifeTech: tecnologia piezo-elettrica nelle valvole

FESTO Proportional flow control valve VEMD

Il settore healthcare si trova ogni anno ad affrontare un numero sempre maggiore di sfide per rispondere alle necessita di tutto il mondo

Sono molti i fattori globali che portano a investire in questo settore tra i quali l’aspetto demografico, arrivato a essere uno dei “megatrend” più influenti sul mercato a livello globale.

Alla base troviamo tre cause:

• l’incremento della popolazione: ormai abbiamo raggiunto i 7,2 miliardi. Dei quali un miliardo solo negli ultimi 12 anni;

• l’invecchiamento della popolazione: si stima che nel 2050 le persone over 60 raddoppieranno, raggiungendo i 2 miliardi;

• l’aumento di malattie legate all’urbanizzazione, all’impatto ambientale e alla mobilità globale.

Da parte delle autorità pubbliche si ha quindi la necessità di abbassare i costi legati alla sanità, aspetto che a sua volta comporta una crescente richiesta nell’ambito dell’assistenza sanitaria preventiva oltre che di diagnostica.

In sostanza, prevenire è meglio che curare, anche da un punto di vista di costi.
Per questo sviluppiamo tecnologie che puntano a migliorare le prestazioni degli strumenti medicali e da laboratorio. Si tratta di soluzioni facili da implementare, e che comportano una riduzione del time to market e dei costi di sviluppo.

LifeTech: campi applicativi

Oltre alle esigenze espresse dalle autorità, ci sono un altro paio di fattori di cui tenere conto:
• le persone anziane vogliono mantenere uno stile di vita adeguato con la possibilità di muoversi;
• il processo di laboratorio predominante è ancora manuale.

Festo è partita proprio da queste esigenze per realizzare le soluzioni del settore LifeTech, che si focalizza su tre campi applicativi:

Automazione di laboratorio (meccatronica);

Liquid Handling (controllo di liquidi);

Gas Handling (controllo gas medicali e ossigeno).

La divisione LifeTech dFesto offre soluzioni innovative nel campo della tecnologia medica e automazione di laboratorio, oltre a dare supporto ai produttori di sistemi e apparecchiature combinando qualità e massima efficienza.


In collaborazione con i suoi clienti, Festo sviluppa prodotti e sottosistemi per apparecchiature medicali e laboratori automatizzati, come:

• controllo e regolazione dei gas medicali;

• controllo della portata con valvole compatte per applicazioni di ventilazione e ossigenoterapia;

• controllo e dosaggio fluidi;

soluzioni pneumatiche per strumentazioni chirurgiche;

• soluzioni di automazione per laboratori.

In particolare, è stata integrata la tecnologia piezo-elettrica alle  valvole Festo, così da sviluppare soluzioni e sottosistemi per apparecchiature medicali che permettessero regolazione e controllo efficienti dei gas medicali e dell’ossigeno e quindi alla lifetech.

Le valvole proporzionali VEMP e VEAE.

VEAE: affidabilità e precisione

VEAE regola i flussi di gas, come ossigeno, azoto o gas inerti, in modo affidabile e preciso.
Si tratta di una valvola compatta, ideale per ventilatori fissi per ambulatori e ospedali.
Offre un controllo ottimale del flusso d’aria che la rende adatta all’uso in odontoiatria e chirurgia.

Una soluzione pensata sia per la tecnologia medica sia per le applicazioni in assemblaggio leggero, elettronica e industria dei semiconduttori.

Trovate maggiori dettagli al link:

https://www.festo.com/cms/it_it/62533.htm

Intelligenza Artificiale per identificare tumori al cervello

tumori al cervello intel labs
Intel Labs e University of Pennsylvania utilizzano questo nuovo metodo

Intel Labs e la Perelman School of Medicine della University of Pennsylvania (Penn Medicine) stanno sviluppando insieme una tecnologia per abilitare una federazione di 29 istituti di salute e ricerca, diretti da Penn Medicine, per addestrare modelli di intelligenza artificiale (AI) in grado di identificare tumori al cervello, utilizzando una tecnica di machine learning che tutela la privacy, chiamata federated learning (apprendimento federato o apprendimento collaborativo).

