VORTICE: asciugamani elettrici a lama d’aria VORT SUPER DRY UV

VORTICE SUPER DRY UV G - ambientato

Asciugare bene le mani è importante quanto lavarle bene.

Le mani bagnate favoriscono il trasferimento di batteri che è 500 volte più veloce che con le mani asciutte.

VORTICE, eccellenza italiana nel settore del Trattamento Aria, con gli asciugamani elettrici a lama d’aria VORT SUPER DRY UV dimostra il suo costante e continuo rispetto per il benessere delle persone e per l’ambiente.

VORT SUPER-DRY UV Bianco

Sono asciugamani equipaggiati di filtro HEPA che previene dai rischi di contatto con allergeni eventualmente presenti nell’ambiente e lampada germicida (UV) per una maggiore igiene  degli utenti e sono particolarmente adatti per un uso intensivo in ambienti commerciali quali i bagni di bar, ristoranti, palestre e autogrill.

L’uso è semplice ed efficace: è sufficiente inserire le mani nel dispositivo e si asciugano contemporaneamente entrambi i lati grazie a un doppio e potente getto d’aria calda, generato da un motore EC (brushless) che garantisce un ridotto tempo di asciugatura. L’apparecchio si spegne non appena vengono tolte e comunque si arresta automatica­mente dopo 25 secondi di funzionamento ininterrotto.

Un apposito tasto consente la disattivazione della resistenza elettrica quando le temperature dell’ambiente circostante sono elevate ed è quindi inutile che l’aria emessa venga riscaldata.

Sono 2 i modelli che si differenziano per il colore: bianco o argento.

Un Display luminoso posto nella parte alta dell’apparecchio visualizza il tempo residuo di funzionamento, lo stato di azionamento, lo stato di sterilizzazione filtro ed eventuali anomalie. Il grado di protezione da polveri e acqua è IPX4.

Coronavirus: arriva il Robot Pattugliatore per i controlli automatizzati

MIC-700 di Advantech

Il monitoraggio continuo è fondamentale nella lotta al #Coronavirus, come dimostrano i risultati ottenuti da Cina, Corea del Sud, Taiwan e Singapore.

Fra i vari strumenti messi in campo dalle autorità cinesi c’è il robot-pattugliatore sviluppato dalla società Guangzhou Gosucn Robot Co. Ltd. che gira per aeroporti, centri commerciali e altri luoghi pubblici affollati, controllando che tutti indossino le mascherine e misurando la temperatura corporea con un termometro a infrarossi.

In caso di necessità, il robot è collegato alla rete 5G per inviare segnalazioni alle autorità competenti.

Le capacità avanzate di questi piccoli “sorveglianti” sono supportate dall’edge computer MIC-700 di Advantech

Cura Italia, l’appello del Governo al mondo della tecnologia e della ricerca

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Con l’iniziativa “Innova per l’Italia” il Governo chiede ad aziende, università, enti e centri di ricerca di fornire un contributo, attraverso le proprie tecnologie, per realizzare dispositivi per la prevenzione, la diagnostica e il monitoraggio per il contenimento e il contrasto del diffondersi del coronavirus

Il progetto è un’iniziativa congiunta del Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione Paola Pisano, del Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli e del Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, insieme a Invitalia e a sostegno della struttura del Commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri.

La tecnologia e l’innovazione in tutte le sue forme, attraverso processi, prodotti e soluzioni, può contribuire significativamente a rispondere all’emergenza, come si legge nella pagina di presentazione dell’iniziativa.

L’innovazione tecnologica può essere la leva per rispondere velocemente a una situazione di crisi che ha un impatto drammatico sull’Italia.

