Due imprese industriali su tre investono nell’ innovazione

Due imprese industriali su tre investono nell’ innovazione. Nel triennio 2020-2022 oltre una impresa su due (il 58,6%) ha svolto attività di innovazione

Particolarmente incoraggiante è il dato relativo alle PMI: il 55,8% delle imprese tra 10 e 49 addetti ha intrapreso attività innovative, quota che passa al 74,3% nelle medie imprese (50-249 addetti) e all’84,7% nelle imprese con 250 addetti e oltre.

I dati del rapporto dell’Istat, raccontano uno scenario significativo.

L’Italia si conferma un Paese di innovatori: nel triennio 2020-2022 oltre una impresa su due (il 58,6%) ha svolto attività di innovazione.

Particolarmente incoraggiante è il dato relativo alle PMI: il 55,8% delle imprese tra 10 e 49 addetti ha intrapreso attività innovative, quota che passa al 74,3% nelle medie imprese (50-249 addetti) e all’84,7% nelle imprese con 250 addetti e oltre.

È l’industria il settore con la maggiore propensione all’innovazione (65,1%), seguita dai servizi (56,1%) e dalle costruzioni (46,7%).

I comparti più innovativi sono risultati l’industria farmaceutica, l’elettronica e la fabbricazione di autoveicoli, con oltre l’80% delle imprese che svolgono attività innovative.

Importanti anche i valori registrati nell’industria chimica e nella produzione di macchinari e di articoli in gomma e materie plastiche (dove innovano tre imprese su quattro).

Il 32,8% delle imprese ha introdotto almeno un’innovazione di prodotto nel triennio 2020-2022, mentre il 53% ha investito in processi nuovi o sostanzialmente migliorati: le innovazioni di processo più frequenti sono quelle relative ai processi e metodi di produzione (30,5%), seguite dalle innovazioni nei sistemi informativi (29,8%) e dalle innovazioni nell’organizzazione del lavoro e nella gestione delle risorse umane (29,7%).

Due imprese su 10 hanno, invece, investito nelle pratiche di marketing (22,6%), in nuove pratiche di organizzazione aziendale o nuove modalità nelle relazioni con l’esterno (19,9%) e in innovazioni dei sistemi contabili e amministrativi (19,6%).

Nel 2022 la spesa per le attività innovative è stata pari a 30,6 miliardi di euro, con una media di 5.400 euro per addetto. La voce principale di questa spesa è rappresentata dalla ricerca e sviluppo (R&S), che assorbe il 63% del totale.

Il ricorso alle agevolazioni fiscali riguarda il 29,7% delle imprese con attività innovative.

Le principali beneficiarie sono le grandi imprese: 48,1% contro il 27,1% delle piccole.

A livello settoriale è l’Industria a ricorrere di più alle agevolazioni (38,2% delle imprese con attività innovative contro il 22,5% nei Servizi e il 20,2% nelle Costruzioni).

Le sfide per il futuro: carenza di risorse e sostenibilità ambientale

Tra le principali sfide che le imprese italiane devono affrontare nel loro percorso verso l’innovazione, la carenza di risorse (finanziarie, di personale ecc.) è emersa come un ostacolo significativo per il 25,9% delle imprese.

industria & innovazione

Un aspetto interessante è il ruolo della sostenibilità ambientale: il 40,1% delle imprese che hanno innovato i prodotti o processi nel triennio 2020-2022 ha dichiarato di aver intrapreso azioni a basso impatto ambientale.

Nel 36,1% delle imprese l’implementazione di innovazioni si è tradotta in effetti ambientali positivi in fase di produzione e nel 28,5% in benefici ottenuti nella fase di consumo e utilizzazione dei beni e servizi.

Gli interventi più frequenti hanno riguardato il minor consumo di energia e la riduzione delle emissioni di CO2, sia nella produzione (20,4%) che nell’utilizzo/consumo dei beni e servizi (18,8%).

Meno frequenti sono state le iniziative volte alla sostituzione di materiali tradizionali con materiali meno inquinanti o pericolosi (15,6%) e alla riduzione dell’inquinamento in fase di produzione (15,2%) e consumo (13,8%).

Frequenze simili si registrano per l’adozione di pratiche volte al riciclaggio dei materiali e dei rifiuti e al riciclo dell’acqua (15,4%) o al riciclo dei prodotti a fine vita (13,1%).

Più limitato è l’impegno nella tutela della biodiversità sia in fase di produzione che da parte degli utilizzatori finali (5% delle imprese che hanno innovato).

Sensori di visione nelle applicazioni industriali

Migliorare le capacità dei sensori di visione: un algoritmo di aggregazione di immagini 3D per un ampliato campo visivo da Analog Devices

La crescente popolarità delle telecamere time of flight (TOF) nelle applicazioni industriali, in particolare nella robotica, è attribuita alle loro eccezionali capacità di calcolo della profondità e di elaborazione delle immagini a infrarossi (IR). Nonostante questi vantaggi, la complessità intrinseca del sistema ottico spesso limita il campo visivo, limitando le funzionalità autonome. In questo articolo viene illustrato un algoritmo di aggregazione di immagini 3D progettato per un processore host di supporto, che elimina la necessità di calcolo in cloud. Questo algoritmo combina in tempo reale e senza soluzione di continuità i dati IR e di profondità di più telecamere TOF, producendo un’immagine 3D continua e di alta qualità, con un campo visivo più ampio rispetto alle unità standalone. I dati 3D aggregati consentono l’applicazione di reti di deep learning allo stato dell’arte, particolarmente utili nelle applicazioni di robotica mobile, per rivoluzionare la visualizzazione e l’interazione con l’ambiente 3D.

Introduzione

Le telecamere time of flight (TOF) si distinguono come eccezionali sistemi di elaborazione di immagini del campo visivo, utilizzando le tecniche TOF per determinare la distanza tra una telecamera e ciascun punto di un’immagine. Ciò si ottiene misurando il tempo di andata e ritorno di un segnale di luce artificiale emesso da un laser o da un LED. Le telecamere TOF offrono informazioni precise sulla profondità, rendendole strumenti preziosi per le applicazioni in cui la misurazione accurata della distanza e la visualizzazione 3D sono fondamentali, come le applicazioni di robotica e tecnologia industriale, tra cui il rilevamento di collisione e il rilevamento di persone su un campo visivo (Field of View, FOV) di 270° per la sicurezza.

Il sensore TOF ADTF3175 può raggiungere un FOV calibrato di 75°. Tuttavia, le sfide sorgono quando il FOV di un’applicazione va oltre questa regione, richiedendo più sensori. L’integrazione dei dati provenienti dai singoli sensori per fornire un’analisi completa dell’intera vista può presentare delle difficoltà. Una soluzione potenziale prevede che i sensori eseguano un algoritmo su un FOV parziale e trasmettano l’output a un host per il confronto. Tuttavia, questo approccio deve affrontare problemi quali le zone di sovrapposizione, le zone morte e le latenze di comunicazione, che lo rendono un problema complesso da affrontare in modo efficace.

Un approccio alternativo prevede l’aggregazione dei dati acquisiti da tutti i sensori in un’unica immagine e la successiva applicazione di algoritmi di rilevamento all’immagine unita. Questo processo può essere scaricato su un processore host separato, sollevando le unità sensore dal carico computazionale e lasciando spazio ad analisi avanzate e altre opzioni di elaborazione. Tuttavia, è importante notare che gli algoritmi tradizionali di aggregazione delle immagini sono intrinsecamente complessi e possono consumare una parte significativa della potenza di calcolo del processore host. Inoltre, l’invio e l’aggregazione nel cloud non è possibile in molte applicazioni per motivi di privacy.

La soluzione algoritmica di Analog Devices è in grado di aggregare le immagini di profondità e IR provenienti dai diversi sensori, utilizzando le proiezioni delle nuvole di punti dei dati di profondità. Ciò comporta la trasformazione dei dati acquisiti utilizzando le posizioni estrinseche della telecamera e proiettandoli nuovamente nello spazio 2D, ottenendo un’unica immagine continua.

Questo approccio comporta una computazione minima, che aiuta a raggiungere velocità operative in tempo reale all’edge di rete e garantisce che la capacità di calcolo del processore host rimanga disponibile per altre analisi avanzate.

