KEBA: la visione su automazione e industria

KEBA: la visione su automazione e industria. Nel campo industriale e dell’automazione gli ultimi anni vedono l’ingresso delle tecnologie di ultima generazione – prima fra tutti l’IA – che, nonostante il grandissimo potenziale, vedono il loro sviluppo applicativo frenato

Nel campo industriale e dell’automazione gli ultimi anni vedono l’ingresso delle tecnologie di ultima generazione – prima fra tutti l’IA – che, nonostante il grandissimo potenziale, vedono il loro sviluppo applicativo frenato.

Date le premesse è più che logico chiedersi quali siano i fattori reali che tendono a rallentare il normale percorso verso l’industria più snella.

Aldo Bucci – General Manager di Keba ha offerto la visione dell’azienda in merito all’attuale scenario, andando ad analizzare non solo gli aspetti tecnici e pratici commerciali ma anche il sentiment del mercato.

  1. Parliamo di panorama industriale italiano: rispetto ai propositi e progetti di inizio anno, come Keba valuta l’andamento tecnologico e applicativo nelle aziende italiane? Quali sono gli aspetti che a tutt’oggi rappresentano ancora un punto debole?

Innanzitutto va fatta una considerazione importante: sicuramente il persistente alto costo del denaro e l’instabilità geopolitica stanno influenzando negativamente il settore e ciò ha ridisegnato una situazione differente rispetto alle previsioni di inizio anno. Di conseguenza, l’atmosfera di incertezza e in maggior misura la difficoltà nella pianificazione degli investimenti a lungo termine, si stanno rivelando il maggior freno ad una crescita solida e persistente.

Sebbene quanto descritto rappresenti un ostacolo, le aziende del settore manifatturiero proseguono il processo di adozione delle recenti tecnologie avanzate. Questo passo è di fondamentale importanza poiché consente di migliorare la propria produttività e competitività.

Sicuramente l’Intelligenza Artificiale (IA) è il trend tecnologico del momento. Per esempio uno degli utilizzi più comuni maggiormente applicati è l’ottimizzazione della supply chain e il miglioramento della gestione delle scorte, secondo un approccio basato sui dati. Anche nell’automazione della produzione l’IA consente di aumentare la qualità e la tracciabilità dei prodotti, riducendo gli errori e gli scarti. In particolare nell’automazione della logistica, dove la velocità di flusso delle merci è diventata un fattore indispensabile, attraverso l’utilizzo dell’IA possono essere identificati ed eliminati i colli di bottiglia presenti.

Altro aspetto estremamente rilevante, e anche uno dei più deludenti, riguarda l’andamento degli incentivi del Piano Transizione 5.0. Se possiamo affermare che il Piano Transizione 4.0 ha contribuito a creare le basi della trasformazione digitale dell’industria italiana, non possiamo dire altrettanto riguardo al Piano Transizione 5.0, il quale ha introdotto una maggiore complessità procedurale e requisiti molto più rigorosi per accedere agli incentivi. Purtroppo non possiamo fare altro che constatare come questa situazione non abbia iniziato a portare i risultati attesi.

  • Quanto è aumentata la domanda di automazione (anche spinta dalle tecnologie di ultima generazione) e qual è il grado di esperienza – parliamo di competenze vere e proprie – che le aziende sono riuscite ad acquisire? Quant’è la fiducia nelle nuove tecnologie e c’è qualche remora?

La domanda di automazione e di nuove tecnologie ha visto una crescita significativa soprattutto nel 2022 e 2023, mostrando invece segni di rallentamento nell’anno corrente.

Va anche preso in considerazione che, quando parliamo di intelligenza artificiale (IA), Internet of Things (IoT), cloud computing, c’è ancora un gap significativo per quanto riguarda le competenze digitali. Infatti sono molte le aziende – in particolar modo quelle medio-piccole – che non dispongono di figure interne specializzate e che pertanto si affidano a consulenti esterni per la transizione all’Industria 4.0 e 5.0. Senza dubbio, la fiducia nelle nuove tecnologie da parte delle aziende è sicuramente in crescita, tuttavia esistono ancora alcune remore. In questo particolare momento molte aziende sono prudenti nell’adottare tecnologie avanzate a causa della complessità e, come detto, della mancanza di personale qualificato. Inoltre, in aggiunta allo skill gap, ci troviamo di fronte all’incertezza economica e geopolitica. L’adozione delle nuove tecnologie è un percorso complesso che richiede tempo e disponibilità economiche, pertanto la situazione attuale contribuisce a creare una certa esitazione verso gli investimenti rivolti a progetti a lungo termine. 

  • Secondo Keba a che punto siamo in Italia con la formazione? Quali sono in particolare le skill mancanti? Quanto incide la mancanza di personale qualificato e in che misura si cerca di mitigare i possibili effetti ricorrendo all’automazione?

È oramai noto come la maggioranza delle PMI segnali difficoltà nel reperire personale adeguato alle proprie necessità. La mancanza di figure qualificate ha un impatto significativo sui risultati delle singole aziende e di conseguenza ciò si ripercuote sull’economia italiana. Ho letto recentemente che si stima addirittura un impatto del 2,5% sul PIL italiano.

Il mismatch delle skill riguarda principalmente il personale con competenze digitali avanzate, come ad esempio lo sviluppo software, l’analisi dei dati e la cybersecurity. Va detto che le difficoltà ci sono anche nella ricerca di personale destinato alla produzione che possieda specifiche competenze tecniche. Inoltre questo problema è aggravato dall’invecchiamento della popolazione italiana. Invertire questa tendenza è possibile attraverso un percorso di formazione, tuttavia il comparto industriale ha bisogno di una soluzione di più immediata applicazione. Di conseguenza, per mitigare queste criticità, le aziende più lungimiranti stanno investendo nell’automazione. L’adozione di tecnologie come l’intelligenza artificiale, i big data e la robotica sta crescendo, con il mercato dell’automazione industriale che ha raggiunto un valore record nel 2023, con potenzialità di crescita ulteriore negli anni a venire. Fermo restando che la presenza umana nelle aziende sarà sempre un valore aggiunto, bisogna constatare che l’automazione non solo aiuta a compensare l’attuale carenza di personale, ma migliora anche l’efficienza e la produttività delle aziende.

  • Quali novità, sviluppi e nuovi prodotti, ma anche nuovi concetti di automazione state proponendo? Novità in arrivo per il 2025?

Il principale obbiettivo di KEBA è quello di continuare a sviluppare e promuovere la propria piattaforma di automazione Kemro X, le cui caratteristiche sono perfettamente riassunte nel motto “open, modular, easy-to-use”. Questo sistema completo e flessibile combina applicazioni, pacchetti tecnologici e componenti software e hardware dell’ampio portafoglio di prodotti e servizi KEBA. Il cuore della piattaforma Kemro X è un sistema operativo Linux basato su Debian. Linux è open-source ed è facile da eseguire, analizzare, condividere e modificare. Kemro X garantisce flessibilità e scalabilità: i clienti che iniziano ad utilizzare questa piattaforma possono decidere liberamente se integrare il proprio know-how o adottare i collaudati moduli software che KEBA ha sviluppato in decenni di esperienze applicative. Grazie a interfacce standardizzate come EtherCAT, Ethernet IP e Profinet, Kemro X consente una facile integrazione di prodotti terzi. Questo ci permette di rispondere alle esigenze dei singoli clienti, ma anche di offrire soluzioni complete in grado di soddisfare le necessità di molteplici settori industriali.

SICK e le telecamere intelligenti

A Vision 2024, SICK presenta un portfolio di opzioni varie e intelligenti.
Il focus principale è sulle telecamere ad alta velocità Ranger3 Color e Ruler3000 e sul sensore snapshot Visionary-T Mini – disponibili con SensorApp SICK Nova, compatibile con l’intelligenza artificiale

A Vision 2024, la fiera leader mondiale per l’elaborazione delle immagini, tenutasi a Stoccarda, SICK ha offerto una panoramica completa di tutta la sua gamma di sensori di visione 2D e 3D. Saranno inoltre esposti sistemi di telecamere intelligenti per il controllo qualità supportato e per la guida di robot.