Il lavoro di Penn Medicine è finanziato dall’Informatics Technology for Cancer Research (ITCR) program del National Cancer Institute (NCI) del National Institutes of Health (NIH), attraverso un grant in tre anni di 1,2 milioni di dollari riconosciuto al responsabile scientifico, Dr. Spyridon Bakas, del Center for Biomedical Image Computing and Analytics (CBICA) della University of Pennsylvania.

“L’Artificial Intelligence mostra magnifiche prospettive per l’individuazione precoce dei tumori al cervello, ma richiederà più dati di quanti un singolo centro medico possieda, affinché possa sviluppare al massimo il proprio potenziale. Utilizzando il software e l’hardware di Intel e il supporto di alcune delle brillanti menti degli Intel Labs, lavoriamo con l’Università della Pennsylvania e una federazione di 29 centri medici per far progredire l’identificazione dei tumori al cervello e proteggere al contempo i dati sensibili dei pazienti”, afferma Jason Martin, Principal Engineer di Intel Labs.

Penn Medicine e 29 istituti di salute e ricerca di Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Svizzera e India, utilizzeranno il federated learning, ovvero un approccio distribuito al machine learning che consente alle organizzazioni di collaborare a progetti di deep learning senza condividere i dati dei pazienti.

Secondo l’American Brain Tumor Association (ABTA), circa 80.000 persone avranno una diagnosi di tumore al cervello quest’anno, con oltre 4.600 bambini fra di loro. Per addestrare e costruire un modello che individui un tumore al cervello che possa aiutare il riconoscimento precoce e un migliore risultato, i ricercatori necessitano dell’accesso a un grande numero di dati medici rilevanti.

Allo stesso tempo, è essenziale che questi dati restino privati e protetti ed è qui che entra in gioco il federated learning con la tecnologia di Intel.

Con l’utilizzo di questo approccio, i ricercatori di tutte le organizzazioni partner potranno lavorare insieme nella costruzione e l’addestramento di algoritmi di identificazione dei tumori al cervello, mantenendo protetti i dati medici sensibili.Per conoscere i dettagli su come funziona il federated learning di Intel e Penn Medicine è disponibile il link:

http://app.plan.intel.com/e/es?s=334284386&e=6512449&elqTrackId=3aaf88278dfe4cedbfa41a2fae7d1afe&elq=6dec3beac27546cfb85a20714a76126b&elqaid=57448&elqat=1

TOPFLIGHT ITALIA: Biosensori, soluzioni nell’analisi diagnostica

biosensori tecnica diagnostica

Nella tecnica diagnostica si sta facendo strada una nuova metodologia che utilizza i biosensori, dispositivi che riescono a rilevare la presenza di batteri, virus e molecole.

Topflight Italia, è focalizzata nella produzione di biosensori, basati primariamente sulla trasduzione di segnale elettrochimico. Pertanto vengono realizzati sensori che richiedono un circuito stampato accoppiato ad un reagente specifico.

Tecnicamente il biosensore lavora con un elemento biologico, detto bioricettore, fissato su un substrato che è in grado di trasformare una reazione biologica specifica, avvenuta tra l’elemento biologico e l’elemento ricercato, in un segnale rilevabile dal trasduttore. Il trasduttore riesce ad interpretare le variazioni del substrato, riproducendo così un segnale elettrico che può essere quindi osservato e misurato.

biosensori, soprattutto quelli di tipo elettrochimico, risultano particolarmente adatti alla risoluzione di molti problemi analitici di vario tipo, riguardo le più diverse matrici, che si presentano in numero sempre maggiore nei vari settori delle Life Sciences. 

L’azienda usa un approccio sistematico per supportare i propri clienti dalla fase di propotipo fino al lancio del sensore sul mercato.

