Blockchain, Rfid e
Prescriptive Analytics, applicate nella
supply chain del comparto alimentare possono aiutare a ridurre gli sprechi alimentari
Gli sprechi alimentari rappresentano un problema particolarmente sentito a livello
globale e colpisce duramente anche l’Italia. Si calcola infatti che nel nostro
Paese vengano gettate ogni anno 220mila tonnellate di cibo per un valore di circa
12 miliardi, a cui vanno aggiunti gli sprechi alimentari di
filiera (produzione – distribuzione), stimato in oltre 3 miliardi, (ben il
21,1% del totale) per arrivare a un infelice valore di oltre 15 miliardi.
Negli ultimi anni, gli operatori della supply chain
del comparto alimentare hanno adottato misure imponenti
per ridurre degli sprechi
alimentari, ma c’è ancora molto da fare. La produzione continua di rifiuti porta perdite di profitto per
la supply chain alimentare a causa della scarsa considerazione da parte dei
consumatori più attenti alla sostenibilità e delle complessità operative nel trasporto, che ostacolano l’efficienza.
Dall’aumento dei costi, alle crescenti aspettative dovute a una
sempre più elevata domanda, dal monitoraggio al controllo delle scorte, le aziende della catena di
approvvigionamento alimentare affrontano molte sfide nei loro sforzi per
prevenire gli sprechi
alimentari.
Per avere successo possono però avvalersi delle tecnologie più
avanzate che, combinando l’uso di blockchain, robotica, intelligenza artificiale su dispositivi
mobile,visibilità delle risorse e prescriptive analytics aiutano a ottimizzare – ad ogni livello – la supply chain così da combattere le
cause degli sprechi
alimentari e aumentare al
contempo la profittabilità.
Blockchain
La blockchain è uno strumento indispensabile nella lotta contro
gli sprechi alimentari,
per quanti operano nella supply chain. Pensato originariamente come uno
strumento per la gestione delle criptovalute, la blockchain
può fungere da libro mastro digitale accessibile a tutti (come
ad esempio un foglio di calcolo) che permette di monitorare, registrare e segnalare il movimento
delle merci lungo tutta la catena del valore. Il codice a barre del prodotto viene
scansionato ad ogni “checkpoint”
lungo tutto il suo viaggio, dal sito
di produzione al negozio, segnando così una traccia indelebile del percorso
seguito e delle diverse tappe.
Grazie al costante
monitoraggio, risulta più semplice identificare
le aree critiche lungo la supply chain. Si consideri ad esempio un’azienda
di trasporto di prodotti lattiero-caseari: nel caso ci fossero continue
spedizioni compromesse e l’azienda non disponesse della tecnologia blockchain, per identificare il problema sarebbe
costretta a ricostruire minuziosamente tutti gli spostamenti dei prodotti lungo
la filiera, facendo tesoro diogni tipo di documentazione disponibile. Questa
operazione potrebbe richiedere settimane – e per tutto il tempo i prodotti
continuerebbero a deteriorarsi per cause non prontamente individuate.
Con la blockchain
invece, l’ispettore incaricato, può fare un controllo immediato per registrare
automaticamente il punto esatto in cui il prodotto potrebbe aver subito un
trattamento non idoneo. Può accorgersi subito, per esempio, che i colli sono
stati lasciati durante la notte in una struttura di cross-docking non attrezzata per lo stoccaggio refrigerato. Visitando la struttura può poi venire a
scoprire che a causa di una lacuna nella formazione del personale, numerosi
prodotti deperibili vengono collocati sul pavimento invece di essere messi
immediatamente su un camion refrigerato. Gli sarà sufficiente organizzare
nuovamente un momento di formazione degli operatori, per fare in modo che gli
sprechi alimentari vengano così eliminati alla fonte.
Rfid
I tag Rfid sono
essenzialmente dei codici a barre
che evidenziano le informazioni dei prodotti sulle confezioni (non sarebbe
infatti né economico né pratico apporre tag Rfid su ogni singolo articolo). Il
loro grande vantaggio rispetto alla blockchain risiede nella quantità e immediatezza delle informazioni
che sono in grado di offrire. Utilizzando i lettori Rfid si ha una visibilità istantanea dei
movimenti di ogni confezione etichettata e dei livelli di scorte.