L’iniziativa invita aziende, università, enti e centri di ricerca pubblici e privati, associazioni, cooperative, consorzi, fondazioni e istituti a proporre il loro contributo in tre ambiti:

  1. Il reperimento, l’innovazione o la riconversione industriale delle proprie tecnologie e processi, per accrescere la disponibilità di:
    • dispositivi di protezione individuale, in particolare mascherine chirurgiche, mascherine FFP2/N95 con e senza filtro, mascherine FFP3/N99 conforme con Dir. 93/42 CEE, direttiva europea 89/686, e EN149:2001+A1:2009 o equivalenti;
    • produzione dei sistemi complessi dei respiratori per il trattamento delle sindromi respiratorie, inclusi tutti gli elementi che compongono il sistema complesso in cui i respiratori si inseriscono (valvole, display, …).
  2. Il reperimento di kit o tecnologie innovative che facilitino la diagnosi del Covid-19 in termini di:
    • tamponi e elementi accessori;
    • strumenti per la diagnosi facilitata e veloce, nel rispetto degli standard di affidabilità richiesta.
  3. Disponibilità di tecnologie e strumenti che, nel rispetto della normativa vigente, consentano o facilitino il monitoraggio, la prevenzione e il controllo del Covid-19 e l’elaborazione di nuove politiche e misure di governance sociale, in termini di:
    • tecnologie e strumenti per il monitoraggio, la localizzazione e la gestione dell’emergenza;
    • tecnologie innovative per la prevenzione e il controllo della diffusione del Covid-19 nelle sue diverse forme.

Per alcune tipologie di proposte, potrebbe essere richiesta la certificazione di attività e produzioni da parte di Università ed Enti di Ricerca i cui nominativi saranno inclusi in un elenco che sarà successivamente condiviso per dare supporto alle aziende rispondenti.

In particolare, per i punti 1 e 2 , in relazione al prevalente impatto sulla produzione industriale, le Università, gli Enti e Centri di Ricerca, per la loro rilevante funzione sociale, scientifica, tecnologica e di supporto territoriale, potranno supportare le attività di attestazione dei requisiti dei prodotti sviluppati dalla aziende.

Come partecipare

Saranno considerati solo i servizi e interventi che rispondano ai seguenti criteri:

  • I proponenti siano aziende (startup, PMI, grandi imprese), enti e centri di ricerca pubblici e privati, associazioni (che possono interagire con associati in grado di rispondere a queste esigenze), cooperative, consorzi, fondazioni e istituti, quindi non singole persone o professionisti.
  • Siano concrete proposte realizzabili in tempi compatibili con l’emergenza, pur senza alcun impegno od obbligo.
  • Possano mettere a disposizione, autocertificandosi, una componente significativa in termini di capacità produttiva e volumi per l’impiego sul territorio nazionale o a livello regionale in tempi brevi.
  • Sia esplicitato a quale ambito si desideri aderire tra quelle rientranti nelle categorie proposte nel form.
  • La proposta sia corredata da opportune informazioni che consentano di valutare in tempi rapidi l’effettiva applicabilità.
  • Siano indicati i tempi, le modalità e le possibili quantità per la realizzazione della proposta.
  • Siano validi per tutto il territorio nazionale o per una o più regioni.
  • La descrizione dell’intervento non sia redatta in tono promozionale.
  • Preferibilmente, sia previsto un “canale” specifico dedicato all’iniziativa per l’emergenza coronavirus, che includa il top management dell’azienda o Ente.

Tutte le aziende, le associazioni, le Università, gli Enti di ricerca e gli Istituti hanno la possibilità di aderire compilando il form dedicato pubblicato sul sito del Ministero. Le proposte verranno valutate dalla struttura del Commissario Straordinario, che deciderà se attivarsi per i passi successivi mettendosi in contatto con i soggetti proponenti. Un processo da affrontare in conformità alle evidenze scientifiche e alle necessità di certificazione nel rispetto degli standard necessari e delle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

“KETBIO” la valorizzazione e lo sfruttamento delle biotecnologie industriali

ketbio

Il progetto “KETBIO” è promosso in Italia da SC Sviluppo chimica S.p.A., società di servizi interamente controllata da Federchimica.