Il focus principale è sulla nuova telecamera 3D ad alta velocità Ranger3 con funzione colore, le telecamere 3D della famiglia di prodotti Ruler3000 e varianti del sensore snapshot Visionary-T Mini 3D ToF – molti di questi prodotti sono disponibili anche come soluzioni configurabili pronte all’uso, grazie a SensorApp SICK Nova specifica per l’hardware e con funzionalità AI.
L ’elaborazione delle immagini 3D (in particolare ad alta velocità) e l’intelligenza artificiale (IA) stanno diventando strumenti indispensabili per una migliore automazione.

Entrambe le tecnologie aumentano la qualità dei processi e dei prodotti e migliorano le prestazioni e la produttività di macchine e robot.

In questo ambito è anche particolarmente importante che la configurazione ed il funzionamento dei sistemi di visione sia semplice, soprattutto per chi ha poca esperienza nell’elaborazione delle immagini.

“Per gli utenti, esperti e no, questo significa maggiore efficienza e flessibilità, riduzione dei tempi di inattività, risultati ottimali e minore consumo di risorse”, dichiara Sven Sattler, Team Leader Machine Vision Solutions Customer Project Engineering presso SICK Vertriebs-GmbH di Düsseldorf. “Vogliamo soddisfare proprio le esigenze dei clienti con il portfolio di soluzioni che presentiamo a VISION 2024.”

Ranger3: prestazioni eccezionali ad alta velocità in 3D e acquisizione contemporanea di immagini a colori
Ranger3 High-Speed Color è l’ultima variante della famiglia di camere 3D a triangolazione laser di SICK.
Sviluppata per ambienti di produzione con alti volumi, la telecamera streaming offre un’interfaccia di rete opzionale per la comunicazione a2,5 Gbit/s, acquisizione di profili 3D fino a 69 kHz, scansioni lineari 2D con risoluzione di 5120 pixel in colore RGB e in scala di grigi, e dati di misura 3D, intensità della luce riflessa e scatter, tutto da un unico dispositivo.

La qualità eccezionale delle immagini si ottiene grazie al sensore CMOS con tecnologia ROCC (Rapid On-Chip Calculation) di SICK, che si distingue per le sue prestazioni 3D superiori.

La telecamera determina la vera forma 3D di un oggetto, indipendentemente dal suo contrasto o colore, contribuendo così a garantire una qualità superiore di molti prodotti.

La nuova generazione di Ranger3 consente una velocità ancora maggiore e integra la nuova funzionalità di scansione lineare RGB ad alta risoluzione.

È disponibile un’interfaccia di comunicazione standardizzata conforme a Gigabit Ethernet Vision per la trasmissione dei dati.

Ruler3000: telecamera streaming 3D in un design industriale modulare per applicazioni
diversificate

SICK ha presenta a Vision 2024 anche le nuove camere 3D streaming compatte Ruler3002, 3004 e 3010, con campi di vista piccoli, ideali per applicazioni nei settori industriale ed elettronico.

Grazie alla loro elevata risoluzione in altezza nell’ordine dei micrometri, queste nuove varianti estendono le possibilità della famiglia di prodotti Ruler3000, consentendo di catturare anche i più piccoli dettagli, come richiesto nell’ispezione di componenti elettronici e di beni di consumo, schede a circuiti stampati e semiconduttori.

Grazie alla tecnologia ROCC (Rapid On-Chip Calculation), i sensori 3D possono catturare i dettagli degli oggetti anche ad alte velocità, il che consente di svolgere compiti di ispezione in modo efficiente, fornire valori di misurazione per il controllo dei processi e aumentare di conseguenza la produttività.

Altri punti di forza di queste camere 3D a triangolazione laser, calibrate in fabbrica, sono la conformità agli standard di elaborazione delle immagini GigE Vision e GenICam, che ne consentono l’integrazione facile e veloce nei sistemi e nelle macchine, e la semplicità di messa in funzione.
Visionary-T Mini: visione artificiale 3D economica in un formato compatto
Le telecamere snapshot compatte Visionary-T Mini di SICK stabiliscono nuovi standard per i sensori di visione 3D in termini di design, qualità dei dati e convenienza.

L’avanzata tecnologia di acquisizione delle immagini 3D basata sul tempo di volo (ToF) fornisce dati precisi di profondità e intensità per ogni pixel, anche in presenza di forti contrasti di luce e ombra e in un ampio campo di vista.

L’acquisizione snapshot può essere da fermo, ma in virtù dei tempi brevissimi di esposizione, la Visionary-T Mini fornisce dati estremamente precisi anche per oggetti in movimento.

Il software di configurazione chiaramente strutturato rende facile parametrizzare il dispositivo e adattare i dati in modo flessibile all’applicazione specifica.

La misurazione dei carichi per l’ottimizzazione dello spazio di stoccaggio, il monitoraggio della posizione per la guida di robot, scenari collaborativi uomo-macchina in fabbriche intelligenti o l’assistenza alla guida per evitare collisioni sono solo alcuni esempi delle applicazioni industriali che possono essere risolte con la Visionary-T Mini.

Nessuna conoscenza specialistica richiesta: elaborazione delle immagini basata sull’IA con SICK Nova.

Elaborazione delle immagini con strumenti basati su regole, combinati se necessario con deep learning e intelligenza artificiale (IA), che non richiedono conoscenze specialistiche da parte dell’utente: con questa combinazione, SICK Nova apre a nuove possibilità nella visione artificiale.

Come base software con un’interfaccia utente intuitiva per configurare soluzioni personalizzate di visione 2D e 3D, SICK Nova consente di implementare in modo semplice e facile applicazioni complesse per il monitoraggio della presenza, il controllo qualità e l’ispezione intelligente, anche senza conoscenze specialistiche. SICK
Nova è disponibile per una varietà di sensori di visione di SICK – inclusi anche Ruler3000 e Visionary-T Mini – mettendo a disposizione tool specifici per le diverse tecnologie di acquisizione ed elaborazione delle immagini, ma tutti accomunati dalla stessa struttura di base.
SICK Nova consente di implementare applicazioni nel campo della visione artificiale con facilità, utilizzando un browser web e una configurazione “point and click”, offrendo così agli utenti la flessibilità di combinare diversi strumenti di elaborazione delle immagini e integrarli secondo necessità, per risolvere specifiche applicazioni.

È inoltre possibile scaricare strumenti aggiuntivi dalla SICK AppPool o svilupparne di propri. Questo consente di estendere rapidamente e comodamente la gamma di
funzionalità in base alle esigenze dell’applicazione. Come toolkit software scalabile per applicazioni personalizzate di elaborazione delle immagini, SICK Nova garantisce soluzioni convenienti e a prova di futuro, supportando gli sforzi di digitalizzazione in una vasta gamma di settori e aree di applicazione.

Intelligenza artificiale: la nuova strategia italiana

intelligenza artificiale

Intelligenza artificiale: la nuova strategia italiana in 10 punti per il biennio 2024-2026 anticipata in un documento di sintesi che qualifica le aree di attenzione e le azioni da intraprendere a supporto di ricerca scientifica, pubblica amministrazione, imprese, formazione e infrastrutture

Per il biennio 2024-2026, 13 esperti selezionati dal Governo, con il coordinamento dell’AGID, hanno prodotto un nuovo documento, anticipato in un executive summary, che qualifica in 10 punti le aree di attenzione e le azioni da intraprendere a supporto di ricerca scientifica, pubblica amministrazione, imprese, formazione e infrastrutture, oltre a disposizioni per attuazione, coordinamento e monitoraggio della strategia stessa.

Il documento strategico mira a promuovere un ecosistema nazionale dell’IA che sia al tempo stesso competitivo a livello internazionale e rispettoso dei valori e delle normative europee.

In particolare, il piano prevede azioni concrete come lo sviluppo di Large Multimodal Model italiani, l’attrazione di talenti nel campo dell’IA, il finanziamento di progetti interdisciplinari per il benessere sociale e la creazione di un ecosistema favorevole all’innovazione tecnologica nelle PMI.

Inoltre, viene sottolineata l’importanza di una formazione capillare sull’intelligenza artificiale, sia nel contesto universitario che scolastico, per preparare le future generazioni alle sfide del domani.

