L’economia circolare rappresenta un modello economico in cui il valore dei materiali viene il più possibile mantenuto o recuperato e dove gli scarti sono ridotti al minimo. Recenti ricerche dicono che le industrie europee riuscissero a implementare un sistema produttivo di tipo circolare, si potrebbe realizzare un risparmio complessivo di quasi 500 miliardi di euro l’anno
Sempre più spesso viene individuato come un approccio indispensabile ad ottenere migliori performance in termini di
sostenibilità.
Ecco perché
il portale specializzato www.progettoindustria.comdesidera dare risalto a questo tema
così attuale che coinvolge diversi settori industriali e PMI e organizza
l’Evento Digitale
“SPECIALE ECONOMIA CIRCOLARE WEB EDITION 2020”
un Evento completamente
online che vuole essere un momento d’incontro e confronto professionale tra le AZIENDE,
INDUSTRIE, e PMI, presentando applicazioni, soluzioni, strategie, prodotti, servizi e
tecnologie dedicate ai temi di processo bioeconomico, industria green, green
chemistry, biobased industry, efficienza ed efficientamento energetico, sviluppo
sostenibile, riduzione dello spreco, rinnovabili, cogenerazione, tutela
dell’ambiente e della persona, sicurezza sul lavoro.
“SPECIALE ECONOMIA CIRCOLARE WEB EDITION 2020” si svolgerà on line attraverso la presentazione mirata e la condivisione in networking su piattaforma ZOOM, e diffusa anche tramite il canale YouTube dedicato e i profili social, in particolare Linkedin, che conta una Community qualificata di circa 3.000 contatti.
*** IL PACCHETTO DI ADESIONE per le Aziende che desiderano
partecipare all’Evento Digitale è composto da:
** uno speech
di presentazione di 20 minuti
** share-screen
della presentazione
** scambio
in diretta di domande e risposte (QT)
** pubblicazione on line diunCOVER
BANNER dell’azienda (misure 450×225 pixel formato Jpg o Pdf) in HOME PAGE sul
portalewww.progettoindustria.com, con link diretto al sito
web dell’azienda
** pubblicazione
di un articolo applicativo o istituzionale o di prodotto sul portale, nello
Speciale dedicato all’Evento
** pubblicazione
on line di un video sul portale, nello Speciale dedicato all’Evento
** pubblicazione
e diffusione del video dell’evento anche sul canale YouTube
industriavideochannel
** condivisione
dell’intero evento e dei singoli video relativi alle aziende su Linkedin
(community di oltre 3.000 contatti qualificati, in crescita) e sui principali profili social
Per l’adesione e per maggiori informazioni e dettagli sul programma, scrivete all’indirizzo mail: promozione@progettoindustria.com
Una
iniziativa a cura di
Maria Elena Monti – Comunicazione Multicanale – Eventi Digitali – Via Procaccini, 73 – Milano – +39 334 3613536
VEGA Italia ha sfruttato il maggiore tempo a disposizione per avvicinarsi ai clienti con nuovi progetti di comunicazione e digitalizzazione e per sviluppare soluzioni tecnologiche sempre più personalizzate
I settori chimico-farmaceutico e alimentare – che rappresentano importanti campi di applicazione dei prodotti VEGA – sono stati quelli che meglio hanno resistito durante il periodo del lockdown causato dall’emergenza Covid.
Mesi di incertezza e di difficoltà contingenti che l’azienda tedesca ha deciso di affrontare in un modo che fosse il più possibile mirato alla comunicazione con i propri dipendenti e i propri clienti. Una comunicazione limpida e attenta alla salute delle persone, prima ancora che al business. Questo tipo di attenzione ha permesso a VEGA Italia di implementare la strategia web.
Daniele Romano, Marketing Manager and Business Development Manager VEGA Italia ha spiegato come possa essere stata un’esperienza positiva quella di lavorare in VEGA durante un periodo così complicato.
Durante il lockdown VEGA ha attivato nuovi modi di comunicare spingendo sui canali digitali e potenziando le forme di comunicazione, anche in termini di investimento, a partire dallo sfruttamento di nuove modalità di webinar.
Questi ultimi sono stati dedicati alla comunicazione interna per il primo periodo e si sono rivelati uno strumento ottimale per stare insieme e rivedersi, oltre che uno spazio per gli incontri di formazione: il risultato è stato più che positivo, c’è stata una forte partecipazione; successivamente abbiamo attivato lo stesso modello di comunicazione anche verso l’esterno.
In verità, a differenza di altri competitor, c’è stata maggiore cautela ad attivare i webinar, riservando del tempo per decidere quale impronta dare a questi incontri on line. Alla fine, si è optato per due tipi, entrambi con demo live. Il primo chiamato “one to one”: interessante perché con gli oggetti disponibili a casa, i tecnici di VEGA ITALIA hanno simulato al meglio le condizioni di processo (sporcizia, disturbi ecc.), una vera e propria opportunità di formazione che ha permesso all’azienda di realizzare circa 170 incontri. Il secondo tipo di webinar ha riguardato invece i “live-demo”, con dimostrazioni dal vivo che utilizzano modelli funzionanti di simulazione (per esempio la stazione di pompaggio per le acque, la presenza di gas) che accompagnavano le slides in maniera estremamente interattiva. Si tratta di strumenti digitali che VEGA ha intenzione di continuare a utilizzare.
