Il metaverso secondo Analog Devices

Metaverso e il Sistema Salute
Il metaverso secondo Analhttps://www.analog.com/en/index.htmlog Devices è destinato a influenzare ogni aspetto della nostra vita, l’azienda ritiene che debba essere facilmente accessibile in qualsiasi momento e luogo, senza essere intrusivo per la persona che ne usufruisce

Quando si pensa al metaverso, vengono in mente diversi aspetti, dai ragazzi della Generazione Alfa che giocano con gli amici, agli NFT, a persone che indossano cuffie per la realtà virtuale, ecc.

In un mercato ancora indefinito e infinito, i potenziali casi d’uso del metaverso sono tanto vasti e variegati quanto lo è la nostra immaginazione. Un fattore che le esperienze del metaverso hanno in comune, tuttavia, è quello di basarsi tutte su una forte tecnologia complementare di base.

Il professore di matematica Edward Thorp creò il primo computer indossabile negli anni ’60, sviluppando l’idea di un dispositivo portatile in grado di prevedere i risultati della roulette.

Oggi la tecnologia indossabile è diventata onnipresente e la categoria si è estesa ben oltre gli smartwatch, arrivando alle cuffie per la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR).

Con il metaverso è possibile ottenere screening sanitari approfonditi dalla tua amaca.

METAVERSO E B2B

Il metaverso viene descritto come la prossima evoluzione del modo in cui utilizziamo Internet.

Agli albori di questa rete, la comunicazione era unidirezionale, ovvero i contenuti venivano pubblicati su pagine statiche e non vi era modo di rispondere o interagire con essi.

Nell’evoluzione successiva, il web è diventato più sociale, gli utenti hanno potuto interagire con contenuti, aziende e fra di loro.

Successivamente sono apparsi i social media e da questa evoluzione sono nate alcune delle più grandi aziende del mondo come Amazon, Meta (Facebook) e Google.

Oggi non siamo ancora entrati nella prossima evoluzione, ma esistono tutti i presupposti per far diventare il metaverso un’esperienza più personalizzata, ovvero un Internet controllato dall’utente che si trasforma in un luogo dalle esperienze immersive.

Uno studio di JPMorgan Chase [ha stimato il metaverso come un’opportunità di mercato da oltre 1.000 miliardi di dollari, affermando che “negli anni a venire il metaverso probabilmente penetrerà in qualche modo in ogni settore”. Sebbene gran parte di queste opportunità di guadagno risieda nei settori del gioco, nella vendita al dettaglio, negli eventi e altri mercati di consumo, JPMorgan osserva che “i leader aziendali e i Consigli d’Amministrazione di tutto il mondo si stanno chiedendo quale sia la loro strategia di metaverso e cosa dovrebbero fare nel metaverso”.

IMMERSI NEL METAVERSO

Il gioco immersivo sta trainando le vendite di cuffie AR/VR; tuttavia, un’esperienza immersiva non consiste solamente nell’indossare una cuffia per vivere in un mondo virtuale.

Piuttosto può essere vissuta anche quando si esce nel mondo reale, seppur aumentato.

Per esempio, durante la pandemia, abbiamo imparato che molti disturbi per cui, solitamente, eravamo costretti a recarci dal nostro medico, potevano – e possono – essere efficacemente diagnosticati e curati comodamente a domicilio.

Il metaverso svilupperà ulteriormente questo concetto, creando uffici virtuali che alcuni definiscono “meta-sanitari”.

Provate a immaginare un mondo in cui il vostro smartwatch avvisa il vostro medico che qualcosa non va, fissandovi in autonomia un appuntamento. Immaginate anche che, in questo mondo, il vostro avatar saluta la persona alla reception, attende in una sala d’attesa virtuale senza rischiare di prendere il raffreddore da un altro paziente e si consulta con l’avatar del medico oppure con il medico in persona. Insieme, voi e/o i vostri avatar potete consultare gli stessi documenti, esaminare i risultati degli esami e discutere le eventuali cure.

Probabilmente il medico avrà coinvolto uno specialista che può aiutare a formularvi una diagnosi.

Questo specialista potrebbe vivere a grande distanza da voi, ma il metaverso lo porterebbe direttamente a casa vostra.

Il metaverso del futuro richiederà un’incredibile potenza di calcolo, valore che dovrebbe guidare determinare come approcciare un’implementazione di successo, anche nelle quattro aree chiave seguenti: potenza di calcolo del Cloud, infrastruttura di rete, energia, dispositivi all’Edge di rete.

Il metaverso del futuro richiederà un’incredibile potenza di calcolo, 1.000 volte superiore a quella attuale [3]. Se in qualche modo state pensando di sfruttarlo, questo valore dovrebbe guidarvi nel determinare come approcciare un’implementazione di successo, anche nelle quattro aree chiave seguenti.

