Qatar, scelta strategica per le imprese italiane

Il Qatar offre una scelta strategica per le imprese italiane che mirano all’espansione internazionale, molte le opportunità di sviluppo commerciale e notevoli e i rapporti con il nostro Paese, sempre più stretti e facilitati

Da piccola nazione focalizzata principalmente sulla pesca delle perle, Qatar è diventato uno degli Stati più prosperi del Golfo, grazie alle abbondanti risorse di petrolio e gas.

Tuttavia, la recente storia economica del paese è caratterizzata da un audace cambiamento: da una dipendenza eccessiva dalle risorse energetiche fossili verso una diversificazione economica mirata.

Con una posizione di rilievo tra le economie del Medio Oriente, il Qatar vanta uno dei più alti redditi pro-capite a livello globale. L’economia in continua espansione, i massicci investimenti infrastrutturali e le politiche favorevoli agli investimenti esteri rendono il paese del Golfo una scelta strategica per le imprese italiane che mirano all’espansione internazionale.

Con una popolazione di circa 2,8 milioni di abitanti, il Qatar registra un notevole tasso di crescita demografica del 10% all’anno, un fenomeno attribuibile non tanto alle nascite quanto al significativo afflusso di talenti che scelgono di stabilirsi nella regione del Golfo.

L’incremento demografico, infatti, è alimentato dall’inserimento di lavoratori e professionisti stranieri altamente qualificati attirati dall’opportunità di contribuire alla realizzazione di ambiziosi progetti infrastrutturali nel Paese. In effetti, la popolazione straniera in Qatar rappresenta circa 2,4 milioni di abitanti: in altre parole, il 90% della popolazione totale del paese.

Dal punto di vista macroeconomico, il Qatar si attesta tra i paesi con il PIL pro-capite più elevato al mondo, occupando la 4ª posizione secondo le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale per il 2023, con un valore di USD $ 89.417. A titolo di confronto, l’Italia si colloca al 38º posto in questa classifica.

Secondo le informazioni della Banca Mondiale, a ottobre 2023, si osserva una crescita del PIL qatarino del +2,4%, trainata principalmente dal settore dei servizi e delle infrastrutture, affiancato da un notevole contributo del settore degli idrocarburi. Quest’ultimo rappresenta il 55% delle entrate statali, il 90% delle esportazioni e il 45% del PIL complessivo del Qatar.

Nonostante gli idrocarburi rappresentino ancora una parte significativa dell’economia, il Qatar ha avviato un decisivo processo di riduzione della dipendenza dalle risorse energetiche fossili. In risposta alla dipendenza storica dalle entrate petrolifere, infatti, il Paese ha adottato la Qatar National Vision 2030”, un ambizioso programma di sviluppo economico che mira a promuovere la diversificazione e la crescita economica.

Tale strategia si concretizza attraverso politiche di sviluppo di ampi piani infrastrutturali, riforme settoriali, maggiori investimenti diretti, con il fine di creare opportunità in settori diversificati quali industria, infrastrutture, energia rinnovabile, turismo, sanità, agricoltura e finanza.

Tra le altre cose, il Qatar ha investito notevolmente nel settore turistico per attirare visitatori da tutto il mondo.

Un esempio emblematico di questo impegno è rappresentato dalla storica decisione di ospitare i Mondiali di calcio nel 2022, decisione che ha conferito al Qatar una visibilità senza precedenti nel panorama sportivo internazionale.

Tale iniziativa rientra nella strategia più ampia di consolidare la sua posizione come destinazione turistica di primo ordine. Per realizzare questa ambizione, il Paese ha avviato la costruzione di nuovi alberghi di lusso, centri commerciali all’avanguardia e attrazioni culturali, costituendo così un mosaico di elementi che concorrono alla promozione dello sviluppo turistico. Malgrado alcune sfide connesse ai diritti civili e ambientali, nonché la presenza di alcune criticità socioeconomiche, il Qatar continua a progredire lungo la via di un futuro economico promettente.