Potenziamento degli strumenti di comunicazione on line
VEGA aveva già l’intenzione – ma era sempre mancato il tempo – per dedicarsi in maniera efficace a questo progetto. Adesso invece è stato implementato e l’azienda sta investendo molto, soprattutto nella comunicazione video. Soprattutto attrezzandosi con telecamere e strumenti per il video mix e creando una linea web dedicata.
In generale il reparto farmaceutico e
quello chimico stanno vivendo un buon periodo, così come il settore alimentare
che vuol dire agrifood, mangimifici e tutta la catena che parte dalla raccolta
della materia prima e dalla sua trasformazione per arrivare alla distribuzione
del prodotto finito. Le aziende credono che il loro mercato continuerà a
crescere e non scordiamoci che l’Italia rappresenta un grande paese
industriale.
L’epidemia non ha rallentato la conclusione di progetti in corso
I mesi di Maggio e Giugno sono stati mesi scarichi di progetti, tuttavia VEGA ha visto che a Luglio sono ripartiti e l’aspettativa è sempre stata lo sblocco delle commesse in sospeso.
I progetti quindi sono rimasti in stand-by, ma poi s’è avvertito un cambiamento in positivo. Il vero problema, secondo Romano, non è legato soltanto all’Italia ma al rapporto con l’estero. Come sede italiana sono molto legati all’esportazione di macchine made in Italy, ma molte aziende hanno avuto difficoltà a vendere i loro impianti oltre i confini nazionali, fatto che, di conseguenza, crea molta preoccupazione.
Anche sul fronte del ‘food’ VEGA ha una forte incidenza sul mercato estero ed extraeuropeo, speriamo quindi che questo squilibrio rientri presto e che i clienti riprendano un ritmo normale.
Com’è cambiato in questi mesi il
contatto con partner e clienti?
Per il proprio business secondo VEGA è importante incontrarsi, vedere gli impianti, le macchine. Per esempio, c’era in programma un mese di tour a bordo del VEGATRUCK, un truck espositivo, con modelli funzionanti e sala training. Questa sala espositiva mobile, itinerante in tutta Europa, è l’occasione per scoprire da vicino la tecnologia di misura VEGA, incontrare i tecnici sul posto e/o organizzare dei mini training specifici.
In genere viene organizzato ogni due anni. Quest’anno ci sono stati evidentemente molti dubbi ma alla fine si è deciso di attivarlo dopo aver sondato la disponibilità delle aziende a partecipare. Così, dal 28 settembre al 20 ottobre ci siamo organizzati per girare il Nord Italia, per un numero limitato di aziende.
Ci sono altre iniziative o progetti recenti che VEGA realizzerà a breve…..
Il progetto del sensore AURA sta andando avanti. Il lancio ufficiale è partito ad ottobre, come pure la commercializzazione. In quest’ottica VEGA sta lavorando in tante direzioni perché è un progetto che non è solo industriale. Si sta lavorando in collaborazione con l’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano per portare avanti dei business case in grado di valutare quale sia l’impatto, in una catena alimentare che va dal mangimificio al produttore, dato dall’utilizzo di una tecnologia IoT come AURA. Vengono eseguiti i primi test di campo. Si tratta di un processo alquanto lungo, trattandosi non solo del prodotto in sé, ma anche di un modo diverso di prendere la misura da parte dei clienti. Non è un mercato nuovo ma sicuramente è un modo alternativo di approcciarsi alla misurazione.
In ambito farmaceutico VEGA è riuscita a portare avanti forniture importanti di decine di misuratori di livello in aziende del comparto. A queste si aggiungono altre attività che sono state vincenti grazie alla maggiore disponibilità di tempo. L’azienda ha dedicato molto tempo ai clienti studiando installazioni e soluzioni dedicate che si combinassero al meglio con le loro necessità. Per questo il tempo è stato fondamentale: ha permesso di dare la giusta consulenza alle aziende consentendo loro di personalizzare al meglio il sensore da abbinare alle diverse tipologie di macchinari, in applicazioni e situazioni difficili.
È interessante vedere come i settori che sembravano fermi, in realtà stiano investendo: raffinerie, aziende di prodotti chimici pesanti con impianti – e dunque necessità di manutenzione e d’aggiornamento – che vanno avanti.
Specializzati nel
fornire soluzioni di compliance chimico
regolatoria per le aziende di tutto il mondo, assicurando la business continuity
L’ obiettivo di NORMACHEMhttps://www.normachem.it è quello di aiutare le aziende di qualsiasi settore industriale negli adempimenti normativi, riuscendo a convertire i diversi obblighi di legge in migliore competitività aziendale.
Partiamo
dal “bisogno” per attivare il cambiamento.
Perché la
chimica ci circonda, è ovunque attorno a noi: governa le innovazioni e le tecnologie più avanzate essendo essa stessa
chiave dell’evoluzione e del cambiamento.