Per rendere efficace l’attuazione di questa strategia, gli esperti propongono la creazione di una Fondazione per l’IA, che avrà il compito di coordinare le diverse azioni, gestire i fondi dedicati e monitorare i progressi ottenuti.

Tale approccio collaborativo e multidisciplinare, che vede la partecipazione di figure di spicco nel campo dell’IA e della trasformazione digitale, rappresenta un passo significativo verso la realizzazione di un’Italia più innovativa e competitiva sullo scenario globale dell’intelligenza artificiale.

Ecco i 10 punti qualificanti proposti nell’executive summary e divisi per ambiti di interesse.

La prima è “Investire nella ricerca scientifica fondazionale sull’IA, consolidando le iniziative esistenti quali il Partenariato Esteso sull’IA; promuovere la collaborazione tra diverse competenze, finanziando progetti a natura interdisciplinare; aprire il campo all’esplorazione di progetti fortemente ambiziosi e ad ampio spettro (bluesky); sostenere un piano straordinario per trattenere e attirare i talenti, per sostenere la competitività nel contesto internazionale”.

Il secondo punto chiede di “Valorizzare la ricerca applicata dell’IA, attraverso iniziative co-progettate da partenariati pubblico-privati, anche con laboratori dedicati che coinvolgano imprese, atenei e centri di ricerca, focalizzandosi sui contesti dal maggiore valore economico e sociale per l’Italia e dal maggiore impatto sul benessere dei cittadini”.

La terza indicazione riguarda il supporto ai “processi amministrativi attraverso le tecnologie dell’IA, aumentando l’efficienza e ottimizzando la gestione delle risorse pubbliche; finanziare alcuni progetti pilota su scala nazionale; sostenere le iniziative delle singole amministrazioni, inquadrate come soggetto collettivo, capace cioè di realizzare soluzioni e applicazioni”.

Per conseguire questi tre macro-obiettivi gli esperti elencano una serie di azioni concrete, tra cui lo sviluppo di tre Large Multimodal Model italiani:

  • Consolidare l’ecosistema italiano della ricerca, nell’ottica di dare continuità al Partenariato Esteso MUR sugli aspetti fondazionali dell’Intelligenza Artificiale, delineandolo compiutamente come luogo di incontro e di scambio di competenze e conoscenze tra le università, i centri di ricerca, le imprese ICT che sviluppano sistemi di IA e quelle che nelle loro specifiche attività possono beneficiare delle innovazioni tecnologiche.
  • Trattenere e attrarre talenti, articolando un piano straordinario di assunzioni che permetta di assorbire le eccellenze tra le ricercatrici e i ricercatori formatisi grazie alle iniziative PNRR, e che consenta di promuovere iniziative specifiche di brain gain nell’IA.
  • Sviluppare LMM italiani, in particolare 3 modelli fondazionali multimodali nazionali, che rispondano pienamente ai valori e alle regolamentazioni europee, eventualmente focalizzandosi su specifici domini applicativi in cui l’Italia detiene una forte riconoscibilità internazionali e un chiaro vantaggio competitivo nella definizione dei dataset di riferimento.
  • Implementare progetti interdisciplinari per il benessere sociale, dispiegando iniziative competitive ispirate ai synergy grants ERC e pensate per centrare sulle persone e sulla società la trasformazione digitale abilitata dall’Intelligenza Artificiale.
  • Finanziare la ricerca fondazionale e blue-sky per l’IA di prossima generazione, attraverso una chiamata alla raccolta e all’implementazione di idee il cui potenziale sia in grado creare un salto generazionale a livello tecnologico-scientifico e innovazione dirompente.
  • Potenziare le collaborazioni internazionali, finanziando programmi di ricerca centrati sull’IA e promossi in partenariato con università e centri di ricerca internazionali che prevedano periodi di mobilità, e che stimolino – in particolare a livello europeo – modalità comuni per una adozione efficace dell’Intelligenza Artificiale.

Imprese

Sono due anche le raccomandazioni di interventi per le imprese. La prima è di “Intercettare i bisogni di innovazione delle imprese italiane, finanziando e supportando un ecosistema centrato sull’Intelligenza Artificiale, che sia in grado qualificare una prospettiva in cui l’eccellenza viene rafforzata da soluzioni tecnologiche orientate a valorizzarne i tratti distintivi”.

La seconda è di “Sostenere il comparto italiano dell’ICT, promuovendone il ruolo abilitante per la definizione di nuove applicazioni di Intelligenza Artificiale, anche con iniziative che rispondano a precise domande di innovazione del tessuto produttivo; accrescere le possibilità di intercettare finanziamenti per sviluppare nuove iniziative progettuali in Intelligenza Artificiale; sostenere e potenziare l’ecosistema delle start-up dell’IA, attraendo capitali pubblici e privati”.

Nel dettaglio gli esperti propongono una serie di azioni a supporto di questi obiettivi.

  • Creare un ecosistema di facilitatori per l’AI nelle PMI, che intercettino i bisogni di innovazione delle imprese, erogando servizi di innovazione basati sull’IA e abilitando soluzioni utilizzabili in chiave di interoperabilità, anche in
    contesti di filiere.
  • Sostenere lo sviluppo e l’adozione di soluzioni di IA, prevendendo un fondo finanziario dedicato a sostegno di specifiche iniziative progettuali, promosse da rete di imprese o da singole imprese, accompagnate con una pluralità di altri sistemi, quali corporate venture, private equity e voucher per l’innovazione.
  • Istituire una rete di laboratori per lo sviluppo di applicazioni IA in contesti industriali, che coinvolgano imprese in collaborazione con enti di ricerca, per condurre ricerca applicata e con un focus di mercato, abilitando nuove soluzioni e sperimentandone verticalizzazioni.
  • Sostenere lo sviluppo di start-up nell’IA, definendo uno specifico fondo che si rivolga alle nuove impese ad alto contenuto di innovazione nel settore, favorendo al contempo l’interconnessione con le imprese utilizzatrici di IA e con gli attori che già operano nei percorsi di accelerazione e incubazione, a livello accademico e in ambito privato.
  • Sostenere le aziende ICT che sviluppano tecnologie di IA, definendo misure di sostegno per gestire pratiche di compliance normativa e certificazione, e per incentivare l’accesso alle sandboxes previste nell’AI Act per la sperimentazione di soluzioni innovative.

Formazione

Per quanto riguarda la formazione, gli esperti richiamano l’attenzione sia su quella universitaria che su quella nelle scuole.

In merito all’Università, chiedono di “Promuovere una formazione universitaria capillare sull’IA, in risposta alle sempre più pressanti richieste di nuove competenze nella società e nel mondo del lavoro, in un’ottica trasversale e interdisciplinare; consolidare la formazione specialistica sull’IA nei percorsi orientati verso profili tecnici e di ricercatori, quali il Dottorato Nazionale sull’Intelligenza Artificiale”.

Quanto alle scuole, di “Realizzare percorsi educativi sull’IA nelle scuole, per preparare le nuove generazioni a un uso attento e consapevole delle nuove tecnologie; sviluppare iniziative di divulgazione mirate a sensibilizzare e coinvolgere la società italiana nella rivoluzione dell’IA; finanziare e sostenere iniziative di reskilling e upskilling in tutti i contesti produttivi”.

Infrastrutture

Per il capitolo infrastrutture si chiede di “Potenziare le infrastrutture che abilitano lo sviluppo e l’adozione di sistemi di IA; finanziare e realizzare un repository nazionale per la condivisione e il riuso di dataset e modelli acquisiti in progettualità e contesti applicativi legati a iniziative pubbliche”.

Attuazione e monitoraggio: una Fondazione per l’IA

L’ultima raccomandazione riguarda le cose da fare per rendere efficaci attuazione, coordinamento e monitoraggio della strategia stessa.

“Istituire una Fondazione per l’IA, con la responsabilità del coordinamento delle azioni strategiche, della gestione di un fondo dedicato e del monitoraggio dell’implementazione della strategia, in un’ottica di miglioramento continuo”.