Descrizione di una Soluzione

La soluzione TOF 3D di ADI opera in quattro fasi (vedi Figura◦1):

  1. Preelaborazione dei dati IR e di profondità:
  2. Proiezione dei dati di profondità in una nuvola di punti 3D: Utilizzare i parametri intrinseci della telecamera per proiettare i dati di profondità in una nuvola di punti 3D.
  3. Trasformare e unire i punti: Trasformare i punti utilizzando le posizioni estrinseche della telecamera e unire le regioni sovrapposte.
  4. Proiezione della nuvola di punti in un’immagine 2D: Utilizzare la proiezione cilindrica per proiettare la nuvola di punti in un’immagine 2D.
algoritmo di aggregazione in profondità

Sfide e soluzioni di sistema e algoritmo

L’ host riceve fotogrammi di profondità e IR

Una macchina host è collegata a più sensori TOF tramite una connessione ad alta velocità come l’USB. Raccoglie i fotogrammi di profondità e IR e li memorizza in una coda.

Sincronizzare i dati di profondità e IR

I fotogrammi di profondità e IR di ciascun sensore ricevuti dall’host vengono acquisiti in momenti diversi. Per evitare disallineamenti temporali dovuti al movimento degli oggetti, gli ingressi di tutti i sensori devono essere sincronizzati alla stessa istanza temporale. Si utilizza un modulo di sincronizzazione temporale che abbina i fotogrammi in arrivo in base ai timestamp della coda.

Dal progetto alla nuvola di punti

La nuvola di punti viene generata sull’host utilizzando i dati di profondità sincronizzati per ciascun sensore. Ogni nuvola di punti viene quindi trasformata (tradotta e ruotata) in base alle rispettive posizioni della telecamera (vedi Figura 2) nel mondo reale. Quindi queste nuvole di punti trasformate vengono unite per formare un’unica nuvola di punti continua che copre il FOV combinato dei sensori (Figura 3).

Estrinsecazione telecamera
Nuvola di punti unita

Proiezione da 3D a 2D

La nuvola di punti combinata del FOV viene proiettata su una superficie 2D utilizzando un algoritmo di proiezione cilindrica, noto anche come proiezione della vista frontale (vedi Figura 4). In altre parole, l’algoritmo proietta ogni punto della nuvola di punti combinata su un pixel del piano 2D, ottenendo un’unica immagine panoramica continua che copre il campo visivo combinato di tutti i sensori. Si ottengono così due immagini 2D aggregate: una per le immagini IR aggregate e un’altra per le immagini di profondità aggregate proiettate su piani 2D.

Miglioramento della qualità di proiezione

La proiezione della nuvola di punti combinata 3D su un’immagine 2D non fornisce ancora immagini di buona qualità, poiché presentano distorsioni e rumore. Ciò incide sulla qualità visiva e influisce negativamente su qualsiasi algoritmo venga eseguito sulla proiezione. I tre problemi principali (vedi Figura 5) e le relative soluzioni sono documentati nelle sezioni seguenti.

Proiezione di regioni di profondità non valide

I dati di profondità dell’ADTF3175 hanno un valore di profondità non valido di 0 mm per i punti che si trovano oltre il campo operativo del sensore (8000 mm). Ciò comporta la presenza di ampie regioni vuote nell’immagine di profondità e la formazione di nuvole di punti incomplete. A tutti i punti non validi dell’immagine di profondità è stato assegnato un valore di profondità di 8000 mm (la profondità massima supportata dalla telecamera), con il quale è stata generata una nuvola di punti. In questo modo è stato possibile garantire l’assenza di spazi vuoti nella nuvola di punti.

Riempimento dei pixel non mappati

Quando si proietta la nuvola di punti 3D su un piano 2D, nell’immagine 2D ci sono regioni non mappate/non riempite. Molti pixel della nuvola di punti (3D) vengono mappati sullo stesso pixel 2D e quindi diversi pixel 2D rimangono vuoti. Ciò comporta l’effetto di stiramento mostrato nella Figura 6. Per risolvere questo problema, è stato utilizzato un filtro 3 × 3 che riempie i pixel non mappati con il valore medio di IR/profondità degli 8 pixel vicini che hanno valori validi. In questo modo si è ottenuta una formazione più completa dell’immagine in uscita e gli artefatti sono stati rimossi (vedi Figura 6).

Rumore generato da punti sovrapposti

A causa dell’algoritmo di proiezione cilindrica, molti punti della regione di sovrapposizione finiscono per ottenere le stesse coordinate di appoggio sull’uscita 2D proiettata. Questo crea rumore quando i pixel di sfondo si sovrappongono a quelli in primo piano. Per risolvere questo problema, la distanza radiale di ogni punto viene confrontata con il punto esistente, e il punto viene sostituito solo se la distanza dall’origine della telecamera è inferiore al punto esistente. In questo modo si possono mantenere solo i punti in primo piano e migliorare la qualità della proiezione (vedi Figura 7).

Conclusione

Questo algoritmo è in grado di aggregare immagini provenienti da telecamere diverse con meno di 5° di sovrapposizione, rispetto ai 20° di sovrapposizione richiesti dai tradizionali algoritmi basati sulla corrispondenza dei punti chiave. Questo approccio richiede pochissimi calcoli, il che lo rende un candidato ideale per i sistemi all’edge di rete. L’integrità dei dati di profondità viene mantenuta anche dopo l’aggregazione, poiché non si verifica alcuna distorsione dell’immagine. Questa soluzione supporta ulteriormente l’implementazione modulare dei sensori ADTF3175 per ottenere il FOV desiderato con una perdita minima.
L’espansione del FOV non si limita alla dimensione orizzontale e la stessa tecnica può essere utilizzata per espandere la vista in verticale e ottenere una vera visione sferica. La soluzione funziona su una CPU Arm® V8 a 6 core a 10 fps per quattro sensori che forniscono un FOV di 275°. Il frame rate sale a 30 fps quando si utilizzano solo due sensori.
Uno dei vantaggi principali di questo approccio è l’enorme guadagno computazionale ottenuto: un guadagno di più di 3 volte nella computazione di base (vedi Tabella 1).
Le Figure 8 e 9 mostrano alcuni risultati ottenuti con questa soluzione.

Analog Devices ti aspetta a SPS Norimberga 2024 per trasformare il futuro del settore industriale presso il Padiglione 5, Stand 110. Maggiori informazioni sulla pagina ADI dedicata.

Tabella 1. Confronto tra complessità computazionali: algoritmi tradizionali su algoritmo proposto per input di 512 × 512 QMP

AlgoritmoOperazioni in Virgola Mobile medie  
Aggregazione immagini tradizionale857 milioni
Aggregazione di profondità PCL proposta260 milioni (Riduzione di 3,29 volte)

Riferimenti

Analog Devices 3DToF ADTF31xx.” GitHub, Inc.

Analog Devices 3DToF Floor Detector.” GitHub, Inc.

Analog Devices 3DToF Image Stitching.” GitHub, Inc.

Analog Devices 3DToF Safety Bubble Detector.” GitHub, Inc.

Analog Devices 3D ToF Software Suite.” GitHub, Inc.

He, Yingshen, Ge Li, Yiting Shao, Jing Wang, Yueru Chen, and Shan Liu. “A Point Cloud Compression Framework via Spherical Projection.” 2020 IEEE International Conference on Visual Communications and Image Processing, 2020.

Industrial Vision Technology. Analog Devices, Inc.

Topiwala, Anirudh. “Spherical Projection for Point Clouds.” Towards Data Science, Marzo 2020.

AUTORI:

Rajesh Mahapatra, Senior Manager, Analog Devices

Anil Sripadarao, Principal Engineer, Analog Devices

Swastik Mahapatra, Senior Engineer, Analog Devices

CONSULENZA TECNOLOGICA: SEIDOR SI CONSOLIDA IN ITALIA

La società di consulenza tecnologica SEIDOR rafforza il suo impegno per l’Italia come mercato strategico con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento tecnologico nel paese, favorendo la trasformazione digitale del tessuto imprenditoriale italiano

La società di consulenza tecnologica SEIDOR in Italia su un team di 230 professionisti che, con il supporto del team globale di 9.000 persone, stanno guidando la trasformazione digitale delle aziende italiane.

Dopo le acquisizioni delle società italiane ECA Consult, Gunpowder e H.T. High Technology, l’azienda opererà come un’unica società e marchio a partire da gennaio 2025.

SEIDOR unisce la conoscenza del mercato italiano con tutte le capacità di una società globale, offrendo un portafoglio integrato di soluzioni chiave in collaborazione con i principali partner tecnologici a livello mondiale, confezionato per settori industriali specifici.

La società di consulenza tecnologica SEIDOR rafforza il suo impegno per l’Italia come mercato strategico con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento tecnologico nel paese, favorendo la trasformazione digitale del tessuto imprenditoriale italiano.

Dopo il suo ingresso in Italia nel 2019, SEIDOR ha continuato a consolidare la sua presenza nel mercato italiano, rafforzata negli ultimi due anni con l’acquisizione di ECA Consult, Gunpowder e H.T. High Technology.