Per questo
motivo dev’essere correttamente gestita
e controllata, per garantire così il futuro dell’uomo e del mondo.
Questo è
lo scopo di Normachem ma anche una precisa responsabilità per garantire il futuro di tutti fornendo soluzioni
ai problemi chimico regolatori focalizzandoci nel mantenere la business continuity dei nostri clienti.
Viene
messa in campo tutta l’esperienza maturata e composta soprattutto da persone
competenti e costantemente aggiornate in grado di conoscere i principi capaci di governare la chimica e le leggi
che la disciplinano.
Normachem consiglia formule, processi e buone pratiche per
garantire ai clienti la miglior soluzione nel mercato di
domani.
Perché il
cambiamento è la chiave del futuro. E per cambiare il mondo, è necessario
conoscere le regole che lo muovono.
CHI E’ NORMACHEM
NORMACHEM è una società di consulenza che si occupa di
valutazione del rischio chimico, REACH, CLP, ADR, salute e sicurezza sui luoghi
di lavoro, ambiente e normative di prodotto.
Normachem ha maturato la propria esperienza a fianco
di aziende, enti di ricerca e istituzioni nazionali e internazionali,
coniugando così l’aspetto di ricerca ed approfondimento normativo con
l’applicazione in ambito produttivo delle disposizioni legislative.
Quando nel 1932 Giuseppe Angelantoni iniziò la sua attività nella tecnica del freddo probabilmente non immaginava che, dopo molti anni, il suo solo cognome potesse essere sinonimo di “ingegneria del freddo”
La
sua geniale opera è passata attraverso significative applicazioni tecnologiche
del freddo, alcune coperte da brevetti, quali: la prima camera di prova a -60°C
nel 1954; il primo sistema autonomo a bordo di veicoli per il trasporto derrate
alimentari
nel
1956; il primo congelatore in Europa a -104°C nel 1961 con raffreddamento
meccanico, senza LN2.
La
storia della sua vita coincide con quella delle aziende nate dalla sua feconda
attività, che oggi si articolano in 3 campi di attività che fanno capo ad
Angelantoni Industrie (Holding).
1)Apparecchiature e impianti
frigoriferi per ospedali, università,
laboratori di ricerca e industria
chimico-farmaceutica
(Angelantoni Life Science – ALS);
2) Camere per simulazione ambientale e
tecnologie di coating a
film sottile (Angelantoni Test
Technologies – ATT e Kenosistec);
3) Energie rinnovabili ed efficienza
energetica (Archimede Solar
Energy e Turboalgor).
…una realtà, un futuro
Smartfreezer-evo: sistema completamente automatizzato per la conservazione dei campioni a temperatura criogenica
Il
sistema di qualità della Angelantoni Industrie è certificato secondo le norme
UNI EN ISO 9001, ISO 14001, ISO 13485.
L’attività
della tecnologia del freddo può essere applicata a vari settori industriali, in
particolare nell’industria farmaceutica. In questo settore i processi rappresentano
sfide tecnologiche per le bassissime temperature in gioco e le conseguenti
scelte progettuali, unitamente all’esigenza di estrema affidabilità per la
criticità del valore dei processi stessi.
Angelantoni
Life Science ha raccolto l’eredità della Divisione AG di Milano, accorpata oggi
nella sede di Massa Martana, ricevendone l’esperienza maturata in oltre
ottant’anni di lavoro con relative competenze sviluppate.
ALS
è quindi in grado di offrire le migliori soluzioni con un elevato grado di
affidabilità dimostrato dalle innumerevoli referenze con le maggiori società
nazionali ed internazionali del settore.
Lab. c/to terzi, Lab.
CQ produzione, Aziende di servizio pubblico, Lab. di ricerca, quali che siano le Prove da
eseguire (Ambiente, Alimenti, Materiali,
Farmaci-Cosmetici, Chimica Ind., Biotecnologie).
È un LIMS efficiente
e veloce, con un elevato livello di configurabilità. È dotato di una Dashboard funzionale configurabile, è Proattivo (propone attività da svolgere in
base alla mansione) ed è caratterizzato
da Wizards che guidano l’utente; è Adattivo
grazie al workflow configurabile, alle
schermate di accesso differenziate
per singolo utente ed al suo sistema multilingua (con terminologia
personalizzabile).
Il punto di forza è sicuramente l’elevata dinamicità della User
Interface, caratterizzata da schede video a sezioni, colonne configurabili, dialog box, criteri di selezione memorizzabili
su n campi in and/or, wizards, Homepage di controllo attività, il tutto
per una “SMART USER INTERFACE”.
Ambiente di sviluppo è JAVA, Multi DataBase (Oracle, SQL
Server, PostgreSQL), Framework di sviluppo di tipo R.I.A., EclipseLink,
supporto Web-services.
Testo presenta la nuova generazione di strumenti per la misura dei
parametri ambientali: il nuovo testo 400 è lo strumento universale per misurare
tutti i parametri ambientali caratterizzato da una tecnologia smart, da rapidi
tempi di accensione e dalla massima facilità d’uso
Con lo strumento testo 400, Testo
amplia in modo intelligente la sua gamma di tecnologie di misura per tutte le
applicazioni che ruotano intorno alla portata volumetrica, alla pressione e al
livello di comfort. Lo strumento universale testo 400 non solo è più smart, più
veloce e migliore, ma si integra senza soluzione di continuità nell’ampia gamma
di strumenti per la misura dei parametri ambientali firmati Testo: la gamma di
sonde per il nuovo strumento di misura è la più ampia disponibile sul mercato.