Le capacità di Topflight Italia, permettono di fornire sia sensori intermedi, costituiti solo dal substrato conduttivo, che sensori finiti, comprensivi del deposito dei reagenti e confezionati nel suo finale contenitore.

La tecnologia primaria che viene utilizzata è quella di depositare materiali conduttivi e non conduttivi su strati di materiale plastico per formare elettrodi, usando le tecniche di screen printing, laminatura, assemblaggio e tranciatura.

Topflight Italia, è in grado non solo di stampare materiali conduttivi, ma anche di depositare reagenti con una deposizione molto accurata e precisa, usando tecniche esclusive. Lo sviluppo di biosensori è ormai favorito dalla possibilità di acquisizione ed elaborazione dei segnali mediante computer e metodi di pattern recognition”.

Le Applicazioni

Le prime più estese applicazioni di questi sistemi sono state quelle rivolte al campo medico diagnostico come glicemia, acido lattico, ecc.

Più recentemente, molta attenzione è stata rivolta allo sviluppo di biosensori con possibilità d’impiego nell’analisi e nei controlli nel campo dell’industria alimentare, farmaceutica ed ambientale. Ad esempio nel campo dell’analisi chimica degli alimenti, i biosensori possono essere impiegati per i seguenti scopi:

  1. per analizzare alcuni componenti dei cibi, che debbano essere determinati con elevata sensibilità e specificità, ma anche con rapidità ed economicità. Questo tipo di determinazione incomincia ad essere impiegato anche nel caso di prodotti farmaceutici;
  2. per determinare sostanze chimiche che fungano da indicatori, ad esempio dell’inquinamento microbico presente in un alimento, o del deterioramento di quest’ultimo, ad esempio causato da processi ossidativi. I biosensori possono essere quindi impiegati per verificare lo stato di freschezza e quindi anche per valutare ragionevolmente la probabilità di buona conservazione, in determinate condizioni, per periodi di tempo più o meno lunghi, di alcuni prodotti alimentari, ma anche di prodotti farmaceutici;
  3. per rivelare la presenza di tracce di composti chimici contaminanti, di tossine, oppure di additivi, conservanti ecc.;
  4. per fungere da rivelatori di processi cromatografici.

Numerosissime anche le applicazioni in campo ambientale per la determinazione di pesticidi, idrocarburi, gas tossici e della qualità delle acque.

I biosensori sono dispositivi in crescente applicazione in ragione della loro praticità d’uso, del basso costo e dell’affidabilità scientifica dei risultati. Rispetto ai metodi di analisi classici, i biosensori offrono una serie di vantaggi. Grazie alla loro specificità e semplicità di utilizzo, si prestano ad essere realizzati in versione “monouso” da utilizzare anche a casa dall’utente meno esperto. Inoltre, normalmente rendono superfluo il pretrattamento del campione da analizzare e l’utilizzo di reagenti dalla soluzione tampone. Di conseguenza l’analisi richiede poco tempo, è più affidabile e più economica oltre a richiedere in molti casi basse concentrazioni della sostanza oggetto di test. È possibile inoltre sviluppare biosensori a risposta rapida che, rispondendo dopo 5-30 secondi, consentendo un monitoraggio quasi continuo.

Crédit Agricole Italia sostiene l’Automazione industriale

Credit Agricole Italia e Gruppo Camozzi
Crédit Agricole Italia e SACE a sostegno della crescita del Gruppo Camozzi

In quest’ultima operazione, Crédit Agricole  ha erogato un finanziamento garantito da SACE destinato a sostenere i piani di crescita in Italia e nel mondo del Gruppo Camozzi, multinazionale italiana leader nella produzione di componenti e sistemi per l’automazione industriale presente anche nei settori delle macchine utensili speciali, delle macchine per la filatura e in numerosi altri processi di lavorazione delle materie prime

Il finanziamento garantito da SACE – nell’ambito della sua tradizionale operatività a favore delle attività export delle aziende italiane – ha un valore di complessivi 40 milioni di euro una durata di 6 anni ed è finalizzato a sostenere il piano di investimenti futuri del Gruppo legati sia alla crescita in ambito nazionale che internazionale.

