Mitsubishi Electric lancia Mentor ME

Mitsubishi Electric lancia Mentor ME

Una nuova esperienza di didattica digitale per la formazione tecnica delle scuole superiori in ambito Automazione Industriale e Climatizzazione

Ideata dalla Filiale Italiana di Mitsubishi Electric la piattaforma, completamente gratuita, fornisce agli studenti degli istituti tecnici innovativi percorsi di e-learning e smartworking per orientarsi, acquisire competenze per svolgere mandati operativi e conseguire un attestato ufficiale di alternanza in azienda

In questo momento la scuola italiana si trova al centro di una profonda trasformazione didattica dettata dal delicato contesto che stiamo vivendoe dentro al quale è chiamata a rispondere alle mutate esigenze formative, per continuare a offrire ai propri giovani un percorso di didattica digitale efficiente.

In questa circostanza, gli strumenti digitali rappresentano una soluzione reale per permettere agli studenti di ogni scuola di accedere a contenuti multimediali e ai docenti di garantire progressione e continuità nella formazione.

Mitsubishi Electric, leader mondiale nella produzione, marketing e commercializzazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche, al servizio dell’automazione industriale, mette ora a disposizione delle scuole italiane Mentor ME, una piattaforma online a supporto della didattica in ambito tecnico, totalmente gratuita e nata con l’obiettivo di fornire ai giovani strumenti di e-learning e smartworking per formarsi e orientarsi nei settori dell’Automazione Industriale e della Climatizzazione, per una nuova esperienza di alternanza scuola-lavoro. 

Partita in fase di testing nel Settembre 2019 nel distretto didattico della provincia di Monza e Brianza (MB), sede della filiale italiana dell’azienda, Mentor ME oggi ha già coinvolto quasi 100 istituti tecnici di secondo grado e oltre 1.300 studenti esono oltre 45 i docenti che, avendone riconosciuta la validità didattica, hanno introdotto nei loro istituti questi percorsi che combinano competenze fruibili in modalità e-learning con attività da sviluppare in smartworking. Mentor ME aiuta infatti anche ad aggiornare i docenti sulle più avanzate tecnologie disponibili nel settore dell’Automazione Industriale e della Climatizzazione.

Tomoyuki Sugai, Presidente della filiale italiana di Mitsubishi Electric, dichiara: ‘Mentor ME è un progetto che per noi ha l’obiettivo di consentire agli studenti di tutta Italia di affiancare alla formazione teorica nuove nozioni utili per il loro futuro professionale e di fare esperienze pratiche che incoraggiano l’ingegno, senza muoversi dalla propria scrivania o dal proprio banco scolastico. La scelta del progetto della modalità in smartworking permette di raggiungere un elevatissimo numero di studenti e di istituti aprendo scenari inaspettati nella fruizione della didattica.

E’ un’iniziativa che dà continuità ai nostri valori di azienda responsabile nei confronti della società in cui opera, del suo progresso e della sua crescita sostenibile, per un futuro fatto di continua innovazione”.

La piattaforma: laboratorio virtuale tra scuola e impresa

Mentor ME è una vera e propria esperienza di ‘telelavoro’ digitale guidata da un tutor esperto (docente) che favorisce nei giovani l’acquisizione di competenze fondamentali in ambitoprofessionale.


Gli studenti, proprio come accadrebbe in un contesto fisico aziendale, si trovano seduti a una scrivania virtuale, di fronte a contenuti da studiare e rielaborare, ma anche a prove da svolgere, strategie da individuare, idee da progettare e portare a termine. Il tutto attraverso l’uso di tecnologie e supporti didattici digitali di facile utilizzo.  

Mentor ME si compone di un modulo introduttivo, uguale per tutti gli orientamenti, finalizzato a conoscere le attività e i processi di un’azienda come Mitsubishi Electric.

Esso comprende diverse video lezioni seguite da un test di verifica a cui ogni studente dovrà rispondere per completare il modulo didattico e acquisire la certificazione delle ore di PCTO (o alternanza scuola-lavoro) svolte.

Il modulo formativo introduttivo, comune tra i due percorsi tecnici proposti, accompagna l’utente nel mondo Mitsubishi Electric attraverso la storia e i valori aziendali dove gli studenti potranno entrare in contatto con la realtà aziendale.

Sarà poi compito dell’insegnante iscrivere le classi al percorso professionalizzante che ritiene più idoneo tra:

  1. Automazione Industriale e Meccatronica
  2. Climatizzazione

È in ciascuno di questi moduli che i ragazzi possono usufruire di contenuti di e-learning di qualità in formato digitale, con lo stesso livello di aggiornamento tecnologico dei corsi proposti da Mitsubishi Electric ai propri partner. La parte di e-learning prevede una sessione di approfondimento e un test di verifica finale.

L’aspetto più operativo del percorso si compie con un’attività di smartworking in cui gli studenti dovranno realizzare un vero e proprio progetto, applicando – come se lavorassero in azienda – le nozioni acquisite.