Lo strumento testo 400 stesso offre funzioni innovative e guidate che rendono
il lavoro più facile a chi lo usa e permettono non solo una misura sicura
secondo quanto richiesto dalla norma, ma anche una documentazione completa
delle misure eseguite.
Misura di pressione
differenziale
Altissima precisione per le misure di pressione
differenziale grazie al sensore integrato con risoluzione di 0,1 Pa e
precisione 0,3 Pa per misure anche secondo norma ISO 14644
Misura nelle cappe a
flusso laminare
Sonde di umidità e
portata ultra-precise progettate appositamente per misure nelle cappe da
laboratorio e all’interno delle camere bianche. Per misure anche secondo la norma EN 14175-3/4
Misura di portata ai
filtri e nei condotti di ventilazione
Fare le misure di portata nei condotti di ventilazione e ai
filtri secondo le norme EN ISO 12599 e ASHRAE
111 non è stato mai così facile e veloce grazie alle misure
assistite e alla disponibilità di sonde a filo caldo e con elica ultra-precise.
Misura di temperatura
ad altissima precisione
Ideale anche come strumento campione di seconda linea, la
nuova sonda di temperatura ha precisione di 0,05°C e risoluzione di 1/1000 di
grado. Utilizzata con la funzione “zero errore”, è possibile inserire i dati
del certificato di taratura per migliorare l’accuratezza di misura.
Lo strumento
universale testo 400 e i kit per misurare il livello di comfort e la portata
volumetrica sono disponibili da oggi presso i distributori Testo o direttamente
presso Testo: www.testo.it
ISCRIVETEVI GRATUITAMENTE all’Evento Digitale del 14 ottobre alle 14.30 dedicato alla chimica farmaceutica, laboratorio, analisi, biotech, life sciences, cleaning room all’indirizzo mail promozione@progettoindustria.com
Nel panorama
del mercato italiano, l’industria chimica-farmaceutica
(e tutto il relativo indotto) è tra quelle che meno hanno risentito del blocco
forzato causato dall’emergenza Covid-19, tenendo forte la presa sui numeri di
fatturato e produzione e assicurando così un’efficiente continuità operativa,
essendo tra le imprese considerate essenziali.
In questo
processo di “nuova normalità” l’evoluzione digitale e tecnologica riveste un
ruolo di sempre maggiore importanza.
www.progettoindustria.com desidera dare risalto al settore della chimica e farmaceutica e del laboratorio di analisi/analisi di processo, in tutte le sue declinazioni e applicazioni con questo EVENTO DIGITALE.
Per questo,
abbiamo deciso di organizzare
“SPECIALE
LAB&CHEMICAL WEB EDITION 2020”
in programma mercoledì
14 ottobre 2020,
dalle 14.30
un Evento
che vuole essere incontro e confronto delle AZIENDE, per fare il punto della situazione sul settore attraverso
le loro esperienze e le loro novità in tema di applicazioni, soluzioni,
strategie, prodotti, servizi e tecnologie.
“SPECIALE LAB&CHEMICAL WEB
EDITION 2020” si
svolgerà on line attraverso la
presentazione mirata e la condivisione in networking su piattaforma ZOOM, e
diffusa anche tramite il canale YouTube dedicato e i profili social, in
particolare Linkedin, che conta una Community qualificata di circa 3.000
contatti.
Si parlerà perciò di temi attuali e interessanti nell’ambito
chimico-farmaceutico e in primo piano saranno:
Chimica –
Farmaceutica
CLP –
REACH
Affari
Regolatori
Laboratorio
Cleaning
Room
Ricerca/Life
Sciences
Biotecnologie
e Nanotecnologie
LIMS
Strumentazione
e Tecnologie
Bioprocessing
Equipment
Biosicurezza
e biocontenimento
Arredi e
Cappe
Prodotti
e Reagenti
PRE-REGISTRAZIONE
GRATUITA, INFO E PROGRAMMA ALL’INDIRIZZO MAIL
Il rapporto realizzato da Eit health e Mckinsey & Company, dal titolo “Transforming Healthcare with Ai: the impact on the workface and organizations”conferma la necessità delle competenze dell’intelligenza artificiale nel settore Healthcare
Lo studio ha evidenziato la necessità di attrarre, educare e formare una generazione di professionisti della sanità con una approfondita conoscenza dei dati, migliorando al contempo le competenze della forza lavoro attuale, per poter sfruttare appieno il potenziale di trasformazione dell’intelligenza artificiale.
Cosa dice l’Europa
D’altra parte secondo la European
skills agenda(il documento presentato lo scorso 1 luglio dalla Commissione Europea, per migliorare la competitività sostenibile e garantire l’equità sociale), a oggi almeno l’85%
dei posti di lavoro richiede un livello minimo di competenze digitali.