Il Gruppo Camozzi è fra i protagonisti mondiali della “rivoluzione 4.0” con un modello di gestione della produzione e automazione industriale, basato sulla connessione fra sistemi fisici e digitali, analisi complesse attraverso big data e conseguenti adattamenti in tempo reale e ha ingenti progetti di ricerche riguardanti la smart automation, l’efficientamento energetico e l’utilizzo di materiali innovativi.

“Crédit Agricole Italia è orgogliosa di essere al fianco di aziende d’eccellenza come Camozzi, in special modo in questo particolare momento. Vogliamo sostenere concretamente il tessuto imprenditoriale italiano, ponendoci come partner di riferimento, non solo finanziario, per individuare insieme nuove opportunità di sviluppo, come per l’automazione industriale, offrendo servizi di consulenza e soluzioni su misura”, dichiara Alessio Foletti, Responsabile della Direzione Banca d’Impresa di Crédit Agricole Italia.

“L’attenzione di Crédit Agricole e SACE nel sostenere i progetti che stanno trasformando il settore manifatturiero a livello globale e l’automazione industriale, è consolidata nel tempo e con l’operazione di oggi affiancano nuovamente il nostro Gruppo, che sta investendo con prodotti innovativi in segmenti rilevanti per il presente e il futuro della nostra società come il Life Science che, mai come nell’emergenza attuale, necessita di continui progressi”, afferma Lodovico Camozzi, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Camozzi. “Attraverso questa operazione confermiamo il sostegno di SACE alle eccellenze italiane come Camozzi, che operano sui mercati internazionali e fanno dell’export uno dei propri driver di crescita”, sottolinea Simonetta Acri, Chief Mid Market Officer di SACE. “In un contesto difficile in cui SACE è stata chiamata al fianco di tutte le imprese italiane, il nostro intervento a sostegno del piano di automazione industriale di Camozzi rafforza i piani di crescita di un gruppo che vanta già un’impronta fortemente internazionale, grazie a 18 stabilimenti produttivi nel mondo e una rete distributiva in oltre 70 paesi”.

Rockwell Automation “VirtualConnect”

Rockwell Automation VirtualConnect
Formazione specializzata, conversazione con gli esperti e fiera digitale.

Per aiutare le aziende a capire come la tecnologia possa risolvere le sfide strategiche e operative, Rockwell Automation sta lanciando una serie di eventi gratuiti online chiamati “VirtualConnect”.

Il primo appuntamento, svoltosi il 12 maggio scorso, ha incluso momenti di formazione specializzata, di conversazione con gli esperti e di visita della fiera digitale.

“La trasformazione digitale continuerà a evolvere e porterà opportunità infinite per arricchire il modo in cui lavoriamo, sia in fabbrica che al di fuori. Il nostro evento VirtualConnect è un esempio di come l’industria può essere agile e può riuscire ad abbracciare esperienze digitali per mantenere attivo l’apprendimento senza il bisogno di spostarsi”, afferma Nathan Turner, Direttore del Dipartimento Integrated Architecture presso Rockwell Automation.

Dopo un discorso di apertura sulle tecnologie che trasformano l’industria, di Suzana Gonzales, Presidente EMEA di Rockwell Automation, i tecnici del Gruppo hanno tenuto delle presentazioni video interattive, incentrate su come le tecnologie intelligenti possono aiutare gli utenti a catturare i dati e prendere decisioni migliori che aumentano la produttività e ottimizzano l’efficienza delle operazioni.

L’esperienza VirtualConnect è stata organizzata in due tracce: uno “smart machine journey” e un “digital transformation journey”. I partecipanti hanno visto come la realtà aumentata, il gemello digitale e l’IoT stanno creando nuove opportunità per aumentare le performance nel settore manifatturiero, utilizzando gli smart device per espandere le operazioni attuali.