Il settore finanziario della capitale, Doha, si è affermato come uno dei più importanti nella regione, anche grazie alla formulazione di politiche favorevoli agli investimenti stranieri e a un sistema finanziario solido che attrae imprese da tutto il mondo.

Parallelamente, il Qatar sta emergendo come un hub tecnologico, con il governo che sostiene l’innovazione e favorisce l’apertura di nuove start-up.

Il Qatar offre, dunque, significativi vantaggi per le imprese desiderose di espandersi nel Medio Oriente, tra cui:

  • un quadro macroeconomico stabile. A tal proposito il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, ha dichiarato in una recente intervista che il Qatar ha gestito in modo efficiente il tasso di inflazione rispetto al resto del mondo, registrando un tasso di circa il 5% rispetto alla media mondiale dell’8.8% secondo il Fondo Monetario Internazionale;
  • tassi di crescita notevoli ed elevata capacità di spesa;
  • opportunità derivanti dalle politiche di diversificazione, autosufficienza e sviluppo delle infrastrutture, come delineato nel Piano Nazional del Qatar (QNV 2030);
  • una nuova politica di esenzione dei visti di ingresso;
  • diffusione dell’inglese come lingua ampiamente utilizzata.

Tuttavia, è essenziale considerare alcune sfide potenziali che possono sorgere dall’entrata nel mercato qatarino, tra cui l’accesso ai finanziamenti e i rischi legati ai possibili mancati pagamenti da parte delle controparti qatarine, oltre alla necessità di gestire una forza lavoro che potrebbe richiedere ulteriori competenze e formazione.

Rapporti tra Italia e Qatar

I legami economici tra Italia e Qatar sono in crescita costante.  

Attualmente è in fase di negoziazione un accordo di libero scambio tra il Consiglio di Cooperazione del Golfo(GCC) e l’Unione Europea che potrebbe portare all’eliminazione delle tariffe comunitarie sull’importazione dei prodotti petrolchimici.

Analizzando l’interscambio commerciale tra Italia e Qatar, nei primi 10 mesi del 2023, l’Italia si è collocata al terzo posto come fornitore per il Qatar, superando la Germania e guadagnando una posizione in classifica, con una quota di mercato pari al 6%.

Secondo l’Istat, nel 2022, l’interscambio Italia-Qatar ha registrato 9,3 miliardi di euro (+130,1% rispetto al 2021).  

Nei primi 9 mesi del 2023, l’interscambio tra i due paesi ha superato i 4,2 miliardi di euro, con le esportazioni italiane verso il Qatar che hanno raggiunto 1,9 miliardi di euro.

Sempre secondo l’Istat, fino ad ottobre 2023, il Qatar rappresentava il 42° cliente e il 38° fornitore dell’Italia.

D’altro canto, secondo le dogane qatarine, a luglio 2023, l’Italia rappresentava il 7° mercato di destinazione dell’export del Qatar e il 3° fornitore del paese.

Dal punto di vista merceologico, nel periodo gennaio-settembre 2023 il 28,8% delle esportazioni italiane verso il Qatar riguardava mezzi di trasporto, seguito dalla meccanica strumentale (19,1%), e in percentuali minori semilavorati, arredamento ed edilizia, moda e accessori, e agroalimentare e bevande.

Le importazioni dall’Italia al Qatar si concentrano principalmente nel settore dei combustibili e idrocarburi.

Opportunità di investimento per le imprese italiane

Le opportunità di investimento tra Italia e Qatar nel corso del 2023 hanno evidenziato un notevole incremento delle esportazioni italiane verso il Qatar, contribuendo significativamente alle importazioni del paese. Settori trainanti in questo contesto includono il design italiano, i prodotti alimentari, i macchinari industriali e l’energia.