Entrambi i percorsi offrono agli studenti di entrare in contatto con le regole e la terminologia di ciascun settore, integrando conoscenza e applicazione pratica, per favorire l’acquisizione di un sapere effettivamente spendibile in campo scolastico e professionale.

Non mancano tuttavia i momenti di condivisione del percorso con i propri

mentor aziendali, ma anche con i compagni di classe.

L’accesso e l’iscrizione da parte dei docenti a Mentor ME è possibile dalla piattaforma

www.educazionedigitale.it/mitsubishielectric/

Gaetano Parisi, Education Manager Divisione Climatizzazione, afferma “Di recente parte del mondo della scuola ha iniziato ad approcciare le tecnologie emergenti facendole entrare nelle aule e aggiornando la didattica attraverso un processo di innovazione digitale.

Con Mentor ME abbiamo voluto creare una piattaforma moderna di apprendimento con due obiettivi: da una parte fornire uno strumento che potesse soddisfare la richiesta didattica dei docenti con contenuti tecnologici e innovativi, difficilmente implementabili dal singolo ecosistema scolastico. Dall’altra vorremmo contribuire a colmare lo skill mismatch, il divario tra le competenze possedute da chi esce dalla scuola e quelle richieste dal mercato del lavoro”.

I dati statistici sui fabbisogni di professionalità dei prossimi anni evidenziano la necessità di competenze tecniche sempre più specializzate: entro il 2021 avremo bisogno di oltre 500 mila professioni tecniche con high skill[1], dichiara Massimiliano Grazia, Application Engineer Manager presso la Divisione Automazione Industriale. Con questo progetto Mitsubishi Electric si sta impegnando nella costruzione di profili professionali per i giovani, aiutandoli ad affrontare con l’adeguata preparazione tecnica e le giuste competenze le nuove sfide del mercato. L’obiettivo della scuola oggi deve essere quello di sviluppare percorsi di formazione tecnica che comportino la collaborazione tra aziende e giovani diplomati specializzandi, rispondendo in questo modo alle specificità dell’Industria 4.0. che prevede nuove competenze tecnologiche”.

“Le lezioni gestite da un’azienda sono un forte valore aggiunto alla didattica a scuola. L’erogazione del corso ha indubbiamente fornito spunti di ulteriore approfondimento e di riflessione perché ha seguito una linea di sviluppo orientata all’applicazione pratica, con riferimenti a situazioni e dispositivi reali, abbandonando così il livello di astrazione di una lezione teorica in aula”, afferma il prof. Francesco Russo dell’IIS A. Einstein di Vimercate.

“La piattaforma Mentor ME è un buon strumento per la formazione a distanza degli studenti, aiuta a compensare le poche ore di cui si dispongono in laboratorio e in classe. In un momento in cui ci troviamo costretti a fare formazione a distanza si è rivelato ancora più utile per mantenere i contatti con gli allievi e continuare a far esercitare gli studenti a distanza”, afferma il prof. Salvatore Sardella dell’ITI Hensemberger di Monza.

Dello stesso istituto, Matteo Cino, studente di 5° Elettrotecnica dice del modulo di Automazione Industriale frequentato: “Il corso online è stato molto utile e grazie a esso ho imparato a programmare in Ladder, utilizzando software diversi da quelli che solitamente usiamo in laboratorio. Mi piacerebbe ripetere questa esperienza approfondendo soprattutto i vantaggi dell’utilizzo dei vari software oltre a ricevere maggiori informazioni sul mondo dell’automazione di Mitsubishi Electric”.

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Mitsubishi Electric

Mitsubishi Electric, con un’esperienza di quasi 100 anni nella produzione, nel marketing e nella commercializzazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche, è riconosciuta quale azienda leader a livello mondiale. I prodotti e i componenti Mitsubishi Electric trovano applicazione in molteplici campi: informatica e telecomunicazioni, ricerca spaziale e comunicazioni satellitari, elettronica di consumo, tecnologia per applicazioni industriali, energia, trasporti e costruzioni. In linea con lo spirito del proprio corporate statement “Changes for the Better” e del proprio motto ambientale “Eco Changes”, Mitsubishi Electric ambisce a essere una primaria green company a livello globale, capace di arricchire la società attraverso la propria tecnologia. L’azienda si avvale della collaborazione di oltre 145.000 dipendenti nel mondo e ha raggiunto nell’anno fiscale terminato il 31 marzo 2019 un fatturato complessivo di 4.519,9 miliardi di Yen (40,7 miliardi di USS*). In Europa è presente dal 1969 con insediamenti in 18 Paesi: Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Olanda, Italia, Irlanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Regno Unito, Turchia e Ungheria. La filiale italiana, costituita nel 1985, opera con cinque divisioni commerciali: Climatizzazione – climatizzazione per ambienti residenziali, commerciali e industriali, riscaldamento, deumidificazione e trattamento aria; Automazione Industriale e Meccatronica – apparecchi e sistemi per l’automazione industriale; Semiconduttori – componentistica elettronica; Automotive – sistemi e componenti per il controllo dei dispositivi di auto e moto veicoli; Trasporti – prodotti e  sistemi per il settore dei trasporti ferroviari.

