La Commissione Europea presenta le strategie per i dati e l’intelligenza artificiale.
“La nostra società genera volumi impressionanti di dati industriali e pubblici che trasformeranno il nostro modo di produrre, consumare e vivere”, ha dichiarato il Commissario per il Mercato interno, Thierry Breton. “Voglio che le imprese europee e le nostre numerosissime PMI abbiano accesso a questi dati e possano creare valore per gli europei, anche sviluppando applicazioni di intelligenza artificiale. L’Europa ha tutto ciò che serve per guidare la corsa ai ‘big data’ e per salvaguardare la propria sovranità tecnologica, la propria leadership industriale e la propria competitività economica a vantaggio dei consumatori europei”.
Nel libro bianco presentato, la Commissione propone un quadro
per un’intelligenza artificiale affidabile, basata sull’eccellenza e sulla
fiducia.
In partenariato con
il settore pubblico e privato, l’obiettivo è mobilitare
risorse lungo l’intera catena del valore e creare i giusti
incentivi per accelerare la diffusione dell’IA, anche presso le piccole e medie
imprese. Preziosa la collaborazione con gli Stati membri e la comunità
scientifica, al fine di attirare e trattenere i talenti.
I sistemi di IA
possono essere complessi e comportare rischi significativi in determinati
contesti, pertanto è essenziale rafforzare la fiducia. Sono necessarie norme
chiare per regolamentare i sistemi di IA ad alto rischio senza
imporre eccessivi oneri a quelli meno rischiosi. Continuano inoltre ad
applicarsi le norme rigorose dell’UE per proteggere i consumatori, far fronte
alle pratiche commerciali sleali e proteggere i dati personali e la privacy.
Per i casi ad alto
rischio,
quali quelli che riguardano la salute, le attività di polizia o i trasporti, i sistemi
di IA dovrebbero essere trasparenti, tracciabili e garantire che vi sia una
sorveglianza umana. Le autorità dovrebbero poter effettuare verifiche
sui dati usati dagli algoritmi e certificarli, così come accade per i
cosmetici, le automobili o i giocattoli. Sono necessari dati privi di
distorsioni per addestrare i sistemi ad alto rischio a funzionare
correttamente, oltre che per garantire il rispetto dei diritti fondamentali, in
particolare la non discriminazione. Oggi l’uso del riconoscimento facciale per
l’identificazione biometrica remota è in genere vietato e può essere utilizzato
solo in casi eccezionali, debitamente giustificati e proporzionati, subordinati
a misure di salvaguardia e basati sulla legislazione dell’UE o nazionale; la
Commissione intende tuttavia avviare un ampio dibattito in merito alle circostanze
che potrebbero eventualmente giustificare tali eccezioni.
Per le applicazioni
di IA che presentano un rischio più limitato, la Commissione
ipotizza un sistema di etichettatura su base volontaria, a condizione che
vengano applicati gli standard più elevati.
Il mercato europeo
accoglie tutte le applicazioni di IA, purché siano conformi alle norme dell’UE.
L’Europa e l’economia dei dati
La quantità di dati
generati dagli operatori economici e dagli organismi pubblici è in costante
aumento. La prossima ondata di dati industriali trasformerà profondamente
il modo in cui produciamo, consumiamo e viviamo. Ma il potenziale
di tali dati resta in gran parte inutilizzato.
L’Europa è dotata
di tutto ciò che serve per diventare un leader in questa nuova economia dei
dati: la più solida base industriale del mondo, in cui le PMI sono elementi vitali del tessuto industriale, le
tecnologie, le competenze, e da ora, anche una visione chiara.
L’obiettivo
della strategia europea per i dati è garantire
che l’UE assuma il ruolo di modello e di guida per le società rese più autonome
grazie ai dati.
La strategia punta
in primo luogo a creare un vero spazio europeo dei dati, un mercato
unico per i dati,
al fine di sbloccare i dati inutilizzati per consentirne la libera circolazione
all’interno dell’Unione europea e in tutti i settori, a vantaggio delle imprese,
dei ricercatori e delle pubbliche amministrazioni.
I cittadini, le
imprese e le organizzazioni dovrebbero avere la facoltà di adottare decisioni
migliori sulla base delle informazioni raccolte grazie ai dati non personali.
Tali dati dovrebbero essere accessibili a tutti, soggetti pubblici o privati,
start-up o mega imprese.
Per conseguire
tutto ciò, la Commissione proporrà in primo luogo di istituire il
corretto quadro normativo per la governance dei dati, l’accesso ai dati
e il riutilizzo degli stessi tra imprese, tra imprese e pubblica
amministrazione e all’interno delle amministrazioni. Ciò comporta la creazione
di incentivi per la condivisione di dati e l’istituzione di regole pratiche,
eque e chiare in materia di accesso ai dati e uso degli stessi, che siano
conformi ai valori e ai diritti europei, quali la protezione dei dati
personali, la tutela dei consumatori e la legislazione in materia di
concorrenza. Ciò rende inoltre più ampiamente disponibili i dati del settore
pubblico, aprendo set di dati di elevato valore in tutta l’UE e permettendone
il riutilizzo per l’innovazione di punta.
In secondo luogo,
la Commissione intende sostenere lo sviluppo dei sistemi tecnologici e
della prossima generazione di infrastrutture, che permetteranno
all’UE e a tutti gli operatori di avvalersi delle opportunità offerte
dall’economia dei dati: essa parteciperà agli investimenti in progetti europei
ad alto impatto per gli spazi europei dei dati e per le infrastrutture cloud
affidabili ed efficienti sotto il profilo energetico.
Da ultimo,
varerà azioni settoriali specifiche volte alla
costruzione degli spazi europei dei dati, ad esempio nell’ambito della
produzione industriale, del Green Deal, della mobilità o della salute.
La Commissione si
adopererà inoltre per colmare ulteriormente le lacune in termini di
competenze digitali dei cittadini europei, studiando soluzioni
finalizzate ad attribuire ai cittadini un maggiore controllo su chi può
accedere ai loro dati generati automaticamente.
Prossime tappe
La Commissione
presenterà nel corso dell’anno una legge sui servizi digitali e un piano d’azione
per la democrazia europea, proporrà una revisione del
regolamento eIDAS e rafforzerà la cibersicurezza attraverso
un’unità congiunta per la cibersicurezza.
L’Europa continuerà
inoltre a costruire alleanze con i partner mondiali, facendo leva sul
suo potere normativo, sullo sviluppo di capacità, sulla diplomazia e sui
finanziamenti al fine di promuovere il modello di digitalizzazione europeo.
La consultazione
pubblica sul
libro bianco sull’intelligenza artificiale resterà aperta fino al 19 maggio
2020. la Commissione sta inoltre raccogliendo riscontri sulla sua
strategia per i dati.
Alla luce dei contributi ricevuti, la Commissione intraprenderà ulteriori
azioni per sostenere lo sviluppo di un’IA affidabile e di un’economia basata
sui dati.