Rockwell Automation acquisirà l’italiana Asem

Asem SpA, azienda italiana con sede ad Artegna, in provincia di Udine, che da oltre quarant’anni progetta, sviluppa e realizza soluzioni  hardware e software, tra cui PC industriali, pannelli operatore, controllori, sistemi HMI, gateway e software per la teleassistenza sarà acquisita da Rockwell Auromation.

Asem entrerà a far parte della divisione aziendale Architecture e Software di Rockwell Automation. Asem, che è stata fondata da Renzo Guerra nel 1979 (l’acronimo significa Automazione Sistemi Elettronici Microcomputer) ed è tutt’ora di proprietà di una società che fa capo alla sua famiglia, si avvale della collaborazione di oltre 200 dipendenti con un giro d’affari di oltre 40 milioni di euro.

Dal 2012 la Brinkmann Holding (azienda tedesca già proprietaria del marchio Keb) ha stretto una partnership industriale con Asem, entrando nel capitale dell’azienda con una quota pari al 25% del suo pacchetto azionario.

Rockwell Automation è una delle più importanti aziende di automazione a livello globale e vanta un’offerta di prodotti e soluzioni di assoluto rilievo.

Dopo esser stata a sua volta nel mirino di grosse multinazionali (l’ultima in ordine di tempo è Emerson), negli ultimi anni la Casa di Milwaukee ha portato a termine una serie di operazioni sul mercato.

A metà 2018 l’investimento di un miliardo di dollari nel capitale di PTC, la multinazionale dell’IT specializzata in soluzioni per la progettazione, il PLM e la realtà aumentata. Poi Rockwell Automation ha proseguito con una serie di acquisizioni mirate ad ampliare il proprio bagaglio di competenze: Emulate3D (gennaio 2019), Mestech Services (ottobre 2019) e, recentemente, Avnet Data Security (gennaio 2020).

Rockwell ora punta su Asem per acquisire dalla Casa italiana ulteriori competenze nello sviluppo di soluzioni PC-based specifiche per il mondo industriale.

“La leadership nel mercato IPC e la competenza in ambito HMI di Asem ci consentiranno di ampliare ulteriormente il nostro portafoglio di tecnologie hardware e software nonché di incrementare la possibilità di fornire soluzione di automazione integrate ad alte prestazioni”, ha commentato Fran Wlodarczyk, senior vicepresident per la divisione Architecture e Software di Rockwell Automation.

“I prodotti di Asem metteranno a disposizione dei nostri clienti un alto grado di configurabilità per quanto concerne le proprie esigenze di informatizzazione industriale attraverso hardware e software innovativi che consentiranno loro di abbreviare i tempi di commercializzazione, ridurre i costi di gestione, migliorare l’utilizzo delle risorse e gestire meglio il rischio d’impresa”.

Stando a quello che siamo riusciti a ricostruire, i primi contatti tra Rockwell Automation e Asem risalirebbero a diverso tempo fa, ma solo recentemente l’interesse della multinazionale americana si sarebbe fatto più concreto, con una serie di offerte che avrebbero, alla fine, convinto gli azionisti di Asem.

“Siamo entusiasti di avere l’opportunità di applicare la nostra pionieristica esperienza nel campo della progettazione e produzione di PC e software industriali per consentire l’ampliamento dell’offerta del segmento Controllo e Visualizzazione di Rockwell Automation e accelerare la trasformazione digitale della nostra clientela”, ha dichiarato Renzo Guerra, fondatore, presidente e amministratore delegato di Asem che, assieme al figlio Elia, rimarrà in azienda anche dopo l’acquisizione. Rockwell Automation acquisirà la totalità delle quote societarie di Asem, compreso il 25% oggi in mano alla Brinkmann Holding. La chiusura della transazione è prevista per la primavera 2020. “Dopo la chiusura – si legge in una nota ufficiale rilasciata dalle parti – Rockwell Automation manterrà i rapporti di Asem con Keb in qualità di fornitore strategico e partner tecnologico”.