In particolare, molte aziende della catena del valore sfruttano
la tecnologia Rfid per tenere
traccia della qualità e della freschezza dei prodotti alimentari durante tutto
il processo di distribuzione. Grazie ai tag Rfid è possibile avere
aggiornamenti in tempo reale rispetto al cibo scaduto o prossimo alla scadenza
per poterlo quindi stornare tempestivamente.
A titolo di esempio, citiamo l’esperienza di un distributore che
– già abituato a utilizzare la tecnologia
Rfid che gli segnalava i prodotti in scadenza durante il trasporto – ha
deciso di cambiare metodo riconfigurando la soluzione per ricevere segnalazioni
puntuali sui prodotti in transito in scadenza entro le successive 48 ore.
Questo tipo di alert permette al personale addetto alla distribuzione di rimuovere qualsiasi merce prossima alla scadenza
ed evitarne così la consegna al cliente.
Lo stesso prodotto può così essere donato a banchi alimentari
locali, giardini zoologici, rifugi per animali o altri enti di beneficenza
prima che diventi inutilizzabile. Un semplice cambiamento di processo che ha
permesso però con una azione caritatevole di ridurre in modo significativo gli
sprechi alimentari.
Prescriptive
Analytics
Le soluzioni Blockchain e Rfid sono ancora più efficaci se
utilizzate con la prescriptive analytics, una metodologia di
analisi avanzata che sfrutta i dati per determinare:
- Cosa sta succedendo
- Perchè è successo
- Quanto costa non agire
- Cosa fare per ottimizzare il risultato
- Chi deve risolvere il problema
La prescriptive analytics semplifica ulteriormente la
sostenibilità potenziando la blockchain e le soluzioni Rfid grazie ad una
maggiore tempestività e praticità.
Si consideri come esempio lo scenario riferito alla vendita di
prodotti caseari, gestita col solo supporto di soluzioni blockchain: queste non
segnalando necessariamente l’attività in modo tempestivo, portano alla
necessità di intervenire manualmente per controllare il libro mastro al fine di
identificare eventuali anomalie. Questo flusso di lavoro reattivo aumenta il
rischio che i clienti ricevano prodotti scaduti prima che qualcuno si accorga
che c’è un problema e lo corregga.
Se il distributore coinvolto avesse utilizzato la prescriptive
analytics e la blockchain in modo combinato, il gestore del cross docking
avrebbe ricevuto un avviso in tempo reale del tipo: “Pallet # 3309 a rischio
deterioramento; caricare immediatamente sul carrello all’alloggiamento n. 3”.
Questa semplice indicazione prescrittiva, facilmente comprensibile da chiunque,
avrebbe indirizzato adeguatamente il manager consentendogli di intervenire per
evitare lo spreco alimentare.
Una buona soluzione
di presciptive analytics può essere configurata per focalizzarsi
concretamentesull’eliminazione di problemi di sprechi alimentari, come ad esempio:
- Eccessiva produzione di rifiuti (indica le cause che determinano
un aumento di rifiuti)
- Prodotti prossimi allascadenza
- Malfunzionamento di celle frigorifere (compresi i casi di
prodotti lattiero-caseari e camion per le consegne)
- Prodotti deperibili che sono rimasti troppo a lungo
senzaadeguata refrigerazione
Un minimo di sprechi
alimentari è purtroppo inevitabile, ma questo non significa che le aziende della catena di
approvvigionamento alimentare non possano prevenire casi di spreco derivanti
invece da errori umani, dimenticanze o inaccortezze. L’implementazione di
tecnologie avanzate come blockchain,
Rfid e/o prescriptive analytics è una risposta altamente innovativa per colmare
queste lacune lungo tutta la supply chain. Col tempo, ciò contribuirà a
ridurre gli sprechi alimentari e a preparare un futuro più sostenibile per
l’intero settore.
Fonte:
Guy Yehiav, Zebra Analytics, General Manager &Vice President Zebra
Technologies