OMC Med Energy Conference, evento nazionale del settore oil & gas, precursore dei tempi della transizione energetica, evidenzia l’importanza del distretto energetico di Ravenna, in una esplosione di tecnologia e innovazione per i leader del settore
OMC Med Energy Conference, precedentemente nota come Offshore Mediterranean Conference & Exhibition, è stata lanciata nel 1993 come evento nazionale promosso dagli operatori locali del settore oil & gas per evidenziare l’importanza del distretto energetico di Ravenna.
In 30 anni di attività, sia la conferenza che la mostra, che si svolgono parallelamente, non solo hanno raggiunto uno status internazionale, ma hanno anche registrato una crescita notevole in termini di presenze, varietà di aziende espositrici e qualità degli argomenti in agenda.
Oltre 14.000 partecipanti del settore Oltre 400 aziende espositrici 20.000 mq di spazio espositivo.
Per tre decenni, OMC si è distinta come piattaforma senza rivali che guida la transizione energetica attraverso tecnologia e innovazione all’avanguardia.
Questo evento di settore di prim’ordine è stato determinante nel spingere innumerevoli aziende verso una crescita e un successo senza precedenti, offrendo opportunità di networking senza pari, matchmaking B2B dinamico e preziosi approfondimenti sulle ultime tendenze del settore.
Nell’industria energetica odierna, caratterizzata dalla ricerca di pulizia, affidabilità e accessibilità economica, OMC offre la piattaforma perfetta per mostrare la tua massima efficienza e portare la tua presenza sul mercato a nuovi livelli.
Riunendo operatori, fornitori, decisori politici, società internazionali e start-up ambiziose sotto lo stesso tetto, OMC crea l’hub definitivo per la convergenza del settore e fruttuose collaborazioni commerciali.
A OMC si colgono le opportunità di:
Entrare in contatto con investitori e creare partnership di impatto Espandere la tua rete e stabilire contatti preziosi Ottenere accesso a decisori e specialisti del settore, gettando le basi per futuri accordi e contratti Attirare i migliori talenti e reclutare le menti più brillanti del settore Facilitare fruttuosi incontri B2B che possono far progredire la tua attività
A Vision 2024, SICK presenta un portfolio di opzioni varie e intelligenti. Il focus principale è sulle telecamere ad alta velocità Ranger3 Color e Ruler3000 e sul sensore snapshot Visionary-T Mini – disponibili con SensorApp SICK Nova, compatibile con l’intelligenza artificiale
A Vision 2024, la fiera leader mondiale per l’elaborazione delle immagini, tenutasi a Stoccarda, SICK ha offerto una panoramica completa di tutta la sua gamma di sensori di visione 2D e 3D. Saranno inoltre esposti sistemi di telecamere intelligenti per il controllo qualità supportato e per la guida di robot.
Il focus principale è sulla nuova telecamera 3D ad alta velocità Ranger3 con funzione colore, le telecamere 3D della famiglia di prodotti Ruler3000 e varianti del sensore snapshot Visionary-T Mini 3D ToF – molti di questi prodotti sono disponibili anche come soluzioni configurabili pronte all’uso, grazie a SensorApp SICK Nova specifica per l’hardware e con funzionalità AI. L ’elaborazione delle immagini 3D (in particolare ad alta velocità) e l’intelligenza artificiale (IA) stanno diventando strumenti indispensabili per una migliore automazione.
Entrambe le tecnologie aumentano la qualità dei processi e dei prodotti e migliorano le prestazioni e la produttività di macchine e robot.
In questo ambito è anche particolarmente importante che la configurazione ed il funzionamento dei sistemi di visione sia semplice, soprattutto per chi ha poca esperienza nell’elaborazione delle immagini.
“Per gli utenti, esperti e no, questo significa maggiore efficienza e flessibilità, riduzione dei tempi di inattività, risultati ottimali e minore consumo di risorse”, dichiara Sven Sattler, Team Leader Machine Vision Solutions Customer Project Engineering presso SICK Vertriebs-GmbH di Düsseldorf. “Vogliamo soddisfare proprio le esigenze dei clienti con il portfolio di soluzioni che presentiamo a VISION 2024.”
Ranger3: prestazioni eccezionali ad alta velocità in 3D e acquisizione contemporanea di immagini a colori Ranger3 High-Speed Color è l’ultima variante della famiglia di camere 3D a triangolazione laser di SICK. Sviluppata per ambienti di produzione con alti volumi, la telecamera streaming offre un’interfaccia di rete opzionale per la comunicazione a2,5 Gbit/s, acquisizione di profili 3D fino a 69 kHz, scansioni lineari 2D con risoluzione di 5120 pixel in colore RGB e in scala di grigi, e dati di misura 3D, intensità della luce riflessa e scatter, tutto da un unico dispositivo.
La qualità eccezionale delle immagini si ottiene grazie al sensore CMOS con tecnologia ROCC (Rapid On-Chip Calculation) di SICK, che si distingue per le sue prestazioni 3D superiori.
La telecamera determina la vera forma 3D di un oggetto, indipendentemente dal suo contrasto o colore, contribuendo così a garantire una qualità superiore di molti prodotti.
La nuova generazione di Ranger3 consente una velocità ancora maggiore e integra la nuova funzionalità di scansione lineare RGB ad alta risoluzione.
È disponibile un’interfaccia di comunicazione standardizzata conforme a Gigabit Ethernet Vision per la trasmissione dei dati.
Ruler3000: telecamera streaming 3D in un design industriale modulare per applicazioni diversificate
SICK ha presenta a Vision 2024 anche le nuove camere 3D streaming compatte Ruler3002, 3004 e 3010, con campi di vista piccoli, ideali per applicazioni nei settori industriale ed elettronico.
Grazie alla loro elevata risoluzione in altezza nell’ordine dei micrometri, queste nuove varianti estendono le possibilità della famiglia di prodotti Ruler3000, consentendo di catturare anche i più piccoli dettagli, come richiesto nell’ispezione di componenti elettronici e di beni di consumo, schede a circuiti stampati e semiconduttori.
Grazie alla tecnologia ROCC (Rapid On-Chip Calculation), i sensori 3D possono catturare i dettagli degli oggetti anche ad alte velocità, il che consente di svolgere compiti di ispezione in modo efficiente, fornire valori di misurazione per il controllo dei processi e aumentare di conseguenza la produttività.
Altri punti di forza di queste camere 3D a triangolazione laser, calibrate in fabbrica, sono la conformità agli standard di elaborazione delle immagini GigE Vision e GenICam, che ne consentono l’integrazione facile e veloce nei sistemi e nelle macchine, e la semplicità di messa in funzione. Visionary-T Mini: visione artificiale 3D economica in un formato compatto Le telecamere snapshot compatte Visionary-T Mini di SICK stabiliscono nuovi standard per i sensori di visione 3D in termini di design, qualità dei dati e convenienza.
L’avanzata tecnologia di acquisizione delle immagini 3D basata sul tempo di volo (ToF) fornisce dati precisi di profondità e intensità per ogni pixel, anche in presenza di forti contrasti di luce e ombra e in un ampio campo di vista.
L’acquisizione snapshot può essere da fermo, ma in virtù dei tempi brevissimi di esposizione, la Visionary-T Mini fornisce dati estremamente precisi anche per oggetti in movimento.
Il software di configurazione chiaramente strutturato rende facile parametrizzare il dispositivo e adattare i dati in modo flessibile all’applicazione specifica.
La misurazione dei carichi per l’ottimizzazione dello spazio di stoccaggio, il monitoraggio della posizione per la guida di robot, scenari collaborativi uomo-macchina in fabbriche intelligenti o l’assistenza alla guida per evitare collisioni sono solo alcuni esempi delle applicazioni industriali che possono essere risolte con la Visionary-T Mini.