Tra i temi presenti in agenda, erano inclusi i seguenti: “Come risolvere i problemi critici della manifattura attraverso i servizi connessi”; “Gli smart sensing devices per un migliore utilizzo degli asset”; “Sicurezza nell’Industrial Internet of Things”; “Trasformare i dati in informazioni utili”.

Inoltre, i partecipanti hanno potuto visitare gli stand virtuali dei partner di Rockwell Automation in versione VirtualConnnect per esplorare i loro prodotti e le soluzioni complementari. Fra questi erano presenti Biehl+Wiedemann, Ocean Data Systems, eplan, Maplesoft, Spectrum Controls, Stratus Technologies e WIN-911. Altri eventi come questo saranno schedulati per giugno, settembre e novembre. Tutte le sessioni saranno registrate e disponibili ai partecipanti a seguito dell’evento.

Ansaldo Energia e Covid-19

Ansaldo Energia gestire fase 2
Gestire la fase 2 tra test sierologici e alta tecnologia

Il caso di Ansaldo Energia è significativo per spiegare come, in una situazione così incerta e difficile, le aziende stiano cercando di reagire per creare le condizioni più veloci per garantire continuità operativa e ritornare, nella fase 2, a un’operatività piena in tempi relativamente brevi

Un recente articolo del Wall Street Journal, oltre alla Ferrari, cita proprio l’impianto genovese di produzione delle turbine, assieme ad altre aziende italiane, come case history per spiegare il modo in cui le imprese si sono organizzate.

Aziende che, in tempi molto rapidi, hanno posto in essere la sanificazione del sito, individuando tutti gli strumenti di processo, di informazione e di protocollo tecnologico necessario per garantire la piena sicurezza delle persone che ci lavorano e la continuità operativa.

Luca Manuelli, Chief Digital Officer di Ansaldo Energia e Presidente del Cluster nazionale Fabbrica Intelligente ha rilasciato di recente alcune dichiarazioni.

Per l’azienda genovese la situazione si è rivelata particolarmente complessa: “Siamo stati sfortunati – spiega Manuelli – perché da un lato abbiamo rallentato le nostre attività operative, ma dall’altro dovevamo pur sempre  garantire il supporto e la continuità operativa ai nostri clienti che gestiscono centrali elettriche nelle zone più critiche. Purtroppo, nel momento in cui eravamo pronti per ripartire ci siamo trovati fuori dalla lista Ateco. Ci siamo rimessi in moto grazie al sistema delle autorizzazioni prefettizie, perché i nostri clienti ci chiedevano garanzie sul supporto. Quindi abbiamo lavorato verso la data del 4 maggio per una graduale continuità operativa. Entro maggio saremo a pieno regime”.

Ingressi frazionati, test sierologici e alta tecnologia, sono le parole chiave per una corretta ripartenza

ANSALDO ENERGIA, quindi, ha creato un’unità di crisi, guidata personalmente dal Ceo Giuseppe Marino, per la gestione dell’emergenza.

Per la riapertura è stato sviluppato un protocollo che ha permesso di gestire questa situazione. “Le persone lavorano su tre turni in modo, ovviamente, da diversificare anche le modalità di accesso alla fabbrica. Una delle criticità principali erano gli spogliatoi, problema che è stato risolto noleggiando prefabbricati ad hoc che hanno permesso di aumentare la capacità di 250 posti con maggiore distanziamento. C’è poi il problema dei mezzi pubblici: avendo una buona capacità di parcheggi, in questa fase è stato caldamente incoraggiato l’utilizzo delle auto private.

All’ingresso della fabbrica viene effettuato uno screening della temperatura, e poi attraverso i test sierologici, introdotti in concerto con le ASL, le strutture sanitarie regionali e i sindacati, c’è la possibilità di intervenire immediatamente in caso di positività, con un protocollo attivato con il Policlinico San Martino di Genova che è in grado di restituire i risultati di un tampone in 48 ore, e quindi dare immediatamente tutte le informazioni necessarie”.

