Credito d’imposta ricerca, sviluppo, innovazione e design

Credito di imposta

La misura del credito d’imposta si pone l’obiettivo di stimolare la spesa privata in Ricerca, Sviluppo e Innovazione tecnologica per sostenere la competitività delle imprese e per favorirne i processi di transizione digitale e nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale

Quali vantaggi

Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico:

  • il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 12% delle spese agevolabili nel limite massimo di 3 milioni di euro.

Attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati:

  • il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro
  • il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro in caso di attività di innovazione tecnologica finalizzate al raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.

Attività di design e ideazione estetica per la concezione e realizzazione dei nuovi prodotti e campionari nei settori tessile e della moda, calzaturiero, dell’occhialeria, orafo, del mobile e dell’arredo e della ceramica, e altri individuati con successivo decreto ministeriale:

  • il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% delle spese agevolabili nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.

Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione in tre quote annuali di pari importo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello di maturazione.

La base di calcolo del credito d’imposta deve essere assunta al netto delle altre sovvenzioni o dei contributi a qualunque titolo ricevuti per le stesse spese ammissibili.

Nel rispetto dei massimali indicati, e a condizione della separazione analitica dei progetti e delle spese ammissibili pertinenti alle diverse tipologie di attività, è possibile applicare il beneficio anche per più attività ammissibili nello stesso periodo d’imposta.

A chi si rivolge

Tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali.

Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale. Sono inoltre escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.

La fruizione del beneficio spettante è subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Come si accede

Il credito si applica alle spese in   sostenute nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019.

Ai fini del riconoscimento del credito d’imposta, l’effettivo sostenimento delle spese ammissibili deve risultare da apposita certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti.

Per le imprese non obbligate per legge alla revisione legale dei conti, le spese sostenute per adempiere all’obbligo di certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 5.000 euro.

Le imprese, inoltre, sono tenute a redigere e conservare una relazione tecnica che illustri le finalità, i contenuti e i risultati delle attività ammissibili svolte.

Le imprese che intendono fruire dell’agevolazione sono tenute ad effettuare una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico.

Il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della comunicazione saranno stabiliti con apposito decreto direttoriale. La comunicazione è richiesta al solo fine di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative.

Rockwell Automation “VirtualConnect”

Rockwell Automation VirtualConnect
Formazione specializzata, conversazione con gli esperti e fiera digitale.

Per aiutare le aziende a capire come la tecnologia possa risolvere le sfide strategiche e operative, Rockwell Automation sta lanciando una serie di eventi gratuiti online chiamati “VirtualConnect”.

Il primo appuntamento, svoltosi il 12 maggio scorso, ha incluso momenti di formazione specializzata, di conversazione con gli esperti e di visita della fiera digitale.

“La trasformazione digitale continuerà a evolvere e porterà opportunità infinite per arricchire il modo in cui lavoriamo, sia in fabbrica che al di fuori. Il nostro evento VirtualConnect è un esempio di come l’industria può essere agile e può riuscire ad abbracciare esperienze digitali per mantenere attivo l’apprendimento senza il bisogno di spostarsi”, afferma Nathan Turner, Direttore del Dipartimento Integrated Architecture presso Rockwell Automation.

Dopo un discorso di apertura sulle tecnologie che trasformano l’industria, di Suzana Gonzales, Presidente EMEA di Rockwell Automation, i tecnici del Gruppo hanno tenuto delle presentazioni video interattive, incentrate su come le tecnologie intelligenti possono aiutare gli utenti a catturare i dati e prendere decisioni migliori che aumentano la produttività e ottimizzano l’efficienza delle operazioni.

L’esperienza VirtualConnect è stata organizzata in due tracce: uno “smart machine journey” e un “digital transformation journey”. I partecipanti hanno visto come la realtà aumentata, il gemello digitale e l’IoT stanno creando nuove opportunità per aumentare le performance nel settore manifatturiero, utilizzando gli smart device per espandere le operazioni attuali.

Tra i temi presenti in agenda, erano inclusi i seguenti: “Come risolvere i problemi critici della manifattura attraverso i servizi connessi”; “Gli smart sensing devices per un migliore utilizzo degli asset”; “Sicurezza nell’Industrial Internet of Things”; “Trasformare i dati in informazioni utili”.