Il gruppo di esperti

Il lavoro è stato portato avanti da 13 esperti nominati dal Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti:

  • Gianluigi Greco, professore di informatica all’Università della Calabria e presidente di AixIA, l’associazione italiana per l’intelligenza artificiale
  • Viviana Acquaviva e astrofisica e docente al Physics Department del Cuny Nyc College of Technology e al Cuny Graduate Center
  • Paolo Benanti, consigliere di papa Francesco sull’IA ed esperto di etica digitale, è professore alla Pontificia università gregoriana
  • Guido Boella,  vice Rettore vicario dell’Università di Torino
  • Marco Camisani Calzolari, divulgatore scientifico
  • Virginio Cantoni,  professore emerito presso l’Università di Pavia
  • Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr
  • Rita Cucchiara, docente presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  • Agostino La Bella, professore ordinario di Ingegneria economico-gestionale presso l’Università di Roma Tor Vergata
  • Silvestro Micera, docente presso Ecole polytechnique fédérale de Lausanne
  • Giuliano Noci, professore di Strategia e Marketing al Politecnico di Milano
  • Edoardo Carlo Raffiotta;  professore di Diritto costituzionale nell’Università di Milano Bicocca e avvocato
  • Ranieri Razzante, professore di Tecniche di gestione dei rischi di riciclaggio presso l’Università di Bologna e Docente di Tecniche e regole della cybersecurity presso l’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa

I 13 hanno operato come “Comitato di Coordinamento” in collaborazione con rappresentanti del Dipartimento per la Trasformazione Digitale e dell’Agenzia per l’Italia Digitale, che ha svolto anche il ruolo di segreteria tecnica.

MAS Elettronica: colpo d’occhio sul futuro industriale

MAS ELETTRONICA TEAM

MAS Elettronica: colpo docchio sul futuro industriale. Il 2023 è da poco terminato e, tirando le somme in relazione a tutti gli avvenimenti e scenari di mercato, possiamo dire che l’anno passato, fra novità, eventi e problematiche ha rappresentato un po’ il trampolino di lancio per il mondo dell’elettronica industriale

Il 2023 è da poco terminato e, tirando le somme in relazione a tutti gli avvenimenti e scenari di mercato, possiamo dire che l’anno passato, fra novità, eventi e problematiche ha rappresentato un po’ il trampolino di lancio per il mondo dell’elettronica industriale.

Anziché approfondire nel dettaglio una fra tante tecnologie e applicazioni, in questo articolo Sandro Mascetti – CEO di MAS    Elettronica ha deciso di analizzare il contesto attuale, come ha vissuto e come sta vivendo l’azienda in relazione agli eventi, raccontando la propria visione su questo 2023 appena concluso e l’attuale situazione dei mercati, ipotizzando in base agli scenari cosa potremmo aspettarci dal nuovo anno.

Uno scenario complesso

Passano gli anni e non si può non constatare che l’intero comparto industriale si stia facendo sempre più veloce e complesso.

Inoltre, l’attuale situazione geopolitica (l’ultima volta che ne abbiamo parlato era appena iniziata la guerra in Ucraina) è decisamente peggiorata facendosi ancora più difficile rispetto a soltanto 365 giorni fa.

Oltre al caro energia, i cui effetti rispetto al 2023 stanno pian piano attenuandosi ma che rafforzano il concetto del “nulla sarà più come prima”, lo shortage di componenti e materie prime che è andato stabilizzandosi, vi è il nuovo conflitto in Medio Oriente.

Questa combinazione di fattori continua a rendere stagnanti i mercati e costringe l’intero comparto industriale a rivedere e ridisegnare, ancora una volta e nell’arco di pochi anni, le proprie vedute strategiche nonché l’intera filiera.

In modo particolare le tensioni in Medio Oriente hanno causato un calo di circa il 70% del traffico attraverso Suez, obbligando l’intera flotta marittima, che muove il prodotto da Est verso Ovest, ad allungare il percorso e dilatarne i tempi di consegna.

Quest’ultimo evento riporta in qualche modo il flusso delle merci ai livelli dell’epoca pandemica e che quindi pone l’industria in difficoltà non più per motivi di shortage ma per questioni di tempi di consegna.

Ad esempio, per la consegna di alcune merci urgenti si sta ricorrendo alla flotta aerea, che per ovvi motivi non è possibile ampliare in tempi brevi, e ciò sta creando ulteriori congestioni logistiche.

Tutto ciò naturalmente con un pesante aumento dei costi che si riversano poi lungo tutta la filiera.

Ad ogni modo, tutte le aziende che si sono prodigate per trovare un sistema concreto con cui superare lo shortage dei componenti avranno molte meno difficoltà a gestire questa situazione e i probabili scenari da qui a due anni.

Anche per MAS Elettronica il momento è abbastanza delicato, ma grazie all’esperienza maturata durante la pandemia ci siamo, per così dire, “attrezzati” per superare le eventuali crisi future.

Dal panorama odierno al futuro: i possibili sviluppi

Da quello che possiamo osservare in questo momento, il mercato dell’elettronica, e in particolare quello embedded, è partito lentamente, sotto il segno della prudenza.

Questo sentiment è logicamente dettato in parte dagli scenari attuali ma anche per altri aspetti che andiamo ad analizzare.

Senz’altro il più evidente è quello che ha visto un boom produttivo nel corso degli ultimi due anni e che ha generato un overstock: ora questa situazione, visto il calo fisiologico, richiede lo smaltimento di tutte le scorte.

Ed è per questo motivo che fra clienti, fornitori e distributori vi è una certa prudenza.

Per quanto riguarda MAS Elettronica posso dire che abbiamo messo in cantiere per il periodo 2024-25 un processo di consolidamento delle architetture esistenti che sono state messe a punto e perfezionate durante l’ultimo anno e mezzo.

Questo processo genererà beneficio verso i nuovi prodotti, poiché se è vero che il momento non è dei migliori, va anche detto che il mercato rimane molto fluido e pertanto pronto a trasformarsi e a far nascere nuovi segmenti che vanno a rispondere a nuove esigenze.

Molto semplicemente, il mondo industriale sempre più complesso e veloce richiederà in misura crescente soluzioni snelle e “responsive”.

Compatibilità, modularità, scalabilità

Tornando sui sistemi embedded, già ampiamente impiegati in diversi settori e in una vasta gamma di applicazioni, possiamo affermare con certezza che la costante e rapida evoluzione delle tecnologie, oltre alla crescente proliferazione di dispositivi spingerà ulteriormente l’adozione di questi sistemi.

Inoltre, uno degli aspetti che faranno la differenza riguardo ai prodotti futuri sarà l’intelligenza artificiale, considerato come l’ambito industriale stia iniziando a farne un largo utilizzo.

Un altro punto fondamentale è quello che riguarda la progettazione dei sistemi: realizzare un sistema senza avere la certezza se uno o più componenti siano sempre disponibili è diventato una costante, qui entra in gioco il discorso della compatibilità proprio per dare la possibilità a più tipologie di componenti di essere modificati o adattati alle esigenze.

Non meno importante è il requisito della modularità e scalabilità: il trend odierno è quello di predisporre sistemi le cui caratteristiche imprescindibili siano la scalabilità e la modularità.

Questi requisiti sono ormai sullo stesso piano dei valori prestazionali e il perché lo si evince dal fatto che un sistema, per quanto performante possa essere, se dimensionato come sistema “stand alone” richiederà maggiori costi per poter essere espanso.

Quali settori sono in espansione?

Dal punto di vista di MAS Elettronica, possiamo dire che al momento vi sono settori in fermento come quello medicale, dove vi è un deciso orientamento agli investimenti a lungo termine con l’obiettivo di sviluppare dispositivi e sistemi di ultima generazione che andranno ad essere prodotti per una decade.

Anche il settore ambientale sta vivendo una fase di crescente consolidamento: le esigenze di misurazione di precisione circa la qualità di elementi come acqua, aria, terreno, ecc. stanno generando un aumento nella richiesta di sistemi per il monitoraggio.

In questo contesto, il focus principale di MAS Elettronica rimane sempre quello di poter offrire qualità e sicurezza in ogni prodotto, nonché la caratteristica imprescindibile che è quella di essere al 100% Made in Italy.