Nessuna conoscenza specialistica richiesta: elaborazione delle immagini basata sull’IA con SICK Nova.
Elaborazione delle immagini con strumenti basati su regole, combinati se necessario con deep learning e intelligenza artificiale (IA), che non richiedono conoscenze specialistiche da parte dell’utente: con questa combinazione, SICK Nova apre a nuove possibilità nella visione artificiale.
Come base software con un’interfaccia utente intuitiva per configurare soluzioni personalizzate di visione 2D e 3D, SICK Nova consente di implementare in modo semplice e facile applicazioni complesse per il monitoraggio della presenza, il controllo qualità e l’ispezione intelligente, anche senza conoscenze specialistiche. SICK Nova è disponibile per una varietà di sensori di visione di SICK – inclusi anche Ruler3000 e Visionary-T Mini – mettendo a disposizione tool specifici per le diverse tecnologie di acquisizione ed elaborazione delle immagini, ma tutti accomunati dalla stessa struttura di base. SICK Nova consente di implementare applicazioni nel campo della visione artificiale con facilità, utilizzando un browser web e una configurazione “point and click”, offrendo così agli utenti la flessibilità di combinare diversi strumenti di elaborazione delle immagini e integrarli secondo necessità, per risolvere specifiche applicazioni.
È inoltre possibile scaricare strumenti aggiuntivi dalla SICK AppPool o svilupparne di propri. Questo consente di estendere rapidamente e comodamente la gamma di funzionalità in base alle esigenze dell’applicazione. Come toolkit software scalabile per applicazioni personalizzate di elaborazione delle immagini, SICK Nova garantisce soluzioni convenienti e a prova di futuro, supportando gli sforzi di digitalizzazione in una vasta gamma di settori e aree di applicazione.
Per abilitare questa innovazione che aumenta la flessibilità, Rockwell Automation ha collaborato con Analog Devices e ha utilizzato la sua tecnologia di controllo
Rockwell Automation: mette in moto la trasformazione digitale.
In risposta all’aumento dei costi dell’energia, alle tensioni geopolitiche e alle persistenti interruzioni della supply chain, gli operatori industriali stanno ora dando priorità agli investimenti che garantiscano resilienza, flessibilità e sostenibilità alle proprie attività.
Il sistema di trasporto intelligente MagneMover® LITE è la risposta smart di Rockwell Automation a questo ambiente sfidante in cui i produttori si vedono costretti a operare.
MagneMover LITE è un sistema di trasporto intelligente che offre un concetto modulare flessibile, in cui ciascun modulo è costituito da una sezione di motore lineare che si adatta a formare una varietà quasi infinita di configurazioni per affrontare qualsiasi esigenza industriale.
Supera i trasportatori a nastro e a catena tradizionali per le applicazioni OEM/in-machine e per i requisiti di movimentazione più impegnativi, offrendo nuovi livelli di ottimizzazione dei processi e di produttività. Infatti, rispetto a un sistema di trasporto tradizionale, Rockwell afferma che il MagneMover LITE possa aiutare i produttori ad aumentare i tempi di operatività di 10 volte, a risparmiare fino al 25% sul costo dell’energia e a risparmiare fino al 25%-30% sul tracciato dell’impianto, a seconda dell’applicazione.
Per abilitare questa innovazione che aumenta la flessibilità,Rockwell Automation ha collaborato con Analog Devices e ha utilizzato la sua tecnologia di controllo del movimento Trinamic®, che include la soluzione TMC2130A, per implementare appieno la funzionalità di motion control di MagneMover LITE.
La precisione e le capacità diagnostiche di questa soluzione hanno permesso a Rockwell Automation di fornire tutta l’architettura e le funzionalità necessarie in MagneMover LITE. Il risultato è un sistema che sta aprendo nuove porte alla necessità, da parte dei produttori, di avere un’operatività più flessibile ed efficiente dal punto di vista energetico.
In sintesi
Azienda
Rockwell Automation è leader mondiale nell’automazione industriale e nella trasformazione digitale, che unisce l’immaginazione delle persone al potenziale della tecnologia, per espandere ciò che è umanamente possibile e rendere il mondo più produttivo e sostenibile. Con sede centrale a Milwaukee, nel Wisconsin, Rockwell Automation ha una forza operativa di circa 28.000 persone che risolvono problemi e si dedicano ai propri clienti in oltre 100 Paesi del mondo.
Obiettivo
Consentire ai clienti di raggiungere i propri obiettivi operativi e di produttività, permettendo loro di spostare carichi leggeri in modo rapido ed efficiente.
Sfida
Implementare completamente le funzionalità di controllo del movimento di MagneMover LITE e fornire la prossima generazione di operazioni di automazione industriale efficienti. Per ADI ciò ha significato fornire un circuito integrato con la precisione e le capacità diagnostiche necessarie affinché MagneMover LITE funzionasse come da specifiche.
Soluzione ADI
Soluzione integrata TMC2130A – con capacità diagnostiche per adattare in modo intelligente le prestazioni in uso e la flessibilità di controllare due motori con un unico circuito integrato – che si integra perfettamente nella funzionalità di controllo del movimento di MagneMover LITE.
Rockwell Automation magnemover lite
magnemover lite factory
Movimento intelligente
Posizionamento accurato (non sono necessari fermi meccanici), movimento bidirezionale, movimento fluido, tracciamento continuo del carrello e reportistica.
Ottimizzazione del processo
Gli strumenti di simulazione e configurazione semplificano la progettazione e l’ottimizzazione del sistema.
Tracciabilità completa
Identificazione univoca di ciascun carrello e della sua posizione in ogni momento, con una reportistica completa per la tracciabilità dei dati e la possibilità di assegnare priorità all’instradamento dei singoli trasportatori.
Layout flessibili
I layout del sistema possono essere orientati in diversi modi, per adattarsi allo spazio.
Adatto a molteplici applicazioni
Applicabile alla produzione farmaceutica, al riempimento sterile e asettico, al confezionamento di alimenti e bevande, all’automazione di laboratorio, all’immagazzinamento, al settore automobilistico, ai dispositivi medici e alla produzione di prodotti di consumo.
Facile da pulire e manutenere
Lavabile con un grado di protezione IP65. Poche parti mobili significano meno manutenzione.
on track image
“Rockwell sapeva di dover collaborare con un’azienda dotata di una tecnologia di controllo del movimento all’avanguardia e ADI era la scelta perfetta. Grazie all’utilizzo della tecnologia di Motion Control Trinamic di ADI, il sistema MagneMover Lite di Rockwell è in grado di funzionare con precisione e flessibilità, esattamente come previsto”.
Anuj Mahendru, Global Industry Director, Semiconductor and High Tech, Rockwell Automation
Il controllo di movimento Trinamic di ADI porta Rockwell Automation a un livello di efficienza piú elevato
La realizzazione di questa soluzione richiede un controllo del movimento di precisione per lo spostamento bidirezionale, l’arresto e l’avvio intelligente dei carrelli dei materiali, la sincronizzazione del movimento con gli altri macchinari presenti nello stabilimento e una risposta dei motori di trazione che si adatti in modo efficiente alle dimensioni del carico. Rockwell Automation ha collaborato con Analog Devices e la sua tecnologia di controllo del movimento Trinamic per creare un altro livello di efficienza nell’automazione industriale. Il TMC2130A è un driver ad alte prestazioni per motori stepper bifase e include due funzionalità molto interessanti:
StealthChop™ Voltage Chopper
Il sofisticato StealthChop Voltage Chopper di Trinamic garantisce un funzionamento praticamente silenzioso, combinato ad una maggiore efficienza e ad una coppia del motore migliorata.