Inoltre, i partecipanti hanno potuto visitare gli stand virtuali dei partner di Rockwell Automation in versione VirtualConnnect per esplorare i loro prodotti e le soluzioni complementari. Fra questi erano presenti Biehl+Wiedemann, Ocean Data Systems, eplan, Maplesoft, Spectrum Controls, Stratus Technologies e WIN-911. Altri eventi come questo saranno schedulati per giugno, settembre e novembre. Tutte le sessioni saranno registrate e disponibili ai partecipanti a seguito dell’evento.

FANUC Italia per aiutare l’industria

fanuc robot collaborativi

Distanziamento tra gli operatori, messa in sicurezza degli impianti, nuove opportunità di investimento e occasioni di riconversione degli stabilimenti

La ripartenza dell’industria italiana a seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19 si muove su binari interamente inediti, tra una rinnovata spinta a ritornare competitivi e incertezze dovute alla situazione economica internazionale.

FANUC Italia, filiale del Gruppo giapponese esperta di automazione di fabbrica, affianca la filiera manifatturiera italiana anche in questo particolare momento mettendo a disposizione delle aziende la propria potenza di fuoco tecnologica a condizioni vantaggiose.

Con il programma “Partner of the rise”, FANUC concede alle aziende l’utilizzo gratuito di 10 robot collaborativi e 5 presse ROBOSHOT per lo stampaggio a iniezione elettrico.

L’iniziativa prevede l’utilizzo gratuito delle risorse per i primi 30 giorni, unitamente alla consulenza degli Application Engineer e all’installazione e messa in servizio da parte di personale tecnico qualificato. Successivamente le aziende coinvolte avranno la possibilità di estendere per ulteriori 60 giorni l’utilizzo dei robot e delle presse ad un canone agevolato, e al termine dei 3 mesi potranno decidere se riscattare il bene o riconsegnarlo a FANUC.

Grazie a questa iniziativa, le imprese beneficiarie avranno modo di concentrarsi sul progetto imprenditoriale avvalendosi della preziosa collaborazione con un partner tecnologico come FANUC, che può contare su una solida esperienza nello sviluppo di soluzioni su misura.

I robot collaborativi della gamma FANUC CR possono lavorare fianco a fianco con gli operatori e interagire senza il bisogno di dispositivi di sicurezza esterni, aumentando velocità e qualità delle linee produttive.

Le presse ROBOSHOT abilitano lo stampaggio a iniezione elettrica ad alta precisione, e si dimostrano perfette ad ottenere superfici di qualità in particolare per il settore medico, elettrico, automobilistico ed ottico. “FANUC supporta la graduale ripresa delle attività produttive in Italia e si schiera al fianco delle imprese, con i propri macchinari e le proprie competenze”, ha dichiarato Marco Ghirardello, Managing Director di FANUC Italia. “Pensiamo sicuramente alle aziende impegnate in prima linea contro il Covid-19, che possono incrementare la produzione di strumenti essenziali al contenimento dell’epidemia, come ventilatori polmonari, materiale sanitario protettivo e kit diagnostici, ma anche alle tante altre realtà industriali che oggi necessitano di un aiuto immediato. Un contributo concreto che si inquadra nel nostro impegno quotidiano a generare un impatto positivo per il territorio e l’intera comunità di stakeholder”.

FUCHS: Fluidi da taglio per lavorare nuovi materiali per l’industria aerospaziale

Fuchs lubrificant

FUCHS Lubrificanti fornisce ai maggiori player dell’aerospace fluidi di processo per le lavorazioni meccaniche su materiali vari quali alluminio, titanio, magnesio e superleghe.

Costi del carburante e necessità di contrarre le emissioni di CO2 inducono i costruttori a ridurre il peso degli aeromobili, grazie a nuovi materiali che richiedono lavorazioni difficili e lunghe: il ruolo di lubrificanti e i fluidi da taglio FUCHS è fondamentale.

FUCHS Lubrificanti S.p.A., filiale italiana del Gruppo FUCHS PETROLUB SE produce e commercializza oli lubrificanti e fluidi per il metalworking dal 1982.

E’ il più grande produttore indipendente di lubrificanti e prodotti affini nel mondo. L’azienda si distingue per l’alto grado di specializzazione e per la capacità di sviluppare soluzioni ‘tailor made’ per l’ottimizzazione dei processi produttivi su specifiche dei clienti. Il portfolio prodotti copre tutte le applicazioni industriali, compresi i segmenti di nicchia ad alta specializzazione, come spiega Giovanni Caula, Responsabile Aerospace Business FUCHS Lubrificanti S.p.A.