Air Liquide cryogenic sales “growing strongly”

Air Liquide’s Turbo-Brayton cryogenic equipment, which serves the maritime transport industry, has experienced strong sales growth with approximately 50 units being sold over the last two years, equating to a value of almost €180

The technology developed by the French industrial gas giant and based on the Turbo-Brayton principle, reliquefies LNG boil-off vessels transporting that product, thereby significantly reducing greenhouse gas emissions during transport.

Looking at the 50 Turbo-Brayton cryogenic units sold, customers have the potential to avoid more than 240,000 tonnes of CO2-equivalent emissions per year.

 “This commercial success illustrates the group’s capacity to support its customers by developing efficient solutions that help them lower the environmental impact of their activities,” said Emilie Mouren-Renouard, Member of Air Liquide’s Executive Committee in charge of Innovation, Digital & IT, Intellectual Property and the Global Markets & Technologies WBU.

“Air Liquide has long been innovating for a low-carbon society. Our climate objects are now the most ambitious in our sector and these new technologies, which are acclaimed by our customers, contribute to reducing CO2emissions.” The Air Liquide cryogenic technology was originally used in the space industry to cryogenically preserve biological sample on the International Space Station (ISS), before being adapted to serve the maritime transport industry.

Tecnologie abilitanti emergenti: il panorama italiano

Il Programma HORIZON 2020 è stato senza alcun dubbio lo strumento principe che ha permesso un adeguato livello di sviluppo delle Tecnologie abilitanti chiave (KET) nei Paesi Europei e, particolarmente, in Italia

Il Sistema della Ricerca e Innovazione italiano è sempre stato caratterizzato da una particolare frammentazione: un individualismo marcato e una limitata propensione alla cooperazione, fattori che, ovviamente, rendono complesso anche il processo di trasferimento tecnologico dal Sistema della Ricerca a quello dell’Innovazione. In riferimento al settore delle KET, la spinta di HORIZON 2020 ha aiutato a superare parzialmente questa criticità, generando collaborazioni pubblico-privato di particolare rilevanza.

Sotto la spinta complessiva di queste azioni, il Sistema italiano della Ricerca e Innovazione si è sviluppato sostanzialmente lungo tre direzioni: adeguamento del percorso educativo dei laureati e formazione permanente dei lavoratori; sviluppo della competitività del Sistema industriale. Assicurare l’impatto sociale dei risultati della R&I. Secondo l’ISTAT, su un campione di 400.000 aziende, il 52.3% può essere definito non sostenibile, il 15% leggermente sostenibile, il 15.1% mediamente sostenibile e il 17.6% altamente sostenibile.

Aziende sostenibili e produttività

Risulta molto interessante la considerazione riguardo la produttività: in rapporto alle aziende con sostenibilità zero, prese come riferimento, si osserva un aumento della produttività all’aumentare della sostenibilità.
Questo risultato è dovuto anche alla significativa partecipazione delle organizzazioni italiane, sia pubbliche che private, ai temi di HORIZON 2020, tra i quali NMBP e altri come ad esempio Science with and for Society.
Il programma di finanziamento NMBP ha perciò avuto il ruolo di generare un cambiamento nella cultura degli attori italiani nella Ricerca ed Innovazione, promuovendo non solo una crescita di competenze specifiche, ma anche una soddisfacente consapevolezza della necessità di indirizzare e integrare gli aspetti economici, ambientali e sociali dell’Innovazione.

Tale patrimonio di competenze ed approcci potrà essere valorizzato e capitalizzato nell’ambito del prossimo Programma Horizon Europe e nello specifico nell’area del Pillar 2: Digital, Industry and Space? Considerando gli orientamenti prioritari della R&I nel nuovo programma, la risposta può solo essere affermativa.