In conclusione, il 2024 vedrà da parte nostra un particolare impegno verso più direzioni, sia per quanto riguarda la tecnologia, attraverso l’inserimento dell’intelligenza artificiale all’interno di tutta la parte hardware in modo da ampliare le possibilità di impiego del singolo prodotto, sia, come detto, attraverso l’ottimizzazione progettuale che tiene conto della compatibilità, della modularità e della scalabilità con l’obiettivo di garantire un time to market più rapido.

Non meno importante, e per MAS Elettronica è sempre stato fondamentale, l’aspetto umano della collaborazione, ai valori di stima e fiducia sia verso i clienti ma anche verso i nostri distributori.

Questo è un punto altrettanto importante poiché per rafforzare un brand è anche necessario analizzare e scegliere un efficace processo di distribuzione. 

Dubai Future Forum 2023: protagoniste le tecnologie scientifiche

Il Dubai Future Forum 2023, tenutosi il 27 e 28 novembre scorsi presso il Museo del Futuro di Dubai, ha riunito oltre 2.500 partecipanti, tra cui funzionari governativi, politici del settore, amministratori delegati e più di 100 importanti organizzazioni globali provenienti da oltre 100 paesi

a cura della Redazione

L’evento è stato caratterizzato dalla presenza di oltre 150 relatori in più di 70 sessioni, affermandosi come un significativo raduno di futuristi e leader di pensiero

Progresso nella tecnologia medica
Uno dei temi cruciali discussi durante il Forum è stato il crescente progresso della tecnologia in campo medico e life sciences.

È stato evidenziato, per esempio, come, molto presto, gli ictus potrebbero essere diagnosticati in soli 10 minuti, una riduzione significativa rispetto alle attuali 10 ore, grazie al progresso tecnologico. Si prevede che questo progresso rappresenterà un punto di svolta nel trattamento di varie malattie attraverso una diagnosi super precoce. Non solo, ma anche le nuove tecnologie ridurranno il costo delle sperimentazioni mediche fino a 10 volte e le tecnologie A.I. potrebbero ridurre significativamente i costi di produzione di medicinali e dispositivi medici.
Il Dubai Future Forum 2023 ha incluso una discussione significativa sul rapido progresso della tecnologia medica, che è un tema cruciale nell’assistenza sanitaria e nella ricerca contemporanee.

Questa discussione può essere suddivisa in diversi punti chiave:
Diagnosi più rapida degli ictus: uno dei punti salienti è stato lo sviluppo della tecnologia che potrebbe potenzialmente ridurre il tempo necessario per diagnosticare gli ictus da 10 ore a soli 10 minuti. Si tratta di un progresso significativo, poiché una diagnosi più rapida può portare a trattamenti più efficaci e tempestivi, con un notevole impatto sui risultati dei pazienti.
Riduzione dei costi delle sperimentazioni mediche: un altro aspetto della discussione era incentrato su come le nuove tecnologie potrebbero rivoluzionare la struttura dei costi delle sperimentazioni mediche. È stato osservato che questi progressi tecnologici potrebbero ridurre i costi delle sperimentazioni mediche fino a 10 volte. Questa riduzione potrebbe rendere la ricerca medica più accessibile ed efficiente, consentendo uno sviluppo e un’implementazione più rapidi di nuovi trattamenti e farmaci.
Produzione di medicinali economicamente vantaggiosa: le tecnologie di intelligenza artificiale (AI) sono state evidenziate come attori chiave nella riduzione dei costi di produzione di medicinali e dispositivi medici. È stato stimato che l’intelligenza artificiale potrebbe ridurre i costi di produzione dei medicinali di circa 1 miliardo di dollari e ridurre i costi dei dispositivi medici fino a 100 milioni di dollari. Ciò potrebbe rendere l’assistenza sanitaria più conveniente e accessibile su scala globale.
Dare potere ai giovani scienziati: il forum ha inoltre sottolineato il ruolo emergente dei bambini come “scienziati cittadini”.

Con l’accesso a tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e l’informatica quantistica, i bambini potrebbero potenzialmente impegnarsi in importanti attività scientifiche.

Questo concetto si basa sullo sfruttamento della naturale curiosità e della natura collaborativa dei bambini, consentendo loro di contribuire a risolvere le principali sfide globali in giovane età.

I concetti espressi nel corso del Dubai Future Forum 2023 riflettono una tendenza più ampia nel campo medico verso lo sfruttamento dei progressi tecnologici per migliorare i risultati sanitari, ridurre i costi e rendere i servizi medici più accessibili a una popolazione più ampia.

Citizen Scientist e il ruolo dei bambini nei progressi scientifici
Il forum si è concentrato anche sul ruolo dei bambini nei futuri progressi scientifici. È stato discusso il concetto di “scienziati cittadini”, sottolineando come i bambini potrebbero utilizzare l’intelligenza artificiale e l’informatica quantistica per avere un impatto significativo sul mondo. Questo cambiamento è visto come un modo per affrontare alcune delle sfide più significative del mondo, riconoscendo il potenziale contributo delle generazioni più giovani.
Questo tema ha approfondito il modo in cui il coinvolgimento dei bambini nella scienza e nella tecnologia non è solo una possibilità ma un elemento cruciale per le innovazioni future e la risoluzione dei problemi.

Ecco alcuni aspetti che ho colto nelle varie discussioni durante i panel a cui ho partecipato:
• I bambini come “cittadini scienziati”: il concetto di “cittadini scienziati” è stato un punto saliente, sottolineando come i bambini, armati di strumenti come l’intelligenza artificiale e l’informatica quantistica, potrebbero contribuire in modo significativo alla ricerca scientifica e all’innovazione. Questa prospettiva vede i bambini non solo come studenti ma come partecipanti attivi alla scoperta scientifica.
• Sfruttare i tratti naturali: la discussione ha riconosciuto la naturale curiosità, la natura collaborativa e le personalità empatiche dei bambini come risorse preziose nella ricerca scientifica. Combinando queste caratteristiche con te all’avanguardia

Phoenix Contact: nuove soluzioni per i robot a guida autonoma

Sempre più fabbriche impiegano al loro interno dispositivi a guida autonoma per efficientare i propri processi produttivi

Rispetto ai sistemi di movimentazione tradizionali, gli AGV e AMR sono più flessibili, svolgono molte mansioni, anche gravose, e vengono utilizzati per svolgere qualsiasi compito, come ad esempio la movimentazione.

È noto come questi robot a guida autonoma riducano l’errore umano nelle esecuzioni ripetitive dei lavori e ottimizzino le attività a favore di una maggiore disponibilità produttiva.

Gli AGV e AMR migliorano l’ergonomia, la sicurezza e sono perfetti per potenziare l’efficienza della propria attività.

La sicurezza

Un impiego massiccio dei sistemi AGV e AMR all’interno della propria struttura e organizzazione comporta nuovi assetti e opportuni adeguamenti.

In primo luogo la sicurezza: Quali misure di sicurezza adottare per far coesistere i diversi dispositivi in un unico ambiente? Come preservare l’integrità degli operatori e delle macchine? Come far interagire questi robot con l’ambiente circostante in totale sicurezza?

La navigazione

Oltre alla sicurezza occorre anche considerare il sistema di navigazione di tali robot, aggiornarlo e tararlo per una maggiore dinamicità e flessibilità.

Se non si dispone di un sistema di comunicazione affidabile e stabile si compromette infine l’intero processo produttivo. Come rendere la comunicazione efficiente tra i vari robot a guida autonoma? Come possono interagire con le altre macchine e gli operatori?

Il sistema di controllo

Phoenix Contact, che vanta un’esperienza ventennale nel supportare i propri clienti nello sviluppo di macchine e impianti, propone una serie di soluzioni innovative utili a migliorare l’impiego di questi robot a guida autonoma: dal controllore di ultima generazione PLCnext Technology, a bordo veicolo, che permette l’integrazione di ulteriori funzioni secondo un approccio modulare, a sistemi per la trasmissione affidabile di dati via wireless, ai dispositivi per una interazione sicura uomo-macchina e macchina-macchina, fino ai dispositivi per la gestione dell’energia efficientando l’alimentazione della batteria e la relativa ricarica.

Phoenix Contact propone oggi un nutrito pacchetto di soluzioni per migliorare la gestione dei sistemi AGV/AMR e rendere ancora più efficiente l’attività produttiva.