Tecnologia CoolStep™
CoolStep di Trinamic è un controllo di corrente sensorless, dipendente dal carico, che aziona i motori alla potenza minima necessaria per le condizioni di carico effettive, riducendo il consumo energetico dei motori stessi e la generazione di calore – parametri critici per migliorare l’efficienza e adattare le prestazioni a esigenze mutevoli.
Implementando queste funzionalità nel sistema MagneMover LITE, Rockwell Automation sapeva che avrebbe avuto a disposizione la tecnologia per fornire un sistema AHMS ad alta efficienza energetica, in grado di effettuare un Motion Control di precisione, richiesto dai produttori alla ricerca di una flessibilità sempre maggiore.
ADI ha apprezzato così tanto il magnemover lite che lo sta utilizzando anche internamente
ADI è rimasta talmente colpita dalla funzionalità di MagneMover LITE che lo sta implementando nei propri stabilimenti di Beaverton, Oregon e Limerick, Irlanda.
Rockwell Automation distribuirà negli stabilimenti ADI oltre 2 km di binari MagneMover LITE, utilizzabili per il trasporto e l’immagazzinamento, che consentiranno a ADI di ridurre lo spazio utilizzato, una caratteristica preziosa per le operazioni di fabbrica.
Nel complesso, questo sistema modulare di nuova generazione di Rockwell Automation può offrire vantaggi fondamentali a ADI, che lo ha scelto perché può contribuire a:
Ridurre il trasporto interno
Creare efficienza nella movimentazione dei materiali
Consentire l’implementazione del sistema in aree precedentemente impossibili
Scalare l’implementazione di pari passo con la crescita della fabbrica.
Inoltre, prima ancora di installare un solo pezzo di binario, Rockwell Automation e ADI hanno creato insieme un modello digitale di come l’AHMS si integrerebbe nella fabbrica.
Questo ha permesso a ADI di avere una prospettiva unica su come l’AMHS di Rockwell Automation si collegherebbe a tutti i sistemi di programmazione, spedizione e MES di ADI, il tutto prima che iniziasse l’installazione, dando a ADI delle informazioni uniche su come le prestazioni di precisione dell’AMHS migliorerebbero la produttività e gli utili futuri.
“Prevediamo che l’implementazione della tecnologia dei carrelli indipendenti nei nostri stabilimenti migliorerà la produttività degli operatori di quasi il 20%. La tecnologia MagneMover consentirà agli operatori di concentrarsi su altre attività invece di consegnare manualmente i lotti attraverso la fabbrica. Si tratta di un enorme guadagno di produttività!”.
José J. García, Managing Director, Wafer Fab Sustainability and Autonomous Enterprise, Analog Devices
Con Rockwell Automation magnemover lite si è “sul binario giusto” verso una produzione efficiente
In generale, Rockwell Automation e ADI hanno obiettivi di trasformazione manifatturiera/digitale, molto simili: migliorare la qualità della vita rendendo il mondo più produttivo e sostenibile con la prossima generazione di produzione intelligente. Questa relazione reciprocamente vantaggiosa con queste soluzioni tecnologiche all’avanguardia – il MagneMover LITE di Rockwell Automation e il Trinamic Motion Control di ADI – è la dimostrazione che due grandi aziende possono collaborare e offrire processi di produzione più efficienti, che migliorano la produttività e riducono al minimo l’impatto ambientale.
Analog Devices ti aspetta a SPS Norimberga 2024 per trasformare il futuro del settore industriale presso il Padiglione 5, Stand 110.
Rinomati produttori dai settori automotive, tecnologia di pompaggio e trasporto così come l’industria della lavorazione alimentare, sostituiscono la cromatura dura con Expanite
Con oltre il 20% del fatturato derivante da progetti di sostituzione della cromatura dura, Expanite, il pioniere danese dell’indurimento superficiale dell’acciaio inossidabile, sta per posizionarsi come una delle alternative più utilizzate alla cromatura dura.
Soluzioni sostenibili: Diffusione contro Rivestimento
A differenza della cromatura dura, dove l’elettrolita utilizzato durante la lavorazione può contenere ioni di cromo esavalente Cr(VI), pericolosi per la salute umana e dannosi per l’ambiente, i processi Expanite utilizzano solo atomi di azoto e carbonio.
Ciò rende Expanite un processo ecologico e sostenibile.
Expanite rimuove efficacemente lo strato di ossido naturale che ricopre gli acciai inossidabili durante le fasi iniziali del processo di gasatura e senza l’aggiunta di sostanze chimiche aggressive. Ciò consente una diffusione controllata degli atomi di carbonio e di azoto nella struttura dell’acciaio inossidabile sottostante.
Expanite sostituisce la cromatura dura
“Oltre il 20% dei pezzi che lavoriamo oggi con il processo Expanite sono sostitutivi della cromatura dura”, afferma Thomas Abel Sandholdt, CEO di Expanite.
Che si tratti dei componenti di una valvola di iniezione nell’industria automobilistica, di boccole per motori marini o del rotore di una pompa di grandi dimensioni, tutti hanno sperimentato i vantaggi di un processo di diffusione senza il rischio di cricche, sfaldamenti o zone di indurimento disomogenee.
A questo si aggiunge la conformità al programma Reach dell’UE per la riduzione del Cr(VI), la scelta fondamentale per soluzioni più sostenibili.
Vantaggio competitivo: il costo
A prima vista, la tecnologia di indurimento Expanite può sembrare costosa rispetto alla cromatura dura, ma la differenza di prezzo si pareggi quando si considerano i costi totali e le prestazioni del ciclo di vita.
La prova sta nei molti clienti Expanite.
Informazioni su Expanite
Expanite è stata fondata nel 2010 da esperti di primo piano nel campo di indurimento di materiali e superficie. L’azienda ha sede a Hillerød, vicino a Copenaghen, e dispone di centri di trattamento negli Stati Uniti, in Germania, Corea e Cina.
Le soluzioni di Expanite sono applicabili a tutti i tipi di acciaio inossidabile e possono essere adattate alla linea di prodotti del cliente anche con un contratto a licenza.
Nel 1974 nasceva a Milano, in un umile seminterrato, da una felice intuizione dei fratelli Cavalli, la prima Tecnova che inizialmente forniva solamente misure di portata per il Navale e l’ Oil & Gas
Ma già da allora la visione imprenditoriale era ben delineata: Innovazione Tecnologica per ogni processo produttivo attraverso Soluzioni Elettrostrumentali mai banali e coniugate con un Servizio al Cliente sempre e comunque proattivo, costante e soprattutto di Qualità.
E tanta fatica, tanto pane duro, tanto nero sotto le unghie…ma nessuno si è mai tirato indietro perché si era consapevoli di partecipare a qualcosa di grande: è la stessa Motivazione Interiore di allora che oggi fa prendere all’azienda un aereo per portare personalmente anche un solo pezzo di ricambio necessario al Cliente, pur di aiutarlo a vincere le sue sfide professionali.
Pochi si ricordano quando nei pionieristici anni ’80 le Persone di Tecnova andavano dai Clienti con un valigione, spiegando che si poteva misurare la portata di un liquido esternamente al tubo: non ci credeva nessuno, erano infatti le prime innovative applicazioni sviluppate con la tecnologia ultrasonica clamp-on di Fuji Electric Co., Ltd.
Ancor meno persone sanno che Tecnova ha realizzato ben 40 anni fa il primo impianto produttivo completamente strumentato e interconnesso in fibra ottica quando la pneumatica la faceva ancora da padrona in campo.
Ma anche allora per queste applicazioni ai quei tempi fantascientifiche Tecnova aveva dalla sua parte un asso nella manica: la fiducia del cliente.
Perché è proprio la fiducia reciproca il motore primo che regge il complesso sistema relazionale alla base del modello di business proprio di Tecnova.