Nel 2019 solo il 56% degli adulti possedeva le competenze digitali
di base.
Mentre tra il 2005 e il 2006, il 40% dei nuovi posti di lavoro
erano in settori di alta intensità digitale.
Secondo lo studio di Eit & Mckinsey, le competenze digitali di
base, la scienza biomedica e dei
dati, l’analisi dei dati e i fondamenti della genomica saranno fondamentali, in
vista dell’ingresso dell’intelligenza
artificiale e del machine
learning nel settore dei servizi
sanitari.
“Queste
materie sono raramente insegnate in modo sistematico insieme alle scienze
cliniche tradizionali. E così, incolpevolmente, il personale sanitario di oggi
non è ancora pronto per l’adozione dell’Ai.
L’Europa è all’avanguardia nell’innovazione
sanitaria e stiamo assistendo alla creazione di un numero crescente di
soluzioni di Ai tangibili, di impatto e promettenti. Tuttavia dobbiamo coniugare
lo sviluppo di nuove tecnologie, in
grado di alleviare parte della pressione sui servizi sanitari, con la capacità
di integrarle nell’erogazione delle cure. Ora è il momento di colmare queste
lacune, in modo che l’Europa non rimanga indietro nell’applicazione dell’Ai” –
ha dichiarato Jorge Fernández García, Direttore Innovazione di Eit Health e
co-autore del rapporto.
Le professioni sanitarie che hanno più bisogno di
competenze Ai
Attualmente la diagnostica è
l’applicazione principale dell’Ai nell’ambito del settore sanitario.
Tuttavia, nei prossimi 5/10 anni, gli operatori sanitari si
aspettano che il processo decisionale clinico sia al primo posto nella lista
delle applicazioni secondo il sondaggio dell’EIT
Health e McKinsey & Company, che ha coinvolto 175 persone in prima
linea nella fornitura di assistenza sanitaria, inclusi 62 decisori
intervistati.
Gli autori del rapporto sottolineano che non solo è necessario
attrarre, formare e trattenere un numero crescente di professionisti sanitari,
ma si deve anche garantire che il loro tempo sia impiegato dove ha maggior
valore aggiunto, ovvero nella cura dei pazienti.
Il
ruolo dell’Artificial Intelligence
Basandosi sull’automazione, riporta una nota delle due società,
l’intelligenza artificiale può rivoluzionare l’assistenza sanitaria. In che
modo?
Contribuendo a migliorare la vita quotidiana degli operatori
sanitari, permettendo loro di concentrarsi maggiormente sull’interpretazione
delle immagini e quindi su come lavorare con i pazienti e i team clinici per
personalizzare e migliorare ulteriormente l’assistenza.
L’intelligenza artificiale, inoltre, può migliorare la velocità
della diagnostica e, in molti casi, anche la loro accuratezza.
Oltre all’aggiornamento delle competenze, un’altra esigenza
identificata come fondamentale dai partecipanti allo studio è la maggiore
partecipazione degli operatori sanitari nelle prime fasi dello sviluppo
dell’IA.
Attualmente il 44% degli intervistati, selezionato per l’interesse
negli ambiti dell’innovazione sanitaria e dell’IA, non è mai stato coinvolto
nello sviluppo o nella diffusione di una soluzione di IA.
“L’Ai ha un enorme potenziale per migliorare la produttività e
l’efficienza dei sistemi sanitari e renderli più sostenibili ma, cosa ancora
più importante, ha il potenziale per fornire migliori risultati sanitari ai
pazienti.
Può farlo in molti modi, dallo sviluppo di un maggior numero di
cure preventive, alla possibilità per gli operatori sanitari di dedicare più
tempo alla cura diretta dei pazienti.
Questo rapporto congiunto vuole essere una guida per i responsabili
dei processi decisionali, in modo che possano definire le loro aspirazioni
rispetto all’IA e sviluppare e implementare il giusto approccio per la loro
organizzazione o il loro sistema sanitario” – ha commentato Angela Spatharou, Partner di McKinsey &
Company, e co-autore del rapporto.
In merito alla prevenzione del contagio del virus
Sars-CoV-2, gli operatori sanitari e i
tecnici di laboratorio
biomedico sono tra i lavoratori maggiormente esposti al rischio biologico del nuovo
coronavirus
In particolare, i tecnici del laboratorio biomedico sono regolati attraverso
una serie di raccomandazioni pubblicate dalla Società scientifica Italiana dei
tecnici di laboratorio biomedico ( S.I.T.La.B.) e dal titolo “DPI nelle linee guida ISPESL e
raccomandazioni ISS e WHO per il contenimento della trasmissione di COVID-19
per il Tecnico di Laboratorio
Biomedico”.
I dispositivi previsti per il tecnico di laboratorio
Il documento – curato da S.Stanziale,
A.G. Bianculli, A. Magaldi e S.A. Distefano – si sofferma sulle linee
guida di contenimento della diffusione del virus tra i Tecnici di
laboratorio che manipolano campioni respiratori emanate dalla World
Health Organization (WHO) il 27 Febbraio 2020.