Orientamenti di R&I in “Digital, Industry and Space”

Nello specifico, due sono i temi di particolare rilevanza per l’Italia:

Il primo riguarda le tecnologie digitali e in particolare lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, che nella visione italiana è comunque sempre approcciata con una visione antropocentrica. I principali interessi industriali riguardano i seguenti settori:
– Industria Farmaceutica (Drug Discovery, Drug Delivery and Clinical Applications);
– Industria Automotive (Autonomus Driving, Predective Maintanance, Cyber Car, Connected Supply Chain);
– Microelettronica (Smart Driving, Smart Industry, Smart Home and Smart Things);

Il secondo è relativo alla buona posizione Italiana nel campo dei Materiali Avanzati. Partendo dalla considerazione che lo sviluppo di tecnologie per le energie rinnovabili e sostenibili dipende in maniera critica dall’abilità di disegnare e realizzare materiali con proprietà ottimali, la realizzazione di materiali adatti allo scopo non può prescindere dalla connessione tra predizione, sintesi e caratterizzazione dei materiali stessi. L’uso incrementale di strumenti computazionali, la nuova generazione di base di dati dei materiali, hanno sostanzialmente accelerato queste attività. E’ perciò il tempo opportuno per considerare le prospettive future dei materiali attraverso un approccio di design.

L’emergente transizione economica e sociale rende consapevole il sistema italiano della R&I dei vantaggi che possono derivare dal valore della sostenibilità. Per le aziende gli impegni verso questa direzione sostenibile si muovono lungo due traiettorie principali:

a) Essere consapevoli dell’impatto delle attività;

b) Fare un uso responsabile delle seguenti sei forme di Capitale:
Il capitale NATURALE fornisce risorse alle attività produttive industriali e alimenta la disponibilità di scarti generati;
Il capitale UMANO, con la conoscenza e le competenze degli addetti per portare a compimento le attività di business in modo efficiente e concreto;
Il capitale INTELLETTUALE, ovvero brevetti, tecnologie, know-how, informazioni sui client, che contribuiscono alla creazione di valore per l’azienda;
– Il capitale MANIFATTURIERO, composto da asset tangibili che, assieme a quelli intangibili, contribuiscono alla creazione di valore per l’azienda;
– Il capitale SOCIALE, cioè il sistema di relazioni dell’azienda con gli stakeholders inclusi i propri dipendenti;
Il capitale FINANZIARIO che fornisce all’azienda le risorse necessarie per i bisogni del business.

In conclusione, il sistema italiano della R&I è pronto ad inserirsi adeguatamente nella prossima programmazione europea, consapevole che una partecipazione adeguata non potrà che tradursi in una ampia serie di opportunità:
• Un Sistema di eco-innovazione più flessibile e dinamico
• Una migliore cooperazione pubblico-privato (ridotta frammentazione)
• Trasferimento tecnologico (migliorare il trasferimento dei risultati della ricerca)
• Partecipazione di PMI e Grandi Imprese e Programmi nazionali
• Migliore accesso alla finanza per la R&I
• Disponibilità di venture capital
• Infrastrutture di Ricerca e, quindi, miglior accesso a competenze e strumentazioni

(fonte AIRI)

Global Industrie 2020 a Parigi

Con un focus su elettronica, materie plastiche, tecnologie di superficie.

Con 2.500 espositori provenienti da tutto il mondo e 45.861 visitatori nel 2019, torna il Salone Internazionale dell’industria, che si terrà a Parigi dal 31 marzo al 3 aprile prossimi. Tra le novità di questa terza edizione il concorso Golden Tech

Grande attesa per il Salone Global Industrie, l’evento europeo dedicato all’eccellenza della tecnologia applicata all’industria, che si terrà dal 31 marzo al 3 aprile a Parigi presso Paris Nord Villepinte.

Su 110.000 metri quadrati di superficie, sono attesi 2.500 espositori che coprono l’intero ecosistema industriale, e oltre 45mila visitatori.

Global Industrie 2020 si sta riorganizzando in una ventina di grandi settori industriali che permettono una migliore leggibilità dell’evento – spiega il Direttore Sébastien Gillet – Tuttavia, i saloni che compongono Global Industrie (Midest Iindustrie, Tolexpo e Smart Industries), marchi cari ai visitatori e agli espositori, manterranno la propria identità.

