SENSORYLAB, l’analisi sensoriale nel laboratorio moderno

sensory lab

SensoryLab è il nuovo laboratorio di analisi sensoriale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, inaugurato non molto tempo fà, nell’ambito del convegno dell’International Academy of Sensory Analysis

Utile agli studenti per sperimentare le principali tecniche di valutazione sensoriale applicate, è una struttura a disposizione delle aziende che intendono studiare, con metodi scientifici, le proprietà sensoriali dei propri prodotti, ottenendo importanti elementi di giudizio.

Progettare un laboratorio di analisi sensoriale implica la conoscenza e la capacità di descrivere correttamente gli stimoli sensoriali che, fondamentalmente, si sovrappongono durante il processo di analisi.

Per il soggetto (solitamente un partecipante al panel test) che riceve impressioni simultanee, infatti, è difficile, se non impossibile, fornire valutazioni indipendenti e oggettive a ciascuno stimolo che percepisce, qualora non sia posto in condizioni adeguate.

Non bisogna dimenticare, inoltre, che gli strumenti di valutazione non sono solamente gli organi di senso, ma anche, e soprattutto, la “testa”, intesa come l’insieme di emozioni, ricordi, esperienze vissute e modelli elaborati a livello mentale che gli psicologi chiamano “cornice di riferimento”.

SensoryLab nasce non solo nel rigoroso rispetto della norma ISO 8589 (2007) Sensory analysis – General guidance for the design of test rooms”, ma appoggia la sua realizzazione tenendo in forte considerazione gli sviluppi di questi ultimi anni.

La ricerca ha portato alla luce che non basta più soltanto avere un locale con cabine individuali e un locale attiguo di preparazione dotato di strumenti e attrezzature idonei, o possedere adeguate conoscenze statistiche.

Occorre soprattutto che i test sensoriali sappiano valutare la risposta personale in termini di preferenza e accettabilità del soggetto coinvolto, inserendolo in locali confortevoli e vicini alle circostanze di consumo del prodotto, ove il medesimo soggetto possa confrontarsi, discutere, partecipare al processo decisionale che lo porta a esprimere un giudizio in tutta la sua componente psicologica e affettiva. Per tale ragione, oggi, non è sufficiente progettare un laboratorio “a norma ISO”, ma occorre considerare e includere tutti quegli elementi che supportano il soggetto nella sua interazione più olistica con il cibo, così da porlo nelle condizioni più vicine al consumo reale senza, tuttavia, esporlo agli elementi d’interferenza che ne precluderebbero una valutazione oggettiva e riproducibile. Importanti, dunque, risultano le postazioni di assaggio che devono rappresentare l’ambiente più idoneo per consentire la concentrazione del giudice.

La scelta fatta per le 20 postazioni fisse (19 + 1 per disabili) del SensoryLab è stata ben meditata e ponderata. Innanzitutto, queste hanno divisori alti soltanto 45 cm e sono disposte su due file parallele con ampio passaggio tra esse. In questo modo il panel leader, oltre a interagire direttamente con i giudici, ha anche facile accesso al locale di preparazione, situato nella stanza attigua e con accesso diretto alla sala, senza consentire il passaggio o la vista ai giudici.

Ogni cabina è dotata di un passavivande, per agevolare il passaggio dei campioni, di un ampio piano di appoggio e di tablet individuali, provvisti di software innovativo per l’elaborazione dei dati.

Parte integrante del SensoryLab è, infine, l’impianto di pressurizzazione dell’aria e quello d’illuminazione.

Quest’ultimo, infatti, oltre alle plafoniere standard è costituito da un doppio binario, sopra le due file di cabine, che consente di creare diversi giochi di luce: oltre alla luce monocromatica (naturale, calda e fredda), infatti, è anche possibile avere la luce colorata (rossa, verde e blu) a varie intensità luminose.