Il portale web www.ketbio.eu rappresenta una piattaforma collaborativa nata per promuovere la reciproca conoscenza degli stakeholders europei – sia pubblici, come le Università, sia industriali – nel campo dell’industrial biotech. 

In questa piattaforma online, il cui accesso è gratuito, i potenziali interessati – in primis scienziati e ricercatori pubblici e privati, ma anche finanziatori ed amministratori pubblici – possono promuovere congiuntamente l’avvio di iniziative di collaborazione per l’utilizzo delle biotecnologie industriali. 

Di seguito i prossimi appuntamenti online:

Mercoledì 18 marzo ore 15.00

Webinar – Lombrichi, pulci d’acqua e batteri: lo sviluppo tecnologico al servizio del trattamento decentralizzato delle acque reflue

Garantire la disponibilità e la sostenibilità della gestione delle acque e dei servizi igienico-sanitari rappresenta una delle maggiori sfide globali di questo secolo. L’accesso all’acqua potabile è un diritto di tutti e le limitazioni all’accesso di risorse idriche potrebbero essere causa di crisi e conflitti regionali, mentre ci sono ancora 4,2 miliardi di persone che vivono senza servizi igienico-sanitari gestiti in sicurezza.
Durante il prossimo webinar di KETBIO, gli esperti del progetto INNOQUA H2020 presenteranno la loro proposta di innovazione per rispondere a questa importante sfida: un sistema modulare per il trattamento delle acque, basato sulla capacità depurativa dei microrganismi biologici (lombrichi, zooplancton e microalghe), che attualmente opera in condizioni reali presso gli 11 impianti dimostrativi dislocati tra Europa, Asia, Africa e Sud America.
La soluzione proposta da INNOQUA può adattarsi alle esigenze specifiche e ai fabbisogni di diverse situazioni di mercato che si possono presentare nel mondo, a livello locale. Infatti, ha dimostrato di potersi applicare in una varietà di luoghi come aree rurali, strutture agricole o quartieri urbani, hotel e insediamenti informali. Sebbene il sistema INNOQUA sia particolarmente rilevante per gli utenti dei Paesi in via di sviluppo, ha anche un grande mercato potenziale nel aree più sviluppate del Pianeta.

La partecipazione è gratuita previa registrazione sul portale di KETBIO

Giovedì 19 Marzo 2020 ore 10.00-15.00

KETBIO Online Marketplace

Il KETBIO Online Marketplace sperimenta un nuovo formato per l’evento virtuale di networking che combina insieme la presentazione di innovazioni nel campo dell’Industrial Biotech da parte di esperti tecnologici, discussioni, riunioni one-to-one (partnering) e l’offerta e la domanda di tecnologie o competenze industriali necessarie per lo sfruttamento commerciale.
Che tu sia in possesso delle competenze tecnico-scientifiche e sia alla ricerca di un partner industriale per la commercializzazione di un’idea innovativa, che tu sia interessato a determinati sviluppi tecnologici di interesse per l’impresa in cui operi, o che tu sia un ricercatore interessato a capire come promuovere e sviluppare la sua startup, o ancora uno stakeholder incuriosito dagli sviluppi del biotech industriale, e per questo interessato ad esplorare le opportunità offerte da questa frontiera tecnologica, l’hub KETBIO con tutte le sue notizie, gli eventi ed incontri virtuali e e le altre opportunità di servizio e collaborazione proposte dagli iscritti, è il luogo virtuale adatto per te.

Martedì 24 Marzo 2020 ore 11.00

Webinar – Dalle acque reflue ai nuovi valori di bioeconomia utilizzando soluzioni innovative a base biologica 