  1. Potenza di calcolo del Cloud

I modi in cui oggi utilizziamo Internet stanno già spingendo la rapida crescita dei data center su larga scala. Quando il metaverso raggiungerà il suo pieno potenziale, secondo Intel® la potenza di calcolo richiesta aumenterà di mille volte e, di conseguenza, i data center più sofisticati cresceranno di pari passo. Per alimentare con successo il metaverso saranno necessari server ad alta densitàacceleratori di AIsistemi di archiviazione e di rete, nonché soluzioni di controllo ottico per la connettività gigabit e soluzioni di sensori per lo sviluppo dell’infrastruttura dei data center.

  1. Infrastruttura di rete

Nel metaverso, i video che vanno a rilento, i tempi lunghi di caricamento e le connessioni scadenti sono un ostacolo non da poco. Il mondo reale che ci circonda non fa “buffering” e logicamente nemmeno il metaverso dovrebbe farlo. Se pensate che la latenza, ovvero il tempo necessario ai dati per passare da un punto all’altro di una rete, sia importante nel mondo di oggi, immaginatene l’impatto sul modo in cui interagite con le persone, i prodotti e i luoghi nel metaverso. Alcuni studi hanno anche dimostrato che la latenza è una delle principali cause del “mal d’auto” indotto dalle cuffie VR.

  1. Energia

Uno studio ha dimostrato che l’impronta delle emissioni di CO2 di un modello di elaborazione linguistica dell’AI è stata stimata in oltre 284 t [4]. Per il metaverso, il consumo di energia e le emissioni sarebbero astronomiche; pertanto, è necessario affidarsi a fonti di energia verde (solare ed eolica). Immagazzinare e distribuire l’energia è la sfida più grande. Poiché in genere le batterie immagazzinano l’energia green inutilizzata allo scopo di massimizzare l’efficacia di queste fonti, è necessario un efficace sistema di gestione delle batterie stesse (BMS), per monitorare, controllare e distribuire in modo affidabile la carica e la scarica dell’intero sistema di batterie durante la sua vita utile.

  1. Dispositivi all’Edge di rete

La rivoluzione dell’edge intelligente è qui, adesso. L’edge computing si è sviluppato in risposta alla massiccia crescita della domanda di larghezza di banda da parte dei dispositivi distribuiti, soprattutto nel metaverso, dove le applicazioni in tempo reale richiedono capacità di elaborazione e archiviazione locale dei dati generati in tutto il mondo. Per offrire esperienze così coinvolgenti, il metaverso ha bisogno di diverse tecnologie integrate nei sottosistemi di visione, audio e interfaccia uomo-macchina, che necessitano tutte di una notevole potenza di elaborazione all’edge di rete. Per ottenere una latenza minima e una maggiore capacità di elaborazione, con una minore quantità di energia possibile, l’AI all’edge rappresenterà un fattore chiave. L’elaborazione più vicina al sensore riduce il consumo di energia per trasferire i dati da un dispositivo e garantisce una latenza minima, con potenza di calcolo localizzata anziché nel cloud.

CONCLUSIONI

Il metaverso è destinato a influenzare ogni aspetto della nostra vita, pertanto Analog Devices ritiene che, se deve diventare onnipresente, il metaverso deve essere facilmente accessibile in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, senza limitare o essere intrusivo per la persona ne usufruisce.

Questi obiettivi possono essere raggiunti solo se sarà possibile costruire l’infrastruttura necessaria a supportarli. L’intelligent edge giocherà un ruolo chiave in uno sforzo congiunto, necessario per generare la potenza di calcolo necessaria, utilizzando al contempo fonti di energia efficaci e rinnovabili e migliorando l’infrastruttura di rete per supportare quantità di dati senza precedenti.

Analog Devices e la sua tecnologia sono già in grado di contribuire alla realizzazione di questa infrastruttura.

Il portfolio di soluzioni ADI per i data center spazia dalla gestione dell’alimentazione al controllo ottico per la connettività gigabit e, per finire, alle soluzioni di sensori per lo sviluppo di infrastrutture per data center. Analog Devices, inoltre, è sempre stata all’avanguardia nella pianificazione, progettazione e realizzazione di tecnologie wireless di base che rendono possibile l’attuale infrastruttura di rete 5G a bassa latenza, con prestazioni elevate senza precedenti, basso consumo, livelli di sicurezza elevati e algoritmi intelligenti. Inoltre, con le nostre soluzioni di gestione delle batterie, possiamo contribuire a trasformare in realtà la riduzione dei consumi e l’alimentazione ecologica.