Dall’inizio del 2024, l’azienda è impegnata in un processo di integrazione dei diversi marchi con l’obiettivo di operare in modo completamente integrato sotto il marchio SEIDOR a partire da gennaio 2025.

Oggi l’azienda conta su un team di 230 professionisti altamente qualificati e ha una presenza in cinque città italiane: Milano, Roma, Bologna, Concorezzo e L’Aquila 

La crescita di SEIDOR in Italia rientra in una strategia più ampia che mira all’espansione geografica insieme al rafforzamento dell’offerta di servizi adattati alle esigenze locali.

La società di consulenza tecnologica è impegnata ad aiutare le imprese italiane a superare le sfide della trasformazione digitale, implementando soluzioni tecnologiche che migliorino la loro efficienza operativa e competitività sul mercato.

Il piano strategico della società prevede di superare i 50 milioni di euro nei prossimi quattro anni.

SEIDOR basa questa crescita sulla sua conoscenza del mercato locale, sulle capacità di una società presente in oltre 45 paesi e su un team di 9.000 professionisti, oltre che su un portafoglio diversificato di soluzioni.

Inoltre, SEIDOR porta al tessuto imprenditoriale le ultime innovazioni dei leader tecnologici a livello mondiale, come SAP, Salesforce, Microsoft, IBM, Google e AWS, tra gli altri.

In questo contesto, è importante sottolineare che SEIDOR ha continuato ad ampliare il proprio portafoglio in Italia con soluzioni tecnologiche avanzate adattate alle esigenze delle aziende italiane, con un focus principale su Intelligenza Artificiale, Cloud, ERP e Big Data.

A tal proposito, Vittorio Soldavini, CEO di SEIDOR in Italia, ha dichiarato: “Stiamo rafforzando l’offerta di servizi e l’espansione delle nostre capacità nel mercato italiano per fornire soluzioni innovative che rispondano alle esigenze in evoluzione dei nostri clienti e supportino la loro crescita nell’era digitale.”

Soluzioni confezionate per diversi settori

SEIDOR sta sviluppando un insieme di soluzioni confezionate pensate per facilitare l’adozione rapida ed efficace delle nuove tecnologie da parte delle aziende italiane di diversi settori e dimensioni.

Si tratta di una serie di strumenti tecnologici che semplificano la transizione verso l’innovazione e garantiscono che le aziende italiane beneficino della trasformazione digitale in tempi più brevi, migliorando la loro competitività sul mercato.

Soldavini ha aggiunto: “SEIDOR cerca di essere non solo un fornitore di soluzioni tecnologiche, ma soprattutto un partner strategico nella trasformazione digitale delle imprese in Italia, facilitando la loro adattamento alle nuove realtà di mercato.”

Sviluppo del talento

Come in tutti i paesi in cui è presente, SEIDOR promuove in Italia lo sviluppo personale e professionale delle persone che fanno parte del suo team.

Lo sviluppo del talento, insieme a iniziative per ridurre il divario digitale tra i gruppi svantaggiati, la lotta per la diversità e la creazione di soluzioni che abbiano un impatto positivo sulle persone e sull’ambiente, sono pilastri fondamentali dell’impegno dell’azienda verso la sostenibilità.

SEIDOR è una società di consulenza tecnologica che offre un portafoglio completo di soluzioni e servizi nei settori dell’Intelligenza Artificiale, Edge, Customer Experience, Employee Experience, ERP, Data, Modernizzazione delle Applicazioni, Cloud, Connettività e Cybersecurity.

Con un fatturato di 894 milioni di euro nell’esercizio 2023 e un team di oltre 9.000 professionisti altamente qualificati, SEIDOR è presente direttamente in 45 paesi in Europa, America Latina, Stati Uniti, Medio Oriente, Africa e Asia.

SICK e le telecamere intelligenti

A Vision 2024, SICK presenta un portfolio di opzioni varie e intelligenti.
Il focus principale è sulle telecamere ad alta velocità Ranger3 Color e Ruler3000 e sul sensore snapshot Visionary-T Mini – disponibili con SensorApp SICK Nova, compatibile con l’intelligenza artificiale

A Vision 2024, la fiera leader mondiale per l’elaborazione delle immagini, tenutasi a Stoccarda, SICK ha offerto una panoramica completa di tutta la sua gamma di sensori di visione 2D e 3D. Saranno inoltre esposti sistemi di telecamere intelligenti per il controllo qualità supportato e per la guida di robot.

Il focus principale è sulla nuova telecamera 3D ad alta velocità Ranger3 con funzione colore, le telecamere 3D della famiglia di prodotti Ruler3000 e varianti del sensore snapshot Visionary-T Mini 3D ToF – molti di questi prodotti sono disponibili anche come soluzioni configurabili pronte all’uso, grazie a SensorApp SICK Nova specifica per l’hardware e con funzionalità AI.
L ’elaborazione delle immagini 3D (in particolare ad alta velocità) e l’intelligenza artificiale (IA) stanno diventando strumenti indispensabili per una migliore automazione.

Entrambe le tecnologie aumentano la qualità dei processi e dei prodotti e migliorano le prestazioni e la produttività di macchine e robot.

In questo ambito è anche particolarmente importante che la configurazione ed il funzionamento dei sistemi di visione sia semplice, soprattutto per chi ha poca esperienza nell’elaborazione delle immagini.

“Per gli utenti, esperti e no, questo significa maggiore efficienza e flessibilità, riduzione dei tempi di inattività, risultati ottimali e minore consumo di risorse”, dichiara Sven Sattler, Team Leader Machine Vision Solutions Customer Project Engineering presso SICK Vertriebs-GmbH di Düsseldorf. “Vogliamo soddisfare proprio le esigenze dei clienti con il portfolio di soluzioni che presentiamo a VISION 2024.”

Ranger3: prestazioni eccezionali ad alta velocità in 3D e acquisizione contemporanea di immagini a colori
Ranger3 High-Speed Color è l’ultima variante della famiglia di camere 3D a triangolazione laser di SICK.
Sviluppata per ambienti di produzione con alti volumi, la telecamera streaming offre un’interfaccia di rete opzionale per la comunicazione a2,5 Gbit/s, acquisizione di profili 3D fino a 69 kHz, scansioni lineari 2D con risoluzione di 5120 pixel in colore RGB e in scala di grigi, e dati di misura 3D, intensità della luce riflessa e scatter, tutto da un unico dispositivo.

La qualità eccezionale delle immagini si ottiene grazie al sensore CMOS con tecnologia ROCC (Rapid On-Chip Calculation) di SICK, che si distingue per le sue prestazioni 3D superiori.

La telecamera determina la vera forma 3D di un oggetto, indipendentemente dal suo contrasto o colore, contribuendo così a garantire una qualità superiore di molti prodotti.

La nuova generazione di Ranger3 consente una velocità ancora maggiore e integra la nuova funzionalità di scansione lineare RGB ad alta risoluzione.

È disponibile un’interfaccia di comunicazione standardizzata conforme a Gigabit Ethernet Vision per la trasmissione dei dati.

Ruler3000: telecamera streaming 3D in un design industriale modulare per applicazioni
diversificate

SICK ha presenta a Vision 2024 anche le nuove camere 3D streaming compatte Ruler3002, 3004 e 3010, con campi di vista piccoli, ideali per applicazioni nei settori industriale ed elettronico.

Grazie alla loro elevata risoluzione in altezza nell’ordine dei micrometri, queste nuove varianti estendono le possibilità della famiglia di prodotti Ruler3000, consentendo di catturare anche i più piccoli dettagli, come richiesto nell’ispezione di componenti elettronici e di beni di consumo, schede a circuiti stampati e semiconduttori.

Grazie alla tecnologia ROCC (Rapid On-Chip Calculation), i sensori 3D possono catturare i dettagli degli oggetti anche ad alte velocità, il che consente di svolgere compiti di ispezione in modo efficiente, fornire valori di misurazione per il controllo dei processi e aumentare di conseguenza la produttività.

Altri punti di forza di queste camere 3D a triangolazione laser, calibrate in fabbrica, sono la conformità agli standard di elaborazione delle immagini GigE Vision e GenICam, che ne consentono l’integrazione facile e veloce nei sistemi e nelle macchine, e la semplicità di messa in funzione.
Visionary-T Mini: visione artificiale 3D economica in un formato compatto
Le telecamere snapshot compatte Visionary-T Mini di SICK stabiliscono nuovi standard per i sensori di visione 3D in termini di design, qualità dei dati e convenienza.

L’avanzata tecnologia di acquisizione delle immagini 3D basata sul tempo di volo (ToF) fornisce dati precisi di profondità e intensità per ogni pixel, anche in presenza di forti contrasti di luce e ombra e in un ampio campo di vista.