Il 10° webinar di KETBIO si concentra sulle tecnologie di trattamento delle acque reflue che utilizzano soluzioni “biobased”, sviluppate nell’ambito dei seguenti progetti H2020: iMETland e NextGen.
Durante il webinar, il prof. Abraham Esteve-Núñez di IMDEA Water presenterà il dispositivo iMETland che purifica le acque reflue urbane senza dover sopportare costi energetici e consente il controllo da remoto del sistema di trattamento delle acque reflue grazie ai segnali elettrici generati dai batteri. Il cuore dell’innovazione è la combinazione di batteri elettroattivi con un materiale elettroconduttivo, che porta a tassi di depurazione 10 volte più elevati rispetto ai metodi tradizionali.
Il secondo relatore, Alexandre Bredimas di Strane Innovation, illustrerà come l’applicazione combinata di diverse soluzioni tecnologiche (rientranti nel concetto di “economia circolare”) possa consentire di raggiungere condizioni di equilibrio economico-finanziario nella gestione del settore idrico. L’approccio include tecnologie di trattamento avanzate, stoccaggio ispirato alla natura, estrazione e riutilizzo di nutrienti innovativi e gestione e recupero di energia dagli impianti di trattamento.

La partecipazione è gratuita previa registrazione sul portale di KETBIO 

Industria competitiva, digitale e sostenibile.

Ecco il piano d’azione dell’Europa.

Neutralità climatica, competitività globale e transizione digitale: sono i tre assi portanti della nuova strategia per l’industria europea. Il piano d’azione lanciato dalla Commissione Europea è anche un invito a tutti gli attori del mercato europeo (dalle grandi imprese alle PMI, dalle istituzioni al mondo accademico) a fare squadra per portare il nostro continente ad essere un sistema sempre più sostenibile e competitivo nei confronti dei mercati mondiali, anche alla luce di un contesto geopolitico spesso utilizzato per destabilizzare la competizione.

Una svolta da attuare attraverso soluzioni su misura piuttosto che modelli generici, per poter guidare il cambiamento e non doversi adattare.

Proprio per questo la Commissione Europea promette un nuovo approccio, impegnandosi a collaborare con le stesse realtà imprenditoriali e le parti sociali per affrontare da un nuovo punto di vista il tema della transizione industriale

In particolare, la nuova strategia industriale europea si concentra su tre priorità.

Mantenere la competitività mondiale dell’industria europea: porre le condizioni per far crescere le aziende, aumentare dimensione, impatto e integrazione del mercato unico, implementare continuamente il sistema mondiale di scambio.

Rispettare il Green Deal, con l’obiettivo di diventare entro il 2050 il primo continente climaticamente neutro: favorire la riduzione di emissioni di carbonio attraverso soluzioni clean e nuovi modelli di business

Plasmare il futuro digitale dell’Europa, seguendo il solco tracciato dalla Strategy on Shaping Europe’s Digital Future: aumentare gli investimenti per lo sviluppo tecnologico, in aree come Intelligenza Artificiale, 5G, data e metadata analytics.

Per raggiungere questi traguardi, il piano della Commissione Europea fissa alcune azioni future su cui concentrarsi:

  • Armonizzazione delle tasse e revisione delle norme sulla concorrenza
  • Libero accesso ai mercati globali
  • Decarbonizzazione delle industrie ad alta intensità energetica
  • Un Piano d’Azione per un’industria più pulita a ridotto impatto ambientale
  • Elaborazione di politiche favorevoli all’innovazione tecnologica
  • Riqualificazione delle competenze e sblocco degli investimenti pubblici e privati nella forza lavoro.
  • Condivisione delle risorse sul modello degli Ipcei (i grandi progetti comuni di interesse europeo).

Il Consiglio Europeo per l’Innovazione, che sarà avviato nel 2021, si servirà delle elevate competenze della ricerca europea, individuando le tecnologie di prossima generazione e accelerandone l’applicazione commerciale. Per la Commissione, la collaborazione tra istituzioni regionali, PMI e consumatori nella sperimentazione di strumenti innovativi è assolutamente da incoraggiare, sfruttando le competenze dei vari territori e le specializzazioni. In questo senso i Digital Innovation Hub (istituzione a cui, nella configurazione italiana, si avvicina di più il Competence Center), veri e propri “sportelli” per l’accesso delle aziende ai test tecnologici, sono una buona piattaforma su cui costruire.