Nel settore aerospace l’azienda è attiva e dispone di diverse omologazioni di prodotti presso le più importanti industrie di aeromobili e loro componenti. La gamma di prodotti offerta è in grado di soddisfare qualsiasi lavorazione. In particolare l’azienda sta promuovendo nuovi fluidi a elevate prestazioni e ridotto consumo per il metalworking specifici per le lavorazioni del titanio, dell’alluminio, del magnesio e delle superleghe, materiali ampiamente utilizzati proprio nel settore aeronautico”.

Gli emulsionabili e gli oli interi FUCHS rappresentano la frontiera più avanzata oggi disponibile, frutto dell’esperienza maturata in oltre settant’anni, a stretto contatto con i clienti e i più importanti costruttori di macchine utensili e CNC.

fuchs lubrificant

LAVORAZIONI MECCANICHE ESIGENTI

A livello mondiale FUCHS Lubrificanti fornisce ai maggiori player dell’aerospace fluidi di processo per le lavorazioni meccaniche su materiali vari quali alluminio, titanio, magnesio e superleghe. In Italia FUCHS Lubrificanti opera nel comparto aeronautico fornendo le due holding nazionali del settore per la produzione di aeromobili (Leonardo) e motori per velivoli (GE Avio Aero). Leonardo (ex Finmeccanica) è costituita da varie divisioni, e Fuchs Lubrificanti lavora sia per quella aeronautica che costruisce velivoli civili e militari (ex Alenia Aermacchi), sia per quella denominata Elicotteri (ex Agusta Westland). FUCHS Lubrificanti inoltre dispone di tecnologie e prodotti per i fluidi da taglio con omologazioni dei principali costruttori aeronautici, come Boeing, Airbus, Safran, MTU, Pratt&Whitney, Rolls-Royce.

Mitsubishi Electric lancia Mentor ME

Mitsubishi Electric lancia Mentor ME

Una nuova esperienza di didattica digitale per la formazione tecnica delle scuole superiori in ambito Automazione Industriale e Climatizzazione

Ideata dalla Filiale Italiana di Mitsubishi Electric la piattaforma, completamente gratuita, fornisce agli studenti degli istituti tecnici innovativi percorsi di e-learning e smartworking per orientarsi, acquisire competenze per svolgere mandati operativi e conseguire un attestato ufficiale di alternanza in azienda

In questo momento la scuola italiana si trova al centro di una profonda trasformazione didattica dettata dal delicato contesto che stiamo vivendoe dentro al quale è chiamata a rispondere alle mutate esigenze formative, per continuare a offrire ai propri giovani un percorso di didattica digitale efficiente.

In questa circostanza, gli strumenti digitali rappresentano una soluzione reale per permettere agli studenti di ogni scuola di accedere a contenuti multimediali e ai docenti di garantire progressione e continuità nella formazione.

Mitsubishi Electric, leader mondiale nella produzione, marketing e commercializzazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche, al servizio dell’automazione industriale, mette ora a disposizione delle scuole italiane Mentor ME, una piattaforma online a supporto della didattica in ambito tecnico, totalmente gratuita e nata con l’obiettivo di fornire ai giovani strumenti di e-learning e smartworking per formarsi e orientarsi nei settori dell’Automazione Industriale e della Climatizzazione, per una nuova esperienza di alternanza scuola-lavoro. 

Partita in fase di testing nel Settembre 2019 nel distretto didattico della provincia di Monza e Brianza (MB), sede della filiale italiana dell’azienda, Mentor ME oggi ha già coinvolto quasi 100 istituti tecnici di secondo grado e oltre 1.300 studenti esono oltre 45 i docenti che, avendone riconosciuta la validità didattica, hanno introdotto nei loro istituti questi percorsi che combinano competenze fruibili in modalità e-learning con attività da sviluppare in smartworking. Mentor ME aiuta infatti anche ad aggiornare i docenti sulle più avanzate tecnologie disponibili nel settore dell’Automazione Industriale e della Climatizzazione.

Tomoyuki Sugai, Presidente della filiale italiana di Mitsubishi Electric, dichiara: ‘Mentor ME è un progetto che per noi ha l’obiettivo di consentire agli studenti di tutta Italia di affiancare alla formazione teorica nuove nozioni utili per il loro futuro professionale e di fare esperienze pratiche che incoraggiano l’ingegno, senza muoversi dalla propria scrivania o dal proprio banco scolastico. La scelta del progetto della modalità in smartworking permette di raggiungere un elevatissimo numero di studenti e di istituti aprendo scenari inaspettati nella fruizione della didattica.

E’ un’iniziativa che dà continuità ai nostri valori di azienda responsabile nei confronti della società in cui opera, del suo progresso e della sua crescita sostenibile, per un futuro fatto di continua innovazione”.