Ad esempio, i Principals dell’azienda, come VAF Instruments: ben 50 anni di matrimonio, fatto di tanto amore e di qualche piccolo litigio, che, dai primi PD meters installati negli anni ’70 è arrivato fino al record odierno di installazioni della più moderna tecnologia Shaft Power Limitation per l’Efficienza Navale esistente sul mercato.
E’ sempre la Fiducia che fa del Service Team di Tecnova un ospite benvoluto da parte degli operatori sul campo di lavoro: oltre alle dotazioni tecniche sempre di prim’ordine il suo Valore riconosciuto è la competenza che è raggiunta e sviluppata tramite un programma di Formazione continuo, come da ISO 9001, comprendente sia aspetti tecnici come procedure di manutenzione sia aspetti normativi relativi ad esempio ai sistemi CEMS per le emissioni a camino.
“Bro, adoro i lavori ben fatti…”
Perché crediamo così tanto nella Formazione? Perché sono proprio le donne e gli uomini che si impegnano ogni giorno in TECNOVA HT a rappresentare l’asset societario più importante sul quale abbiamo sempre investito per ben cinque decadi: dovete infatti sapere che ogni vostro singolo ordine o intervento nel vostro impianto è gestito da un Team affiatato che è il risultato di una sapiente miscela fra esperienze pluridecennali ed idee nuove, fresche, non convenzionali
perché le cose nuove si fanno solo con i giovani. Solo i giovani ci si buttano dentro con entusiasmo, e collaborano in armonia senza personalismi e senza gli ostacoli derivanti da una mentalità consuetudinaria – Mario Tchou, il genio di Olivetti [1]
Ora dal 2024 il gruppo di lavoro è focalizzato su nuove e sempre più difficili sfide: auspicando a migliorare l’efficienza produttiva, aumentare la sicurezza e contribuire a una reale sostenibilità dei vostri impianti grazie alla conoscenza, alla creatività e al continuo impegno dello staff di Tecnova.
Controllo up/downstream separazione cromatografica per concentrazione, conducibilità, pH e temperatura
Queste sono le radici aziendali, questo è il suo credo e questa è stata la lunga strada percorsa per arrivare all’importante traguardo raggiunto ora.
Control Techniques, società del gruppo Nidec, presenta un nuovo prodotto della gamma di azionamenti Commander e Marshal, una app rivoluzionaria
Commander S rappresenta una soluzione per le applicazioni che richiedono un controllo plug-and-play direttamente dal prodotto appena tolto dall’imballo. È facile da installare e da utilizzare, è affidabile ed economico.
Commander S è il primo azionamento provvisto di serie di un’interfaccia di una app gratuita. Marshal rivoluziona la modalità dell’utente di interfacciarsi con l’azionamento e copre funzioni quali la messa in servizio, il monitoraggio, la diagnostica e il supporto tecnico.
Marshal, che dispone della tecnologia NFC, sarà l’esperto sul campo al servizio dell’utilizzatore. Marshal consente la messa in servizio con alimentazione inserita/disinserita, persino quando l’azionamento è ancora nell’imballo; clonazione – i parametri possono essere trasferiti da un azionamento all’altro; diagnostica – Marshall fornisce una diagnostica in tempo reale anche ad azionamento spento e istruzioni passo passo per aiutare l’utilizzatore a risolvere eventuali problematiche e a rimettere in funzione l’azionamento; l’operatore può inoltre facilmente condividere schemi elettrici e configurazioni dell’azionamento in formato PDF via email o WhatsApp o altre applicazioni di messaggistica.
La robusta guida DIN per il montaggio/smontaggio “click-on” agevola l’installazione dell’azionamento da parte dell’utente finale, inoltre l’ingombro ridotto e il montaggio affiancato di Commander S consentono di risparmiare spazio nel quadro nei casi in cui esso sia limitato. Le designazioni dei terminali sono stampate a laser per una facile identificazione e la posizione angolata e sfalsata dei terminali stessi premette di raggiungerli facilmente con il cacciavite e di inserire i cavi.
Marshal rappresenta il modo più semplice e veloce di comunicare con Commander S. Disponibile per Android e iOS, consente di configurare l’azionamento in appena 60 secondi tramite la tecnologia NFC, oltre a offrire semplici routine di configurazione realizzate specificamente per varie applicazioni. Il menu FastStart, accessibile tramite Marshal, consente la messa in servizio assistita e occorrono solo quattro impostazioni tramite tasti per mettere in funzione il motore.
Commander S si avvale della più recente generazione di componenti e delle metodologie più innovative di fabbricazione.
Un processo di tropicalizzazione protegge l’azionamento da umidità, corrosione e polvere, assicurando i livelli di robustezza e affidabilità che da tempo contraddistinguono i prodotti di Control Techniques. E per rafforzare ulteriormente questo messaggio, offriamo una garanzia gratuita di 5 anni, esattamente come per tutti i nostri azionamenti general purpose.
Commander S è ottimizzato per applicazioni semplici con un’adeguata serie di funzioni. Per la riduzione dei costi complessivi sostenuti dall’utilizzatore, numerose funzioni fondamentali sono integrate nell’azionamento, come il controllo intelligente del ventilatore, la comunicazione Modbus RTU e il filtro EMC C1.
Il nuovo Commander S rispetta inoltre i requisiti di efficienza energetica definiti dalla direttiva dell’Unione Europea sulla progettazione ecocompatibile denominata Ecodesign.
Commander S è disponibile in 3 taglie con una potenza da 0,18 a 4 kW.
Anthony Pickering, Presidente di Control Techniques, mette in risalto la diffusione della tecnologia NFC nella vita quotidiana e quanto essa costituisca un’esperienza rivoluzionaria per l’utilizzatore di azionamenti general purpose.
“La NFC è presente nella vita di tutti noi, per esempio quando effettuiamo pagamenti con carta nei negozi. Sapevamo che questa era la tecnologia sulla quale puntare e perciò l’abbiamo adattata al Commander S. La NFC è davvero innovativa in questo settore e cambia radicalmente l’intera esperienza del Cliente, dall’installazione alla programmazione”, ha affermato Anthony Pickering, presidente di Control Techniques; “L’innovazione che stiamo introducendo sul mercato fa parte del costante sviluppo dei nostri prodotti e dei servizi correlati, e siamo orgogliosi del risultato raggiunto con questo nuovo azionamento.”
“Commander S assicura un’installazione e una programmazione veloci, fa il suo lavoro ed è verde! Questo colore ci riporta al nostro passato, agli inizi dell’attività di Control Techniques, quando eravamo noti come la società degli azionamenti verdi. E nell’ambito del processo costante di miglioramento, crediamo che il nostro passato sia importante; ciò che realizzeremo in futuro deriva da quanto abbiamo imparato nel tempo, quindi la scelta del colore verde ha voluto ribadire l’importanza che attribuiamo alla conoscenza e ai miglioramenti ottenuti negli anni.”
Control Techniques
Control Techniques, azienda di Nidec, storicamente produce azionamenti elettrici a velocità variabile sempre ai massimi livelli di avanguardia tecnologica.
Recentemente ha il supporto di un’importante capogruppo internazionale, Nidec e di tutti gli altri marchi che fanno capo alla stessa. Siamo un player di grande esperienza con un marchio riconosciuto dal mercato. Siamo orgogliosi del servizio che offriamo, non solo dalla sede centrale in Galles (UK), ma anche attraverso la nostre rete di 45 Drive Centre dislocati nel mondo. Siamo appassionati di drive e questa passione di guida ogni giorno nella ricerca dell’eccellenza.