L’acquisizione snapshot può essere da fermo, ma in virtù dei tempi brevissimi di esposizione, la Visionary-T Mini fornisce dati estremamente precisi anche per oggetti in movimento.

Il software di configurazione chiaramente strutturato rende facile parametrizzare il dispositivo e adattare i dati in modo flessibile all’applicazione specifica.

La misurazione dei carichi per l’ottimizzazione dello spazio di stoccaggio, il monitoraggio della posizione per la guida di robot, scenari collaborativi uomo-macchina in fabbriche intelligenti o l’assistenza alla guida per evitare collisioni sono solo alcuni esempi delle applicazioni industriali che possono essere risolte con la Visionary-T Mini.

Nessuna conoscenza specialistica richiesta: elaborazione delle immagini basata sull’IA con SICK Nova.

Elaborazione delle immagini con strumenti basati su regole, combinati se necessario con deep learning e intelligenza artificiale (IA), che non richiedono conoscenze specialistiche da parte dell’utente: con questa combinazione, SICK Nova apre a nuove possibilità nella visione artificiale.

Come base software con un’interfaccia utente intuitiva per configurare soluzioni personalizzate di visione 2D e 3D, SICK Nova consente di implementare in modo semplice e facile applicazioni complesse per il monitoraggio della presenza, il controllo qualità e l’ispezione intelligente, anche senza conoscenze specialistiche. SICK
Nova è disponibile per una varietà di sensori di visione di SICK – inclusi anche Ruler3000 e Visionary-T Mini – mettendo a disposizione tool specifici per le diverse tecnologie di acquisizione ed elaborazione delle immagini, ma tutti accomunati dalla stessa struttura di base.
SICK Nova consente di implementare applicazioni nel campo della visione artificiale con facilità, utilizzando un browser web e una configurazione “point and click”, offrendo così agli utenti la flessibilità di combinare diversi strumenti di elaborazione delle immagini e integrarli secondo necessità, per risolvere specifiche applicazioni.

È inoltre possibile scaricare strumenti aggiuntivi dalla SICK AppPool o svilupparne di propri. Questo consente di estendere rapidamente e comodamente la gamma di
funzionalità in base alle esigenze dell’applicazione. Come toolkit software scalabile per applicazioni personalizzate di elaborazione delle immagini, SICK Nova garantisce soluzioni convenienti e a prova di futuro, supportando gli sforzi di digitalizzazione in una vasta gamma di settori e aree di applicazione.

GF Piping Systems: trasporto di fluidi efficiente e sicuro

GF Piping Systems, divisione del Gruppo Georg Fischer focalizzata nella fornitura di soluzioni per il trasporto sicuro, efficiente e sostenibile dei fluidi

GF Piping Systems, divisione del Gruppo Georg Fischer focalizzata nella fornitura di soluzioni per il trasporto sicuro e sostenibile dei fluidi, ha aperto per la prima volta nella sua storia le porte della sua sede di Agrate Brianza (MB) agli operatori del comparto impiantistico industriale italiano.

L’evento ha così preso forma in una giornata dedicata alla presentazione delle soluzioni integrate di GF Piping Systems seguito da un tour aziendale e un aperitivo con pranzo riservato ai partecipanti all’evento.

Direttamente da Schaffhausen, città svizzera dove si trova il quartiere generale di GF Piping System, sono giunti per animare l’evento, Andre Boxheimer, Global Product Manager PROGEF e Basil Rudlinger, Global Product Manager IR/BCF Welding.

A Paolo Savioli – Business Developer GF il compito di aprire la mattinata e introdurre Andre Boxheimer il quale ha illustrato i sistemi per l’industria, evidenziando il contenuto innovativo, le peculiarità e affidabilità dei singoli prodotti, particolarmente in ottica di sostenibilità e sicurezza, unitamente alle loro molteplici applicazioni che fanno di GF partner di riferimento del comparto e solutions provider a tutti gli effetti.

L’ampia ricognizione effettuata ha riguardato SYGEF ECTFE, Il sistema che rappresenta la soluzione ottimale per un trasporto sicuro ed efficiente di fluidi altamente concentrati a pressioni e temperature elevate, PROGEF, il sistema a saldare in polipropilene per la gestione sicura dei fluidi in applicazioni industriali critiche, Doppio Contenimento, la soluzione sostenibile per il trasporto di liquidi e gas pericolosi.

Un ulteriore focus ha riguardato il sistema PVC saldato a infrarossi che GF Piping Systems ha introdotto per prima nel mercato, soluzione rivoluzionaria per il settore della lavorazione chimica e per le applicazioni di trattamento delle acque.

Davide Chiaramonte –  Managing Director GF Piping Systems Italia – è poi intervenuto in chiusura per ringraziare i numerosi ospiti presenti ribadendo come la sostenibilità rappresenta il punto centrale della politica R&D e commerciale dell’azienda “Connections For Life – è l’espressione dell’impegno preso nel collegare gli operatori del mercato e creare rapporti duraturi riservando loro tecnologie in grado di migliorare la qualità di vita – ha dichiarato Chiaramonte –  La continua radiografia e controllo del consumo energetico dei prodotti GF, ci consente di supportare i clienti nella loro strategia e processo di misurazione della sostenibilità, oltre ad affiancarli nella gestione dell’intera filiera, dallo sviluppo del progetto fino all’ingegnerizzazione dettagliata, installazione e manutenzione”.

L’appuntamento ha contribuito a ribadire quanto la ricerca e lo sviluppo di prodotti e soluzioni all’insegna di una marcata innovazione tecnologica rappresentino il credo di GF Piping Systems.

About GF Piping Systems

GF Piping Systems è focalizzata nella fornitura di soluzioni per il trasporto sicuro e sostenibile dei fluidi, assicurato da sistemi integrati che spaziano dai tubi in plastica ai raccordi a saldare, fino ad una gamma diversificata di valvole, connotate dalle loro innumerevoli possibilità di collegamento. Da oltre 70 anni GF Piping Systems è annoverata tra i player protagonisti del mercato delle tubazioni in plastica, in ragione della sua lungimiranza e lunga esperienza, delle competenze maturate sul campo, di un amplissimo portfolio prodotti (60.000 gli articoli a catalogo) in grado di soddisfare le più diversificate esigenze, nonché in virtù di una filosofia aziendale che ha nell’innovazione tecnologica il proprio architrave.

Attualmente GF Piping Systems Italia, fondata nel 1947 principalmente allo scopo di vendere componenti per l’industria energetica ed automobilistica, ruote per autocarri, raccordi in ghisa malleabile e macchine tessili, è specializzata in prodotti e sistemi destinati all’impiantistica. Con sede ad Agrate Brianza (MB), occupa più di 60 addetti e produce un giro di affari intorno ai 62 milioni di euro. L’azienda, certificata UNI EN ISO 9001:2015, opera con una rete vendita di funzionari e di agenti presenti sull’intero territorio nazionale e distribuisce i propri prodotti attraverso una rete formata da 500 rivenditori.

GF Piping Systems collega risorse, tecnologia e persone e lavora per apportare un cambiamento positivo tale da assicurare a tutti un futuro migliore. Crea prodotti e soluzioni intelligenti per ogni applicazione di flusso, aiuta a rendere il mondo più connesso, garantisce la conservazione ed il trasporto sicuro e sostenibile dei fluidi.

Ulteriori informazioni sono disponibili online all’indirizzo www.gfps.com/it

About Georg Fischer

È una storia lunga più di 200 anni, iniziata nel 1802, a Schaffhausen (CH), nella forma di piccola fonderia per il rame. Oggi, a distanza di oltre due secoli, Georg Fischer è un leader globale negli ambiti della sostenibilità e dell’innovazione. È presente in 33 Paesi ed è operativo in 130, con un organico complessivo superiore ai 19.000 dipendenti, e vanta un fatturato consolidato superiore ai 4 miliardi di franchi svizzeri

Georg Fischer è strutturato in quattro divisioni distinte: GF Piping Systems, GF Casting Solutions, GF Machining Solutions e GF Building Flow Solutions.

Ulteriori informazioni sono disponibili online all’indirizzo www.georgfischer.com

Consulenza tecnologica: Seidor incorpora Carlyle

SEIDOR, DI CUI FA PARTE H.T. HIGH TECHNOLOGY, INCORPORA CARLYLE NEL SUO CAPITALE PER DIVENTARE UN TOP PLAYER GLOBALE


SEIDOR, la società di consulenza tecnologica, rafforza la sua crescita con particolare attenzione all’Europa e agli Stati Uniti, facendo entrare nel suo azionariato la società di investimento globale Carlyle, una delle aziende leader a livello mondiale.

Carlyle acquisisce il 60% del capitale di SEIDOR, mentre il restante 40% rimane agli attuali azionisti.