Quindi, sia che stiate pensando a realizzare una struttura meta-sanitaria, un’esperienza di shopping virtuale o la prossima esperienza di gioco immersivo, la progettazione di una infrastruttura robusta deve essere al primo posto.

L’industria del Nord: riaprire per non spegnere il motore del Paese

Milano piazza del duomo

Appello delle Confindustrie regionali del Nord: a rischio gli stipendi di aprile se non si riparte. Intanto il decreto imprese (Dl 8 aprile 2020, n. 23) è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entra quindi in vigore. Avviare una collaborazione tra autorità pubbliche, imprese e sindacati uscendo dalla logica dei codici Ateco.  Per definire un “crono programma” certo per avviare la Fase 2

Le confindustrie delle quattro regioni a maggiore vocazione manifatturiera, Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, indirizzano al Governo una proposta congiunta che ha come obiettivo il superamento del lockdown, blocco produttivo ormai non più sostenibile per le imprese.

La salute – si legge nel documento – è certamente il bene primario, e ogni contributo affinché si possano alleviare e contrastare le conseguenze dell’epidemia è cruciale. Se le relazioni economiche e sociali sono colpite già ora in modo grave, si deve tuttavia essere consapevoli che all’emergenza sanitaria seguirà una profonda crisi economica.
Riaprire in sicurezza le imprese è la strada maestra per evitare che questa crisi si trasformi in depressione. Se le quattro principali regioni che rappresentano il 45% del Pil – si legge nella nota – non riusciranno a ripartire nel breve periodo il Paese rischia di spegnere definitivamente il proprio motore e ogni giorno che passa rappresenta un rischio in più di non riuscire più a rimetterlo in marcia.

Lockdown significa continuare a non produrre, perdere clienti e relazioni internazionali, non fatturare. Con il risultato che molte imprese finiranno per non essere in grado di pagare gli stipendi del prossimo mese. La richiesta è quella di definire una roadmap per una riapertura ordinata e in piena sicurezza delle imprese che rappresentano il cuore del sistema economico del Paese.

Realizzando un percorso chiaro e decisioni condivise con una interlocuzione costante tra Pubblica Amministrazione, Associazioni di rappresentanza delle imprese e Sindacati che indichi le tappe per condurre il sistema produttivo verso la piena operatività delle imprese.

La salute è il primo e imprescindibile obiettivo: le imprese devono poter riaprire, ma è indispensabile che lo possano fare in assoluta sicurezza, tutelando tutte le persone. Le aziende sicure devono poter lavorare. Chi non è in grado di assicurare la sicurezza necessaria nei luoghi di lavoro non può dunque aprire.

L’obiettivo è quello di definire un piano di aperture programmate di attività produttive mantenendo rigorose norme sanitarie e di distanziamento sociale. Uscendo però dalla logica dei codici Ateco, delle deroghe e delle filiere essenziali a partire dall’industria manifatturiera e dai cantieri. È una logica non più sostenibile e non corretta rispetto agli obiettivi di sanità pubblica e di sostenibilità economica. Perché il criterio guida deve essere la sicurezza.

Le imprese si sono già dotate di alcuni importanti strumenti per modulare i propri comportamenti in questa difficilissima situazione, in primis il Protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro. Si tratta di un documento fondamentale, condiviso da tutti gli attori che deve trovare una rigorosissima applicazione, anche nei controlli, e costituire il principale riferimento.

Per mettere le imprese in condizione di attuarlo le quattro Confindustrie regionali chiedono accessibilità ai dispositivi di protezione individuale, la velocizzazione dei percorso di autorizzazioni da parte dell’ISS per i dispositivi prodotti in deroga alle normative sanitarie, ma che dimostrino requisiti di protezione soddisfacenti, la messa in campo di misure di finanziamento a fondo perduto che supportino gli investimenti delle imprese nella sicurezza basato su alcune linee d’azione fondamentali: adozione di protocolli di sanificazione degli ambienti di lavoro; ripensamento degli spazi lavorativi per ridurre al minimo i contatti tra le persone; nuova mobilità da e per i luoghi di lavoro e all’interno dei siti produttivi; ricorso allo smart working.

Il piano di contenimento del virus dovrebbe essere realizzato in collaborazione tra Autorità preposte, imprese e sindacati, evitando dunque ogni contrasto. Condividendo con i Servizi Sanitari modelli di collaborazione in cui le imprese diventano luoghi in cui si attuano le politiche per la salute a partire dalle attività di screening preventivo sulle quali si attendono decisioni tempestive e univoche delle autorità competenti: con l’ausilio fondamentale di test sierologici validati o con programmi coordinati di “tamponi” sul territorio. Le imprese sicure, conclude la nota, sono tutte uguali.