SensoryLab nascendo all’interno dell’Università, costituisce un supporto didattico non solo agli insegnamenti di “Analisi sensoriale degli alimenti” afferenti ai diversi percorsi formativi, ma consente di svolgere corsi di formazione e di aggiornamento per professionisti e per esperti aziendali. Dal punto di vista industriale, l’attività di SensoryLab abbraccia un’area di ricerca multidisciplinare e trasversale molto ampia della vita di un’azienda: dall’ufficio acquisti, alla ricerca e sviluppo, al controllo qualità, fino al marketing.

Questa consapevolezza riveste un’importanza sempre più crescente per gli imprenditori: le decisioni riguardanti quale cibo comperare e consumare sono complesse e influenzate da numerosi fattori, non solo sensoriali, quali il prezzo, il processo, la salubrità, il valore del marchio. Questi fattori devono essere investigati congiuntamente per fornire alle aziende strumenti decisionali sempre più efficaci. Ancor più se si pensa alla nascita di un nuovo prodotto, al suo lancio e, soprattutto, al suo mantenimento sul mercato, tutte le varie funzioni e uffici aziendali devono essere coinvolte in base al loro ruolo, per contribuire al progetto comune.

A cominciare dall’ambito della R&D, l’attività di SersoryLab diviene un elemento imprescindibile per valutare i prototipi, rilevarne le differenze, definire il profilo sensoriale, tracciare il decadimento qualitativo e studiare l’impiego di materie prime o ingredienti diversi. Da quello che si definisce profilo sensoriale di base, ossia il profilo standard che tiene conto della variabilità della produzione e delimita il “range” di accettabilità, deriva una serie di applicazioni utili su più fronti: dalle attività periodiche di controllo agli studi di shelf-life, fino alle nuove ricettazioni con cambio d’ingredienti o di parametri tecnologici.

Tutto questo per evitare scostamenti dal profilo base del prodotto, per ridurre il rischio di mercato associato al lancio dei nuovi prodotti o al miglioramento degli esistenti, per lo studio dei principali competitor presenti sul mercato, aspetto, quest’ultimo, che rappresenta una delle sfide più importanti. Offre, inoltre, indicazioni adeguate sulla strategia comunicativa utile per raggiungere un determinato target di clientela, evitando quelle perdite che derivano da una concezione troppo generica del prodotto. Il giudizio, in molti casi, è influenzato da una serie di fattori esterni e interni al soggetto e la qualità e la tipologia delle informazioni a disposizione rivestono, pertanto, un ruolo fondamentale nel processo di elaborazione della decisione d’acquisto.

L’analisi sensoriale permette di ottenere informazioni molto interessanti sul profilo del consumatore, coadiuvando il processo di posizionamento del prodotto e riducendo il gap tra posizionamento ideale dell’azienda e quello reale all’interno del mercato.

SensoryLab può aiutare le aziende a capire chi sia il consumatore finale e quale sia la percezione che esso ha del loro prodotto o del marchio, consapevoli che la percezione degli attributi di un prodotto può variare con il profilo del consumatore.

Concludendo, non va dimenticato che l’analisi sensoriale è una tecnica in grado di accertare non solo la qualità ma anche la tipicità di un prodotto agroalimentare, le cui caratteristiche derivano dalle peculiari condizioni dell’agroecosistema in cui si è sviluppato o dalle tecnologie con cui è stato prodotto. A differenza delle usuali analisi chimiche e microbiologiche che consentono prevalentemente di stabilire la salubrità, o il valore nutrizionale di un alimento, SensoryLab caratterizza il profilo del prodotto, ne evidenzia l’accettabilità da parte del consumatore e suggerisce gli interventi tecnologici atti a rendere il prodotto più gradito.