L’Istat, Istituto italiano di statistica certifica che le imprese che puntano su innovazione digitale e tecnologie, hanno più capacità di reazione rispetto alle altre, una marcia e un vantaggio competitivo in più
Adesso accelerare su produttività, investimenti, ricerca e innovazione sono le principali direttrici per la ripresa
Il presidente dell’Istat, Gian Carlo Blangiardo, ha illustrato alla Camera dei Deputati il Rapporto annuale 2021. La situazione del Paese: 270 pagine fitte di percentuali e numeri, che descrivono il quadro economico, sociale e produttivo del Paese, e anche il suo livello di evoluzione tecnologica e innovazione digitale.
Il primo dato rilevante è che solo il 4% delle imprese
“digitalmente mature ha dovuto affrontare un ridimensionamento delle attività,
contro quote più che doppie di imprese nelle altre categorie”.
In generale, le imprese con maggiori capacità tecnologiche intendono
accelerare (nel 20% dei casi) – nonostante la crisi – i processi interni di
digitalizzazione, dematerializzazione della documentazione e automazione dei
processi aziendali; puntano a un modello organizzativo 4.0, fortemente
digitalizzato; sono attive nella ricerca di collaborazioni e partnership
esterne, nel segno della crescita.
Due strategie emergono come particolarmente rilevanti per le imprese
nell’immediato futuro: “una ristrutturazione, in termini di riorganizzazione
dei processi e degli spazi di lavoro, o commerciali, spesso conseguenza diretta
dell’emergenza sanitaria”, rimarca la ventinovesima edizione del Rapporto
annuale dell’Istat, insieme a “un ulteriore sforzo di innovazione, indirizzato
alla produzione di nuovi beni, all’offerta di nuovi servizi o l’adozione di
nuovi processi produttivi”. Insomma, ancora una volta è l’innovazione – di
fabbrica, prodotto, processo – il motore da cavalcare e il treno su cui salire per
trovare slancio e lasciarsi alle spalle una situazione di crisi.
Tra i
principali elementi di forza, per
rivolgersi con successo al futuro, ci devono essere “produttività,
investimenti, ricerca”, sottolinea Giampaolo Neto,
direttore centrale dell’Istat, sottolineando che le imprese più dinamiche e
reattive sono quelle che nell’ultimo anno e mezzo, ma anche prima, hanno
puntato su “una rapida evoluzione dei processi di digitalizzazione, automazione
e diffusione delle attività commerciali online”, vale a dire l’e-commerce.
Il ruolo dell’e-commerce
Proprio l’e-commerce è un elemento che ha avuto una spinta straordinaria per effetto dell’emergenza pandemica.In Italia l’e-commerce, prima della pandemia, era adottato dal 9% delle imprese con almeno 3 addetti, ma questa quota sfiorava il 20% nel caso delle grandi. “L’incremento favorito dalla crisi – anche in questo caso, come per la comunicazione aziendale, più orientato a rendere operativi strumenti esistenti che ad acquisirne di nuovi – è stato nel complesso pari al 43%, omogeneo in tutte le classi di attività”, rileva Andrea De Panizza, uno dei curatori del Rapporto Istat 2021.
Che
spiega: “anche considerando le imprese che programmano di attivare siti web di
e-commerce nel corso di quest’anno, si conferma il ruolo della componente
dimensionale: l’intenzione è espressa da quasi il 30% delle grandi imprese con
un sito di e-commerce, contro il 24% delle piccole e medie imprese, e il 16%
delle microimprese”.
La digitalizzazione “componente strategica per la competitività e la sostenibilità”
L’analisi di scenario dell’Istat rimarca: le tecnologie digitali “rappresentano
una componente strategica per la competitività dei Paesi e per l’evoluzione dei
sistemi produttivi verso una maggiore sostenibilità”. E fa notare: “nel 2020 le
professioni ICT incidono per il 4,3% sull’occupazione totale nell’Ue27 e solo
per il 3,6% in Italia. Nelle imprese con più di 10 addetti più della metà del
personale ormai usa quotidianamente computer connessi a Internet, il 56% nell’Ue27
e il 53% in Italia”.
Per portare avanti la propria evoluzione
tecnologica, l’Italia ha destinato a progetti di digitalizzazione il
27% dei 235 miliardi di risorse comprese nel proprio Programma Nazionale di
Ripresa e Resilienza (222 miliardi) e nei fondi React-Eu (13 miliardi).
L’exploit dei servizi cloud in soli 2 anni
In soli 2 anni, tra il 2018 e il 2020, la quota di imprese italiane che utilizzano servizi cloud è passata dal 23 al 60%, e dall’11 al 32% per quanto riguarda i servizi più evoluti, grazie anche agli incentivi fiscali contenuti nel piano Industria 4.0. Le politiche, e gli obblighi normativi, hanno favorito l’uso delle tecnologie digitali anche nell’automazione degli scambi di documenti attraverso l’emissione di fatture elettroniche: per questo aspetto, nel 2019 le imprese italiane risultavano in vetta alla graduatoria europea (95%).
Il sistema produttivo italiano è invece ancora in
ritardo nella diffusione del commercio elettronico e nell’uso di tecniche
di analisi di Big data; queste ultime nel 2019 sono state utilizzate dal 9% delle
imprese italiane e spagnole con almeno 10 addetti, contro il 18% di quelle
tedesche e il 22% di quelle francesi.
Il rimbalzo della manifattura italiana
Tra le imprese manifatturiere con almeno 20 addetti
(che nel 2018 spiegavano più dell’80% del fatturato della manifattura e oltre
il 90% dell’export), una su due ha subito nel 2020 riduzioni di fatturato pari
ad almeno il 10%, mentre una su quattro ha perso almeno il 25%. Solo un quarto
delle imprese è riuscito a tenere variazioni positive o nulle, grazie alla
capacità di tenuta sui mercati esteri.
Nel corso del 2020 il fatturato della manifattura italiana ha
poi anche “evidenziato segnali di ripresa che si sono irrobustiti nel primo
trimestre 2021”, certifica l’Istituto di statistica: “tra gennaio e marzo i
ricavi complessivi sono cresciuti, su base tendenziale, del 12,6%, a seguito di
un deciso aumento della domanda interna (+16%) e di una dinamica più contenuta,
ma comunque rilevante, di quella estera (+7%)”.
L’aumento dei ricavi ha interessato 15 settori manifatturieri su 23, “con variazioni
tendenziali molto eterogenee: alla brillante performance di mobili (+30%),
metallurgia (+29%), apparecchiature elettriche (+27%) e dei mezzi di trasporto
(+25%), si contrappone quella più contenuta, o stagnante, della filiera
tessile-abbigliamento-pelli (rispettivamente +5%, +0,5% e -1,6%), che nel primo
trimestre 2020 aveva subito cadute di fatturato molto forti”. Solo in 9 settori –
che incidono per oltre il 40% sull’indice totale – si è (già) tornati ai
livelli pre-crisi: legno-carta-stampa, chimica, gomma e plastica, prodotti della
lavorazione dei minerali non metalliferi, metallurgia, prodotti in metallo,
apparecchiature elettriche, autoveicoli.
Numeri e Dinamiche dell’Economia
Il Pil italiano, dopo la caduta del 2020 (-8,9%) dovuta essenzialmente al
crollo della domanda interna, è previsto in rialzo del 4,7% nel 2021. Per
l’area euro la Commissione europea prevede che il pieno recupero
dell’economia si distribuisca nel biennio 2021-22, con una
crescita media del Pil pari, rispettivamente, a 4,3% e 4,4% nei due anni.
Per rendere possibili le misure di contrasto
all’emergenza sono stati sospesi i vincoli del Patto di Stabilità e Crescita e
il deficit pubblico è salito in Italia al 9,5% del Pil (secondo i vincoli
precedenti non doveva superare il 3%).