In questa data la WHO ha emanato linee guida sull’utilizzo dei
Dispositivi di Protezione Individuale DPI da COVID-19 per ridurre
il contagio tra gli operatori della sanità.
Si indica che i DPI devono essere utilizzati “in base al rischio di esposizione (per esempio
tipo di attività) e la dinamica di
trasmissione del patogeno (ad es. contatto o aerosol). Bisogna considerare
anche un uso eccessivo di DPI quale un grave impatto sulla carenza di
approvvigionamento”.
In particolare i DPI previsti per il Tecnico di Laboratorio che
manipola campioni respiratori sono:
Mascherina: “le mascherine
di tipo N95, FFP2 o equivalenti, sono utilizzate durante le emergenze
sanitarie che coinvolgono le vie respiratorie. È dimostrato che le mascherine
mantengono la loro protezione se utilizzate per periodi prolungati.
Tuttavia, non si dovrebbe superare il tempo massimo di 4 ore per
mascherina”;
Camice impermeabile: per le procedure che generano aerosol gli operatori sanitari
dovrebbero usare mascherine, occhiali, guanti e camice. Un sovra camice
dovrebbe anche essere usato se il camice vero e proprio non è resistente
ai fluidi”.
Guanti: è importante
sottolineare che l’uso di guanti non sostituisce la necessità di un’igiene
delle mani adeguata, che dovrebbe essere eseguita frequentemente con una
soluzione alcolica almeno al 70%.
Occhiali: per la
protezione degli occhi dalla manipolazione di campioni respiratori”.
Il biocontenimento e i
livelli di biosicurezza
Le raccomandazioni si soffermano poi sulle Linee guida Ispesl su base WHO e
si indica che il Manuale di Biosicurezza emanato dalla WHO “viene costantemente
aggiornato in materia di biosicurezza e
di sicurezza in generale al fine di sviluppare codici procedurali e gestionali a livello internazionale”.
Il documento ricorda il significato di vari termini:
Biosicurezza “è
il termine per descrivere norme, tecnologie e pratiche di contenimento che
sono realizzate per prevenire esposizioni involontarie o fuoriuscite
accidentali di agenti patogeni e tossine”.
Bioprotezione, invece,
si riferisce “a misure di sicurezza istituzionali e personali elaborate
per prevenire perdite, furti, usi scorretti, fuoriuscite accidentali o
intenzionali di patogeni o tossine”.
Biocontenimento “
viene usato per descrivere metodi, procedure, attrezzature ed
equipaggiamento per la manipolazione in sicurezza di materiali infettivi
nell’ambiente laboratoristico, ridurre o eliminare l’esposizione ad agenti
potenzialmente pericolosi degli operatori, di altre persone e
dell’ambiente esterno”.
Sempre secondo la WHO gli agenti biologicisi dividono
poi “in quattro gruppi di rischio a seconda del rischio di infezione” e i criteri di
classificazione “si basano su:
infettività:
capacità di un microrganismo di penetrare e moltiplicarsi nell’ospite
(uomo/animale)
patogenicità:
capacità di un microrganismo di produrre malattia in seguito all’infezione
trasmissibilità e spettro d’ospite:
capacità di essere trasmesso da un soggetto portatore o malato ad un
soggetto non infetto, presenza vettori, standards igienici
neutralizzabilità: disponibilità di efficaci terapie o misure profilattiche attive o
passive per prevenire la malattia, misure di sanità pubblica (igiene
acque, controllo serbatoi e vettori)”.
Ai vari gruppi di rischio “devono necessariamente corrispondere in
laboratorio adeguati Livelli di Biosicurezza (Biosafety Level,
BSL l – 4)”.
Riguardo al biocontenimento che si può fare riferimento a:
contenimento primario: la protezione del personale e dell’ambiente immediatamente
circostante dall’esposizione ad agenti infettivi è garantita da procedure
di laboratorio che prevedono: buona pratica microbiologica, appropriate
attrezzature di laboratorio, dispositivi di protezione individuale DPI. La
vaccinazione può contribuire ad aumentare il livello di protezione
personale.
contenimento secondario: la protezione dell’ambiente esterno al laboratorio dall’esposizione
a materiali infettivi è garantito dalla combinazione della progettazione
del laboratorio e delle procedure operative (es. smaltimento rifiuti)”.
Le caratteristiche dei
laboratori e l’uso dei DPI
In relazione alle tabelle presentate nel documento riportiamo poi
indicazioni sulle caratteristiche dei laboratori BLS 1-4:
BLS-1: Laboratorio per la lavorazione di materiale
contenente agenti infettivi ben caratterizzati e di minimo rischio
biologico, non associati a malattie negli immunocompetenti. Livello
base di contenimento con pratiche microbiologiche standard. Utilizzo di
dispositivi di protezione individuali standard: camice, guanti e
protezione per gli occhi in alcuni casi. Requisiti della struttura non
specifici (accesso controllato, lavandino per il lavaggio delle mani,
pavimenti e superfici di lavoro resistenti impermeabili e facili da pulire
e decontaminare, adeguata illuminazione).