Per maggiori informazioni visitare il sito: www.it.mitsubishielectric.com/it/


Yamaha lancia due robot Scara

Robot con payload da 10 kg

I due nuovi modelli sono disponibili a partire dal 16 aprile (in Italia il distributore è Atti srl)

Yamaha Motor Europe lancia due nuovi modelli che si aggiungono alla famiglia di robot Scara YK-XE. Si tratta del modello YK610XE-10, con un braccio di lunghezza 610 mm, e YK710XE-10 con una lunghezza del braccio di 710 mm, che vanno a estendere la disponibilità di soluzioni ad alta velocità ed alta efficienza.

I due nuovi modelli sono disponibili a partire dal 16 aprile (in Italia il distributore è Atti srl).

Contando anche il modello robot YX400XE-4, disponibile lo scorso anno, che presenta una lunghezza del braccio di 400 mm, la famiglia YK-XE ora include tre modelli. Grazie a questa disponibilità è possibile coprire un maggior numero di casi d’uso: non solo assemblaggio, trasporto e smistamento di piccoli componenti (come quelli presenti in smartphone e PC) ma anche quello di componenti più grandi come quelli presenti in elettrodomestici e automobili.

I due nuovi modelli di robot offrono prestazioni elevate, con un carico utile massimo di 10 kg ed un tempo di ciclo standard di soli 0,39 secondi per il modello YX610XE-10 e di soli 0,42 secondi per il modello YK710XE-10, permettendo così di migliorare la produttività. Agli utenti, grazie al prezzo contenuto, viene permesso di migliorare le prestazioni di produzione e i margini operativi.

SDProget : Nasce Web Training

SDProget formazione on-line

Il programma Web Training di SDProget offre un ciclo di corsi di formazione online e webinar gratuiti, dedicati all’approfondimento dei temi più importanti della progettazione elettrica

Fondata nella metà degli anni ‘80 come attività di progettazione di impianti automatici e macchine speciali nel settore industriale, nel 1988 SDProget Industrial Software srl si specializza nello sviluppo di Software di Progettazione per l’Automazione CAD.

Attualmente, SDProget Industrial Software è leader nello sviluppo di software CAD per la progettazione nei settori dell’automazione industriale, dell’impiantistica civile, industriale e terziario e per il settore del cablaggio elettrico, con oltre 12.000 clienti con oltre 35.000 installazioni in Italia.

L’azienda impiega oggi uno staff di 30 persone nella sede aziendale di Almese e gestisce una rete commerciale di rivenditori qualificati sul territorio nazionale, oltre ad una proficua collaborazione con gli operatori della grande distribuzione elettrica.

SDProget mette a disposizione una nuova opportunità di crescita professionale grazie a Web Training, un ciclo di corsi di formazione e webinar gratuiti dedicati all’approfondimento di diversi argomenti inerenti la progettazione elettrica.

Il programma Web Training è estremamente utile e comodo, perché i corsi sono proposti in forma di webinar live e possono essere seguiti comodamente da qualsiasi luogo, senza impegni e costi di spostamento.

I corsi di formazione proposti riguardano approfondimenti tecnici su diversi aspetti della progettazione elettrica, mentre i webinar offrono brevi presentazioni di alcuni argomenti specifici, ad esempio come effettuare la posa dei cavi sullo schema e relativi output grafici con il CAD elettrico SPAC Automazione, o come realizzare una configurazione PLC con SPAC Automazione. E’ possibile visualizzare il programma dei corsi, in continuo aggiornamento, e iscriversi a quelli di proprio interesse sul sito di SDProget al seguente link:

https://www.sdproget.it/calendari/?crs

Rockwell Automation: produzione flessibile

produzione flessibile
Le 5 priorità per adattarsi ai cambiamenti di mercato

Per molti produttori, la flessibilità rappresenta un obiettivo fondamentale e lo è a ragion veduta. In tutti i segmenti industriali, le aziende che hanno dimostrato di essere in grado di attuare modelli operativi flessibili oggi occupano posizioni di leadership nei loro settori

Basta pensare all’impegno di Amazon e Alibaba nel fornire ai propri clienti una customer experience senza precedenti, oppure,  a come le aziende produttrici di automobili si stiano adeguando alle normative per la riduzione delle emissioni di carbonio. Di fronte a nuovi scenari e condizioni di mercato, la flessibilità ha sempre la meglio sulla rigidità.

Cosa vuol dire essere un produttore flessibile

Cosa implica, però, essere un produttore flessibile? Flessibilità significa rapidità di adattamento. Significa creare un flusso ininterrotto cha va dal bisogno alla consegna, dalla decisione all’implementazione e dalla sfida alla soluzione.

La vera flessibilità consente ai produttori di essere costantemente in sintonia con il proprio mercato attraverso l’introduzione di livelli di controllo e di reattività che vanno a prendere il posto di modelli operativi rigidi e statici

La flessibilità è un concetto che va oltre la semplice tecnologia, benchè sia proprio questa a rappresentare  il cuore della trasformazione e a continuare a guidare e rendere possibili nuovi modi di innovare. Tuttavia, la tecnologia da sola non può ingenerare un cambiamento di velocità e deve essere associata  a un quadro organizzativo flessibile. Per questo motivo, è necessario guardare al di là dei soliti aspetti ed individuare le aree che consentiranno di operare in modo flessibile all’interno della propria organizzazione.