Fonte: DiSTAS, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Alimentari per una filiera agro-alimentare sostenibile – Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Piacenza –  milena.lambri@unicatt.it

Tecnova HT al servizio di pharma e biotecnologie

catalogo tecnova ht

Tamara Murusidze, ingegnere responsabile della B.U. Analisi Liquidi del gruppo Tecnova HT, affermata società nell’automazione di processo, racconta l’azienda e le recenti novità

Tecnova nasce nel 1974 grazie a una intuizione dei fratelli Cavalli, Antonio e Luciano. In quegli anni la società si occupa della distribuzione in tutta Italia di prodotti specifici, tra i quali misuratori di portata a turbina e PD meters. Successivamente, nel 1994 Tecnova ha una nuova Direzione che, alla tradizionale strumentazione da campo, affianca l’Integrazione di sistemi iniziando così a realizzare centinaia di sistemi analitici per fase gas e liquida, sia per le emissioni che per il processo.

http://www.tecnovaht.it

Negli anni 2000 a Tecnova HT si aggiunge Tecnova Service, composta solo da tecnici esperti per tutte le attività in campo, come manutenzione a chiamata e a contratto, calibrazione e validazione della strumentazione e dei sistemi installati

Nel 2010 il Gruppo Tecnova  si trasferisce nella sede di Pregnana Milanese. Nel 2019 un passo importante porta a una joint venture paritetica con il Gruppo Nanfen di Nanchino (Cina) per la commercializzazione e la manutenzione del sistema CEMS Type Approved per applicazioni navali denominato S-Keeper 7, vero capolavoro dell’ingegneria del gruppo.

Numeroso sono le soluzioni e i servizi che Tecnova HT offre al settore farmaceutico e delle biotecnologie.

La tecnologia rifrattometrica per l’analisi della concentrazione nella produzione di API, per esempio, ha riscosso grande successo da parte dei principali operatori di questo settore.

Nella fase di downstream, ovvero di separazione liquido-solido del principio attivo, viene utilizzata spesso la fotometria NIR, così come nella fase successiva di purificazione del prodotto vengono utilizzate fotometria UVfotometria visiva, quindi misure di assorbanza ottica

Mentre la preparazione di resine e fluidi biocompatibili è tenuta sotto controllo in continuo senza campionamenti e senza sprecare prodotto costoso grazie a viscosimetri supercompatti”.

La divisione analisi liquidi processo, di cui si occupa in particolare l’ing. Murusidze, è uno dei fiori all’occhiello di Tecnova HT. Si basa infatti su strumentazione per l’analisi in continuo progettata da società monoprodotto, affermate a livello mondiale, che investono molto nel campo della Ricerca e Sviluppo proprio per migliorare le performance analitiche in termini di accuratezza e ripetibilità, ma anche per semplificare l’installazione e la configurazione di ogni singolo strumento, ovviamente tutto a vantaggio del cliente finale.

Tecnova HT offre dunque alla sua clientela la possibilità di testare un’esperienza che va ben oltre la classica vendita, si tratta infatti di un ciclo completo di attività che va da un primo studio di fattibilità del progetto, passando per il site survey, arrivando quindi alla cura della strumentazione installata grazie al supporto del partner di fiducia Tecnova Service.

Una tra le ultime interessanti applicazioni di problem solving effettuata da Tecnova, riguarda una società chimica di polimeri fluorurati per la quale è stato realizzato uno strumento per la misura di concentrazione di fluoro in fase gas. Si tratta di un’applicazione molto importante e delicata poiché il fluoro è un gas davvero molto tossico.

Impiegando un fotometro Optek Tecnova ha risolto il problema al cliente con dei costi d’installazione e ownership veramenre ridotti. La prima installazione è avvenuta nel 2017, ad oggi l’azienda prosegue a equipaggiare numerose linee dello stabilimento con le proprie soluzioni, consentendo così al cliente di avere il controllo di processo e ottimizzare in continuo il processo produttivo. 