BLS-2: Laboratorio per la lavorazione di
materiale contenente agenti infettivi indigeni di moderato rischio
biologico presenti nella comunità, associati a malattie
umane di diversa gravità. Livello base di contenimento con pratiche
microbiologiche standard, accesso limitato alle persone autorizzate,
smaltimento dei rifiuti infettivi separato. Dispositivi di protezione
individuali standard: camice e guanti e per alcune procedure maschera e
occhiali. Attrezzature di biosicurezza BSC- 1/2 per procedure che possono
creare aerosol/schizzi. Requisiti della struttura (porte con serratura,
lavandino con hands-free operations, lavandino per lavaggio occhi,
autoclave, consigliata ventilazione meccanica con flusso d’aria verso
l’interno senza ricircolo.
BLS-3: Laboratori per la lavorazione di
materiale contenente agenti infettivi GR3 indigeni o esotici con possibile
trasmissione aerea, associati a malattie umane gravi. Lavorazione di
materiale con elevate concentrazioni di agenti di GR2 che possono
diffondersi per aerosol. Livello di contenimento elevato, pratiche
microbiologiche standard e specifiche (supervisore del laboratorio che
controlla l’accesso, manipolazione del materiale sotto cappa). Dispositivi
di protezione individuali standard: camice di tipo urologico, copricapo,
calzature apposite, copriscarpe, DPI respiratoria per alcune procedure.
Tutti i DPI devono essere rimossi e decontaminati prima di lasciare il
laboratorio.
BLS-4: Laboratori per la lavorazione di
materiale contenente agenti infettivi pericolosi di GR4 e esotici con
possibile trasmissione aerea, associati a malattie umane potenzialmente
letali per le quali non sono disponibili vaccini o terapie. Per la
manipolazione di un agente biologico del GR4, è necessaria
un’autorizzazione da parte del Ministero del Lavoro, della Salute e delle
Politiche Sociali, su parare dell’lstituto Superiore di Sanità. Essa ha la
durata di 5 anni ed è rinnovabile. L’accertamento del venir meno di una
delle condizioni previste per l’autorizzazione ne comporta la revoca.
L’unico laboratorio BLS-4 in Italia è localizzato a Roma presso l’INMI L.
Spallanzani”.
Altri
importantiprincipi generali:
“Oltre a utilizzare il DPI adeguato, è necessario
effettuare sempre l’igiene delle mani e l’igiene respiratoria. Il DPI non
riutilizzabile dopo l’uso deve essere smaltito in un contenitore per
rifiuti appropriato e deve essere effettuata l’igiene delle mani prima di
indossare e dopo aver rimosso i DPI.
Mascherine e guanti non possono essere
riutilizzati e devono essere smaltiti correttamente.
La mascherina deve essere comunque sostituita
immediatamente se danneggiata, contaminata o umida.
In tutti gli scenari è possibile usare un
grembiule monouso in assenza di camice monouso.
La maschera chirurgica deve coprire bene il naso,
la bocca e il mento. La maschera deve essere cambiata se diviene umida, si
danneggia o si sporca”.
Secondo il nuovo report Atradius negli ultimi due anni il settore dell’industria chimica farmaceutica, ha registrato risultati discreti, a livello globale, con indici finanziari solidi, buoni risultati a livello di pagamenti e bassi tassi di insolvenza ma vi sono anche altri fattori da considerare per il futuro: calo della domanda da parte dell’industria automobilistica, maggiore consapevolezza e tutela ambientale e maggiore instabilità nei commerci internazionali
ITALIA
L’andamento è influenzato dal rallentamento della domanda del settore
automobilistico, dall’incertezza sulla politica fiscale italiana e dal
contenzioso commerciale tra Stati Uniti e Cina.
La crescita sta rallentando a causa della minore
domanda da parte delle principali industrie acquirenti
I pagamenti richiedono in media 60 giorni
Aumentano i casi di insolvenza previsti per il
2019
Nel 2018 la produzione chimica è aumentata solo
dell’1% anche a causa della contrazione della domanda dell’edilizia nazionale e
della domanda interna. L’andamento del settore è influenzato anche da altri
fattori negativi: tensioni commerciali USA-UE, elevati costi dell’energia e del
lavoro e aumento della concorrenza internazionale, soprattutto asiatica.
Atradius prevede per il prossimo semestre maggiori
ritardi dei pagamenti e aumento dei fallimenti, nonostante il numero di
insolvenze sia più basso rispetto ad altri settori industriali; il giudizio è
negativo soprattutto per il settore petrolchimico, condizionato dalla
volatilità dei prezzi, dalla debolezza della struttura finanziaria e dai bassi
margini di profitto di molti operatori. Al contrario previsioni di stabilità
per i margini di profitto dell’industria farmaceutica.
CINA
E’ uno dei grandi mercati mondiali di prodotti chimici
e nel 2018 l’utile netto del settore è aumentato del 30%. Sia l’indebitamento
totale che la dipendenza dai finanziamenti bancari sono elevati: le grandi
imprese statali contano su sovvenzioni e forti prestiti, mentre le condizioni
di prestito sono assai restrittive per le private. L’approccio di Atradius è
neutro per i settori che utilizzano tecnologie avanzate, mentre si prevede un
aumento dei fallimenti tra le PMI orientate all’export nei settori che realizzano
prodotti di bassa gamma, sia a causa della controversia commerciale con gli
USA, sia per le nuove politiche ambientali. Positive le previsioni per i
prodotti farmaceutici, sia per la solida domanda interna, sia perché la maggior
parte dei produttori sono grandi aziende statali.