Focalizzare l’attenzione su 5 priorità

Per incrementare la flessibilità è bene, come prima cosa, individuare possibili ostacoli e colli di bottiglia. Per fare ciò è necessario avviare una completa valutazione di ogni area che possa contribuire a soddisfare le esigenze del mercato. Questa supervisione, oltre che risolvere eventuali attriti, consente anche di migliorare l’allocazione delle risorse per continuare a migliorare gli aspetti organizzativi. 

La nostra esperienza con i clienti ci ha portato a dare la priorità alle seguenti aree:

Tecnologia: a livello tecnico, una maggiore flessibilità può essere raggiunta grazie all’adozione di sistemi intelligenti. Per molti decenni, la produzione è stata basata su linee di produzione statiche e scollegate, controllate da sistemi di operation technology (OT) spesso scarsamente duttili. Ora, nell’era di digitalizzazione, i produttori possono convergere i sistemi OT con quelli IT e dischiudere nuove opportunità di raccolta e analisi dei dati, con livelli di dettaglio sempre più granulari. Tale analisi può essere poi utilizzata per adattare e perfezionare le attività operative secondo un ciclo di feedback auto-potenziante, man mano che i sistemi vengono utilizzati.

Competenze: uno degli errori più gravi che può commettere un produttore è quello di concentrarsi esclusivamente sulla tecnologia, trascurando il fattore umano. Operatori qualificati, tecnici specializzati e analisti sono solo alcune delle figure professionali necessarie per una produzione flessibile. L’uso di funzionalità avanzate è strettamente correlato alla capacità, da parte del personale, di sfruttarle. La specializzazione e l’impegno nell’aggiornare le competenze supportano l’approccio flessibile, e fanno sì  che il cambiamento tecnologico vada di pari passo con le capacità delle risorse. 

Supporto esecutivo: la flessibilità coinvolge anche i livelli decisionali. Scegliere di produrre un nuovo prodotto a fronte di emergenti richieste da parte dei clienti, o di sospendere una linea di prodotti che, fino a poco tempo prima, era redditizia per rispondere a palesi cambiamenti del mercato, richiedono un processo decisionale rapido e collaborativo. Avere dalla propria parte degli sponsor a livello executive, che preferibilmente includano una vasta rappresentanza delle business unit e che siano sostenuti da chiari modelli di governance, può incrementare le probabilità di successo di un progetto di innovazione.

Modelli di consumo: uno dei maggiori trend commerciali dell’ultimo decennio è stato il passaggio a modelli di consumo basati sugli abbonamenti. Lo abbiamo visto nelle app e nei servizi online che utilizziamo e ora vediamo lo stesso approccio applicato ad aree storicamente ad alta intensità di capitale. Possedere macchinari fisici è un impegno considerevole e lega il produttore all’asset durante tutto il suo ciclo di vita. I produttori hanno constatato che, al fine di disporre di maggiore flessibilità, un approccio Machine-as-a-Service può contribuire ad aumentare l’efficienza degli OpEx, offrendo una maggiore capacità di aggiornamento o di cambiamento in linea con le nuove funzionalità che si affacciano sul mercato. 

Comprensione del mercato: l’ultima area è relativa alla comprensione del cliente. Tradizionalmente, in molte aziende , il marketing viene visto come una funzione a compartimento stagno, responsabile dell’incremento delle vendite, ma senza alcun input diretto sul prodotto. Un approccio che non è più perseguibile.

Oggi, per essere un passo avanti rispetto al mercato, le vendite e il marketing devono essere direttamente  connessi alla produzione. La comprensione del profilo del cliente, della sua esigenza (immediata) e delle modalità secondo le quali desidera gli sia consegnato il bene,  permette alla produzione di adattarsi di conseguenza e di soddisfare i suoi desideri. Questo vale per le caratteristiche e la qualità del prodotto, così come per le questioni relative alle pratiche etiche e sostenibili, che sono sempre più al centro dell’attenzione dei clienti.

Essere operativi, evolvere velocemente

Superare l’inflessibilità in ciascuna di queste aree chiave può contribuire a creare una solida base su cui costruire e operare. Noi supportiamo i clienti nella valutazione di ciascuna di queste aree nell’ambito della loro operatività e proponiamo soluzioni per il miglioramento. 

Attraverso un’estesa rete di partner, siamo in grado  di offrire supporto in fase di progettazione e di realizzare un proof of concept che permette ai nostri clienti di testare l’idea in un ambiente live. Questo normalmente comporta degli investimenti iniziali e l’allocazione di risorse finalizzati al mantenimento delle nuove attività per alcuni mesi e al monitoraggio delle prestazioni. 

Una volta dimostrata l’efficacia del concetto e definiti i processi complementari riguardo alle linee, aiutiamo i nostri clienti a evolvere fino alla piena produzione.

