Il biotech rappresenta oggi un settore
importantissimo che, secondo le stime dell’Ocse, nel 2030 avrà un peso enorme
nell’economia mondiale: saranno, infatti, biotech l’80% dei prodotti
farmaceutici, il 50% dei prodotti agricoli, il 35% dei prodotti chimici e
industriali
Nonostante l’Italia sia sul podio per il
numero di progetti di qualità nel settore delle biotecnologie, è
importante interconnettere settori e attori, coinvolgendo, ad esempio, per
quanto riguarda la filiera agroalimentare, gli agricoltori in prima
persona, al fine di comprendere al meglio le sfide e fissare obiettivi su base
scientifica. Per questo motivo, Assobiotec
Federchimica sta lavorando insieme ai partecipanti del gruppo di lavoro
alla creazione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile.
La creazione di filiere e catene di valore a basso impatto, la collaborazione pubblico e privato per ottenere processi più efficienti, l’analisi delle criticità come la qualità dei prodotti, i costi e l’importanza di creare un dialogo tra chimica e biochimica sono solo alcune delle necessità emerse per creare una bioeconomia circolare di reale innovazione.
Al tavolo di lavoro dello scorso 14 settembre ne hanno parlato, tra gli altri, Luigi Capuzzi, Research & Development Director Novamont, Fabio Fava, Coordinatore del “Gruppo di Coordinamento nazionale per la Bioeconomia” presso il Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita (CNBBSV) della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Professore ordinario di Biotecnologie industriali ed ambientali presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Bologna, Deborah Piovan, Portavoce Cibo per la mente, Mauro Provezza, Industrial director di Bayer CropScience, Filippo Servalli, Corporate Innovation & Research Manager di RadiciGroup, Elena Sgaravatti, Consiglio di Presidenza Assobiotec-Federchimica e Ceo DemBiotech.
“Le biotecnologie rappresentano una leva di innovazione importantissima per la Salute del pianeta, centrale per il settore agricolo e industriale, in un’ottica che mette insieme sviluppo economico e tutela dell’ambiente – ha affermato Elena Sgaravatti, del Consiglio di Presidenza Assobiotec-Federchimica e Ceo DemBiotech – Le biotecnologie industriali sono una tecnologia chiave per lo sviluppo economico attuale e futuro. Occorre, oggi più che mai, andare avanti con un piano d’azione che non prescinda dagli investimenti in ricerca e innovazione e che assegni alle biotecnologie il loro ruolo di vero e proprio motore di una bioeconomia circolare per una ripartenza sostenibile. L’emergenza Covid ci ha insegnato quanto sia fondamentale incrementare la produzione nazionale e limitare sempre più le importazioni dagli altri Paesi. Dobbiamo sviluppare in questo senso strategie precise che facciano sì che, anche a livello culturale, vengano accettate alternative sostenibili dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale”.
Il progetto su un doppio binario
Il progetto “Biotech, il futuro migliore – Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l’Italia” si muove su un doppio binario. Da una parte, la costruzione di una visione condivisa con i principali attori delle Istituzioni competenti, base indispensabile per poter mettere a disposizione dei decisori nazionali e regionali un piano d’azione concreto per lo sviluppo del settore biotech in Italia. Dall’altra, creare maggiore conoscenza e consapevolezza su queste tecnologie attraverso una comunicazione più divulgativa.
Successivi al tavolo di lavoro dedicato
a “Premesse programmatiche e rafforzamento dell’ecosistema” di
giugno, all’incontro di luglio sulle Scienze della Vita e questo di settembre
sulla Bioeconomia i prossimi appuntamenti, sono in programma per lunedì 12
ottobre 2020 con in agenda la riunione plenaria per “Condivisione e
validazione contenuti emersi nei lavori dei diversi gruppi”.
L’evento conclusivo avrà luogo il 9
novembre 2020. Composto da una plenaria e alcuni workshop verticali, avrà
l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico – con particolare riferimento ai
giovani – al valore delle biotecnologie e alla filiera del biotech.
L’appuntamento sarà inoltre l’occasione per presentare il Manifesto e
il Documento di Posizione (con dati, percorsi, sfide,
difficoltà, relazioni, scenari, visione e proposte concrete) condivisi con le
istituzioni, da mettere a disposizione del Governo per valorizzare la filiera
del biotech per il futuro di un’Italia più in salute e più sostenibile.
Il progetto “Biotech, il futuro
migliore – Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l’Italia” è
realizzato da Assobiotec Federchimica con il supporto di StartupItalia e grazie
al sostegno di AbbVie, Alexion, Bayer, Bristol-Myers Squibb, Daiichi Sankyo,
Dembiotech, DiaSorin, Genenta, Genextra, MolMed, Novartis, Qiagen, Rottapharm
Biotech, Sanofi e UCB Pharma.