Su scala globale, infatti, l’offerta proposta comprenderà l’intero ecosistema industriale, (dai fornitori ai produttori di attrezzature, dalle start-up ai grandi gruppi), tutta la catena di valore (ricerca e innovazione, progettazione, produzione, servizi, formazione) e le filiere di utilizzo (trasporti e mobilità, energia, agroalimentare, infrastrutture, beni di consumo, prodotti chimici, cosmetologia, prodotti farmaceutici, difesa/militare, metallurgia, siderurgia). Questa nuova settorializzazione migliora l’esperienza del visitatore e lo aiuta ad avere una visione il più completa ed esaustiva possibile dell’industria in generale e di quella del futuro in particolare.

Hunters su logistica

Hunters su logistica: la digitalizzazione aumenta del 15% la richiesta di figure qualificate 

Il comparto, che in Italia vale 110 miliardi, è sempre più alla ricerca di personale altamente specializzato in ottica industria 4.0

La logistica è un settore chiave per l’economia italiana, rappresenta il 7% del Pil nazionale, vale circa 110 miliardi di euro e conta complessivamente 2,5 milioni di occupati. Ma sono ben 500mila i posti di lavoro potenzialmente a rischio nel comparto entro il 2027, per l’impatto dirompente della digitalizzazione (dall’automazione dei veicoli e carrelli, alla sostituzione di lavoratori di ufficio), mentre almeno 600mila lavoratori dovranno radicalmente aggiornare le loro competenze per stare al passo con i cambiamenti.

«L’innovazione – dichiara Davide Boati, Executive Director del brand Hunters di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – sta avendo un impatto notevole sul settore della logistica, ma non è detto che questo debba necessariamente essere considerato come un aspetto negativo. Saranno necessarie nuove competenze e, secondo le nostre previsioni, aumenteranno del 15% le richieste, da parte delle aziende, di professionisti altamente specializzati. Pensiamo, ad esempio, a ruoli tipicamente legati al settore logistico, come i Flat Manager o i Supply Chain Specialist, o a tutto l’indotto di Software House e realtà di Automazione Industriale che necessitano sempre più di profili informatici e di progettisti che conoscano i processi tipici del segmento distributivo».

Se il settore sarà in grado di cogliere le sfide che la digital transformation impone e si saprà reinventare in ottica Industria 4.0, muovendosi sui tre principi cardine di  automazione, connettività e decentralizzazione del processo decisionale, saprà stare al passo con le richieste delle imprese, che richiedono figure sempre più tecniche e dalle competenze trasverali.

E proprio grazie all’innovazione che sta investendo l’intero comparto, il numero di nuovi occupati – tra new entry e riconversioni – potrebbe superare da qui al 2027 quello delle professioni a rischio.

Se il settore sarà in grado di cogliere le sfide che la digital transformation impone e si saprà reinventare in ottica Industria 4.0, muovendosi sui tre principi cardine di  automazione, connettività e decentralizzazione del processo decisionale, saprà stare al passo con le richieste delle imprese, che richiedono figure sempre più tecniche e dalle competenze trasverali.

E proprio grazie all’innovazione che sta investendo l’intero comparto, il numero di nuovi occupati – tra new entry e riconversioni – potrebbe superare da qui al 2027 quello delle professioni a rischio.(fonte Industria Italiana)

Basta con i pregiudizi anti impresa

Osservare e valutare i dati più recenti dell’export lombardo consente di capire meglio l’entità del freno alla crescita purtroppo regalatoci dalla politica da inizio 2018

Hanno pesato infatti il rallentamento del commercio mondiale, creato dalla guerra dei dazi voluta dagli Stati Uniti di Trump.

Purtroppo, in sede domestica, gli errori gravi compiuti dai governi italiani in base a un forte pregiudizio anti impresa hanno fortemente frenato la componente degli investimenti privati nazionali e scoraggiato quelli esteri, deprimendo la domanda interna e riconsegnandoci alla crescita zero.