La piattaforma: laboratorio virtuale tra scuola e impresa

Mentor ME è una vera e propria esperienza di ‘telelavoro’ digitale guidata da un tutor esperto (docente) che favorisce nei giovani l’acquisizione di competenze fondamentali in ambitoprofessionale.


Gli studenti, proprio come accadrebbe in un contesto fisico aziendale, si trovano seduti a una scrivania virtuale, di fronte a contenuti da studiare e rielaborare, ma anche a prove da svolgere, strategie da individuare, idee da progettare e portare a termine. Il tutto attraverso l’uso di tecnologie e supporti didattici digitali di facile utilizzo.  

Mentor ME si compone di un modulo introduttivo, uguale per tutti gli orientamenti, finalizzato a conoscere le attività e i processi di un’azienda come Mitsubishi Electric.

Esso comprende diverse video lezioni seguite da un test di verifica a cui ogni studente dovrà rispondere per completare il modulo didattico e acquisire la certificazione delle ore di PCTO (o alternanza scuola-lavoro) svolte.

Il modulo formativo introduttivo, comune tra i due percorsi tecnici proposti, accompagna l’utente nel mondo Mitsubishi Electric attraverso la storia e i valori aziendali dove gli studenti potranno entrare in contatto con la realtà aziendale.

Sarà poi compito dell’insegnante iscrivere le classi al percorso professionalizzante che ritiene più idoneo tra:

  1. Automazione Industriale e Meccatronica
  2. Climatizzazione

È in ciascuno di questi moduli che i ragazzi possono usufruire di contenuti di e-learning di qualità in formato digitale, con lo stesso livello di aggiornamento tecnologico dei corsi proposti da Mitsubishi Electric ai propri partner. La parte di e-learning prevede una sessione di approfondimento e un test di verifica finale.

L’aspetto più operativo del percorso si compie con un’attività di smartworking in cui gli studenti dovranno realizzare un vero e proprio progetto, applicando – come se lavorassero in azienda – le nozioni acquisite.


Entrambi i percorsi offrono agli studenti di entrare in contatto con le regole e la terminologia di ciascun settore, integrando conoscenza e applicazione pratica, per favorire l’acquisizione di un sapere effettivamente spendibile in campo scolastico e professionale.

Non mancano tuttavia i momenti di condivisione del percorso con i propri

mentor aziendali, ma anche con i compagni di classe.

L’accesso e l’iscrizione da parte dei docenti a Mentor ME è possibile dalla piattaforma

www.educazionedigitale.it/mitsubishielectric/

Gaetano Parisi, Education Manager Divisione Climatizzazione, afferma “Di recente parte del mondo della scuola ha iniziato ad approcciare le tecnologie emergenti facendole entrare nelle aule e aggiornando la didattica attraverso un processo di innovazione digitale.

Con Mentor ME abbiamo voluto creare una piattaforma moderna di apprendimento con due obiettivi: da una parte fornire uno strumento che potesse soddisfare la richiesta didattica dei docenti con contenuti tecnologici e innovativi, difficilmente implementabili dal singolo ecosistema scolastico. Dall’altra vorremmo contribuire a colmare lo skill mismatch, il divario tra le competenze possedute da chi esce dalla scuola e quelle richieste dal mercato del lavoro”.

I dati statistici sui fabbisogni di professionalità dei prossimi anni evidenziano la necessità di competenze tecniche sempre più specializzate: entro il 2021 avremo bisogno di oltre 500 mila professioni tecniche con high skill[1], dichiara Massimiliano Grazia, Application Engineer Manager presso la Divisione Automazione Industriale. Con questo progetto Mitsubishi Electric si sta impegnando nella costruzione di profili professionali per i giovani, aiutandoli ad affrontare con l’adeguata preparazione tecnica e le giuste competenze le nuove sfide del mercato. L’obiettivo della scuola oggi deve essere quello di sviluppare percorsi di formazione tecnica che comportino la collaborazione tra aziende e giovani diplomati specializzandi, rispondendo in questo modo alle specificità dell’Industria 4.0. che prevede nuove competenze tecnologiche”.

“Le lezioni gestite da un’azienda sono un forte valore aggiunto alla didattica a scuola. L’erogazione del corso ha indubbiamente fornito spunti di ulteriore approfondimento e di riflessione perché ha seguito una linea di sviluppo orientata all’applicazione pratica, con riferimenti a situazioni e dispositivi reali, abbandonando così il livello di astrazione di una lezione teorica in aula”, afferma il prof. Francesco Russo dell’IIS A. Einstein di Vimercate.