STATI UNITI
Il settore ha beneficiato di energia e materie prime
abbondanti a basso costo e Atradius prevede un aumento produttivo del 4,8% nel
2019 e del 4,3% nel 2020 per i prodotti chimici di base, con aumenti più
contenuti per quelli specialistici. Il disavanzo commerciale dell’industria
chimica rischia tuttavia di aumentare, sia a causa delle ritorsioni tariffarie
legate alle attuali controversie commerciali, sia a causa del costo aumentato
delle materie prime cinesi. Il valore più forte del dollaro ostacolerebbe
oltretutto le esportazioni.
Le valutazioni Atradius sono buone per i settori
petrolchimico e farmaceutico, più caute per i prodotti chimici di base;
particolare attenzione richiede il segmento dei fertilizzanti, che risente di
condizioni di mercato più difficili per l’agricoltura.
FRANCIA
Le analisi Atradius sono positive per i prodotti
petrolchimici e farmaceutici: la domanda è ancora in crescita, l’industria è
fortemente orientata all’esportazione, con diversificazione dei mercati finali;
nel 2018-2019 il numero di insolvenze è stato contenuto e il dato dovrebbe
rimanere stabile; i margini di profitto, anche se in calo, sono ancora elevati;
la situazione del rischio di credito è buona. Atradius adotta però un approccio
cauto per il segmento delle materie plastiche che è influenzato dalla
volatilità dei prezzi petroliferi e dai piani di regolamentazione UE.
BRASILE
Si prevedono miglioramenti per il settore ma la
maggior parte delle aziende è ancora fortemente indebitata. I pagamenti sono
saldati a 90-120 giorni e nel 2019 le insolvenze dovrebbero diminuire del 5%.
Le valutazioni Atradius sono neutrali: i prodotti chimici di base hanno
risentito della riduzione della domanda da parte della Cina, il settore
petrolchimico è influenzato dalla volatilità del prezzo del petrolio, quello
agrochimico è soggetto a molte variabili. Le valutazioni per il settore
farmaceutico sono più aperte, ma si suggerisce cautela per i player legati alle
vendite alla sanità pubblica.
GERMANIA
Nonostante le industrie dispongano di solido capitale
proprio, solvibilità e liquidità, Atradius prevede un declassamento di
valutazione da eccellente a buona per i prodotti chimici speciali e
farmaceutici, a causa delle tensioni economiche mondiali, dell’aumento della
concorrenza asiatica, delle aumentate preoccupazioni ecologiche e del calo
della domanda da parte di importanti settori d’acquisto (soprattutto quello
automobilistico). La valutazione è discreta per i prodotti chimici di base.
GIAPPONE
L’approccio assicurativo è aperto: il settore è
cresciuto del 1,8% nell’ultimo triennio e i margini di profitto sono abbastanza
consistenti. Il settore farmaceutico beneficia dell’invecchiamento demografico,
che determina maggior domanda; nel settore dei prodotti chimici di base la
concorrenza di operatori esteri è forte, ma la maggior parte dei produttori
giapponesi opera su prodotti di fascia medio-alta, con margini più elevati e
minor concorrenza di mercato. I comportamenti di pagamento sono buoni (tempi di
45-90 giorni) e le insolvenze sono contenute. L’indebitamento finanziario è
generalmente inferiore al 100% e la politica governativa sostiene fortemente i
prestiti bancari.
SINGAPORE
Le grandi multinazionali, incoraggiate dalla politica
governativa, dominano il mercato; i margini di profitto sono stabili, i
pagamenti avvengono a 30-60 giorni e i casi di insolvenze sono contenuti.
L’approccio assicurativo nei settori farmaceutico e dei prodotti chimici di
base resta positivo; neutrale invece la valutazione per il settore
petrolchimico e per le materie plastiche.
SPAGNA
Le valutazioni di Atradius sono abbastanza buone per i
prodotti chimici di base, per i petrolchimici e l’industria farmaceutica: il
fatturato è aumentato del 4% nel 2018, l’accesso al credito bancario è
migliorato, i pagamenti avvengono a 60 giorni e le insolvenze sono contenute.
Più neutrale la valutazione per il settore delle materie plastiche, influenzato
da norme più severe nel prossimo futuro.
REGNO UNITO
L’approccio assicurativo è ora positivo per tutti i
principali sottosettori: la redditività delle imprese è elevata e le
prospettive sono stabili; la maggior parte delle imprese è matura ed ha una
clientela stabile; i pagamenti sono a 60-90 giorni e il livello dei ritardi è
basso. A medio termine, però, potrebbero esservi ripercussioni negative della
Brexit per la redditività e i comportamenti di pagamento. Nel caso di “Hard
Brexit”, l’aumento dei dazi doganali e le perdite di cambio potrebbero rappresentare
gravi rischi (più forti ancora per i settori legati all’agricoltura e
allevamento).