Nel primo trimestre 2021, l’economia italiana ha
segnato un lievissimo recupero congiunturale (+0,1% il Pil), un risultato
migliore di quello registrato dalle altre grandi economie europee: si
registrano forti miglioramenti nella manifattura, nelle
costruzioni e in alcuni comparti del terziario e anche le prospettive di
brevissimo periodo sono decisamente positive, in base ai risultati
dell’indagine sui climi di fiducia di imprese e consumatori.
Sul
fronte dell’inflazione, nel 2020 la dinamica dei prezzi è
stata compressa dal crollo della domanda e delle quotazioni delle materie
prime: il tasso di inflazione è risultato in media d’anno quasi nullo (-0,1% in
termini di indice armonizzato europeo). Nei primi mesi di quest’anno la
risalita delle quotazioni del petrolio e il generale recupero dell’attività
hanno cominciato ad alimentare alcune spinte sui prezzi, che nel nostro Paese
restano più moderate che nel resto dell’area euro. A giugno l’inflazione al
consumo in Italia è stata pari a 1,3%, 6 decimi di punto in meno rispetto
all’eurozona.
Prospettive di ripresa
La crisi ha investito anche il mercato del lavoro:
il calo dell’occupazione ha riguardato all’inizio principalmente i dipendenti a
termine e gli indipendenti, poi anche i lavoratori a tempo indeterminato. A maggio
2021 gli occupati risultano in diminuzione di 735 mila unità rispetto a prima
dell’emergenza.
Le difficoltà causate dalla crisi sanitaria hanno pesato anche
sull’attività negoziale dei contratti di lavoro:
nel corso del 2020 sono stati rinnovati solo 8 contratti collettivi nazionali a
fronte dei 49 scaduti (che corrispondono all’80% del monte retributivo totale).
Ne è risultata una crescita delle retribuzioni contrattuali orarie dello 0,6%,
in rallentamento rispetto all’anno precedente.
Crollo e ripresa della produzione industriale
(rispetto al 2015)
La crisi “ha avuto anche un forte impatto sulla normale gestione operativa delle imprese, sulla regolarità dei
flussi di cassa, sulla disponibilità di liquidità e, di conseguenza, sulle
modalità di finanziamento sul mercato del credito”, rileva il rapporto Istat:
“con le misure per sostenere la gestione finanziaria e la liquidità delle
imprese sono cresciuti molto i prestiti bancari garantiti a scapito delle altre
modalità, come autofinanziamento, linee di credito ed emissioni azionarie”.
Ma ora il peggio sembra passato, anche se è ancora presto per tirare
conclusioni definitive. Si vede comunque la luce in fondo al tunnel: le prospettive di brevissimo periodo sono decisamente positive,
in particolare, gli indici del clima di fiducia delle
imprese, già in risalita nei primi mesi dell’anno, hanno registrato
a maggio e ancora di più a giugno un miglioramento molto veloce, salendo a
livelli particolarmente alti, soprattutto per le costruzioni e l’industria. Le
più recenti previsioni Istat stimano per il 2021 una robusta ripresa
dell’attività, dei consumi e degli investimenti, spinti anche dall’avvio
del PNRR: la crescita del Pil dovrebbe essere del 4,7% e proseguire, con un ritmo
di poco inferiore, l’anno prossimo.
La quarta rivoluzione industriale è caratterizzata dall’avvento dell’ecosistema digitale: i concetti di Internet of Things (IoT) e Internet of Services (IoS) nella produzione e “nell’inventory management”
Tutto
ciò permette alle fabbriche di diventare “intelligenti”, con sistemi di
produzione integrati verticalmente e orizzontalmente.
Il
driver principale è la tecnologia, poiché Industria 4.0 è un termine collettivo
per indicare proprio le tecnologie e i concetti di organizzazione della catena
del valore.
L’ecosistema digitale e le piattaforme
di produzione connesse e integrate svolgono un ruolo importante nell’affrontare
le pressioni competitive e nello sviluppo di nuove
applicazioni e servizi. In questo articolo analizziamo che cosa significa
integrare un ecosistema digitale in impresa e qual è il ruolo dell’Internet of
Things e dei “dati” di cui sentiamo sempre più parlare.
Ecosistema digitale: dal monitoraggio remoto
al condition monitoring
Nelle prime fasi della
digitalizzazione del settore industriale si parlava principalmente di
sistemi di monitoraggioremotodellemacchine
(RMMS): tipicamente prodotti software che, abbinati agli strumenti,
consentivano di monitorare le attrezzature e i dispositivi in impianto.
L’avvento dell’Internet of Things nel
settore industriale ha spinto l’adozione della raccolta di informazioni basata
su sensori, per affrontare i problemi legati
principalmente ai tempi di fermo macchina e ai ritardi nella produzione. In
questo modo, il monitoraggio della macchina si evolve verso il monitoraggio
delle condizioni (condition monitoring), che è la pratica di monitorare i
dispositivi, solitamente con sensori esterni, al fine di raccogliere i dati
necessari per la diagnosi sullo stato di salute. Per raggiungere questo
obiettivo, vengono utilizzati sistemi di acquisizione dati per monitorare tutti
i tipi di apparecchiature e dispositivi industriali.
Oggi, oltre al monitoraggio delle
condizioni, si stanno sviluppando altri tipi di servizi per rispondere a
necessità come la manutenzione preventiva, la misurazione dell’autonomia e
dell’operatività dei sistemi, il monitoraggio dell’energia o delle prestazioni
dell’impianto; di conseguenza, i responsabili dei processi hanno
necessità di una maggior digitalizzazione per ricevere e interpretare tutti i
dati necessari.
Ecosistema digitale: il ruolo dell’Internet of Things
La digitalizzazione della produzione
collega, tramite il cosiddetto internet delle cose (IoT) persone, dispositivi
di processo, macchinari e impianti. Come abbiamo già accennato, un
ecosistema digitale consente una maggior disponibilità di dati legati alla
produzione: la loro raccolta, archiviazione ed elaborazione fa sì che essi
descrivano con precisione il contesto in cui il prodotto viene fabbricato, il
processo di fabbricazione, lo stato di salute degli asset di produzione e
l’intera rete del valore. L’ecosistema digitale svolge quindi un ruolo cruciale
nel consentire una miglior visione dello scenario, finalizzata
all’ottimizzazione della produzione da diverse prospettive quali efficienza,
disponibilità, qualità del prodotto finale, prestazioni degli asset e così via.
È chiaro, quindi, come l’Internet of
Things industriale influenzi ampie porzioni del processo di produzione, e in
modo significativo.
La spinta verso un ecosistema produttivo
digitale include però la necessità di modelli condivisi, accordi su interfacce e protocolli di comunicazione industriale, e interoperabilitàdeidati.
Sensori di numerose tipologie sono già
ampiamente utilizzati nell’ambiente di produzione, ma mentre il loro uso
diventerà più diffuso, la capacità di connettere e trasmettere dati più
velocemente e con una migliore integrità sarà il vero fattore abilitante
dell’IIoT.
Ecosistema digitale: il ruolo dei dati e della loro
trasmissione
I dati alimentano l’Industria 4.0 e gli
ecosistemi digitali. L’analisi dei dati è il prerequisito base per
l’implementazione delle applicazioni digitali in impresa.
Man mano
che gli ecosistemi digitali si espandono, aumenta anche l’importanza di
stabilire forti livelli di sicurezza, supportati da processi
trasparenti e integrità dell’origine dei dati. Sistemi di gestione dati che
garantiscano la loro integrità possono aiutare le aziende a evitare violazioni
e a gestire meglio le interruzioni delle operazioni: questa è la prima
preoccupazione legata alla sicurezza dei dati, secondo una ricerca di pwc.