“La piattaforma Mentor ME è un buon strumento per la formazione a distanza degli studenti, aiuta a compensare le poche ore di cui si dispongono in laboratorio e in classe. In un momento in cui ci troviamo costretti a fare formazione a distanza si è rivelato ancora più utile per mantenere i contatti con gli allievi e continuare a far esercitare gli studenti a distanza”, afferma il prof. Salvatore Sardella dell’ITI Hensemberger di Monza.

Dello stesso istituto, Matteo Cino, studente di 5° Elettrotecnica dice del modulo di Automazione Industriale frequentato: “Il corso online è stato molto utile e grazie a esso ho imparato a programmare in Ladder, utilizzando software diversi da quelli che solitamente usiamo in laboratorio. Mi piacerebbe ripetere questa esperienza approfondendo soprattutto i vantaggi dell’utilizzo dei vari software oltre a ricevere maggiori informazioni sul mondo dell’automazione di Mitsubishi Electric”.

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Mitsubishi Electric

Mitsubishi Electric, con un’esperienza di quasi 100 anni nella produzione, nel marketing e nella commercializzazione di apparecchiature elettriche ed elettroniche, è riconosciuta quale azienda leader a livello mondiale. I prodotti e i componenti Mitsubishi Electric trovano applicazione in molteplici campi: informatica e telecomunicazioni, ricerca spaziale e comunicazioni satellitari, elettronica di consumo, tecnologia per applicazioni industriali, energia, trasporti e costruzioni. In linea con lo spirito del proprio corporate statement “Changes for the Better” e del proprio motto ambientale “Eco Changes”, Mitsubishi Electric ambisce a essere una primaria green company a livello globale, capace di arricchire la società attraverso la propria tecnologia. L’azienda si avvale della collaborazione di oltre 145.000 dipendenti nel mondo e ha raggiunto nell’anno fiscale terminato il 31 marzo 2019 un fatturato complessivo di 4.519,9 miliardi di Yen (40,7 miliardi di USS*). In Europa è presente dal 1969 con insediamenti in 18 Paesi: Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Olanda, Italia, Irlanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Regno Unito, Turchia e Ungheria. La filiale italiana, costituita nel 1985, opera con cinque divisioni commerciali: Climatizzazione – climatizzazione per ambienti residenziali, commerciali e industriali, riscaldamento, deumidificazione e trattamento aria; Automazione Industriale e Meccatronica – apparecchi e sistemi per l’automazione industriale; Semiconduttori – componentistica elettronica; Automotive – sistemi e componenti per il controllo dei dispositivi di auto e moto veicoli; Trasporti – prodotti e  sistemi per il settore dei trasporti ferroviari.

Per maggiori informazioni visitare il sito: www.it.mitsubishielectric.com/it/


Confindustria: Carlo Bonomi è stato designato nuovo presidente

Carlo Bonomi Presidente Confindustria

È Carlo Bonomi il presidente designato al vertice di Confindustria per il mandato 2020-2024, votato online, a causa della pandemia da coronavirus, dal Consiglio Generale.

Il prossimo 20 maggio si terrà l’assemblea privata degli industriali, in cui avverrà l’elezione definitiva.

Già da tempo Carlo Bonomi era stato dato per favorito, quando la Commissione di designazione di Confindustria aveva certificato il suo vantaggio sia in consiglio generale che in assemblea.

CHI È CARLO BONOMI

Dal giugno 2017, Carlo Bonomi è presidente di Assolombarda, l’Associazione delle imprese che operano nella Città Metropolitana di Milano e nelle province di Lodi, Monza e Brianza.

Nato a Crema il 2 agosto del 1966 è imprenditore nel settore bio-medicale, presidente della Synopo e delle aziende manifatturiere controllate, Sidam e BTC Medical Europe.

In ambito associativo ha ricoperto diversi ruoli: in Assolombarda è stato vice presidente con la delega al credito, fisco, finanza, organizzazione.

In precedenza era stato vice presidente del Gruppo Giovani sia di Assolombarda che di Confindustria Lombardia. È alla guida del Gruppo tecnico per il fisco nella squadra di Vincenzo Boccia. Da luglio 2019 è anche presidente della Fondazione Assolombarda.

L’elezione di Carlo Bonomi alla guida di Assolombarda fu una scelta in continuità con il passato, visto il suo ruolo al fianco di Gianfelice Rocca, suo predecessore.