  • Agroalimentare. Il Qatar dipende fortemente dalle importazioni di prodotti alimentari per soddisfare le esigenze della sua popolazione: importa circa il 90% del suo approvvigionamento alimentare. Il settore alimentare italiano ha continuato a guadagnare terreno nel Paese, rispondendo alla crescente richiesta di prodotti autentici e di alta qualità. Oltre ai prodotti alimentari tradizionali, vini e prodotti biologici stanno diventando sempre più popolari tra i consumatori qatarioti. Nel 2023, l’Italia si è posizionata come il 12° paese fornitore di prodotti agroalimentari in Qatar, secondo quanto riportato dal Ministry Of Development Planning and Statistics. Al momento, non esistono limitazioni particolari all’importazione di prodotti alimentari, salvo alcune restrizioni per la carne di maiale e per le sostanze alcoliche, le quali possono essere importate solo da distributori autorizzati.
  • Macchinari Agricoli. Nel 2017, i paesi arabi vicini hanno imposto un blocco aereo, marittimo e terrestre al governo qatarino, sollevando significative preoccupazioni per la sicurezza alimentare a livello nazionale. In risposta a questa sfida, il Qatar ha adottato strategie e fonti alternative di approvvigionamento per garantire la soddisfazione della domanda alimentare interna. Il paese ha affrontato rapidamente la situazione, costruendo un’industria lattiero-casearia autosufficiente e implementando politiche agricole mirate. Questo impegno verso la sicurezza alimentare ha generato una crescente domanda di macchinari agricoli. Nel 2022 le importazioni di macchinari agricoli dall’Italia hanno raggiunto circa 345.000 Euro, conquistando una quota di mercato del 7,3%. Inoltre, nei primi otto mesi del 2023, si è registrato un aumento complessivo del 24% ed il presidio di una quota mercato pari al 9,7% a livello globale.
  • Macchinari industriali. I macchinari industriali italiani mantengono una presenza rilevante, poiché contribuiscono all’8% circa delle esportazioni totali verso il Qatar. La reputazione di affidabilità e qualità degli apparecchi industriali italiani è un vantaggio significativo in un mercato che richiede standard elevati.
  • Design e Arredamento. Il mercato qatarino dimostra un forte apprezzamento per il design e l’arredamento italiani, con una domanda significativa per mobili di lusso, prodotti di design e opere d’arte provenienti dall’Italia. Le opportunità per le imprese italiane specializzate in questo settore sono evidenziate dalle frequenti richieste per le grandi forniture, in particolare per hotel di lusso, ristoranti, aeroporti, uffici e strutture pubbliche. La presenza di una clientela facoltosa crea inoltre importanti occasioni nel settore residenziale, grazie alle numerose richieste di progetti per ville di lusso. Anche in questo contesto, l’offerta di mobili in Qatar dipende prevalentemente dalle importazioni, evidenziando l’importanza delle forniture estere. Nel corso del 2022, le importazioni di arredo italiano in Qatar hanno registrato un valore pari 222,8 milioni di Euro, consolidando l’Italia come il terzo principale fornitore mondiale dell’Emirato e una quota di mercato del 12,1%. Tra le categorie di particolare rilevanza per il settore spiccano i mobili, e i complementi di arredo quali i prodotti per l’illuminazione, articoli in ceramica e complementi d’arredo sanitario.

Dal punto di vista dell’attrazione degli investimenti esteri, il Qatar sta attuando le misure della seconda “National Development Strategy” (2017-2022), all’interno della quale la Qatar National Vision 2030 svolge un ruolo centrale.

L’obiettivo è trovare un equilibrio tra la crescita economica e le considerazioni sociali ed ambientali, concentrandosi dunque su quattro pilastri fondamentali: economico, sociale, umano ed ambientale.

Le riforme in corso mirano a potenziare il ruolo del Ministero dell’Economia e Finanze, che sarà responsabile dell’approvazione degli investimenti esteri semplificando, al contempo, le procedure burocratiche.

Contestualmente, si stanno apportando aggiornamenti al quadro regolatorio nei settori strategici per favorirne lo sviluppo, insieme a una riforma legislativa sulla protezione dei capitali e sulla sicurezza dei trasferimenti, al fine di allineare il Qatar alle migliori pratiche internazionali.