A questo si aggiunge anche il lavoro fatto sui temi dell’alta tecnologia legata alla prevenzione e alla sicurezza sul lavoro. “Noi avevamo già selezionato Smart Track, che è una spin-off genovese che si occupa di tecnologie wearable – prosegue Manuelli – che ha sviluppato un sistema che non solo permette la verifica del distanziamento nella fabbrica ma offre anche la possibilità, nel rispetto della privacy e delle normative del lavoro, di avere tutti i dati sulla tracciabilità delle relazioni che gli operai hanno nel corso della loro attività. Abbiamo così iniziato a costruire anche degli ambiti di ulteriore adattamento dalle nuove tecnologie, che ci permettono di superare questo livello di emergenza. Questo ci permetterà di arrivare, entro il mese di maggio, tra il 70 e l’80% della continuità operativa”.

Lo Smart working, da emergenza a nuovo modello di sviluppo

 “L’altro miracolo che i miei colleghi hanno fatto – afferma il CDO di Ansaldo Energia – è stato quello di portare 2 mila persone in tutto il mondo in smart working. In questo caso si è potuto usufruire dell’infrastruttura tecnologica che era stata messa a punto all’epoca del crollo del ponte Morandi, quando eravamo riusciti a collegare in poco tempo circa 250 persone che, per motivi fisici e logistici, non riuscivano a raggiungere il posto di lavoro. Per noi è stato fondamentale maturare questa resilienza e poter utilizzare anche oggi questa tecnologia”. Un nuovo modello di lavoro, quindi, che potrà diventare strategico in tempi abbastanza brevi. “Abbiamo visto che, su certi processi, lavorare a distanza in maniera integrata genera diversi benefici – continua Manuelli – una produttività uguale, se non addirittura maggiore, un forte livello di motivazione, ma anche minori emissioni di CO2, che derivano dal minor traffico. Ansaldo Energia, quindi, farà tesoro anche di questa esperienza e, alla fine, avremo un modello ibrido nel quale accanto alle attività operative della fabbrica, perché alla fine il prodotto fisico, che siano turbine o centrali elettriche, deve essere prodotto, ce ne saranno altre che porteremo avanti da remoto”.

DISTANZIAMENTO SOCIALE

distanziamento sociale
Safety Bubble Device, il dispositivo per mantenere il distanziamento sociale

In vista della “fase 2” dell’emergenza Coronavirus e della riapertura delle attività produttive, VeSta, azienda marchigiana collegata all’incubatore milanese PoliHub, ha presentato Safety Bubble Device, un dispositivo elettronico portatile di protezione individuale che vibra o suona se non si rispetta il distanziamento sociale.

Il dispositivo – inseribile in un portabadge oppure cucito o applicato a coccarda su tute e gilet da lavoro – è capace di vibrare (o suonare) quando si trova al di sotto di una determinata distanza da un secondo device.

Se le persone non mantengono il distanziamento sociale di sicurezza previsto viene impostato il bracciale, attraverso un segnale elettrico, che rileva la situazione di rischio e avverte chi lo indossa. Il tutto per garantire una maggiore sicurezza delle persone, soprattutto nei luoghi chiusi: al lavoro, soprattutto, ma anche al supermercato e sui mezzi di trasporto.

Safety Bubble Device è anche in grado di immagazzinare le informazioni di “contatto” tra dispositivi nel pieno rispetto della privacy, senza necessità di registrare nominativi e senza tracciare i percorsi.

Nel caso un dipendente segnalasse la sua positività al Covid-19, i dati delle collisioni verrebbero trattati dall’Autorità Competente, unica in grado di risalire a tutti i contatti avuti per informare, nel rispetto dai dati sensibili, le persone interessate. Il dispositivo può essere tarato per distanze differenti da dispositivo a dispositivo e, se richiesto, può anche segnalare un innalzamento della temperatura corporea.

Spiagge alternative
Spiagge alternative