In Assolombarda a guida Rocca fu prima Consigliere Incaricato per Ricerca, Innovazione e Agenda Digitale e poi vicepresidente dello stesso Rocca con delega a Credito e Finanza, Fisco, Organizzazione e Sviluppo.

La sua campagna elettorale fece leva sul clima “anti-Roma”, sentimento diffuso tra gli industriali lombardi, e il suo mandato non se ne è discostato, non mancando occasione di criticare i governi Conte I e II.

“Non si esce da anni di crescita e produttività stagnanti, se le istituzioni della Repubblica, per prime, non comprendono che occorre un grande impegno comune, pubblico e privato”, diceva nel suo discorso all’assemblea generale lombarda, nel 2019, “non dimentichiamo quello che abbiamo visto e sentito nei 14 mesi precedenti.

Non possiamo dimenticare che quel governo ci ha promesso di cancellare la povertà, invece ci ha restituito alla stagnazione”, era la critica rivolta a Giuseppe Conte poco dopo l’esordio del secondo esecutivo, prima di una sfilza di puntualizzazioni nel dettaglio delle varie misure.

Con Carlo Bonomi, l’asse di Confindustria si sposta dal Sud – Vincenzo Boccia è di Salerno – al Nord, quel Nord lombardo oggi simbolo dell’epidemia coronavirus, sia dal punto di vista sanitario che economico. A lui, la sfida di dialogare con il governo e riunire gli industriali italiani in uno dei momenti più drammatici per il Paese.

ROCKWELL AUTOMATION: Il sistema informativo e di controllo automatico promuove l’uniformità.

Contesto

I lubrificanti sono molto importanti in molti campi, dal settore minerario e ferroviario a quello aerospaziale.

Consentono il movimento degli ingranaggi e riducono la frizione per migliorare prestazioni e longevità. Per la NASA, contribuiscono al trasferimento delle navette spaziali fino alla rampa di lancio.

Whitmore Manufacturing Company si occupa della produzione di questi lubrificanti industriali, nonché di sigillanti, rivestimenti e oli. L’azienda produce oltre 7.250 tonnellate di lubrificanti l’anno, da quelli biodegradabili a quelli a velo asciutto, dai fluidi idraulici ai sigillanti per pneumatici.

Whitmore gestisce tutti i passaggi della produzione di lubrificanti, dalla ricerca e sviluppo e formulazione dei prodotti ai servizi di applicazione per clienti di tutto il mondo.

L’azienda ha recentemente avviato investito 20 milioni di dollari e per ampliare di 11.150 metri quadrati la sua sede principale e lo stabilimento di produzione di Rockwall, Texas.

La creazione di un lubrificante Whitmore ha inizio in un miscelatore. La soluzione viene quindi riscaldata nel rispetto di specifici parametri di temperatura.

Il settore dei lubrificanti industriali si basa da sempre su processi batch che richiedono molta manodopera. Gli operatori Whitmore dovevano selezionare manualmente il numero di litri di materie prime da lavorare presso una stazione di carico e miscelazione.

I lavoratori dovevano spostare manualmente tubi flessibili e collettori dalla stazione di carico alle varie aree dell’impianto.

Una volta pompato il numero di litri richiesto, la valvola si chiudeva e gli operatori dovevano soffiare aria nei tubi flessibili per rimuovere gli eventuali residui. La mancata esecuzione dell’operazione di pulizia poteva provocare la contaminazione dei batch successivi che avrebbero usato lo stesso tubo flessibile con una materia prima diversa.

Gli operatori azionavano manualmente i motori per girare e riscaldare i contenuti. Man mano che il lubrificante si scaldava, dovevano tenere sotto controllo l’indicatore della temperatura e spegnere il miscelatore alla temperatura prescritta per quello specifico batch di lubrificante.

Gli operatori dovevano quindi aggiungere gli altri ingredienti e ripetere il processo di miscelazione e riscaldamento, tenendo sempre sotto controllo vari miscelatori e indicatori di temperatura contemporaneamente. Gli errori compiuti in questa fase erano la causa della maggior parte delle perdite e rilavorazioni dei batch.

Avendo avviato un’espansione da 20 milioni di dollari e 11.150 metri quadrati dello stabilimento di produzione, Whitmore aveva bisogno di migliorare un processo produttivo lungo e soggetto a errori.

L’intero processo risultava lungo e soggetto a errori, con i dipendenti Whitmore che portavano i tubi flessibili da un miscelatore all’altro o si spostavano nell’impianto per monitorare le temperature dei vari batch.