Flessibilità di progettazione

Trovandosi a plasmare gli ambienti di produzione di un’era più intelligente e più incentrata sul cliente, va considerato che la flessibilità rappresenta una mentalità tanto quanto un mezzo tangibile per coordinare la produzione.

Adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato, sia in termini di cambiamenti radicali a breve termine sia di trend a lungo termine, richiede una mentalità che non si aggrappa più agli investimenti e ai modi di lavorare del passato, ma che sia disposta ad abbracciare il nuovo per raccoglierne i frutti. Ciò significa muoversi più velocemente – non solo come singola linea di produzione, ma come un’intera organizzazione– e che la velocità può venire solo da basi flessibili. 

(Fonte: Paolo Butti, Director Industry and Oem – Emea, Rockwell Automation)

SPS Italia si sposta a settembre 2020

A causa degli sviluppi legati alla diffusione del Covid-19, per il rispetto e il senso di responsabilità verso il Paese, i visitatori, gli espositori e i collaboratori della fiera, Messe Frankfurt Italia ha deciso di posticipare SPS Italia, che si svolgerà a Parma dal 28 al 30 settembre 2020

La fiera di riferimento in Italia per l’automazione e il digitale per l’industria dà appuntamento a tutto il mondo manifatturiero a settembre, mettendosi al servizio della ripartenza delle attività produttive, commerciali e sociali con il massimo impegno e con il supporto di tutti i partner.

In questo particolare momento ancora più forte è il legame e la collaborazione con SPS Norimberga.

La sinergia tra le due piattaforme, nei due principali mercati europei dell’automazione, può rappresentare una spinta importante per l’intera filiera.

Frankfurt Messe Frankfurt è il più grande operatore al mondo specializzato nell’organizzazione di fiere, congressi ed eventi dotato di un proprio polo fieristico. Con più di 2.600 collaboratori dislocati in circa 30 sedi consegue un fatturato annuo di circa 733 milioni di euro (dato 2019).

Lavora in stretta collaborazione con i vari settori fieristici e supportiamo in maniera efficiente gli interessi dei nostri clienti con le nostre aree di business “Fairs & Events”, “Locations” e “Services”. Uno dei principali punti di forza del nostro Gruppo aziendale è la sua rete di distribuzione globale che copre in maniera capillare tutte le regioni del mondo.

L’ampia gamma di servizi, onsite e online, garantisce ai clienti in tutto il mondo un livello di qualità costantemente elevato e flessibilità nella pianificazione, organizzazione e realizzazione della loro manifestazione.

Il ventaglio di servizi offerti spazia dall’affitto del polo fieristico all’allestimento degli stand, dai servizi di marketing al personale e alla ristorazione.

La sede principale della Società è a Francoforte sul Meno.

Gli azionisti sono la Città di Francoforte, che detiene il 60 percento, e il Land Assia con il 40%.

Per maggiori informazioni:

www.messefrankfurt.com

Ufficio Stampa: Daniela Calvenzani e Ambra Fredella Tel. +39 02 88 07 78.1

daniela.calvenzani@italy.messefrankfurt.com

ambra.fredella@italy.messefrankfurt.com

www.spsitalia.it

ROCKWELL AUTOMATION: Il sistema informativo e di controllo automatico promuove l’uniformità.

Contesto

I lubrificanti sono molto importanti in molti campi, dal settore minerario e ferroviario a quello aerospaziale.

Consentono il movimento degli ingranaggi e riducono la frizione per migliorare prestazioni e longevità. Per la NASA, contribuiscono al trasferimento delle navette spaziali fino alla rampa di lancio.

Whitmore Manufacturing Company si occupa della produzione di questi lubrificanti industriali, nonché di sigillanti, rivestimenti e oli. L’azienda produce oltre 7.250 tonnellate di lubrificanti l’anno, da quelli biodegradabili a quelli a velo asciutto, dai fluidi idraulici ai sigillanti per pneumatici.

Whitmore gestisce tutti i passaggi della produzione di lubrificanti, dalla ricerca e sviluppo e formulazione dei prodotti ai servizi di applicazione per clienti di tutto il mondo.

L’azienda ha recentemente avviato investito 20 milioni di dollari e per ampliare di 11.150 metri quadrati la sua sede principale e lo stabilimento di produzione di Rockwall, Texas.

La creazione di un lubrificante Whitmore ha inizio in un miscelatore. La soluzione viene quindi riscaldata nel rispetto di specifici parametri di temperatura.

Il settore dei lubrificanti industriali si basa da sempre su processi batch che richiedono molta manodopera. Gli operatori Whitmore dovevano selezionare manualmente il numero di litri di materie prime da lavorare presso una stazione di carico e miscelazione.

I lavoratori dovevano spostare manualmente tubi flessibili e collettori dalla stazione di carico alle varie aree dell’impianto.

Una volta pompato il numero di litri richiesto, la valvola si chiudeva e gli operatori dovevano soffiare aria nei tubi flessibili per rimuovere gli eventuali residui. La mancata esecuzione dell’operazione di pulizia poteva provocare la contaminazione dei batch successivi che avrebbero usato lo stesso tubo flessibile con una materia prima diversa.