La Legge n. 1 del 2019, conosciuta come “Qatar’s Investment Law regulating the investment of foreign capital in economic activities”, rappresenta un significativo passo verso l’apertura dell’economia qatarina alla libera concorrenza straniera. Questa legge ha eliminato l’obbligo per gli stranieri di avere un socio locale al 51%, che era precedentemente richiesto dalla Legge sugli Investimenti Esteri (13/2000), ormai abrogata e sostituita.

La nuova legislazione si applica a quasi tutti i settori economici ad eccezione di banche, assicurazioni, agenzie commerciali, società operanti nel campo della sicurezza/difesa ed altri settori limitati.

In questo contesto storico, il Qatar emerge come un mercato in forte espansione, offrendo notevoli opportunità alle imprese italiane.

La visione lungimirante del paese e gli sforzi dedicati alla diversificazione economica creano un ambiente altamente favorevole agli investimenti.

I solidi rapporti diplomatici tra Italia e Qatar, combinati con politiche che sostengono gli investimenti stranieri, aprono ampie prospettive di crescita e collaborazione.

Con una strategia ben pianificata e una conoscenza approfondita del mercato, le imprese italiane possono prosperare in questo scenario di sviluppo reciproco, contribuendo al successo della Perla del Golfo Persico, nel cuore del Medio Oriente.

Hexagon PrimeScan, scanner ottici industriali

La linea di scanner ottici 3D PrimeScan di Hexagon è un’interessante soluzione entry-level per la digitalizzazione 3D precisa di componenti industriali

Come altri modelli di scanner a luce strutturata di Hexagon, PrimeScan si basa su una tecnologia di proiezione a frange con la massima intensità luminosa e la più alta qualità di proiezione. 

Lo scanner di area vanta una struttura estremamente compatta (è grande quanto un fogli A4) e peso inferiore ai quattro chilogrammi. La compattezza è associata a una distanza di lavoro ridotta ed entrambe fanno di PrimeScan un dispositivo ideale per la scansione semplice in aree applicative speciali, come su desktop o in pezzi piccoli e di difficile accesso in ambiente industriale. Il design compatto di PrimeScan lo rende adatto anche per l’utilizzo su robot.

Il proiettore particolarmente potente di PrimeScan permette la scansione di superfici lucide e nere senza necessità di pretrattamento, mentre i puntatori laser integrati dello scanner supportano un facile posizionamento dell’oggetto da misurare. Alcuni robot e accessori consentono sia la misura automatica che la facile acquisizione dei dati in volumi estesi.

A seconda della risoluzione e precisione richieste, PrimeScan può essere configurato con risoluzioni della fotocamera e campi di misura diversi. Lo scanner a luce bianca è disponibile in otto configurazioni fisse, che permettono di selezionare lo strumento ottimale per la particolare operazione di digitalizzazione.

Scansione a distanza ravvicinata
Distanza di lavoro ridotta, ideale per le applicazioni in ambienti piccoli.

Opzioni di configurazione
Varie configurazioni fisse per operazioni di misura diverse.

Scansione intelligente
La tecnologia Smart Data Capture permette un’acquisizione veloce e una risoluzione variabile.

Misura versatile
Cambio rapido e semplice dei campi di misura e configurazione del sistema modulare e scalabile.

Alta risoluzione
Massimo grado di precisione grazie ai sensori della fotocamera ad alta risoluzione.

Multi-superficie
Scansione di superfici lucide e nere senza necessità di pretrattamento.

Opzioni di misura
Compatibile con MI.Probe per la misura di aree al di fuori del campo visivo dello scanner.

Struttura portatile
Struttura compatta, di peso ridotto, ideale per l’impiego mobile

Pronto per l’automazione
Compatibile con tavole rotanti e rotobasculanti per misure semiautomatiche.

Combinazione con la serie DPA
Combinabile con sistemi di fotogrammetria della serie DPA per una maggiore precisione e capacità di misura di grandi volumi.