La Lombardia si batte bene, ma purtroppo la nuova grande frenata italiana ha finito per investire anche noi.

Se consideriamo il Pil, quello lombardo nel 2018 ha segnato +1,0% dopo il +2,7% del 2017. E negli anni di ripresina nazionale 2014-2018 la Lombardia è cresciuta di un robusto +7,4%, che si confronta con il +4,6% dell’Italia.

Rispetto ai livelli precrisi 2008, la Lombardia è sopra del +1,1%, mentre l’Italia ancora indietro del -3,3%. Ma la frenata nel 2018 ha spinto anche la produzione manifatturiera lombarda a ridimensionarsi pesantemente nel corso del 2019, registrando nei primi nove mesi dell’anno solo un magro -0,3%, rispetto al +3,0% totalizzato nell’intero anno precedente.

Il rallentamento nei nostri territori del manifatturiero si estende a larga parte della fascia pedemontana del Nord Italia.

Nelle province lombarde tra gennaio e settembre 2019 registravano performance negative -Monza (-1,1%), Bergamo (-1,0%), Brescia (-1,0%), Lecco (-0,8%), Varese (- 0,1%). Mentre, Milano e le altre province hanno mantenuto un segno positivo, ma con incipienti andamenti di frenata.

(fonte Assolombarda)

Additive Manufacturing – Powered by formnext

Le tecnologie additive si stanno diffondendo su larga scala e rappresenteranno presto una rivoluzione nell’industria manifatturiera

SPS Italia – smart production solutions – è da 10 anni la fiera di riferimento per l’automazione e il digitale per l’industria, in programma a Parma dal 26 al 28 maggio 2020. Con 854 espositori 41.528 visitatori, rappresenta la migliore piattaforma fieristica per scoprire le “Smart manufacturing Technologies” al servizio del processo di trasformazione digitale dell’industria in chiave 4.0.

Nei padiglioni espositivi 3, 5 e 6 è presentato tutto il meglio delle tecnologie per l’automazione industriale.

Tra i padiglioni 4, 7 e 4.1 si snoda invece il percorso espositivo “District 4.0” che mette in mostra demo funzionanti di:

  • Automazione Avanzata
  • Digital & Software
  • Robotica & Meccatronica
  • Additive Manufacturing (novità)

Il percorso espositivo District 4.0 incentrato sulla produzione intelligente rappresenta la giusta piattaforma per presentare i prodotti e le soluzioni additive (macchinari, tecnologie e materiali) ai decision maker della manifattura italiana.

Ha inizio quindi il percorso di avvicinamento alla decima edizione di SPS Italia, con la tavola rotonda dedicata alle tecnologie additive. L’incontro affronterà il tema in maniera trasversale in settori come quello della Meccanica, dell’Automotive e dell’Aerospace.

Il Comitato Tecnico Additive Manufacturing

Per comprendere le esigenze del comparto e approfondire le tematiche di maggiore interesse SPS si avvale del prezioso contributo di un Comitato Tecnico.

Organo consultivo e di supporto tecnico composto da Università, esperti di settore, responsabili tecnologie additive e utilizzatori finali.

Coordinatore del Comitato: Franco Canna – Giornalista e fondatore Innovation Post

  • HP Italy – Gino Rincicotti – EMEA 3D Print Regional Marketing Manager
  • Stratasys – Enrico Toson – Regional Marketing Manager
  • EOS – Electro Optical Systems – Giovanni Scianatico – Regional Manager Italy
  • Bosch Rexroth – Ylmaz Olgu – Segment Manager / Lorenzo Zerbi – Responsabile Sales Product Management.
  • Politecnico di Milano – Bianca Maria Colosimo – Professore ordinario in Tecnologie e Sistemi di Lavorazione
  • Università degli Studi di Pavia – Ferdinando Auricchio – Professore ordinario Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (DICAr)
  • Davide Sher – Giornalista, analista di mercato e fondatore 3dpbm

Rotork actuators used for precise oil and gas flow control on Brazilian FPSO vessel

Electric and fluid power actuators from Rotork have been installed on a new Floating Production Storage and Offloading (FPSO) vessel in Brazil

Customer Metroval specified Rotork intelligent IQ3 multi-turn electric actuators, as well as CP and GP pneumatic actuators, to control plug and butterfly valves on an FPSO, which will operate in the LIBRA oil fields in the Atlantic Ocean’s Santos Basin. The FPSO operating at the site is expected to produce 180,000 barrels of oil equivalent per day. 