Un “patto” per le competenze tecnologiche.

Per stare al passo con le innovazioni tecnologiche che il mondo dell’industria adotterà nei prossimi anni, la formazione sarà di fondamentale importanza per usufruire di una forza lavoro qualificata. L’apprendimento dovrà essere permanente visto che, solo nei prossimi cinque anni, 120 milioni di europei dovranno migliorare o riqualificare le proprie competenze.

In particolare per i lavoratori dell’industria le novità portate da Digitalizzazione, Automazione e Intelligenza Artificiale richiederanno un cambiamento senza precedenti nelle proprie competenze.

Attualmente in Europa, nota la Commissione Europea, vi sono già un milione di posti di lavoro vacanti per gli esperti di tecnologia digitale.

Allo stesso tempo, il 70% delle aziende dichiara di ritardare gli investimenti perché non riesce a trovare le persone con le giuste competenze.

Nella strategia industriale europea è previsto un “Patto per le Competenze” tra imprese, Stati membri e parti sociali per contribuire alla riqualificazione delle competenze e per sbloccare gli investimenti pubblici e privati nella forza lavoro. Il Patto si concentrerà sui settori ad alto potenziale di crescita per l’Europa o su quelli che stanno subendo il cambiamento più significativo.

Anche la European Education sosterrà questi sforzi.

Condivisione delle risorse: il modello degli Ipcei.

Per promuovere la competitività dell’industria, ricorda la Commissione nella sua Strategia Europea, servirà sfruttare i programmi comunitari di finanziamento, fondamentali per sostenere i progetti in un periodo in cui le casse pubbliche sono sotto pressione.

In questo contesto si ricorda l’importanza di strumenti come gli Ipcei (Importanti progetti di interesse comune europeo), veri e propri catalizzatori di investimenti. Si tratta di progetti su produzioni industriali innovative che coinvolgono più di uno Stato membro, cofinanziati dagli Stati stessi e dai fondi Ue, anche fino al 100% dell’investimento. Si tratta di un ottima modalità, conferma la Commissione, per mettere in comune le risorse finanziarie e agire rapidamente. Sulla base dell’esperienza acquisita con i recenti Ipcei, l’organo di governo europeo studierà il modo di combinare gli strumenti nazionali e comunitari per incentivare gli investimenti lungo la catena del valore. Proprio per sfruttare al meglio questo strumento, nel 2021 la Commissione metterà in atto una revisione delle norme in materia di aiuti di Stato per gli Ipcei, volta a chiarire le condizioni alle quali i progetti guidati dagli Stati membri possono avanzare in modo tempestivo e concorrenziale.

Coronavirus è un prezioso esperimento di sociologia

L’epidemia del coronavirus che sta mettendo sotto assedio la vita di tante persone è una vicenda inedita in questi anni connessi e digitali e pone non solo interrogativi medico-scientifici. “E’ anche un grande e prezioso esperimento sociologico.

Ci fa capire che viviamo in un grande vicinato unico in cui le cose risuonano in modo rapido. Il modello per il futuro ha come pilastri la globalizzazione e la tecnologia“: è questo il parere di Domenico De Masi, professore emerito di sociologia del lavoro all’Università La Sapienza di Roma.

“Sotto la pressione di fatti imprevisti e di forte rilevanza – aggiunge il sociologo – scopriamo una serie di cose che avremmo potuto capire per conto nostro e con l’agio del tempo a disposizione. Penso alla dimensione globale – osserva – proprio mentre si parlava da più parte di una crisi della globalizzazione, la globalizzazione è esplosa in tutta la sua forza. Stiamo capendo che una cosa che avviene in una remota regione della Cina risuona da noi e rimbalza altrove. Ma penso anche all’importanza di lavorare da casa quando il lavoro lo consente – sottolinea De Masi – Si risparmia tempo e denaro, si può programmare la giornata e la vita e c’è meno inquinamento in città. In altri paesi il 10-15% dei lavoratori fa smart working, in Italia solo 500mila lavoratori su 23 milioni, una percentuale irrisoria dovuta ad una serie di motivi di carattere culturale”.