Plug-in software dedicati
Gli scanner a luce strutturata di Hexagon possono essere integrati con piattaforme software di terze parti per mezzo di plug-in dedicati realizzati  con le SLS SDK. Scoprite di più qui.

Rockwell Automation e Comau uniti per l’integrazione della robotica per le aziende manifatturiere

robotica

La collaborazione offre alle aziende del settore industriale una modalità semplificata, più smart ed efficiente per progettare, installare e gestire le applicazioni con la robotica

Rockwell Automation, la più grande azienda al mondo impegnata nel campo dell’automazione industriale e della trasformazione digitale, e Comau, leader globale nel settore dell’automazione industriale e della robotica, hanno annunciato oggi di aver unito le forze per fornire alle aziende di tutto il mondo nuovi, essenziali strumenti per massimizzare l’efficienza produttiva, grazie a soluzioni unificate di controllo robotico.

“Le aziende del settore industriale sono alla ricerca di modalità più efficaci per integrare i robot nelle proprie applicazioni, in ottica di ottimizzazione e snellimento dei processi,” ha rilevato Blake Moret, Presidente e CEO di Rockwell Automation. “La collaborazione tra Rockwell Automation e Comau semplificherà la programmazione e la gestione del ciclo di vita delle applicazioni, accelerando il Time to Value per i nostri clienti.”

Moret ha inoltre dichiarato che questa ulteriore espansione nell’ambito delle applicazioni robotiche fa parte di una strategia di più ampio respiro di Rockwell, che mira ad aiutare le imprese del settore industriale a risparmiare tempo e a migliorare le prestazioni con un sistema di controllo dei robot unico, garantendo un valore prolungato nel tempo per il loro business.

Questo modello di collaborazione in attività di sviluppo e vendita offre ai clienti di entrambe le aziende una piattaforma unica per il controllo dei robot.

“L’esperienza di Comau nell’automazione industriale e nella robotica, così come la sua reputazione per alte prestazioni, affidabilità e qualità, si unisce alle competenze globali e all’esperienza di Rockwell Automation negli ambiti del material handling, food & beverage, household, personal care, life science, per offrire ai clienti un ulteriore valore aggiunto attraverso una soluzione robotica integrata,” ha affermato Paolo Carmassi, CEO di Comau. “Comau è entusiasta di lavorare con un partner così importante, che ha una posizione di leadership di mercato in tutti i settori industriali”.

Gli ingegneri possono ora configurare completamente una macchina all’interno di un unico ambiente di programmazione, comprensivo dei bracci robotici Comau, controllati direttamente dai dispositivi Logix di Rockwell Automation.

Studio 5000®, il software di progettazione del sistema di automazione di Rockwell Automation, facilita le operazioni spesso lunghe e complesse necessarie per coordinare il sistema di controllo del robot e quello della macchina – che tradizionalmente sono separati e prevedono l’impiego di due diversi strumenti software.

Dai costruttori di macchine agli integratori di sistemi, sono molte le aziende che possono aumentare la propria efficienza nello sviluppo e nell’implementazione delle proprie soluzioni grazie all’utilizzo di strumenti di progettazione digitale come il software Emulate 3D Digital Twin di Rockwell che, oltre ad essere in grado di creare modelli digitali di linee di produzione e di auto-generare codici di controllo macchina, è dotato di funzionalità integrate compatibili con i robot Comau.

La sinergia tra le soluzioni di Rockwell e Comau offre anche vantaggi che vanno al di là di una migliore integrazione. Ad esempio, gli utenti finali possono usare strumenti di analisi e di digital twin per ottenere informazioni più approfondite sulle prestazioni delle macchine e sulla potenziale ottimizzazione della produzione.

Sono inoltre disponibili soluzioni di sicurezza volte a ridurre i rischi aziendali.