SEIDOR ha raggiunto un fatturato di 894 milioni di euro nel 2023, segnando un aumento del 19% rispetto all’anno precedente, e prevede di superare i 1.000 milioni di euro nel 2024

Josep Benito continua a guidare SEIDOR come presidente esecutivo e la società mantiene la sua sede a Vic (Barcellona).


SEIDOR, società di consulenza di servizi e soluzioni tecnologiche, ha portato Carlyle, una delle maggiori società di investimento globali, nella sua compagine azionaria con l’obiettivo di posizionare l’azienda come società di consulenza tecnologica leader a livello mondiale.

Con questa transazione, SEIDOR rafforza la sua struttura di capitale: Carlyle Europe Technology Partners (“CETP”) diventa l’azionista di maggioranza con il 60%, mentre gli attuali soci mantengono il 40%. Tra i consulenti di questa transazione figurano BCG (Boston Consulting Group), Busquet Economistas-Auditores, Cuatrecasas, JP Morgan, KPMG, Linklaters e Renta4Sigrun.

Come di consueto in questo tipo di transazioni, l’accordo è soggetto a ratifica in attesa delle necessarie approvazioni e autorizzazioni, tra cui quella della Commissione Nazionale Spagnola per i Mercati e la Concorrenza (CNMC), che si prevede avverrà entro la fine dell’anno fiscale in corso.

Josep Benito, già CEO di SEIDOR, assume il ruolo di Presidente esecutivo per continuare a guidare la crescita dell’azienda insieme all’attuale team di gestione.

Inoltre, la società di consulenza tecnologica manterrà la propria sede a Vic (Barcellona).

Fondata nel 1982 dai fratelli Santiago e Andreu Benito, SEIDOR ha sostenuto una crescita a due cifre negli ultimi quindici anni. In particolare, nel 2023 SEIDOR ha raggiunto un fatturato di 894 milioni di euro, con un aumento del 19% rispetto all’anno precedente. Inoltre, prevede di superare i 1.000 milioni di euro nel 2024.

Con questa transazione, SEIDOR acquisisce ulteriori capacità per realizzare il suo piano di crescita e consolidamento nei mercati internazionali e potenzialmente perseguire un’offerta pubblica iniziale (IPO) nel medio termine.

Consolidamento del mercato e diversificazione del portafoglio

Si tratta di una mossa strategica per accelerare il piano di crescita di SEIDOR, che si concentra sulla Spagna, l’attuale principale hub operativo, sugli Stati Uniti e sui Paesi dell’Europa occidentale come Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Irlanda, nonché sui Paesi nordici.

D’altro canto, l’azienda continuerà a consolidare la propria posizione nei restanti 45 Paesi in cui opera attualmente, tra cui LATAM, Medio Oriente e Africa.

Inoltre, la società di consulenza tecnologica continuerà a diversificare e rafforzare le soluzioni chiave come Intelligenza Artificiale (AI), Customer Experience, Cloud, Cybersecurity ed ERP, con l’obiettivo di offrire un portafoglio completo basato su partnership strategiche con giganti del settore globale come SAP, Salesforce, Microsoft, IBM, Google e AWS, oltre a sviluppare prodotti proprietari.

Grazie allo slancio di questi mercati e prodotti, SEIDOR consolida la sua posizione di leader nella consulenza tecnologica per il settore aziendale, privato e pubblico.

Talento e sostenibilità come pilastri strategici

Un’altra priorità strategica di SEIDOR è continuare a investire nei suoi oltre 9.000 professionisti, rafforzando l’impegno nello sviluppo dei talenti interni e nell’attrazione di nuovi professionisti qualificati.

Lo sviluppo dei talenti, insieme alle iniziative volte a colmare il divario digitale tra i gruppi svantaggiati, a promuovere la diversità, a sviluppare soluzioni con un impatto umano positivo e a preservare l’ambiente, costituiscono la base dell’impegno dell’azienda per la sostenibilità, incorporato nel suo obiettivo di “umanizzare il mondo attraverso la tecnologia”.

Un punto di riferimento globale per l’innovazione e l’IT

Secondo Josep Benito, nuovo presidente esecutivo di SEIDOR, “l’investimento di Carlyle in SEIDOR sottolinea la fiducia del mercato nella nostra strategia.

Carlyle apporta non solo la capacità finanziaria per accelerare la nostra crescita, ma anche l’esperienza e le migliori pratiche di gestione aziendale che hanno portato altre grandi aziende al successo in vari mercati in cui SEIDOR mira a diventare un attore significativo nel medio termine.”

Benito sottolinea: “Questa transazione rappresenta un’enorme opportunità per l’intera azienda, per i nostri clienti, fornitori e collaboratori, nonché per lo sviluppo professionale dei nostri team”. Inoltre, afferma: “Questa mossa è un passo importante verso l’ attestazione di noi stessi come azienda tecnologica di riferimento a livello globale e come attore chiave nel posizionamento della Spagna come motore globale dell’innovazione attraverso le tecnologie dell’informazione.”

Fernando Chueca, Partner del team di consulenza di CETP, ha osservato: “Questa transazione rappresenta un’opportunità significativa per sostenere un leader spagnolo nella trasformazione digitale e per entrare a far parte di un’azienda finanziariamente solida e redditizia, altamente competitiva e ben posizionata in mercati come quello spagnolo, con forti prospettive di crescita in Nord America e nelle principali economie europee”.

Inoltre, ha aggiunto Fernando Chueca, “consideriamo questa iniziativa imprenditoriale come un importante passo avanti verso lo sviluppo di un campione tecnologico globale, che compete nei mercati di maggior valore del mondo e che offre agli azionisti attuali e potenziali un focus di investimento interessante e affidabile.

Le recenti operazioni societarie

Negli ultimi anni, SEIDOR ha portato avanti una serie di operazioni societarie per rafforzare la sua presenza internazionale e completare il suo portafoglio. In Spagna, le acquisizioni di rilievo includono Gesein, un’azienda tecnologica con sede a Madrid con una forte impronta nella digitalizzazione del settore pubblico nazionale, e Opentrends, specializzata nello sviluppo di applicazioni cloud per grandi imprese.

Inoltre, in Italia, SEIDOR ha acquisito aziende come H.T. High Technology, focalizzata sulle soluzioni SAP, GunPowder in Salesforce e ECA Consult, tra le altre. In Francia ha acquisito WorkWell e in Irlanda e Regno Unito Teamsoft.

Inoltre, negli Stati Uniti, l’azienda ha rafforzato la propria strategia potenziando il proprio team esecutivo e stringendo alleanze con i principali attori del mercato nordamericano.

Carlyle (NASDAQ: CG) è una società di investimento globale con una profonda esperienza nel settore che impiega capitali privati in tre segmenti di attività: Global Private Equity, Global Credit e Global Investment Solutions.

Con 425 miliardi di dollari di patrimonio in gestione al 31 marzo 2024, Carlyle si propone di investire con saggezza e di creare valore per conto dei suoi investitori, delle società in portafoglio e delle comunità in cui vive e investe. Carlyle impiega oltre 2.200 persone in 28 uffici in quattro continenti. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.carlyle.com. Seguite Carlyle su Twitter @OneCarlyle e su LinkedIn all’indirizzo The Carlyle Group.

SEIDOR è una società di consulenza tecnologica che offre un portafoglio completo di soluzioni e servizi che spaziano tra Intelligenza Artificiale, Edge, Customer Experience, Employee Experience, ERP, Data, Application Modernization, Cloud, Connettività e Cybersecurity. Con un fatturato di 894 milioni di euro nell’anno fiscale 2023 e una forza lavoro di oltre 9.000 professionisti altamente qualificati, SEIDOR è presente direttamente in 45 Paesi in Europa, America Latina, Stati Uniti, Medio Oriente, Africa e Asia. La società di consulenza è partner dei principali leader tecnologici.

Per maggiori informazioni:
Josep Maria Vialis | +34 659 17 01 43 | josepmaria.vialis@seidor.com
SEIDOR | Communication | comunicacion@seidor.com

Progetto Industria è media partner ufficiale di MOC Egypt 2024

Progetto Industria è media partner ufficiale di MOC Egypt 2024. Siamo lieti annunciare che il Gruppo Progetto industria, con i suoi 4 portali, www.progettoindustria.com, www.ambientesostenibile.com, www.chimicafarmaceutica.com e www.tecnologiefood.com è MEDIA PARTNER UFFICIALE dell’importante manifestazione MOC 2024

MOC 2024, il principale evento offshore del Ministero del petrolio e delle risorse minerarie dell’Egitto e una delle conferenze e piattaforme tecniche più importanti nel settore energetico per la regione del Mediterraneo e del Nord Africa.