“C’era sempre il rischio di una contaminazione all’interno dei tubi flessibili”, afferma Tim Meyer, Quality Manager di Whitmore. “Gli operatori potevano scegliere un tubo che non era stato pulito correttamente o il tubo sbagliato e questo determinava problemi di qualità nei nostri prodotti”.

Per ridurre i batch non conformi, migliorare la qualità e rispondere alle aspettative dei clienti in tutto il mondo, Whitmore ha deciso di automatizzare il processo di produzione dei lubrificanti e accedere a informazioni in tempo reale dall’impianto.

Soluzione

I tecnici di Whitmore hanno iniziato a collaborare con Innovative Control Inc., integratore di sistemi riconosciuto di Rockwell Automation, per realizzare un sistema informativo e di controllo integrato basato sul sistema Integrated Architecture® di Rockwell Automation.

Il progetto pluriennale è iniziato con l’installazione di un controllore a logica programmabile Allen-Bradley® ControlLogix®, che è stato integrato nel software di controllo motori Allen-Bradley IntelliCENTER® per i sistemi di carico e controllo della temperatura dello stabilimento.

Il software FactoryTalk®­ View Site Edition di Rockwell Automation offre una visuale completa e precisa sui sistemi di carico e miscelazione dei lubrificanti appena automatizzati grazie alla solida integrazione con la piattaforma ControlLogix e altre applicazioni FactoryTalk.

Il software FactoryTalk® Historian tiene traccia delle variabili chiave, come la temperatura, il peso e il tempo di miscelazione dei lubrificanti, per gli oltre 20 miscelatori dello stabilimento. Ora gli operatori possono individuare facilmente l’origine dei batch modificati esaminando i dati storici e quelli in tempo reale.

I dati di Historian vengono inseriti nel software FactoryTalk VantagePoint® EMI di Rockwell Automation, che permette di accedere più facilmente a dati nel contesto e report sull’andamento. Questa soluzione di elaborazione delle informazioni di produzione consente agli operatori di analizzare in modo più efficiente i dati di più batch.

I tecnici di Whitmore sono ora in grado di mappare la durata media dei cicli e i tassi di produzione. I dashboard della soluzione consentono agli operatori di monitorare il sistema e risolverne i problemi da remoto o da un dispositivo mobile.

Whitmore è riuscita ad aumentare la capacità produttiva del 28%, aggiungendo 150 batch l’anno e riducendo di nove ore la durata media del ciclo.

Whitmore è riuscita ad aumentare la capacità produttiva del 28%, aggiungendo 150 batch l’anno e riducendo di nove ore la durata media del ciclo.

La piattaforma integrata dei controllori e il singolo ambiente di programmazione hanno permesso di ridurre al minimo l’interazione dell’operatore con le materie prime dei lubrificanti.

Whitmore ha anche implementato un processo di etichettatura elettronica dei batch che utilizza il software FactoryTalk Batch per gestire il flusso di lavoro. La ricetta e la formula vengono programmate dai tecnici nell’applicazione FactoryTalk Batch, che richiede autorizzazioni per l’avvio delle ricette alla produzione.

Risultati

Whitmore è riuscita ad automatizzare tutti gli oltre 20 miscelatori senza tempi di fermo ed è quindi passata ad automatizzare i sistemi di carico e controllo motori. Da quando ha implementato il nuovo sistema informativo e di controllo integrato completamente automatizzato, Whitmore ha ridotto notevolmente la variabilità dei prodotti, grazie al nuovo processo che ha sostituito le procedure manuali e ha eliminato quasi completamente l’errore umano.

Per i soli grassi a base di litio, Whitmore è riuscita ad aumentare la capacità produttiva del 28%, aggiungendo 150 batch l’anno e riducendo di nove ore la durata media del ciclo.

Il nuovo sistema ha ridotto al minimo le variazioni negli ordini di lavoro, inclusi i costi e l’utilizzo dei materiali, e il rendimento viene monitorato e controllato attentamente.

“Questo sistema pone Whitmore alla guida delle tecnologie di produzione nel settore dei lubrificanti”, afferma Meyer. “Ma soprattutto, abbiamo perfezionato i nostri metodi di produzione e soddisfatto un gran numero di clienti”.

I tecnici e il team IT di Whitmore stanno lavorando all’integrazione dei nuovi sistemi di automazione e di pianificazione delle risorse aziendali (ERP, Enterprise Resource Planning). Una volta ottenuta la completa integrazione tra il sistema di automazione e il sistema ERP, Whitmore prevede di ottenere ulteriori vantaggi, quali controllo del magazzino in tempo reale e aumento della reportistica.