The actuators will be operated by end user Modec to control the flow of oil and gas from the FPSO to the metering system, with the accuracy of the IQ3, CP and GP actuators a key factor in the customer’s decision to purchase Rotork’s products. Rotork Site Services assisted with installation of the actuators on site by providing valve adaptation, mounting the actuators on to the valves and commissioning.

Rotork’s versatile, modular CP range of pneumatic actuators use a scotch yoke design available in both spring-return and double-acting configurations. The actuator’s compact and efficient design is capable of producing high output torques of up to 4,500 Nm (39,800 lbf.ft) even at low pressures. Corrosion resistant cylinders are made from carbon steel and are electroless nickel-plated while the CP is suitable for use in Safety Integrity Level 3 (SIL3) applications, certified to IP 66M/67M for environmental protection and explosionproof to ATEX 2014/34/EU standard.

The GP range of scotch yoke actuators provide quarter-turn movement for either on/off or modulating duty. Available in spring-return or double-acting variants, the GP can produce output torque up to 600,000 Nm (5,000,000 lbf.ft) and is suitable for use in SIL2 and SIL3 systems. Certification to IP66M/67M and ATEX 2014/34/EU is included as standard.

Rotork’s intelligent IQ3 electric actuators can be used for isolation or regulating duties of up to 60 starts per hour, with a direct torque output range from 14 Nm (10 lbf.ft) to 3,000 Nm (2,200 lbf.ft). The actuator features advanced data logger technology to record detailed information including valve torque profiles, operational starts profiles, vibration and temperature trend logs, and event logs. All data, which can be viewed on a dual-stacked advanced display, can be securely transferred to a PC for analysis using Rotork’s Insight 2 software.

MCE, Mostra Convegno Expocomfort e BIE Biomass Innovation Expo

Biennale leader nell’impiantistica civile e industriale, climatizzazione e energie rinnovabili, insieme a BIE, Biomass Innovation Expo, riservata al mondo del riscaldamento a biomassa legnosa, propongono un’edizione 2020 all’insegna dell’efficienza energetica, dell’internazionalità e del business

MCE, Mostra Convegno Expocomfort, e BIE, Biomass biennale leader nell’impiantistica civile e industriale, climatizzazione ed energie rinnovabili, insieme a BIE, Biomass Innovation Expo, riservata al mondo del riscaldamento a biomassa legnosa, propongono un’edizione 2020 all’insegna dell’efficienza energetica, dell’internazionalità e del business. Innovation Expo, manifestazioni fieristiche di proprietà di Reed Exhibitions, in programma dal 17 al 20 marzo 2020 a Fieramilano, si presentano in grande spolvero: il 93% degli spazi espositivi già occupati a fine novembre scorso, e 1.800 aziende iscritte, con un +7% dall’estero, rispetto allo stesso periodo dell’edizione 2018, e un’ottima performance della Turchia, Paese Ospite dell’edizione 2020. Il trend in crescita degli espositori esteri esalta il marcato respiro internazionale, che costituisce da sempre uno dei punti di forza di MCE, e dallo scorso anno anche di BIE, in grado di richiamare oltre 160.000 operatori professionali, di cui oltre 41.000 dall’estero, quali piattaforme uniche per confrontarsi con il mercato, sviluppare nuovi contatti “one to one” e creare opportunità di business.

