Nell’industria si stanno facendo strada i processi di produzione che emulano i meccanismi dei sistemi biologici. L’evoluzione sarà la manifattura additiva
Componenti meccaniche che imitano le qualità strutturali delle ossa, per leggerezza, conformazione, resistenza ed elasticità. Vernici che riproducono la superficie della foglia di loto, che ha la singolare capacità di mantenersi pulita autonomamente. Robot che passeggiano su muri verticali, perché prendono spunto dal geco, che ha l’abilità di aderire con le zampe alla superficie senza emettere secrezioni adesive.
Ecco la visione del futuro, quando prenderanno piede i processi di produzione bio-inspired, che emulano i meccanismi di azione e le strategie dei sistemi biologici.
Ma perché la manifattura dovrebbe sentire il bisogno di innovazioni come quelle citate? Con l’indebolimento della produzione di massa il valore si sposta verso contenuti tecnologici innovativi, e verso qualità straordinarie già presenti in natura, per ora mai replicate su scala industriale. L’attore principale è la manifattura additiva: strutture di enorme complessità e di dimensioni nano-metriche non possono essere replicate dalla comune ingegneria.