Gli operatori azionavano manualmente i motori per girare e riscaldare i contenuti. Man mano che il lubrificante si scaldava, dovevano tenere sotto controllo l’indicatore della temperatura e spegnere il miscelatore alla temperatura prescritta per quello specifico batch di lubrificante.

Gli operatori dovevano quindi aggiungere gli altri ingredienti e ripetere il processo di miscelazione e riscaldamento, tenendo sempre sotto controllo vari miscelatori e indicatori di temperatura contemporaneamente. Gli errori compiuti in questa fase erano la causa della maggior parte delle perdite e rilavorazioni dei batch.

Avendo avviato un’espansione da 20 milioni di dollari e 11.150 metri quadrati dello stabilimento di produzione, Whitmore aveva bisogno di migliorare un processo produttivo lungo e soggetto a errori.

L’intero processo risultava lungo e soggetto a errori, con i dipendenti Whitmore che portavano i tubi flessibili da un miscelatore all’altro o si spostavano nell’impianto per monitorare le temperature dei vari batch.

“C’era sempre il rischio di una contaminazione all’interno dei tubi flessibili”, afferma Tim Meyer, Quality Manager di Whitmore. “Gli operatori potevano scegliere un tubo che non era stato pulito correttamente o il tubo sbagliato e questo determinava problemi di qualità nei nostri prodotti”.

Per ridurre i batch non conformi, migliorare la qualità e rispondere alle aspettative dei clienti in tutto il mondo, Whitmore ha deciso di automatizzare il processo di produzione dei lubrificanti e accedere a informazioni in tempo reale dall’impianto.

Soluzione

I tecnici di Whitmore hanno iniziato a collaborare con Innovative Control Inc., integratore di sistemi riconosciuto di Rockwell Automation, per realizzare un sistema informativo e di controllo integrato basato sul sistema Integrated Architecture® di Rockwell Automation.

Il progetto pluriennale è iniziato con l’installazione di un controllore a logica programmabile Allen-Bradley® ControlLogix®, che è stato integrato nel software di controllo motori Allen-Bradley IntelliCENTER® per i sistemi di carico e controllo della temperatura dello stabilimento.

Il software FactoryTalk®­ View Site Edition di Rockwell Automation offre una visuale completa e precisa sui sistemi di carico e miscelazione dei lubrificanti appena automatizzati grazie alla solida integrazione con la piattaforma ControlLogix e altre applicazioni FactoryTalk.

Il software FactoryTalk® Historian tiene traccia delle variabili chiave, come la temperatura, il peso e il tempo di miscelazione dei lubrificanti, per gli oltre 20 miscelatori dello stabilimento. Ora gli operatori possono individuare facilmente l’origine dei batch modificati esaminando i dati storici e quelli in tempo reale.

I dati di Historian vengono inseriti nel software FactoryTalk VantagePoint® EMI di Rockwell Automation, che permette di accedere più facilmente a dati nel contesto e report sull’andamento. Questa soluzione di elaborazione delle informazioni di produzione consente agli operatori di analizzare in modo più efficiente i dati di più batch.

I tecnici di Whitmore sono ora in grado di mappare la durata media dei cicli e i tassi di produzione. I dashboard della soluzione consentono agli operatori di monitorare il sistema e risolverne i problemi da remoto o da un dispositivo mobile.

Whitmore è riuscita ad aumentare la capacità produttiva del 28%, aggiungendo 150 batch l’anno e riducendo di nove ore la durata media del ciclo.

Whitmore è riuscita ad aumentare la capacità produttiva del 28%, aggiungendo 150 batch l’anno e riducendo di nove ore la durata media del ciclo.

La piattaforma integrata dei controllori e il singolo ambiente di programmazione hanno permesso di ridurre al minimo l’interazione dell’operatore con le materie prime dei lubrificanti.

Whitmore ha anche implementato un processo di etichettatura elettronica dei batch che utilizza il software FactoryTalk Batch per gestire il flusso di lavoro. La ricetta e la formula vengono programmate dai tecnici nell’applicazione FactoryTalk Batch, che richiede autorizzazioni per l’avvio delle ricette alla produzione.

Risultati

Whitmore è riuscita ad automatizzare tutti gli oltre 20 miscelatori senza tempi di fermo ed è quindi passata ad automatizzare i sistemi di carico e controllo motori. Da quando ha implementato il nuovo sistema informativo e di controllo integrato completamente automatizzato, Whitmore ha ridotto notevolmente la variabilità dei prodotti, grazie al nuovo processo che ha sostituito le procedure manuali e ha eliminato quasi completamente l’errore umano.

Per i soli grassi a base di litio, Whitmore è riuscita ad aumentare la capacità produttiva del 28%, aggiungendo 150 batch l’anno e riducendo di nove ore la durata media del ciclo.

Il nuovo sistema ha ridotto al minimo le variazioni negli ordini di lavoro, inclusi i costi e l’utilizzo dei materiali, e il rendimento viene monitorato e controllato attentamente.