Oggi le tecnologie ci consentono di interagire e le vedo in maniera ottimistica per le relazioni sociali, anche tra i ragazzi, non favoriscono l’isolamento. E nel caso del coronavirus sono fondamentali – riflette De Masi – Mentre si sta in quarantena con il corpo imbrigliato in quattro mura, la mente può spaziare dovunque interagendo. Abbiamo la fortuna, nella sfortuna, che questa situazione è capitata quando c’è Internet”. Un’esperienza ansiogena e globale come quella che stiamo vivendo può modificare la nostra società?

“Quello che sta avvenendo in questi giorni è un prezioso esperimento sociologico. E’ un passaggio ulteriore in una società post-industriale che rispetto a quelle precedenti non ha un modello teorico e vive un disorientamento totale – spiega il sociologo – Di certo stiamo capendo che il modello per il futuro ha come pilastri la tecnologia e la globalizzazione e abbiamo il beneficio di capire che siamo in un grande vicinato unico in cui le cose risuonano in modo rapido. E’ stato anche interessante vedere come gli italiani, che prima sono stati drastici con i cinesi, ora si lamentano perché all’estero fanno cose analoghe con noi. Così come è stato interessante notare un eccesso di allarmismo anche in una città razionale come Milano che si è presentata come un modello assoluto di convivenza, non ci si sarebbe aspettato un infantilismo di questo genere. Questo – conclude De Masi – è anche dovuto al fatto che non si è creata una regia centrale che obbligasse le regioni a fare le regioni. In un momento di urgenza, il comando centrale spetta allo Stato che prende decisioni per tutti, senza che tutti parlino, anche di fatti medici di cui non sanno nulla”.

(fonte ANSA)

PoseiDrone.

Il robot flessibile dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Una robotica sempre più pervasiva, che supera le pareti della fabbrica e si apre a settori non convenzionali, come il clima.

Macchine nuove, robot morbidi, vivi, che possono interagire con l’ambiente e mandare segnali, ma anche apparecchi robotizzati che possono essere d’aiuto in settori nuovi, come l’assistenza agli anziani o l’agricoltura. È un viaggio molto affascinante quello che Rezia Molfino, past president di Siri, l’associazione italiana di robotica e automazione, ha tracciato nella sua relazione al convegno “I robot digitali da sempre per le aziende del futuro” nell’ambito di A&T, la fiera dedicata a innovazione, tecnologie e competenze 4.0, che si è tenuta al Lingotto di Torino.

“Per parlare delle nuove frontiere della robotica bisogna parlare anche delle frontiere delle nuove tecnologie, perché la robotica usa molte di queste tecnologie che si stanno sviluppando, e dobbiamo stare attenti perché lo sviluppo di queste tecnologie è accelerato, rapidissimo e i tempi per adattarci sono stretti. Io nasco ricercatrice, però sono molto legata all’industria al trasferimento tecnologico, e vedo che l’entusiasmo per le nuove tecnologie non sempre corrisponde poi ad applicazioni. Per me è importante che le nuove tecnologie possano avere un impatto sulla società e per questo devono essere elaborate e rivissute”.

La robotica soft per migliorare il clima e il lavoro

Per la Molfino, quindi, è necessario superare una fase di ricerca pura per arrivare ad applicazioni che possano dare risposteai bisogni concreti della nostra società, riuscire a soddisfare alcune delle esigenze attuali. “Pensiamo al clima e a quanto la robotica, applicando le nuove tecnologie, può fare. La Commissione Europea sta puntando molto su questo perché bisogna assolutamente mettere in atto delle misure”. Gli esempi sono molti in questo comparto. “La robotica può intervenire per la raccolta della plastica in mare o per la previsione. “Ad esempio si possono preparare nuovi strumenti per intervenire nelle problematiche legate ai ghiacciai. In questo caso si possono studiare delle strutture vive che riescano, da un lato a mandarci dei segnali di quello che sta succedendo ma dall’altro anche a fare materialmente delle operazioni: transennare al posto dell’uomo, per esempio, senza metterlo in pericolo, attraverso comandi a distanza. Il 5G permette un grande salto in avanti in questo caso. Anche se bisogna stare attenti, naturalmente, a tutta la questione della sicurezza e della salute”.