  • Facile integrazione delle funzioni con il controllo a bordo veicolo. Tramite la piattaforma di controllo aperta PLCnext Technology, con sistema operativo Linux, è possibile aggiungere e programmare diverse funzioni del robot a guida autonoma con software di terze parti e impiegare linguaggi di alto livello come C, C++, Matlab, Phyton. Le funzioni aggiuntive consistono in hardware estremamente compatto a salvaguardia dello spazio per altre installazioni.
  • Comunicazione wi-fi affidabile con moduli WLAN più efficienti per la trasmissione dei dati stabile e senza interferenze. I moduli della serie WLAN di Phoenix Contact garantiscono una comunicazione efficiente e affidabile.
  • Maggiore autonomia della batteria grazie a soluzioni in grado di gestire in modo ottimizzato l’alimentazione delle varie componenti installate all’interno del robot. La batteria è inoltre impiegata minimizzando il più possibile la dissipazione di calore. L’assenza di interazioni e di disturbi nell’alimentazione dei vari sottosistemi presenti a bordo dell’AGV/AMR sono un ulteriore beneficio derivante dall’impiego delle soluzioni proposte.
  • Navigazione libera da infrastrutture fisse e per la massima libertà di movimento del robot a guida autonoma. Grazie al sistema di navigazione Accerion Phoenix Contact offre un’accuratezza sub-millimetrica, anche in ambienti dinamici. La configurazione è facile ed immediata su tutti i robot mobili.
  • Maggiore libertà di ricarica con il sistema docker wireless: efficienza e produttività aumentati agli AGV e AMR grazie alla ricarica wireless che consente un’esecuzione rapida, senza usura, e azzera le attività di manutenzione. Il sistema wireless proposto elimina eventuali problematiche elettriche e permette una ricarica veloce per una maggiore disponibilità dei robot. La soluzione si adatta a qualsiasi pacco batteria pre-esistente.
  • Maggiore sicurezza degli operatori e integrità delle macchine tramite la piattaforma di controllo PLCnext Technology. Grazie alle funzioni di sicurezza Profisafe, i dispositivi mobili possono interagire simultaneamente con la linea di produzione in totale sicurezza. Le distanze sono gestite secondo un approccio più dinamico con la possibilità di modularne la profondità in funzione della velocità durante le missioni: “Motion Monitoring”.


Automazione industriale: sempre più performante

La collaborazione tra costruttori di sistemi meccatronici con le tecnologie dell’automazione industriale e del digitale porta a risultati molto promettenti

Digitale, robotica, intelligenza artificiale, macchine collaborative sono alcuni dei temi complementari all’automazione industriale, che riaffermano sempre più l’importanza di saper combinare e integrare le tecnologie, anche provenienti da mondi diversi.

Sono tantissime le novità che vengono proposte, soprattutto in relazione ad altri domini tecnologici.

I produttori di macchine automatiche e i fornitori di sistemi meccatronici in generale questo lo hanno ben chiaro, così come sono consapevoli di avere un ruolo di “primi abilitatori” dei nuovi modelli di business.

Ciò che è emerso da recenti studi del Politecnico di Milano, è che la collaborazione tra costruttori di sistemi meccatronici insieme alle tecnologie dell’automazione e del digitale sta portando a dei risultati promettenti. Ma, anche se in misura diversa, le tecnologie dell’automazione industriale avanzata trovano casa in tutte le dimensioni di impresa, con aumento anche delle startup che si occupano di innovazione nel manifatturiero.

Automazione industriale avanzata, robotica collaborativa, strumenti digitali per l’analisi dei dati e intelligenza artificiale, sistemi di visione rappresentano le principali tecnologie che attirano l’attenzione e gli investimenti, in settori che vanno ben oltre il tradizionale manifatturiero, riaffermando sempre di più l’importanza di saper combinare e integrare le tecnologie, anche provenienti da mondi diversi.

Tra le nuove frontiere dell’impiego della meccatronica vi sono l’Agrifood, il Life Science e il settore dell’energia e dei trasporti, che sono visti dalle aziende come lo scenario di riferimento per i prossimi anni.

FONDAMENTALI SKILLS

Le aziende sono consapevoli dei limiti presenti nell’attuazione della rivoluzione 4.0 dovuti all’assenza di skills adeguate, ma anche dovuti alla difficoltà di creare dei team di lavoro assortiti tra competenze già presenti in azienda e competenze di nuova introduzione. Il tema dell’upskilling è riconosciuto da tutti come la sfida da affiancare agli investimenti.

Non a caso, formazione, condivisione delle competenze e tecnologia sono voci riconosciute dalle aziende intervistate come un trinomio da affrontare in modo equilibrato.

Il mondo dell’automazione industriale è fondamentalmente rivolto all’introduzione di tecnologie avanzate e sente sempre di più il bisogno di lavorare sulla filiera e sulle competenze.

La prima è fondamentale, perché se non esistono fornitori 4.0 e clienti 4.0 molti degli sforzi di innovazione non trovano un ecosistema fertile e pertanto sono destinati a rimanere degli accessori di lusso, ma con poca utilità.

Le seconde sono invece fondamentali nei processi interni per gestire e progettare l’innovazione, ma anche nei fornitori e nei clienti per poter utilizzare queste tecnologie al massimo delle loro possibilità.

GLI INVESTIMENTI

In tema di investimenti in attrezzature emerge una situazione di constante attenzione da parte delle aziende. Tra tutte, le imprese molto grandi negli ultimi anni fanno da traino agli investimenti: è infatti quest’ultima tipologia di organizzazione il mercato di riferimento delle aziende che si occupano di macchinari e di servizi per l’automazione industriale.

Cresce sempre di più la spesa in ricerca e sviluppo verso l’innovazione di processo, che rappresenta la spina dorsale dell’automazione, e la parte più significativa degli investimenti avviene in questo contesto per uso interno, per i propri processi ed efficienze, piuttosto che per i propri prodotti. Mentre le richieste di prodotti intelligenti e smart sono molto alte per i prodotti destinati all’export o commissionati da grandi imprese, ma sono basse per il mercato interno. Ma tutto ciò non rallenta l’innovazione, che utilizza le nuove tecnologie per spingere prodotti e processi migliori, con un grande sforzo di sensibilizzazione da mettere in atto nei confronti dei propri clienti.

STRATEGIE 4.0

L’automazione industriale oggi rappresenta di fatto l’insieme delle tecnologie abilitanti delle lavorazioni e dei processi eccellenti, con forti contaminazioni da parte delle tecnologie digitali.

Gli utilizzatori vedono in queste tecnologie una forte opportunità per il rilancio della competitività sia per lo sviluppo di prodotti nuovi, ma soprattutto per l’implementazione di produzioni efficienti e ad alta redditività.

Particolarmente interessante è il livello d’implementazione della strategia 4.0.

Le aziende ne riconoscono pienamente i vantaggi e l’impatto sui mercati di riferimento.

In modo particolare, ci si sofferma sulla dimensione di processo; ancora molto deve essere fatto in tema d’innovazione di prodotto. Le imprese lamentano una difficoltà implementativa che molto spesso procede per tentativi, con fallimenti e insuccessi che rendono complesso percorrere questa strada, e chiedono ai fornitori d’automazione maggior supporto nell’integrazione di tecnologie, e all’intera filiera più integrazione tra fornitore, produttore e cliente.

Ciò che emerge è che l’Italia delle imprese dell’automazione industriale ha imparato molto in fatto di Industria 4.0, ma è ben conscia delle difficoltà implementative e delle azioni necessarie a livello di sistema.

Transizione ecologica sviluppando le proprie risorse digitali

Non si può fare transizione ecologica senza transizione digitale. Si tratta di un concetto molto importante, che deve arrivare alle aziende e ad imprenditori e manager, oggi e in futuro, più che mai chiamati a fare innovazione procedendo su un doppio binario: trasformazione Digital e Green insieme

Una questione centrale messa in evidenza anche da Marco Taisch, professore del Politecnico di Milano e Scientific chairman del World Manufacturing Forum, in occasione dell’Industry 4.0 360 Summit.