“Questo sistema pone Whitmore alla guida delle tecnologie di produzione nel settore dei lubrificanti”, afferma Meyer. “Ma soprattutto, abbiamo perfezionato i nostri metodi di produzione e soddisfatto un gran numero di clienti”.

I tecnici e il team IT di Whitmore stanno lavorando all’integrazione dei nuovi sistemi di automazione e di pianificazione delle risorse aziendali (ERP, Enterprise Resource Planning). Una volta ottenuta la completa integrazione tra il sistema di automazione e il sistema ERP, Whitmore prevede di ottenere ulteriori vantaggi, quali controllo del magazzino in tempo reale e aumento della reportistica.

I risultati sopra descritti sono specifici per l’utilizzo da parte di Whitmore Manufacturing Company di prodotti e servizi di Rockwell Automation insieme ad altri prodotti. I risultati specifici possono variare per altri clienti.Allen-Bradley, ControlLogix, FactoryTalk, Integrated Architecture, IntelliCENTER, PartnerNetwork e VantagePoint sono marchi commerciali di Rockwell Automation Inc.

Rockwell Automation: dodicesimo riconoscimento da Ethisphere

E’ una delle aziende più etiche al mondo per il 2020

Rockwell Automation, leader globale nell’automazione industriale e nella trasformazione digitale, è stata riconosciuta come una delle aziende più etiche al mondo per il 2020 da Ethisphere, voce autorevole nella definizione e promozione degli standard di eticità nelle pratiche aziendali

Con questo riconoscimento vengono premiate le aziende che applicano un modello purpose strategy e che sono profondamente impegnate nel guidare il cambiamento positivo in tutte le loro comunità internazionali

E’ la dodicesima volta che Rockwell Automation riceve questo riconoscimento ed è l’unica azienda premiata a far parte della categoria macchinari industriali diversificati.

Nel 2020, sono state assegnate 132 onorificenze in 21 paesi e 51 settori industriali.

“Questo riconoscimento da parte di Ethisphere ci riempie di orgoglio poiché sottolinea ancora una volta l’impegno da noi profuso verso temi come etica e integrità”, dichiara Blake Moret, Presidente e CEO di Rockwell Automation. “Attribuiamo un grande peso all’integrità in ogni nostra decisione aziendale e ciò contribuisce a mantenere un ambiente nel quale tutti i dipendenti possono e desiderano fare il proprio lavoro al meglio”. La nostra cultura dell’integrità è alla base del nostro successo e ci aiuta a fornire valore a lungo termine ai nostri clienti, azionisti e dipendenti”.

“Mi congratulo con Rockwell Automation per aver ottenuto questo riconoscimento”,  afferma, Timothy Erblich, amministratore delegato di Ethisphere. “Questa onorificenza premia l’impegno di tutti coloro che in Rockwell Automation operano in funzione del progresso di culture aziendali integre e che sono alla base delle aziende che contribuiscono ai più ampi imperativi sociali e a un benessere maggiore”.

Metodologia e punteggio

Il processo di valutazione delle aziende più etiche del mondo è basato sull’Ethisphere’s proprietary Ethics Quotient®, che prevede oltre 200 domande su cultura, pratiche ambientali e sociali, etica e conformità, governance, diversità e iniziative a sostegno di una forte catena del valore.

Tale processo funge da quadro di riferimento per valutare e codificare le principali pratiche di organizzazioni che operano in tutti i settori e in tutto il mondo.

Le best practice e gli approfondimenti relativi ai vincitori del 2020 vengono pubblicati in un report e in un webcast che saranno disponibili nei prossimi mesi di marzo e aprile.

Tutte le aziende che partecipano al processo di valutazione ricevono una Analytical Scorecard che fornisce loro una valutazione olistica dello stato dei loro programmi in rapporto ai rigorosi standard delle aziende leader.

Ulteriori informazioni su Ethisphere sono disponibili all’indirizzo: https://ethisphere.com.

Bosch Rexroth lancia ActiveShuttle

Sistema di trasporto autonomo completamente automatizzato.

Un sistema di trasporto autonomo completamente automatizzato, in grado di sostenere un peso massimo di 260 kg e di essere integrato nell’intralogistica aziendale senza alcun adattamento dell’infrastruttura della fabbrica.

Si chiama ActiveShuttle, ed è l’ultimo prodotto di Bosch Rexroth per la movimentazione di materiali e merci nel settore della logistica e della produzione flessibile. Proprio la semplicità dell’introduzione in diversi contesti logistici di questo AGV (Automated Guided Vehicle) ne fanno un prodotto innovativo per la Logistica 4.0 in grado di rendere ancora più efficiente il trasporto di merci e materiali industriali.

Fino a 260 kg di peso trasportabile.