Istituito nel 2000 come evento offshore ufficiale del Ministero Egiziano del Petrolio e delle Risorse Minerarie, il MOC è la piattaforma perfetta per qualsiasi azienda che opera nel settore energetico ed è l’evento ideale non solo per mostrare la propria organizzazione ma con migliaia di partecipanti, un grande luogo per rafforzare la vostra presenza nella regione del Mediterraneo.

Al MOC 2024 sarà possibile connettersi con potenziali partner a livello personale per comprenderne i requisiti commerciali, tecnici e politici. Con quasi 15.000 professionisti del settore desiderosi di business e soluzioni, MOC è un importante viatico per la crescita commerciale delle aziende italiane.

Reti strategiche
Al MOC EGYPS 2024 sarà possibile inoltre interagire con decisori influenti, tra cui leader nazionali e regionali, ministri, autorità di mercato, aziende energetiche, fornitori di servizi, importatori, servizi pubblici, investitori, EPC e altro ancora. Essere al centro di interazioni di grande impatto.

Nel cuore del progresso
Unisciti agli oltre 15.000 partecipanti ad Alessandria d’Egitto, dove convergono concorrenti, clienti e potenziali contatti. Rimani connesso, crea nuove relazioni e mostra le tue offerte per opportunità di business senza precedenti ed espansione della rete al MOC.

MOC posiziona il marchio/brand delle Aziende partecipanti come leader di mercato tra i principali influencer della regione. Amplifica la presenza sul mercato presso migliaia di partner, acquirenti, esperti tecnici e potenziali clienti in uno degli hub energetici in più rapida crescita a livello globale.


MOC, rappresenta quindi la porta d’accesso ai principali progressi tecnici nel Mediterraneo.

Materiali avanzati: Cluster Fabbrica Intelligente

Materiali avanzati: una sfida europea e nazionale, il 17 giugno alle 10 il Cluster Fabbrica Intelligente organizza l’evento pubblico al Km Rosso di Bergamo

L’evento pubblico “Materiali avanzati: una sfida europea e nazionale” si propone di condividere con i vertici dell’Unione Europea lo stato dell’arte su un tema cruciale per l’industria: i materiali avanzati.

Per partecipare attivamente alla definizione del programma EU e accrescere così la competitività industriale del nostro Paese a livello globale mettendo al centro la circolarità e la digital transition.

L’Italia intende essere tra i Paesi protagonisti della tematica Materiali Avanzati.

Per questo motivo, il Cluster Fabbrica Intelligente – organizzazione che si occupa di ricerca e innovazione per la competitività della manifattura italiana – ha voluto riunire al Kilometro Rosso di Bergamo i principali attori istituzionali e industriali (italiani ed europei) in una mattinata di studio per definire gli ambiti e le tematiche principali da proporre per il programma EU in fase di definizione e coerenti agli interessi industriali nazionali.

Per partecipare è necessario registrarsi a questo link entro il 13 Giugno: https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeEdzZTTcVsNUk8b64Zbdb8Uly2mAj3KaNuIN_5_s4l31emNg/viewform

Il Cluster Fabbrica Intelligente sarà rappresentato dal presidente Gianluigi Viscardi (imprenditore, fondatore e presidente onorario della Cosberg, società di automazione di Terno d’Isola, provincia di BG) e dal Presidente del Comitato Tecnico Scientifico Tullio Tolio, professore ordinario al Politecnico di Milano. Ci saranno anche: Roberto Vavassori, vice presidente di Brembo e presidente di Anfia, l’associazione di Confindustria della filiera automotive; Francesco De Santis (collegamento online) Vice Presidente di Confindustria con delega alla Ricerca e Sviluppo; Giovanna Recuperati, Presidente di Confindustria Bergamo.

Nonché autorevoli esponenti del Governo e dell’Unione Europea, elencati per esteso nell’agenda preliminare.

Durante la mattinata interverranno Maria Cristina Russo, Director for Global Approach and International Cooperation in R&I e Jurgen Tiedje, Head of Unit Industrial Transformation Unit, DG Research ad Innovation della Commissione Europea; Francesca Galli, Ufficio di Gabinetto, Segreteria Tecnica del Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) che sta curando la partecipazione italiana alla partnership, oltre ad esponenti di primissimo piano del mondo industriale italiano; Luca De Angelis (MIMIT), Direttore Generale per le nuove tecnologie abilitanti Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Nel pomeriggio i lavori continueranno con i gruppi tecnico-scientifici del cluster aperti a tutti con lo scopo di mappare importanti casi aziendali e definire i bisogni del settore manifatturiero nel campo dei materiali avanzati per proporre una roadmap coerente con gli obiettivi e le peculiarità del sistema produttivo italiano.

Il CLUSTER FABBRICA INTELLIGENTE

Il Cluster Tecnologico Nazionale “Fabbrica Intelligente” è un’associazione riconosciuta che include imprese di grandi e medio-piccole dimensioni, università e centri di ricerca, associazioni imprenditoriali e altri stakeholder attivi nel settore del manufacturing avanzato.

L’associazione è riconosciuta dal MIUR come propulsore della crescita economica sostenibile dei territori dell’intero sistema economico nazionale, favorendo l’innovazione e la specializzazione dei sistemi manifatturieri nazionali.

https://www.fabbricaintelligente.it/

Litio e batterie ricaricabili

Di Roberto Romita – Industrial Key Account Manager – Industrial Division di Sparq

Litio e batterie ricaricabili: il BESS è una tecnologia oramai collaudata e sono davvero numerose le applicazioni che vedono applicati i sistemi di accumulo

Tuttavia quando si parla di energy storage bisogna tenere presente che si tratta si di batterie ma che queste possiedono davvero molti tipi di chimica, e questa chimica ha particolari peculiarità. 

Queste peculiarità permettono a ogni batteria di esprimere al meglio le proprie potenzialità ma a determinate condizioni e in un determinato tempo.

È quindi di fondamentale importanza sapere quali sono le caratteristiche e il comportamento della cella e della sua chimica al fine di determinare con precisione quale tipologia è più adatta a una certa applicazione.

I sistemi di accumulo accostati ai sistemi di generazione che sfruttano l’energia rinnovabile, non sono tutti uguali.

A seconda della richiesta e della prestazione possono differire, in riferimento alla tipologia di cella e alla composizione, anche di molto. In questo articolo andremo ad affrontare nel dettaglio le caratteristiche della chimica delle celle ricaricabili.

Molte combinazioni, prestazioni differenti

Per quanto riguarda la chimica delle celle si sente spesso parlare di Litio e delle sue varie combinazioni con il Ferro, il Manganese, il Nickel il Cobalto, ecc.

Va tenuto presente che per ogni combinazione avremo prestazioni differenti anche in relazione al carico applicato (ovvero a “quanto” chiediamo alla nostra cella) e alle condizioni esterne.

In questa parte andiamo ad analizzare e confrontare valori nominali di tensione e corrente, curve di carica e scarica in relazione a valori di tempo e temperatura.

Non meno importante è da tenere presente caratteristiche di sicurezza, poiché sono note le problematiche di infiammabilità di alcune tipologie di cella.

Inoltre, alcune celle devono rispettare i requisiti stringenti ATEX al fine di poter essere impiegate in ambienti a rischio esplosione come anche resistere alla corrosione (e alle eventuali perdite) dovuta al funzionamento in aree gravose.

Un fattore chiave per la scelta corretta del tipo di batteria è dato quindi dalla quantità di potenza costante erogabile. Vediamo di seguito le tipologie di chimica andando ad analizzare pro e contro:

Litio Ferro Fosfato – LiFePO4

Chiamato anche LFP è una tipologia di cella che utilizza come materiale catodico tale chimica.

Molto utilizzata nelle applicazioni ESS, l’LFP si contraddistingue per un livello di sicurezza alto grazie a un’abbondante composizione ferrosa e a un elevato grado di stabilità al variare della temperatura.

Se confrontato con i valori del NiMH, la densità energetica dell’LFP è mediamente 100-120 Wh per kg.

Le celle hanno una tensione nominale di 3,2 V, operano in un range termico compreso fra -20 e 60 °C e sono caratterizzate da un tasso di autoscarica estremamente basso (meno dell’1%).

Inoltre, la caratteristica di scarica consente alle LFP di mantenere pressoché costante la prestazione fino a circa l’80% della propria capacità (Fig. 1), anche se sottoposte a carichi elevati.

Questa chimica è soggetta a un invecchiamento più lento indipendentemente dai valori di temperatura rispetto alle altre combinazioni.

Ciò permette un tempo di vita superiore ai 10 anni con un ciclo di ricariche (all’80% della capacità – C = 0,8) che può superare le 2000 volte.