ABB: Women in STEM

Differences in skill sets, career paths, level of experience, background, but also in ethnicity and gender have a hugely positive impact on team performance – this is a proven fact. At ABB, we have a heritage in fostering environments that enable diversity and inclusion across businesses, markets and professions.

In celebration of the UN International Day of Women and Girls in Science, February 11, 2020, we kickoff our own Women in Science campaign, profiling talented ABB employees with science, technology, engineering and mathematics (STEM) educations. The campaign will run through to the UN International Women’s Day on March 8, bridging those two annual days that are a tribute to women around the world. 

The individuals we spotlight contribute to the success of ABB in many different ways – leading teams developing disruptive technologies, bringing cutting edge technologies to market, and working with customers around the world. Several are recipients of the ABB Jürgen Dormann Foundation (JDF) scholarships. The Foundation provides scholarships to engineering students in different parts of the world who can prove a high standard of academic achievement and who need financial support to be able to continue their studies.

italiano

Le differenze nelle competenze, nei percorsi di carriera, nel livello di esperienza, nel background, ma anche nell’etnia e nel genere hanno un impatto estremamente positivo sulle prestazioni della squadra – questo è un dato di fatto. In ABB, abbiamo una tradizione nella promozione di ambienti che consentano la diversità e l’inclusione tra aziende, mercati e professioni.

Per celebrare la Giornata internazionale delle Nazioni Unite per le donne e le ragazze nella scienza, l’11 febbraio 2020, abbiamo dato il via alla nostra campagna Women in Science, profilando dipendenti ABB di talento con istruzione scientifica, tecnologica, ingegneristica e matematica (STEM). La campagna durerà fino alla Giornata internazionale della donna dell’ONU l’8 marzo, collegando quei due giorni annuali che sono un omaggio alle donne di tutto il mondo.

Le persone che mettiamo in luce contribuiscono al successo di ABB in molti modi diversi: conducendo team che sviluppano tecnologie dirompenti, introducono tecnologie all’avanguardia sul mercato e lavorano con clienti in tutto il mondo. Numerosi sono i destinatari delle borse di studio della ABB Jürgen Dormann Foundation (JDF). La Fondazione offre borse di studio a studenti di ingegneria in diverse parti del mondo che possono dimostrare un alto livello di risultati accademici e che hanno bisogno di sostegno finanziario per poter continuare i loro studi.

SIEMENS: La digitalizzazione sta trasformando l’industria.

Una produzione più flessibile, una maggiore produttività e lo sviluppo di nuovi modelli di business sono oggi possibili grazie a soluzioni digitali

Ma il futuro dell’industria offre ancora potenziale ulteriore: tecnologie all’avanguardia creeranno nuove opportunità, sia per le industrie discrete che di processo, per soddisfare le specifiche esigenze dei loro clienti.

Il portfolio di soluzioni Digital Enterprise consente alle aziende industriali di tutte le dimensioni di implementare tecnologie attuali e future per l’automazione e la digitalizzazione. In questo modo possono sfruttare tutte le potenzialità legate all’Industria 4.0 e prepararsi per gli step successivi del loro percorso di trasformazione digitale.

Perché diventare una Digital Enterprise?

Come le aziende possono trarre il massimo delle opportunità messe a disposizione dalla digitalizzazione

Per consentire alle aziende di ottenere il massimo dalla digitalizzazione, Siemens sviluppa Digital Enterprise un portfolio omnicomprensivo di software e soluzioni di automazione. Supporta le industrie manifatturiere e di processo per renderle più veloci, flessibili ed efficienti.