ActiveShuttle, già testato in otto stabilimenti produttivi del gruppo Bosch, è un vero e proprio robot in grado di caricare e scaricare in modo completamente automatizzato basi carrellate (dollies) con contenitori per carichi leggeri (i cosiddetti “KLT”), tramite una piattaforma di sollevamento integrata che tiene conto dei requisiti logistici della fabbrica. Ultimo prodotto sviluppato dall’azienda fornitrice di tecnologie integrate per l’azionamento e il controllo di macchine operatrici mobili, macchinari e impianti industriali, può trasportare materiali di dimensioni massime pari a 600 x 400 mm, impilati fino a un’altezza di 1,2 metri, per un peso totale di 260 kg. ActiveShuttle ha una velocità massima di 1 m/s e può essere impiegato sia in trasporti ciclici che in approvvigionamenti di materiale basati sulla chiamata a consumo.

Laser e comunicazione wireless per muoversi nel traffico.

Il robot può essere da subito integrato nella produzione industriale, senza alcun processo di adattamento infrastrutturale, tramite il sistema “Plug & Go”. 

Scanner laser di sicurezza gli permettono inoltre di navigare nell’ambiente di lavoro anche in presenza di persone e altri veicoli di trasporto. Proprio per evitare di intasare l’infrastruttura produttiva, gli ActiveShuttle (in grado di funzionare 24 ore su 24, 7 giorni su 7) sono dotati di un sistema di mappe che si aggiorna automaticamente e comunicano tra loro tramite una connessione wireless.

Rockwell Automation acquisirà l’italiana Asem

Asem SpA, azienda italiana con sede ad Artegna, in provincia di Udine, che da oltre quarant’anni progetta, sviluppa e realizza soluzioni  hardware e software, tra cui PC industriali, pannelli operatore, controllori, sistemi HMI, gateway e software per la teleassistenza sarà acquisita da Rockwell Auromation.

Asem entrerà a far parte della divisione aziendale Architecture e Software di Rockwell Automation. Asem, che è stata fondata da Renzo Guerra nel 1979 (l’acronimo significa Automazione Sistemi Elettronici Microcomputer) ed è tutt’ora di proprietà di una società che fa capo alla sua famiglia, si avvale della collaborazione di oltre 200 dipendenti con un giro d’affari di oltre 40 milioni di euro.

Dal 2012 la Brinkmann Holding (azienda tedesca già proprietaria del marchio Keb) ha stretto una partnership industriale con Asem, entrando nel capitale dell’azienda con una quota pari al 25% del suo pacchetto azionario.

Rockwell Automation è una delle più importanti aziende di automazione a livello globale e vanta un’offerta di prodotti e soluzioni di assoluto rilievo.

Dopo esser stata a sua volta nel mirino di grosse multinazionali (l’ultima in ordine di tempo è Emerson), negli ultimi anni la Casa di Milwaukee ha portato a termine una serie di operazioni sul mercato.

A metà 2018 l’investimento di un miliardo di dollari nel capitale di PTC, la multinazionale dell’IT specializzata in soluzioni per la progettazione, il PLM e la realtà aumentata. Poi Rockwell Automation ha proseguito con una serie di acquisizioni mirate ad ampliare il proprio bagaglio di competenze: Emulate3D (gennaio 2019), Mestech Services (ottobre 2019) e, recentemente, Avnet Data Security (gennaio 2020).

Rockwell ora punta su Asem per acquisire dalla Casa italiana ulteriori competenze nello sviluppo di soluzioni PC-based specifiche per il mondo industriale.

“La leadership nel mercato IPC e la competenza in ambito HMI di Asem ci consentiranno di ampliare ulteriormente il nostro portafoglio di tecnologie hardware e software nonché di incrementare la possibilità di fornire soluzione di automazione integrate ad alte prestazioni”, ha commentato Fran Wlodarczyk, senior vicepresident per la divisione Architecture e Software di Rockwell Automation.

“I prodotti di Asem metteranno a disposizione dei nostri clienti un alto grado di configurabilità per quanto concerne le proprie esigenze di informatizzazione industriale attraverso hardware e software innovativi che consentiranno loro di abbreviare i tempi di commercializzazione, ridurre i costi di gestione, migliorare l’utilizzo delle risorse e gestire meglio il rischio d’impresa”.

Stando a quello che siamo riusciti a ricostruire, i primi contatti tra Rockwell Automation e Asem risalirebbero a diverso tempo fa, ma solo recentemente l’interesse della multinazionale americana si sarebbe fatto più concreto, con una serie di offerte che avrebbero, alla fine, convinto gli azionisti di Asem.

“Siamo entusiasti di avere l’opportunità di applicare la nostra pionieristica esperienza nel campo della progettazione e produzione di PC e software industriali per consentire l’ampliamento dell’offerta del segmento Controllo e Visualizzazione di Rockwell Automation e accelerare la trasformazione digitale della nostra clientela”, ha dichiarato Renzo Guerra, fondatore, presidente e amministratore delegato di Asem che, assieme al figlio Elia, rimarrà in azienda anche dopo l’acquisizione. Rockwell Automation acquisirà la totalità delle quote societarie di Asem, compreso il 25% oggi in mano alla Brinkmann Holding. La chiusura della transazione è prevista per la primavera 2020. “Dopo la chiusura – si legge in una nota ufficiale rilasciata dalle parti – Rockwell Automation manterrà i rapporti di Asem con Keb in qualità di fornitore strategico e partner tecnologico”.