Queste caratteristiche spiegano chiaramente come l’LPF è molto indicata per i sistemi ESS dove stabilità e durevolezza sono requisiti essenziali per garantire prestazioni costanti. 

Litio Nickel Cobalto Manganese – LiNiMnCoO2

Saliamo di tensione nominale con 3,7 V e di densità energetica, da 150 a oltre 200 Wh per Kg, con questa cella conosciuta anche come NMC di cui si compone il catodo.

Come range di temperatura di esercizio siamo vicini all’LFP con -20 e +55 °C così come un bassissimo tasso di autoscarica (circa l’1%).

Se mettiamo a confronto le curve di scarica tipiche di NMC e LFP possiamo notare una quasi replica di comportamento, sebbene l’NMC presenti un livello di scarica più rapido nella prima porzione di capacità.

Con un ciclo di ricarica che può raggiungere le 1500 volte (con C =0,8), questo tipo di cella è maggiormente utilizzato nelle applicazioni automotive.

Pur rappresentando una soluzione più performante rispetto all’LFP, va detto che questa chimica presenta un livello di sicurezza inferiore, poiché presenta alcune criticità divenendo più instabile durante la carica ad alte temperature.

Litio Titanato – Li2TiO3

Abbreviata anche come LTO, questa cella utilizza i nanocristalli di titanato di litio sulla superficie dell’anodo, ha una capacità di carica più rapida rispetto alle altre celle, ma anche una tensione nominale più bassa, 2,4 V e, ovviamente, una densità di 50-80 Wh per Kg.

Nonostante una capacità inferiore rispetto alle LFP e NMC questa chimica consente un range operativo termico ampliato compreso fra -30 e +75 °C e può sopportare per 4-5 secondi un carico di 30 volte superiore alla propria capacità.

Dalla curva di scarica si potrebbe dire che, valore di tensione a parte, l’LTO ha ossia una prestazione più costante rispetto all’NMC e più somigliante all’LFP.

Ad ogni modo, le caratteristiche sono quasi una via di mezzo fra le precedenti due chimiche analizzate. Sebbene il tasso di autoscarica sia decisamente più elevato e che può arrivare al 10% mensile (ma siamo ben lontani da valori elevati come quelli dell’NiMH), l’LTO può sopportare un numero di cicli di carica più che triplo rispetto a tutte le altre chimiche del Litio.

Come ulteriore punto a favore vi è l’estremo livello di sicurezza che fa dell’LTO la cella più sicura poiché iper-stabile indipendentemente dalle condizioni ambientali.

Litio e cobalto – LiCoO2

Risaliamo con valori di tensione e densità con questa combinazione catodica detta anche LCO. 3,7 V e fra 150 e 200 Wh per Kg, pongono le prestazioni del Litio Cobalto più vicino all’NMC anche se va fatta una considerazione: sebbene l’LCO abbiano un picco iniziale del tutto simile al Nichel Manganese Cobalto, la curva di scarica è molto meno stabile e al 60% della capacità della cella inizia il calo più deciso delle prestazioni.

Questa cella a prestazioni relativamente alte funziona fra i -20 e +60 °C ed è adatta all’utilizzo intenso dei dispositivi elettronici portatili.

Tuttavia l’LCO è caratterizzato anche da una bassa stabilità termica che tende al surriscaldamento al più pericoloso runaway termico una volta raggiunta la carica completa.

Litio nichel cobalto alluminio – LiNiCoAlO2

Questa cella, l’NCA, possiede il più alto livello di densità energetica con valori che superano i 200 per attestarsi a 260 Wh per Kg. Con una tensione nominale di 3,6 V, questo tipo di batteria ha caratteriste simili anche se di pochissimo inferiori all’NMC e ciò lo si può rilevare dalla Fig. 1: le due curve a confronto indicano un andamento di scarica pressoché parallelo unito a una certa costanza fino a circa l’80% di capacità delle due celle.

Questa chimica, con lo stesso range termico operativo delle LCO, pur garantendo alte prestazioni, un tasso di autoscarica relativamente basso (dall’1 al 5% mensile) paga però una quantità di ricariche fra le più basse con circa 5-600 cicli.

Come per le NMC onde poter allungare la vita utile di ogni singola cella è preferibile caricare non oltre il 90% della capacità della batteria. Anche le NCA analogamente alle LCO hanno un’instabilità relativamente alta che, a seguito del runaway termico, può anche dare origine a incendi secondari.  

Litio e Manganese – LiMn2O4

Questa tipologia (LMO) ha in comune alle LCM e LCO la tensione nominale di 3,7 V, mentre presenta un valore di densità energetica più basso compreso fra i 100 e 150 Wh per Kg.

La caratteristica principale dell’LMO è quella di fornire molta energia in un tempo ristretto e lo si evince da Fig.1. dove la curva di scarica tende al calo deciso poco oltre il 40% della propria capacità. Sebbene queste celle siano in grado di sopportare carichi 10 volte superiori per pochi secondi hanno comunque prestazioni inferiori alle celle al Cobalto. Con un range operativo uguale a LCO ed NCA, l’LMO ha un buon tasso di autoscarica che non supera il 5% mensile ma presenta comunque criticità diventando instabile a temperature di carica più elevate. 

C’è una chimica perfetta?

La risposta è no. Tralasciando le mode del momento, non vi è un prodotto polivalente proprio perché non esiste una chimica ideale o “più corretta”. Come abbiamo potuto vedere è necessario valutare non solo la capacità in Ah, la tensione nominale o la velocità di scarica, bensì anche il ciclo di vita utile, il livello di sicurezza che può garantire la cella. Poiché, ad esempio, se a fronte dei requisiti di prestazione elevata sceglieremo determinate tipologie di celle, non è garantito che l’effettiva potenza disponibile può rappresentare la migliore soluzione per alimentare una certa applicazione. Anche la quantità e la frequenza di carica sono fondamentali nella scelta della chimica: sempre per fare un esempio, nel caso di NCM e LCO, ipotizzando un carico – oltre 1 volta la capacità della cella – che richiede pertanto cariche più frequenti, avremmo come risultato performance più alte ma una sensibile riduzione della durata utile e quindi una sostituzione anzitempo delle celle. Inoltre, non meno importante, è l’attenta valutazione dell’ambiente in cui andrà ad operare la cella il che anch’esso sarà determinante per la durata utile come anche l’innalzamento del livello di pericolosità dovuto ad alte temperature di esercizio oppure agli ambienti gravosi e/o esplosivi.

Intelligenza artificiale: la nuova strategia italiana

intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale: la nuova strategia italiana in 10 punti per il biennio 2024-2026 anticipata in un documento di sintesi che qualifica le aree di attenzione e le azioni da intraprendere a supporto di ricerca scientifica, pubblica amministrazione, imprese, formazione e infrastrutture

Per il biennio 2024-2026, 13 esperti selezionati dal Governo, con il coordinamento dell’AGID, hanno prodotto un nuovo documento, anticipato in un executive summary, che qualifica in 10 punti le aree di attenzione e le azioni da intraprendere a supporto di ricerca scientifica, pubblica amministrazione, imprese, formazione e infrastrutture, oltre a disposizioni per attuazione, coordinamento e monitoraggio della strategia stessa.

Il documento strategico mira a promuovere un ecosistema nazionale dell’IA che sia al tempo stesso competitivo a livello internazionale e rispettoso dei valori e delle normative europee.

In particolare, il piano prevede azioni concrete come lo sviluppo di Large Multimodal Model italiani, l’attrazione di talenti nel campo dell’IA, il finanziamento di progetti interdisciplinari per il benessere sociale e la creazione di un ecosistema favorevole all’innovazione tecnologica nelle PMI.

Inoltre, viene sottolineata l’importanza di una formazione capillare sull’intelligenza artificiale, sia nel contesto universitario che scolastico, per preparare le future generazioni alle sfide del domani.

Per rendere efficace l’attuazione di questa strategia, gli esperti propongono la creazione di una Fondazione per l’IA, che avrà il compito di coordinare le diverse azioni, gestire i fondi dedicati e monitorare i progressi ottenuti.

Tale approccio collaborativo e multidisciplinare, che vede la partecipazione di figure di spicco nel campo dell’IA e della trasformazione digitale, rappresenta un passo significativo verso la realizzazione di un’Italia più innovativa e competitiva sullo scenario globale dell’intelligenza artificiale.

Ecco i 10 punti qualificanti proposti nell’executive summary e divisi per ambiti di interesse.

La prima è “Investire nella ricerca scientifica fondazionale sull’IA, consolidando le iniziative esistenti quali il Partenariato Esteso sull’IA; promuovere la collaborazione tra diverse competenze, finanziando progetti a natura interdisciplinare; aprire il campo all’esplorazione di progetti fortemente ambiziosi e ad ampio spettro (bluesky); sostenere un piano straordinario per trattenere e attirare i talenti, per sostenere la competitività nel contesto internazionale”.