Anche gli operatori del reparto di produzione che adoperano la suite del software FactoryTalk® di Rockwell possono visualizzare i sistemi di controllo del robot e della linea attraverso una sola interfaccia. I tecnici – sia in presenza che da remoto – devono soltanto  imparare a gestire un’unica piattaforma per monitorare entrambi i sistemi. Possono inoltre sfruttare gli strumenti di realtà aumentata (AR) di Rockwell per migliorare il ciclo di vita delle applicazioni e le operazioni di manutenzione.

Automazioni Industriali Capitanio (AIC), importante integratore che progetta, produce e configura sistemi di automazione per l’industria dei metalli, è stata una delle prime aziende ad adottare la soluzione congiunta Rockwell-Comau. Marco Capitanio, Managing Director di AIC, ha affermato che, grazie a questa collaborazione, l’azienda è in grado di offrire ai propri clienti una soluzione robotica semplificata, un vantaggio di rilievo per i costruttori di macchinari industriali.

Apprezziamo l’ambiente di programmazione semplice e flessibile, l’accesso completo alla supervisione dei robot e ai parametri diagnostici, oltre alla possibilità di sfruttare pannelli HMI per le automazioni già esistenti e dispositivi di controllo standard,” ha sottolineato Capitanio.

I prodotti e le tecnologie Rockwell fondamentali per l’integrazione dei robot includono:

La gamma completa di robot Comau risponde alle esigenze di un’ampia varietà di settori, dall’automotive alla logistica, dal food & beverage al packaging – solo per citarne alcuni – e comprende oltre 40 tipi diversi di bracci robotici industriali, con una capacità di carico che va da 3 a 650 kg.

Comau

Comau, società parte di Stellantis, è leader mondiale nello sviluppo di sistemi e prodotti avanzati per l’automazione industriale. Con oltre 45 anni di esperienza sul campo e una forte presenza nei maggiori Paesi industrializzati, Comau aiuta le aziende costruttrici, di tutte le dimensioni e di qualunque settore, a migliorare qualità e produttività, riducendo time-to-market e costi complessivi Comau ha il suo centro direzionale a Torino e opera attraverso una rete internazionale di 7 centri di innovazione, 5 digital hub, 8 stabilimenti di produzione, in cui lavorano oltre 9.000 persone, presenti in 14 Paesi. Per ulteriori informazioni, visitate www.comau.com

Rockwell Automation

Rockwell Automation, Inc. (NYSE: ROK), è leader globale nell’automazione industriale e nella trasformazione digitale. Mettiamo in connessione l’immaginazione delle persone e le potenzialità della tecnologia, per espandere le possibilità dell’uomo e rendere il mondo più produttivo e sostenibile. Con sede centrale a Milwaukee, Wisconsin, Rockwell Automation ha circa 23.500 dipendenti a disposizione di clienti presenti in oltre 100 Paesi. Per maggiori informazioni su come stiamo dando vita ad una Connected Enterprise nelle aziende industriali, visitate www.rockwellautomation.com.

Biotech sempre più di peso nella bioeconomia mondiale

bioeconomia e biotech

Il biotech rappresenta oggi un settore importantissimo che, secondo le stime dell’Ocse, nel 2030 avrà un peso enorme nell’economia mondiale: saranno, infatti, biotech l’80% dei prodotti farmaceutici, il 50% dei prodotti agricoli, il 35% dei prodotti chimici e industriali

Nonostante l’Italia sia sul podio per il numero di progetti di qualità nel settore delle biotecnologie, è importante interconnettere settori e attori, coinvolgendo, ad esempio, per quanto riguarda la filiera agroalimentare, gli  agricoltori in prima persona, al fine di comprendere al meglio le sfide e fissare obiettivi su base scientifica. Per questo motivo, Assobiotec Federchimica sta lavorando insieme ai partecipanti del gruppo di lavoro alla creazione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile.

La creazione di filiere e catene di valore a basso impatto, la collaborazione pubblico e privato per ottenere processi più efficienti, l’analisi delle criticità come la qualità dei prodotti, i costi e l’importanza di creare un dialogo tra chimica e biochimica sono solo alcune delle necessità emerse  per creare una bioeconomia circolare di reale innovazione.