I protocolli e i framework di
connettività consentono ai responsabili d’impianto di raccogliere e trasferire
dati in modo più rapido e accurato, dai sensori fino al cloud, per
l’aggregazione e l’analisi. Gli esempi includono:
il protocollo IO-Link, introdotto dai
fornitori di sensori;
il protocollo OPC UA, che supporta una
maggiore interoperabilità e una trasmissione più sicura delle informazioni al
cloud.
Ecosistema digitale in impresa: i driver dell’adozione
Di seguito sono riportati i fattori
chiave per rendere gli ecosistemi digitali in impresa una realtà sempre più
presente e strategica.
1. Connettività e tecnologia
I settori industriali possono generare
enormi quantità di dati. La tecnologia per la loro acquisizione e analisi apre
a nuove opportunità di ottimizzazione e monetizzazione.
2. Standardizzazione e sicurezza
L’industria ha bisogno di standard
comuni per consentire a prodotti, macchine e apparecchiature intelligenti di
diversi produttori di interagire senza problemi. Con l’uso industriale del
cloud, la sicurezza rimane la principale preoccupazione da superare.
3. Produzione e competitività
L’adozione dell’internet delle cose a
livello industriale può accelerare i tassi di produttività in fabbrica, riducendo
i tempi di inattività non pianificati e aumentando la disponibilità degli
impianti.
In conclusione, l’adozione
dell’IoT industriale e degli ecosistemi digitali in impresa ha subito
un’accelerazione con l’ingresso delle nuove tecnologie e lo sprint a
cui l’emergenza sanitaria ha costretto l’intero settore produttivo.
Secondo
un report di IHS Markit, entro il 2030 i
dispositivi IoT installati supereranno i 125 miliardi. Gli ecosistemi digitali
saranno sempre più fondamentali per l’interpretazione dei dati e un miglior
sviluppo degli impianti industriali, nonché delle performance e della
competitività aziendale.
Con il suo
campo dinamico di 120 dB, il sensore di livello VEGAPULS 64 effettua una misura
di livello affidabile praticamente in qualsiasi tipo di liquido
Il suo ampio
spettro applicativo si estende dai
prodotti acquosi fino agli idrocarburi, e ancora, fino ai gas liquefatti,
indipendentemente dalla costante dielettrica.
Grazie all’ottima focalizzazione del segnale, il sensore di livello garantisce la massima precisione dei risultati di misura anche in caso di impiego in impianti complessi con agitatori o installazioni interne.
Grazie agli attacchi di processo di piccole dimensioni,
si presta all’impiego in serbatoi compatti. Il sensore di livello è ideale per
la misura continua di livello su liquidi nell’industria
chimica, farmaceutica e alimentare, nonché nel settore energetico e del
trattamento delle acque.
Con il suo campo dinamico di 120 dB, il sensore di livello VEGAPULS 64 effettua una misura di livello affidabile
I benefici di VEGAPULS 64
Risultati di misura precisi indipendentemente dalle condizioni di
processo
Elevata disponibilità dell’impianto, in quanto senza usura nè
manutenzione
Funzionamento senza manutenzione grazie al metodo di misura senza
contatto
Lo strumento di misura di livello radar VEGAPULS 64
fornisce valori di misura precisi e in presenza di condizioni di processo
variabili
Quando
si parla di tessuti con caratteristiche particolari, è molto probabile il
coinvolgimento della CHT Germany GmbH. Il produttore
di specialità chimiche fornisce ad esempio addensanti per colori tessili,
impiegati per la stampa di tessuti.
Nello
stabilimento di Dusslingen, vicino a Tubinga, si producono 50.000 tonnellate
all’anno di specialità chimiche per il mercato B2B.
Una
sezione composta da diversi impianti di miscelazione è destinata alla produzione
di prodotti ad alta viscosità.
Ciascuno
dei serbatoi è dotato di tre motori che, con una potenza che raggiunge i 160 kW
e i 1000 giri al minuto, assicurano una miscelazione ottimale.
Nel
corso della lavorazione, gli organi di miscelazione multilivello devono sempre
essere immersi nel liquido.
In
caso contrario, considerata la potenza dei motori, potrebbero crearsi
vibrazioni e oscillazioni di risonanza che a lungo andare danneggerebbero
l’albero o l’intero aggregato.
Ma
come è possibile avere la certezza che gli organi di miscelazione siano sempre
ricoperti dal liquido?
I
miscelatori vengono infatti impiegati in serbatoi alti fino a otto metri e
larghi due metri, in cui, oltre alle condizioni di processo, variano
quotidianamente anche le caratteristiche dei prodotti, come la densità e la viscosità.
In
passato, per evitare il danneggiamento dei miscelatori e l’insorgere di
oscillazioni di risonanza, si procedeva con molta cautela, controllando
ripetutamente il livello manualmente.
La
soluzione adottata inizialmente, ovvero l’installazione di celle di pesatura
sotto ai serbatoi di miscelazione, si è rivelata problematica per varie
ragioni: i prodotti hanno infatti diverse densità e il serbatoio è munito di un rivestimento refrigerante/termico.
Talvolta
questo è riempito solo di vapore, per cui non pesa quasi nulla. Un altro
problema era costituito dal fatto che in passato i serbatoi si trovavano su un
unico livello ed erano circondati da una zona Ex.
Nel
frattempo i serbatoi sono collocati in un altro edificio e occupano più piani.
In
caso di impiego di celle di pesatura, il serbatoio deve essere disaccoppiato
meccanicamente dalle pareti.
La
zona Ex si estenderebbe su diversi piani e pertanto l’intero edificio dovrebbe
essere adeguato alla normativa ATEX, cosa che comporterebbe costi immensi.
La
quasi totalità dei circa 6000 prodotti di CHT è realizzata su misura.
Per
garantire un rifornimento puntuale dei propri clienti e soprattutto un elevato
livello qualitativo, l’azienda necessita di processi produttivi estremamente
razionali ed efficienti.
Pertanto
si è adottata una soluzione per il controllo di processo impiegata
nell’industria manifatturiera, adattandola alle specifiche esigenze dell’industria chimica.
L’obiettivo
era integrare una misura di livello i cui risultati di misura si
ripercuotessero direttamente sulla potenza motrice dei motori dei miscelatori.
Di per sé la misura di livello non era necessaria ai fini della misura delle
scorte o per il dosaggio, poiché per questo presso CHT si impiega una pesatura
negativa delle materie prime richiesta per la protezione dell’impiantistica.
Lo strumento di misura di livello radar VEGAPULS 64
misura in maniera affidabile il livello negli impianti di produzione.
Il lancio del VEGAPULS 64 fu provvidenziale per
l’azienda.
Lo strumento di misura di livello radar esegue la misura
senza contatto e grazie alla straordinaria focalizzazione e all’elevata
dinamica fornisce valori affidabili nonostante depositi, schiuma, installazioni
interne e indipendentemente da oscillazioni della densità.
Nel
complesso la collaborazione con VEGA è stata ottima, anche se inizialmente il
servizio di assistenza di VEGA ha dovuto effettuare numerosi aggiustamenti
prima di poter disporre di una misura stabile. Nel giro di due settimane lo
strumento di misura di livello radar era installato. Nel frattempo
fornisce valori di misura precisi, anche con i miscelatori in funzione, e i
dati sono integrati nel sistema APROL.
La nostra capacità
di sfruttare e diffondere le nuove tecnologie della quarta rivoluzione
industriale ci assicurerà una ripresa dalla pandemia migliore e la prevenzione
delle crisi future
E’necessario
riuscire a impiegare in modo appropriato le nuove tecnologie nella quarta
rivoluzione industriale al fine di reinventare il nostro modo di operare
nel nuovo contesto post-pandemico e
digitalizzato, tenuto conto dell’influenza che le nuove tecnologie
esercitano su servizi governativi, educazione, sanità, imprenditorialità e
valore offerto agli utenti e clienti di imprese e servizi.