Il secondo punto chiede di “Valorizzare la ricerca applicata dell’IA, attraverso iniziative co-progettate da partenariati pubblico-privati, anche con laboratori dedicati che coinvolgano imprese, atenei e centri di ricerca, focalizzandosi sui contesti dal maggiore valore economico e sociale per l’Italia e dal maggiore impatto sul benessere dei cittadini”.

La terza indicazione riguarda il supporto ai “processi amministrativi attraverso le tecnologie dell’IA, aumentando l’efficienza e ottimizzando la gestione delle risorse pubbliche; finanziare alcuni progetti pilota su scala nazionale; sostenere le iniziative delle singole amministrazioni, inquadrate come soggetto collettivo, capace cioè di realizzare soluzioni e applicazioni”.

Per conseguire questi tre macro-obiettivi gli esperti elencano una serie di azioni concrete, tra cui lo sviluppo di tre Large Multimodal Model italiani:

  • Consolidare l’ecosistema italiano della ricerca, nell’ottica di dare continuità al Partenariato Esteso MUR sugli aspetti fondazionali dell’Intelligenza Artificiale, delineandolo compiutamente come luogo di incontro e di scambio di competenze e conoscenze tra le università, i centri di ricerca, le imprese ICT che sviluppano sistemi di IA e quelle che nelle loro specifiche attività possono beneficiare delle innovazioni tecnologiche.
  • Trattenere e attrarre talenti, articolando un piano straordinario di assunzioni che permetta di assorbire le eccellenze tra le ricercatrici e i ricercatori formatisi grazie alle iniziative PNRR, e che consenta di promuovere iniziative specifiche di brain gain nell’IA.
  • Sviluppare LMM italiani, in particolare 3 modelli fondazionali multimodali nazionali, che rispondano pienamente ai valori e alle regolamentazioni europee, eventualmente focalizzandosi su specifici domini applicativi in cui l’Italia detiene una forte riconoscibilità internazionali e un chiaro vantaggio competitivo nella definizione dei dataset di riferimento.
  • Implementare progetti interdisciplinari per il benessere sociale, dispiegando iniziative competitive ispirate ai synergy grants ERC e pensate per centrare sulle persone e sulla società la trasformazione digitale abilitata dall’Intelligenza Artificiale.
  • Finanziare la ricerca fondazionale e blue-sky per l’IA di prossima generazione, attraverso una chiamata alla raccolta e all’implementazione di idee il cui potenziale sia in grado creare un salto generazionale a livello tecnologico-scientifico e innovazione dirompente.
  • Potenziare le collaborazioni internazionali, finanziando programmi di ricerca centrati sull’IA e promossi in partenariato con università e centri di ricerca internazionali che prevedano periodi di mobilità, e che stimolino – in particolare a livello europeo – modalità comuni per una adozione efficace dell’Intelligenza Artificiale.

Imprese

Sono due anche le raccomandazioni di interventi per le imprese. La prima è di “Intercettare i bisogni di innovazione delle imprese italiane, finanziando e supportando un ecosistema centrato sull’Intelligenza Artificiale, che sia in grado qualificare una prospettiva in cui l’eccellenza viene rafforzata da soluzioni tecnologiche orientate a valorizzarne i tratti distintivi”.

La seconda è di “Sostenere il comparto italiano dell’ICT, promuovendone il ruolo abilitante per la definizione di nuove applicazioni di Intelligenza Artificiale, anche con iniziative che rispondano a precise domande di innovazione del tessuto produttivo; accrescere le possibilità di intercettare finanziamenti per sviluppare nuove iniziative progettuali in Intelligenza Artificiale; sostenere e potenziare l’ecosistema delle start-up dell’IA, attraendo capitali pubblici e privati”.

Nel dettaglio gli esperti propongono una serie di azioni a supporto di questi obiettivi.

  • Creare un ecosistema di facilitatori per l’AI nelle PMI, che intercettino i bisogni di innovazione delle imprese, erogando servizi di innovazione basati sull’IA e abilitando soluzioni utilizzabili in chiave di interoperabilità, anche in
    contesti di filiere.
  • Sostenere lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA, prevendendo un fondo finanziario dedicato a sostegno di specifiche iniziative progettuali, promosse da rete di imprese o da singole imprese, accompagnate con una pluralità di altri sistemi, quali corporate venture, private equity e voucher per l’innovazione.
  • Istituire una rete di laboratori per lo sviluppo di applicazioni IA in contesti industriali, che coinvolgano imprese in collaborazione con enti di ricerca, per condurre ricerca applicata e con un focus di mercato, abilitando nuove soluzioni e sperimentandone verticalizzazioni.
  • Sostenere lo sviluppo di start-up nell’IA, definendo uno specifico fondo che si rivolga alle nuove impese ad alto contenuto di innovazione nel settore, favorendo al contempo l’interconnessione con le imprese utilizzatrici di IA e con gli attori che già operano nei percorsi di accelerazione e incubazione, a livello accademico e in ambito privato.
  • Sostenere le aziende ICT che sviluppano tecnologie di IA, definendo misure di sostegno per gestire pratiche di compliance normativa e certificazione, e per incentivare l’accesso alle sandboxes previste nell’AI Act per la sperimentazione di soluzioni innovative.

Formazione

Per quanto riguarda la formazione, gli esperti richiamano l’attenzione sia su quella universitaria che su quella nelle scuole.

In merito all’Università, chiedono di “Promuovere una formazione universitaria capillare sull’IA, in risposta alle sempre più pressanti richieste di nuove competenze nella società e nel mondo del lavoro, in un’ottica trasversale e interdisciplinare; consolidare la formazione specialistica sull’IA nei percorsi orientati verso profili tecnici e di ricercatori, quali il Dottorato Nazionale sull’Intelligenza Artificiale”.

Quanto alle scuole, di “Realizzare percorsi educativi sull’IA nelle scuole, per preparare le nuove generazioni a un uso attento e consapevole delle nuove tecnologie; sviluppare iniziative di divulgazione mirate a sensibilizzare e coinvolgere la società italiana nella rivoluzione dell’IA; finanziare e sostenere iniziative di reskilling e upskilling in tutti i contesti produttivi”.

Infrastrutture

Per il capitolo infrastrutture si chiede di “Potenziare le infrastrutture che abilitano lo sviluppo e l’adozione di sistemi di IA; finanziare e realizzare un repository nazionale per la condivisione e il riuso di dataset e modelli acquisiti in progettualità e contesti applicativi legati a iniziative pubbliche”.

Attuazione e monitoraggio: una Fondazione per l’IA

L’ultima raccomandazione riguarda le cose da fare per rendere efficaci attuazione, coordinamento e monitoraggio della strategia stessa.

“Istituire una Fondazione per l’IA, con la responsabilità del coordinamento delle azioni strategiche, della gestione di un fondo dedicato e del monitoraggio dell’implementazione della strategia, in un’ottica di miglioramento continuo”.

Il gruppo di esperti

Il lavoro è stato portato avanti da 13 esperti nominati dal Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti:

  • Gianluigi Greco, professore di informatica all’Università della Calabria e presidente di AixIA, l’associazione italiana per l’intelligenza artificiale
  • Viviana Acquaviva e astrofisica e docente al Physics Department del Cuny Nyc College of Technology e al Cuny Graduate Center
  • Paolo Benanti, consigliere di papa Francesco sull’IA ed esperto di etica digitale, è professore alla Pontificia università gregoriana
  • Guido Boella,  vice Rettore vicario dell’Università di Torino
  • Marco Camisani Calzolari, divulgatore scientifico
  • Virginio Cantoni,  professore emerito presso l’Università di Pavia
  • Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr
  • Rita Cucchiara, docente presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  • Agostino La Bella, professore ordinario di Ingegneria economico-gestionale presso l’Università di Roma Tor Vergata
  • Silvestro Micera, docente presso Ecole polytechnique fédérale de Lausanne
  • Giuliano Noci, professore di Strategia e Marketing al Politecnico di Milano
  • Edoardo Carlo Raffiotta;  professore di Diritto costituzionale nell’Università di Milano Bicocca e avvocato
  • Ranieri Razzante, professore di Tecniche di gestione dei rischi di riciclaggio presso l’Università di Bologna e Docente di Tecniche e regole della cybersecurity presso l’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa

I 13 hanno operato come “Comitato di Coordinamento” in collaborazione con rappresentanti del Dipartimento per la Trasformazione Digitale e dell’Agenzia per l’Italia Digitale, che ha svolto anche il ruolo di segreteria tecnica.