Il docente del Politecnico milanese, esperto in innovazione dichiara: “La transizione ecologica è un fortissimo driver anche verso la transizione digitale, dato che se si può fare Digital transformation senza sostenibilità, non si può certamente fare il contrario: non si può realizzare transizione ecologica senza sviluppare le risorse digitali che la favoriscono e agevolano la decarbonizzazione”.

Per questo è importante puntare a “un Made in Italy e una manifattura circolari e sostenibili, come indicato e previsto anche all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza”, afferma Taisch.

Il settore manifatturiero ha una grande responsabilità nell’ambito della sostenibilità, dato che consuma tra il 30 e il 35% dell’energia usata nel mondo, e produce circa un terzo (anche qui, circa il 30-35%) della CO2 mondiale. Ma, allo stesso tempo, il mondo manifatturiero è il più grande generatore di posti di lavoro, che comprende l’occupazione anche nell’indotto e in settori come i servizi, la logistica, i trasporti.

“La soluzione per realizzare un futuro più sostenibile non può quindi certo essere una sorta di ‘decrescita felice’, un ridimensionamento delle produzioni e delle attività, ma invece le imprese non possono più ritardare l’evoluzione verso digitale e sostenibilità”, fa notare Taisch.

È una sfida di sviluppo sostenibile che apre le prospettive e che richiede anche nuovi modelli di business, come la servitizzazione delle attività manifatturiere, che è anch’essa un abilitatore di maggiore sostenibilità.

In questo scenario, l’IoT diventa fondamentale anche per rendere al consumatore in modo trasparente come funziona la fabbrica, cosa succede all’interno in termini di produzione e inquinamento, quanto un’azienda è davvero sostenibile nelle sue attività e caratteristiche di produzione.

I dati e i numeri raccolti e monitorati dell’IoT possono raccontare e mettere in evidenza anche tutto questo: saranno i dati di produzione a dire quali sono davvero le aziende più green e sostenibili, e quelle che invece si rivelano più inquinanti e nocive all’ambiente e all’uomo.

Un ruolo tecnologico importante, anche in tema di sostenibilità, è quello svolto e che può svolgere l’intelligenza artificiale (IA), nella misura in cui può permettere maggiore efficienza, maggiore produttività, meno sprechi e conseguenze inquinanti.

Intelligenza artificiale, un potenziale da sfruttare bene

Il potenziale dell’IA “è altissimo”, dice Taisch, anche se “stiamo vivendo una fase di hype dell’intelligenza artificiale per l’entusiasmo che circonda una novità tecnologica. In ogni caso, la capacità di leggere e usare dati è sempre più fondamentale, non solo a livello di economia e imprese, ma anche in ambito pubblico e statale”.

Il programma Gaia-X “è la risposta dell’Europa a queste necessità, ed è una risposta importante, per non trovarci impreparati ed esposti sul fronte delle tecnologie più evolute, credo che anche l’Italia debba investire in maniera importante su questa piattaforma e su questa risorsa”.

Anche l’aspetto etico è centrale in questo scenario, “è importante mettere delle leggi e regolamentare, come sta facendo la Commissione europea”, osserva il docente del Politecnico milanese, “ma bisogna evitare che le regole diventino solo burocrazia e quindi lacci e vincoli per le nostre imprese rispetto a quelle di altri Paesi extra-Ue dove di vincoli ce ne sono di meno”.

Sviluppare le competenze,  un impegno fondamentale

Il terzo pilastro per un’industria pronta per il futuro, insieme a sistemi intelligenti e manifattura circolare, è il capitale umano: “è un altro tema caldo e centrale, su cui dobbiamo investire sia in consapevolezza ma anche con azioni concrete”.

Secondo Taisch, la colpa del ritardo italiano non è solo delle istituzioni: “nel PNRR ci sono attenzione e risorse alle questioni delle competenze, della formazione e allo sviluppo degli Its, gli Istituti tecnici superiori, che però richiederà almeno cinque o sei anni per realizzarsi appieno”.

Anche le aziende “hanno una parte di responsabilità nel campo del mancato o dello scarso sviluppo delle competenze”, e un ruolo “è anche dei lavoratori, che spesso hanno un atteggiamento conservativo e rinunciatario ad aggiornarsi e alla formazione costante”, conclude  Taisch, “la formazione non è solo un diritto ma è anche un dovere del lavoratore”, perché “lavoratori più aggiornati e competenti abilitano aziende e fabbriche più efficienti e più produttive”, quindi in questo ambito “un po’ tutte le parti in causa hanno una parte delle responsabilità”.

Suite Software: Tecnologia Edge AI nativa di MicroAI Factory

Micro-AI Factory

La suite software Edge AI nativa riduce il downtime e i costi, migliorando al contempo la qualità e fornendo una conoscenza approfondita della produttività di macchine e persone

MicroAI™, leader nel campo delle tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale (AI) distribuita localmente nei nodi periferici (Edge) e nel Machine Learning, ha reso disponibile MicroAI Factory.

Si tratta di una suite software dedicata all’industria manifatturiera che sfrutta l’edge AI per gestire i dati raccolti da sistemi e sensori installati in produzione, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza complessiva degli impianti (OEE), e abilitare l‘analisi del tempo ciclo in real time e la manutenzione predittiva.

Distribuito localmente attraverso un dispositivo di calcolo industriale collocato in produzione, MicroAI Factory interpreta i dati dai PLC e dai sensori installati sui macchinari e sui dispositivi indossabili all’interno di un sito produttivo.

Un motore AI nativo sviluppa automaticamente l’analisi del tempo ciclo e costruisce modelli comportamentali che forniscono una visione approfondita del funzionamento delle macchine e del comportamento umano.

Questa modellazione offre un’analisi in tempo reale delle prestazioni, della produttività e dei tempi di attività, rilevando al contempo le anomalie di funzionamento e generando allarmi, notifiche e programmando la manutenzione facendo riferimento a soglie preimpostate.

“MicroAI Factory migliora l’efficienza complessiva di macchinari e apparecchiature presenti in produzione, fornendo un’analisi olistica e in real time dei tempi ciclo e dello stato operativo delle macchine, e assicurando il rilevamento delle anomalie in modo da prevedere in anticipo potenziali guasti e problemi di prestazioni”, afferma Yasser Khan, CEO di MicroAI. “In definitiva, MicroAI Factory traghetta i processi produttivi facendoli passare da gestiti dall’uomo ad autogestiti”.

Philippe Cases, CEO di Topio Networks, catalizzatore di trend nell’ambito di Industria 4.0 e del mondo iperconnesso, aggiunge: “Oltre ad innovare i processi produttivi con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, MicroAI funziona in modo completamente trasparente, abbassando così il costo di proprietà in modo significativo per le applicazioni di manutenzione predittiva. Per quanto riguarda i software dedicati al manifatturiero, si tratta di una vera e propria innovazione”.

MicroAI Factory è distribuito nei nodi periferici di microdispositivi di calcolo ed è collegato ai PLC e ai sensori presenti all’interno di una fabbrica o di un impianto industriale. L’elaborazione, l’analisi e la storicizzazione dei dati avviene localmente, eliminando quindi le criticità legate alla sicurezza dei dati, alla latenza e all’affidabilità della connessione tipiche del cloud computing.

Un unico punto di comando e controllo è deputato a gestire l’intero traffico dei dati, mentre è possibile accedere a dashboard on-site tramite rete locale (LAN), o da remoto tramite Internet. I server possono essere collegati in rete tra più strutture per condividere informazioni senza mettere a rischio i dati. MicroAI Factory può essere installato come soluzione unica all’interno di un singolo sito produttivo, oppure in più siti che operano in modo indipendente ma aggregano le informazioni mantenendo l’integrità dei dati in ogni singolo sito.

MicroAI

Con sede a Dallas, Tx, MicroAI™ è un’azienda pioniera nello sviluppo di soluzioni di Intelligenza Artificiale (AI) e apprendimento automatico (Machine Learning) per uso locale (Edge). L’azienda sviluppa soluzioni di AI su misura per le macchine connesse, i dispositivi edge e le risorse critiche incorporando la sua tecnologia proprietaria di Edge AI nativa direttamente sui microcontrollori (MCU) e sui microprocessori (MPU) presenti negli endpoint. Ciò consente una modellazione AI accurata e specifica per il dispositivo che risponde ai requisiti di sicurezza informatica (cybersecurity) di nuova generazione, e assicura la manutenzione predittiva avanzata, l’ottimizzazione delle prestazioni IoT e miglioramenti significativi nell’efficienza complessiva degli impianti e delle linee produttive (OEE).