Entrambi gli eventi si avvalgono di un articolato piano di attività di promozione, che spazia dal tradizionale Tour all’estero, quest’anno partito dalla Turchia e arrivato ai paesi Scandinavi, all’incoming di delegazioni da quei paesi esteri che offrono maggiori opportunità di sviluppo. A queste attività, vanno aggiunte le iniziative di comunicazione rivolte al mercato interno, grazie al prezioso supporto di tutte le Associazioni di settore, Enti e Istituzioni, e all’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione.

Una delle novità più importanti di MCE e BIE 2020 è il nuovo layout che ha rivisto l’intera disposizione dei padiglioni per costruire un percorso che permetta a espositori e visitatori di comprendere al meglio l’evoluzione di un mercato dove integrazione, innovazione, efficienza energetica e risparmio delle risorse passano, sempre di più, a una dimensione digitale, volta a migliorare il comfort, riuscendo, nel contempo, a ottimizzare i consumi degli edifici residenziali, industriali e del terziario. La configurazione degli spazi espositivi vedrà il mondo della climatizzazione, condizionamento e refrigerazione occupare, oltre agli storici padiglioni 13/15 e 22/24, anche il padiglione 9/11, dove, insieme a “Thats’ Smart”, l’area espositiva e workshop, punto di incontro fra mondo elettrico e termico, sarà allestito il fulcro dell’innovazione del presente e del futuro. La tecnica sanitaria, il trattamento acqua, l’attrezzeria e l’utensileria troveranno nuovamente spazio nei padiglioni 14/18, mentre il settore della componentistica sarà collocato ai padiglioni 2/4, avvicinandosi ai tradizionali luoghi dedicati al riscaldamento e ai servizi per la progettazione, nei padiglioni 1/3, 5/7 e 10, dove, grazie alla preziosa integrazione con BIE, sarà possibile avere una panoramica ancora più completa su prodotti e soluzioni per il riscaldamento e la produzione di energia da biomassa e combustione delle sostanze legnose, offrendo così agli operatori professionali delle due filiere l’opportunità di conoscere nuovi strumenti utili per il loro business.

BIE, grazie alla nuova collocazione, andrà, quindi, a completare il quadro di prodotti e soluzioni legati alle energie rinnovabili, da sempre presenti a MCE, offrendo una panoramica su stufe, caminetti, caldaie a legna e pellet, termocamini, termostufe, accessori, bruciatori, canne fumarie, macchine e tecnologie fra le più innovative per uso domestico, ma soprattutto riservate al mondo industriale dove innovazione, efficienza e normative possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi del PNIEC 2030.

Cnr nuova tecnica automatica di monitoraggio delle microplastiche in ambiente marino

Distinguere le microplastiche dal microplankton o dalle microalghe, farlo in tempi brevi e su un numero statisticamente rilevante di campioni

Questa era la sfida dell’Isasi-Cnr, vinta grazie all’olografia e all’intelligenza artificiale. Uno studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti del Cnr (Isasi-Cnr) ha individuato un nuovo metodo in grado di distinguere le microplastiche dal microplankton o dalle microalghe all’interno dei campioni marini. Usando l’intelligenza artificiale e un sensore olografico, il metodo proposto dal Cnr permette di acquisire informazioni dagli elementi analizzati grazie all’uso di un microscopio olografico, che fornisce un’ampia e inedita gamma di parametri altamente distintivi che caratterizzano le microplastiche

In questo modo, le informazioni acquisite permettono di “addestrare” un sistema di intelligenza artificiale, che potrà così distinguere il materiale inquinante dagli altri materiali naturali, le cui dimensioni e le cui forme sono molto simili a quelle delle microplastiche.Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Advanced Intelligent Systems, e ha coinvolto due gruppi del Consiglio nazionale delle ricerche: il gruppo di Olografia digitale di Pozzuoli e il gruppo di Intelligenza artificiale di Lecce. Le ricerche sono state finanziate dal progetto interdisciplinare Pon (Programma operativo nazionale) “Sistemi di rilevamento dell’inquinamento marino da plastiche e successivo recupero-riciclo (Sirimap)”, uno dei cui obiettivi è proprio lo sviluppo di tecniche automatiche di monitoraggio delle plastiche nel mare.