I risultati sopra descritti sono specifici per l’utilizzo da parte di Whitmore Manufacturing Company di prodotti e servizi di Rockwell Automation insieme ad altri prodotti. I risultati specifici possono variare per altri clienti.Allen-Bradley, ControlLogix, FactoryTalk, Integrated Architecture, IntelliCENTER, PartnerNetwork e VantagePoint sono marchi commerciali di Rockwell Automation Inc.

Industria italiana: produzione meccanica 2019 -3%

Nel 2019 la produzione metalmeccanica ha avuto una flessione media del 3% rispetto al 2018.

Cali pesanti si sono registrati per la meccanica strumentale (-2,8%), per i prodotti in metallo (-4,4%) e in particolare per l’automotive che ha perso circa il 10% della produzione. Lo si legge nel Rapporto congiunturale di Federmeccanica diffuso in questi giorni.

Nell’ultimo trimestre del 2019 la produzione è diminuita in volume dell’1,3% rispetto al precedente trimestre e del 4,6% nel confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente.

Alla debolezza congiunturale che sta affrontando l’industria metalmeccanica – con il diffondersi del Coronavirus “si è sommata un’emergenza inaspettata, che può avere effetti devastanti”, afferma il presidente dell’associazione, Alberto Dal Poz.

“Alle conseguenze economiche e produttive immediate derivanti dal blocco di moltissime attività dirette e indirette per gestire l’emergenza – sottolinea – si aggiunge un grave danno rispetto alla reputazione per l’Italia e le sue imprese.(fonte ANSA)

AIRI: open innovation e nanotecnologie.

Al via il progetto GoNano.

Il coinvolgimento e il dialogo tra i diversi portatori di interesse è un fattore essenziale per garantire uno sviluppo responsabile delle tecnologie emergenti e delle loro applicazioni.

Un tema sempre più rilevante, considerato il crescente impatto che i prodotti della Ricerca e Innovazione possono avere sulla società, su aspetti quali per esempio i diritti umani, l’ambiente, la giustizia, il benessere o la privacy.

Il progetto GoNano ha l’obiettivo di favorire e realizzare processi di coinvolgimento degli attori sociali nelle attività di ricerca ed innovazione.

Un coinvolgimento considerato necessario per favorire lo sviluppo di prodotti innovativi e suggerire nuovi ambiti di ricerca nelle nanotecnologie, che siano appunto il più possibile rispondenti alle esigenze e bisogni della società.

GoNano coinvolge rappresentanti dell’industria, ricercatori, policy makers, cittadini in iniziative di confronto e dialogo (open innovation e co-creation) per definire suggerimenti e concrete indicazioni per lo sviluppo di applicazioni e prodotti delle nanotecnologie in specifici settori: salute, alimentare ed energia. E’ prevista la realizzazione di iniziative di co-creation in diversi Paesi europei, in particolare Repubblica Ceca, Spagna e Olanda.

Gli obiettivi del progetto sono:

  • DEFINIRE metodi e processi di co-creation ed open-innovation, nell’ambito della R&I nelle tecnologie emergenti, ed in particolare nelle nanotecnologie
  • FAVORIRE la realizzazione di processi e prodotti della Ricerca ed Innovazione il più possibile allineati con gli interessi, le esigenze e le aspettative sociali, eticamente e socialmente desiderabili
  • DELINEARE delle raccomandazioni di policy a supporto di una ricerca ed innovazione responsabile (White papers on co-creation and societal engagement in nanotechnologies).
  • PROMUOVERE iniziative di formazione ed educazione sulle tematiche del progetto

Il progetto della durata di tre anni coinvolge i seguenti partner europei:

  • Danish Board of Tecnology Foundation (coordinatore
  • De Proeffabriek, Netherlands
  • Technology Centre of the Czech Academy of Sciences (TC CAS), Czech Republic
  • The University of Twente, Netherlands
  • ITA, Institute of Technology Assessment, Austria
  • CIEL, Center for International Environmental Law, Switzerland
  • The European Institute of Women’s Health (EIWH), Ireland
  • RMIT University, Spain
  • Associazione Italiana per la Ricerca Industriale (Airi / Nanotec IT)

Airi è responsabile di iniziative di consultazione e coinvolgimento di stakeholders nel progetto, ed in particolare di coinvolgere industrie, associazioni, e network industriali e dell’innovazione (quali le piattaforme tecnologiche europee). Inoltre, Airi contribuirà alla definizione di raccomandazioni di policy e strategia industriale per favorire processi di open innovation e co-creation nella R&I nelle tecnologie abilitanti e nelle nanotecnologie (White papers).