Per maggiori informazioni visitate www.micro.ai

Quarta rivoluzione industriale: “Global Technology Governance Summit”

quarta rivoluzione industriale

La nostra capacità di sfruttare e diffondere le nuove tecnologie della quarta rivoluzione industriale ci assicurerà una ripresa dalla pandemia migliore e la prevenzione delle crisi future

E’necessario riuscire a impiegare in modo appropriato le nuove tecnologie nella quarta rivoluzione industriale al fine di reinventare il nostro modo di operare nel nuovo contesto post-pandemico e digitalizzato, tenuto conto dell’influenza che le nuove tecnologie esercitano su servizi governativi, educazione, sanità, imprenditorialità e valore offerto agli utenti e clienti di imprese e servizi.

La quarta rivoluzione industriale deve essere indirizzata e guidata per non correre il rischio che si aggravino le disuguaglianze sociali ed economiche già esistenti.

Secondo il WEF è necessario adottare misure proattive per fare in modo che l’adozione delle tecnologie non comporti abusi di potere, disparità nella distribuzione delle ricchezze, esclusione e perdita dei mezzi di sussistenza.

Bisogna mettere in atto un approccio più agile nel governo delle tecnologie più avanzate, creare partenariati pubblico-privati anche per la gestione dei nuovi modelli di business tecnologico.

A questo scopo il World Economic Forum (organizzazione internazionale per la cooperazione pubblico-privata) ha promosso il 1° Summit mondiale per la governance delle tecnologie (Global Technology Governance Summit) che si è svolto il 6 e 7 aprile scorsi.

Ospitato dal governo giapponese ha promosso l’ulteriore implementazione della Rete per la Quarta Rivoluzione Industriale del WEF (fondata all’inizio del 2017, opera in cinque continenti e comprende più di 400 governi, imprese, istituzioni accademiche e organizzazioni internazionali).

Il vertice si è focalizzato su 4 aree principali:

·      trasformazione dell’industria Tech: il mondo non può più funzionare come ha fatto finora; i mercati dovranno rispondere ai bisogni nuovi e in evoluzione

Per sopravvivere, ogni azienda al mondo dovrà diventare un’azienda fortemente tecnologica

·      trasformazione della Pubblica Amministrazione: i servizi tecnologici diventeranno un’utilità pubblica essenziale paragonabile all’elettricità, all’acqua o alle strade

·      governance tecnologica globale: come accennato, i vantaggi che può generare una tecnologia e la mitigazione dei rischi richiedono protocolli di governance globali

·      tecnologie emergenti: adottare nuove tecnologie “di frontiera” sarà essenziale per tutti i settori.

Tecnologie come la stampa 3D possono rivoluzionare le catene di fornitura, consentendo la personalizzazione di massa e offrendo nuovi percorsi per aumentare la circolarità dei prodotti, o arrestare i danni ambientali causati dai cambiamenti climatici (solo a titolo di esempio)

Global Technology Governance Report 2021

In tutte le sessioni del vertice “Global Technology Governance Report”, il comun denominatore è stato il Rapporto che identifica 33 lacune di governance in 5 aree tecnologiche:

·      intelligenza artificiale

·      blockchain

·      droni e sistemi aerei senza pilota

·      Internet delle cose (IoT)

·      mobilità (compresi i veicoli autonomi)

Sebbene queste tecnologie emergenti abbiano l’estensione possibile per guidare enormi scoperte sociali e valore economico, hanno anche il potenziale per portare a conseguenze negative e non intenzionali. Una considerazione essenziale per governi, imprese e la società civile è capire come possono essere sfruttate in modo appropriato queste tecnologie per massimizzare i benefici e mitigare potenziali rischi o usi impropri.

Buona governance tecnologica, politiche e norme sono fondamentali ma è evidente che le nuove tecnologie e i modelli di business della quarta rivoluzione industriale non si inseriscono facilmente nei quadri regolatori odierni che sono tradizionalmente utilizzati per la supervisione dei mercati.

Governance tecnologica globale, le sfide

Le sfide da superare per arrivare ad avere una governance tecnologica globale includono la mancanza di regolamentazione, l’uso improprio della tecnologia e la risoluzione delle differenze transfrontaliere.

Per esempio, la mancanza di regolamentazione delle tecnologie di riconoscimento facciale e gli usi impropri da parte delle forze dell’ordine hanno causato una reazione contro questa tecnologia in tutto il mondo.

Ci sono temi comuni in ciò che rende efficace la governance tecnologica.

Molti organi di governo, per esempio, non sono preparati per le conseguenze legali del riconoscimento facciale e di altre tecnologie trasformative, tanto meno per le implicazioni etiche.

Il governo di queste nuove tecnologie richiederà nuovi principi, regole e protocolli che promuovano l’innovazione mitigando i costi sociali.

Il modo in cui i governi e le altre parti interessate si avvicinano alla governance delle tecnologie giocherà un ruolo importante nel modo in cui ripristineremo la società, l’economia e l’ambiente imprenditoriale nel mondo post Covid-19.

Oggi esistono significative lacune di governance, comprese questioni di privacyresponsabilità e supervisione umanadiscrepanze normative transfrontaliere e il potenziale uso improprio delle tecnologie da parte di malintenzionati, come il recente aumento degli attacchi ransomware o il rischio di abuso posto da tecnologie come i video deepfake.

La preparazione riduce i rischi

Man mano che le nuove tecnologie continuano a evolversi, le autorità di regolamentazione dovrebbero capirne e valutarne gli impatti. Sebbene non sia sempre possibile anticipare l’evoluzione della tecnologia, è però possibile prepararsi.

Alcuni Paesi, tra cui Singapore e la Nuova Zelanda, hanno già introdotto linee guida che incorporano la privacy, i diritti umani e le questioni etiche nella progettazione degli algoritmi governativi.

Secondo la rete di paesi che partecipa al Global Technology Governance Summit, organizzato in stretta collaborazione con la rete del Centro per la Quarta Rivoluzione Industriale (C4IR) [un hub che comprende più di 40 governi e organizzazioni internazionali, nonché 150 società, per la cooperazione globale multi-stakeholder per accelerare i benefici della scienza e della tecnologia con centri in 13 paesi in tutto il mondo], ci sono alcuni temi comuni che potrebbero alimentare lo sviluppo di una governance globale.

Ecco quali sono:

·      governance etica: molti paesi hanno sviluppato quadri di governance etica che forniscono linee guida su come sviluppare le tecnologie emergenti in modo responsabile. Si potrebbe partire da quelle per identificare best practice e linee guida internazionali

·      coordinamento pubblico-privato: i governi devono proteggere il pubblico dai danni e fornire assistenza per poter beneficiare delle nuove tecnologie senza rischi, mentre le aziende private devono assumersi la responsabilità dei loro obblighi sociali;

·      regolamentazione agile e reattiva: in genere, le normative non sono “a prova di futuro”. Tendono ad essere di natura prescrittiva, impiegano mesi o anni per essere emanati, richiedono la revisione di ampi commenti pubblici e rimangono rigidi una volta creati. Al contrario, le tecnologie della Quarta rivoluzione industriale sono spesso sviluppate in sprint agili, beta testate su early adopter e rapidamente aggiornate. Pensare di avere impianti regolatori proattivi è utopia, ma lavorare per una maggiore agilità e rapidità si può

·      sperimentazione – sandbox e acceleratori: a volte i regolatori osservano semplicemente le conseguenze di una nuova tecnologia nella sicurezza di un ambiente isolato

·      condivisione / interoperabilità dei dati: poiché molte tecnologie si basano sui dati per perfezionare le proprie operazioni, in particolare quelle che utilizzano l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati, più dati dovrebbero significare risultati migliori

·      collaborazione normativa: poiché le tecnologie emergenti permeano i confini nazionali – dando luogo anche a effetti di secondo e terzo ordine che derivano dall’innovazione – la loro regolamentazione richiede la collaborazione tra le agenzie all’interno di un paese così come la collaborazione transfrontaliera