La “personalizzazione” offerta da Tecnova HT nel fornire specifiche soluzioni studiate apposta per specifiche esigenze dei clienti, oltre ad avere la tecnologia giusta e le competenze, la rende un partner affidabile e altamente performante.

Tecnova nasce nel 1974 grazie a una intuizione dei fratelli Cavalli, Antonio e Luciano. In quegli anni la società si occupa della distribuzione in tutta Italia di prodotti specifici, tra i quali misuratori di portata a turbina e PD meters. Successivamente, nel 1994 Tecnova ha una nuova Direzione che, alla tradizionale strumentazione da campo, affianca l’Integrazione di sistemi iniziando così a realizzare centinaia di sistemi analitici per fase gas e liquida, sia per le emissioni che per il processo.

Negli anni 2000 a Tecnova HT si aggiunge Tecnova Service, composta solo da tecnici esperti per tutte le attività in campo, come manutenzione a chiamata e a contratto, calibrazione e validazione della strumentazione e dei sistemi installati

Nel 2010 il Gruppo Tecnova  si trasferisce nella sede di Pregnana Milanese. Nel 2019 un passo importante porta a una joint venture paritetica con il Gruppo Nanfen di Nanchino (Cina) per la commercializzazione e la manutenzione del sistema CEMS Type Approved per applicazioni navali denominato S-Keeper 7, vero capolavoro dell’ingegneria del gruppo.

Numeroso sono le soluzioni e i servizi che Tecnova HT offre al settore farmaceutico e delle biotecnologie.

La tecnologia rifrattometrica per l’analisi della concentrazione nella produzione di API, per esempio, ha riscosso grande successo da parte dei principali operatori di questo settore.

Nella fase di downstream, ovvero di separazione liquido-solido del principio attivo, viene utilizzata spesso la fotometria NIR, così come nella fase successiva di purificazione del prodotto vengono utilizzate fotometria UVfotometria visiva, quindi misure di assorbanza ottica

Mentre la preparazione di resine e fluidi biocompatibili è tenuta sotto controllo in continuo senza campionamenti e senza sprecare prodotto costoso grazie a viscosimetri supercompatti”.

La divisione analisi liquidi processo, di cui si occupa in particolare l’ing. Murusidze, è uno dei fiori all’occhiello di Tecnova HT. Si basa infatti su strumentazione per l’analisi in continuo progettata da società monoprodotto, affermate a livello mondiale, che investono molto nel campo della Ricerca e Sviluppo proprio per migliorare le performance analitiche in termini di accuratezza e ripetibilità, ma anche per semplificare l’installazione e la configurazione di ogni singolo strumento, ovviamente tutto a vantaggio del cliente finale.

Tecnova HT offre dunque alla sua clientela la possibilità di testare un’esperienza che va ben oltre la classica vendita, si tratta infatti di un ciclo completo di attività che va da un primo studio di fattibilità del progetto, passando per il site survey, arrivando quindi alla cura della strumentazione installata grazie al supporto del partner di fiducia Tecnova Service.

Una tra le ultime interessanti applicazioni di problem solving effettuata da Tecnova, riguarda una società chimica di polimeri fluorurati per la quale è stato realizzato uno strumento per la misura di concentrazione di fluoro in fase gas. Si tratta di un’applicazione molto importante e delicata poiché il fluoro è un gas davvero molto tossico.

Impiegando un fotometro Optek Tecnova ha risolto il problema al cliente con dei costi d’installazione e ownership veramenre ridotti. La prima installazione è avvenuta nel 2017, ad oggi l’azienda prosegue a equipaggiare numerose linee dello stabilimento con le proprie soluzioni, consentendo così al cliente di avere il controllo di processo e ottimizzare in continuo il processo produttivo. 

La “personalizzazione” offerta da Tecnova HT nel fornire specifiche soluzioni studiate apposta per specifiche esigenze dei clienti, oltre ad avere la tecnologia giusta e le competenze, la rende un partner affidabile e altamente performante.