La quarta rivoluzione industriale deve essere indirizzata e
guidata per non correre il rischio che si aggravino le disuguaglianze sociali
ed economiche già esistenti.
Secondo il WEF è
necessario adottare misure proattive per fare in modo che l’adozione delle
tecnologie non comporti abusi di potere, disparità nella distribuzione delle
ricchezze, esclusione e perdita dei mezzi di sussistenza.
Bisogna mettere in
atto un approccio più agile nel governo delle tecnologie più avanzate, creare
partenariati pubblico-privati anche per la gestione dei nuovi modelli di business tecnologico.
A questo scopo il World Economic Forum (organizzazione
internazionale per la cooperazione pubblico-privata) ha promosso il 1° Summit mondiale per la governance delle
tecnologie (Global Technology Governance Summit) che si è svolto il 6 e 7
aprile scorsi.
Ospitato
dal governo giapponese ha promosso l’ulteriore implementazione della Rete per
la Quarta Rivoluzione Industriale del WEF (fondata all’inizio del 2017, opera
in cinque continenti e comprende più di 400 governi, imprese, istituzioni
accademiche e organizzazioni internazionali).
Il
vertice si è focalizzato su 4 aree principali:
· trasformazione dell’industria Tech: il mondo non può
più funzionare come ha fatto finora; i mercati dovranno rispondere ai bisogni
nuovi e in evoluzione
Per
sopravvivere, ogni azienda al mondo dovrà diventare un’azienda fortemente tecnologica
· trasformazione della Pubblica Amministrazione: i
servizi tecnologici diventeranno un’utilità pubblica essenziale paragonabile all’elettricità, all’acqua o alle strade
· governance tecnologica globale: come accennato, i
vantaggi che può generare una tecnologia e la mitigazione dei rischi richiedono
protocolli di governance globali
· tecnologie emergenti: adottare nuove tecnologie “di
frontiera” sarà essenziale per tutti i settori.
Tecnologie
come la stampa 3D possono
rivoluzionare le catene di fornitura, consentendo la personalizzazione di massa
e offrendo nuovi percorsi per aumentare la circolarità dei prodotti, o
arrestare i danni ambientali causati dai cambiamenti climatici (solo a titolo
di esempio)
Global Technology Governance Report 2021
In tutte le
sessioni del vertice “Global Technology Governance Report”, il comun
denominatore è stato il Rapporto che identifica 33 lacune di governance in 5
aree tecnologiche:
· intelligenza
artificiale
· blockchain
· droni e sistemi
aerei senza pilota
· Internet delle
cose (IoT)
· mobilità (compresi
i veicoli autonomi)
Sebbene queste
tecnologie emergenti abbiano l’estensione possibile per guidare enormi scoperte
sociali e valore economico, hanno anche il potenziale per portare a conseguenze
negative e non intenzionali. Una considerazione essenziale per governi, imprese
e la società civile è capire come possono essere sfruttate in modo appropriato
queste tecnologie per massimizzare i benefici e mitigare potenziali rischi o
usi impropri.
Buona
governance tecnologica, politiche e norme sono fondamentali ma è evidente che
le nuove tecnologie e i modelli di business della quarta rivoluzione
industriale non si inseriscono facilmente nei quadri regolatori odierni che
sono tradizionalmente utilizzati per la supervisione dei mercati.
Governance tecnologica globale, le sfide
Le sfide da
superare per arrivare ad avere una governance tecnologica globale includono la
mancanza di regolamentazione, l’uso improprio della tecnologia e la risoluzione
delle differenze transfrontaliere.
Per esempio,
la mancanza di regolamentazione delle tecnologie di riconoscimento facciale e
gli usi impropri da parte delle forze dell’ordine hanno causato una reazione
contro questa tecnologia in tutto il mondo.
Ci sono temi
comuni in ciò che rende efficace la governance tecnologica.
Molti organi
di governo, per esempio, non sono preparati per le conseguenze legali del
riconoscimento facciale e di altre tecnologie trasformative, tanto meno per le
implicazioni etiche.
Il governo di
queste nuove tecnologie richiederà nuovi principi, regole e protocolli che
promuovano l’innovazione mitigando i costi sociali.
Il modo in cui
i governi e le altre parti interessate si avvicinano alla governance delle
tecnologie giocherà un ruolo importante nel modo in cui ripristineremo la
società, l’economia e l’ambiente imprenditoriale nel mondo post Covid-19.
Oggi esistono
significative lacune di governance, comprese questioni di privacy, responsabilità e supervisione umana, discrepanze normative transfrontaliere e il potenziale uso impropriodelle tecnologie da parte di malintenzionati, come
il recente aumento degli attacchi ransomware o il rischio di abuso posto da
tecnologie come i video deepfake.
La preparazione riduce i rischi
Man mano che
le nuove tecnologie continuano a evolversi, le autorità di regolamentazione
dovrebbero capirne e valutarne gli impatti. Sebbene non sia sempre possibile
anticipare l’evoluzione della tecnologia, è però possibile prepararsi.
Alcuni Paesi,
tra cui Singapore e la Nuova Zelanda, hanno già introdotto linee guida che
incorporano la privacy, i diritti umani e le questioni etiche nella progettazione
degli algoritmi governativi.
Secondo la
rete di paesi che partecipa al Global Technology Governance Summit, organizzato
in stretta collaborazione con la rete del Centro per la
Quarta Rivoluzione Industriale (C4IR) [un hub che
comprende più di 40 governi e organizzazioni internazionali, nonché 150
società, per la cooperazione globale multi-stakeholder per accelerare i
benefici della scienza e della tecnologia con centri in 13 paesi in tutto il
mondo], ci sono alcuni temi comuni che potrebbero alimentare lo sviluppo di una
governance globale.
Ecco quali
sono:
· governance etica: molti paesi hanno sviluppato quadri
di governance etica che forniscono linee guida su come sviluppare le tecnologie
emergenti in modo responsabile. Si potrebbe partire da quelle per identificare
best practice e linee guida internazionali
· coordinamento pubblico-privato: i governi devono
proteggere il pubblico dai danni e fornire assistenza per poter beneficiare
delle nuove tecnologie senza rischi, mentre le aziende private devono assumersi
la responsabilità dei loro obblighi sociali;
· regolamentazione agile e reattiva: in genere, le
normative non sono “a prova di futuro”. Tendono ad essere di natura
prescrittiva, impiegano mesi o anni per essere emanati, richiedono la revisione
di ampi commenti pubblici e rimangono rigidi una volta creati. Al contrario, le
tecnologie della Quarta rivoluzione industriale sono spesso sviluppate in
sprint agili, beta testate su early adopter e rapidamente aggiornate. Pensare
di avere impianti regolatori proattivi è utopia, ma lavorare per una maggiore
agilità e rapidità si può
· sperimentazione – sandbox e acceleratori: a volte i
regolatori osservano semplicemente le conseguenze di una nuova tecnologia nella
sicurezza di un ambiente isolato
· condivisione / interoperabilità dei dati: poiché molte
tecnologie si basano sui dati per perfezionare le proprie operazioni, in
particolare quelle che utilizzano l’intelligenza artificiale e l’analisi dei
dati, più dati dovrebbero significare risultati migliori
· collaborazione normativa: poiché le tecnologie
emergenti permeano i confini nazionali – dando luogo anche a effetti di secondo
e terzo ordine che derivano dall’innovazione – la loro regolamentazione
richiede la collaborazione tra le agenzie all’interno di un paese così come la
collaborazione transfrontaliera