Al tavolo di lavoro dello scorso 14 settembre ne hanno parlato, tra gli altri, Luigi Capuzzi, Research & Development Director Novamont, Fabio Fava, Coordinatore del “Gruppo di Coordinamento nazionale per la Bioeconomia” presso il Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita (CNBBSV) della Presidenza del Consiglio dei Ministri e Professore ordinario di Biotecnologie industriali ed ambientali presso la Scuola di Ingegneria dell’Università di Bologna, Deborah Piovan, Portavoce Cibo per la mente, Mauro Provezza, Industrial director di Bayer CropScience, Filippo Servalli, Corporate Innovation & Research Manager di RadiciGroup, Elena Sgaravatti, Consiglio di Presidenza Assobiotec-Federchimica e Ceo DemBiotech.

“Le biotecnologie rappresentano una leva di innovazione importantissima per la Salute del pianeta, centrale per il settore agricolo e industriale, in un’ottica che mette insieme sviluppo economico e tutela dell’ambiente – ha affermato Elena Sgaravatti, del Consiglio di Presidenza Assobiotec-Federchimica e Ceo DemBiotech – Le biotecnologie industriali sono una tecnologia chiave per lo sviluppo economico attuale e futuro. Occorre, oggi più che mai, andare avanti con un piano d’azione che non prescinda dagli investimenti in ricerca e innovazione e che assegni alle biotecnologie il loro ruolo di vero e proprio motore di una bioeconomia circolare per una ripartenza sostenibile. L’emergenza Covid ci ha insegnato quanto sia fondamentale incrementare la produzione nazionale e limitare sempre più le importazioni dagli altri Paesi. Dobbiamo sviluppare in questo senso strategie precise che facciano sì che, anche a livello culturale, vengano accettate alternative sostenibili dal punto di vista ambientale ma anche economico e sociale”.

Il progetto su un doppio binario

Il progetto “Biotech, il futuro migliore – Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l’Italia” si muove su un doppio binario. Da una parte, la costruzione di una visione condivisa con i principali attori delle Istituzioni competenti, base indispensabile per poter mettere a disposizione dei decisori nazionali e regionali un piano d’azione concreto per lo sviluppo del settore biotech in Italia. Dall’altra, creare maggiore conoscenza e consapevolezza su queste tecnologie attraverso una comunicazione più divulgativa.

Successivi al tavolo di lavoro dedicato a “Premesse programmatiche e rafforzamento dell’ecosistema” di giugno, all’incontro di luglio sulle Scienze della Vita e questo di settembre sulla Bioeconomia i prossimi appuntamenti, sono in programma per lunedì 12 ottobre 2020 con in agenda la riunione plenaria per “Condivisione e validazione contenuti emersi nei lavori dei diversi gruppi.

L’evento conclusivo avrà luogo il 9 novembre 2020. Composto da una plenaria e alcuni workshop verticali, avrà l’obiettivo di avvicinare il grande pubblico – con particolare riferimento ai giovani – al valore delle biotecnologie e alla filiera del biotech. L’appuntamento sarà inoltre l’occasione per presentare il Manifesto e il Documento di Posizione (con dati, percorsi, sfide, difficoltà, relazioni, scenari, visione e proposte concrete) condivisi con le istituzioni, da mettere a disposizione del Governo per valorizzare la filiera del biotech per il futuro di un’Italia più in salute e più sostenibile.

Il progetto “Biotech, il futuro migliore – Per la nostra salute, per il nostro ambiente, per l’Italia” è realizzato da Assobiotec Federchimica con il supporto di StartupItalia e grazie al sostegno di AbbVie, Alexion, Bayer, Bristol-Myers Squibb, Daiichi Sankyo, Dembiotech, DiaSorin, Genenta, Genextra, MolMed, Novartis, Qiagen, Rottapharm Biotech, Sanofi e UCB Pharma.