Digitalizzazione dell’intera catena del valore

La Digital Enterprise consente alle aziende di ogni settore di integrare e digitalizzare i propri processi. L’approccio omnicomprensivo Siemens presenta offerte per la progettazione di prodotti, la pianificazione della produzione o ancora la progettazione di processi e impianti, e ancora, per l’ingegnerizzazione della produzione o l’ingegnerizzazione e la messa in servizio.

Include anche automazione, produzione, funzionamento e servizi. Anche fornitori e logistica possono essere integrati, sulla base di una piattaforma di collaborazione coerente. Le aziende possono avviare il processo di digitalizzazione in qualsiasi fase della catena del valore, su impianti nuovi ed esistenti, e basati su interfacce standard e aperte.

Unire mondo reale e virtuale

Lo sviluppo di un nuovo prodotto, la pianificazione di un nuovo impianto o la produzione con l’aiuto di strumenti digitali crea un’immagine virtuale dettagliata, il digital twin. Il “gemello digitale” permette di ottenere utili insight, grazie alla combinazione di simulazioni della realtà basate sull’analisi dei dati in un ambiente completamente virtuale. Ciò consente di creare innovazione più rapidamente e in modo più affidabile, richiedendo al contempo un numero significativamente inferiore di prototipi reali. Ancor più dati vengono creati quando viene realizzato il prodotto, o quando un impianto inizia a funzionare. Questi dati sulle prestazioni della produzione e del prodotto reale possono essere raccolti, analizzati e riportati nella fase di sviluppo. Ciò contribuisce a migliorare e ottimizzare i nuovi prodotti e i processi già dalle fasi iniziali.

In cosa consiste la Digital Enterprise

Per aiutare i clienti a sfruttare le opportunità riconducibili all’Industria 4.0, Siemens offre un portfolio di soluzioni che comprende gli elementi chiave della Digital Enterprise. Attraverso soluzioni scalabili, le aziende manifatturiere e di processo possono investire in questo ambito per digitalizzare completamente l’intera catena del valore.

Quando e come dovresti iniziare la trasformazione digitale? Come mettere in moto un progetto? Come inserire un programma di miglioramento continuo per la tua azienda?

Inizia la trasformazione digitale della tua azienda attraverso i servizi per la Digital Enterprise. Grazie all’ampia esperienza Siemens, unita alla completa conoscenza del mondo industriale, i nostri esperti possono supportarti nel tuo percorso, per rendere la tua azienda una Digital Enterprise. Rendi sviluppo dei tuoi prodotti e della produzione a prova di futuro: rapidità, efficienza e approccio olistico.

Tecnologie all’avanguardia: il futuro dell’industria

Le tecnologie all’avanguardia integrate nel portfolio Digital Enterprise consentono un utilizzo intelligente dei dati. Questo apre la strada al prossimo livello della trasformazione digitale dell’industria: la convergenza fra information technology e operational technology.

Con Industrial Edge si porta la digitalizzazione direttamente nei sistemi di produzione e automazione. In questo modo si combinano l’elaborazione dei dati locali, particolarmente performanti, con i vantaggi del cloud: analisi dei dati basata su app, infrastruttura come servizio e funzioni di aggiornamento centralizzate.

 Intelligenza artificiale e realtà aumentata

Le nuove tecnologie IT aiuteranno le aziende di tutti i settori ad affrontare le sfide future. Siemens è impegnata a integrare costantemente queste nuove tecnologie nel suo portfolio, contribuendo a strutturare il futuro dell’automazione.

 Industrial Mobile Communication (5G)  

L’Industrial 5G cambierà il modo in cui prendiamo decisioni, produciamo prodotti e manuteniamo fabbriche. L’affidabilità senza precedenti e i tempi di latenza molto bassi, nonché la connettività IIOT completa dell’Industrial 5G aprono la strada ad applicazioni pioneristiche nel mondo dell’industria.

Additive Manufacturing 

L’Additive Manufacturing sta rivoluzionando la produzione industriale. Siemens è l’unica azienda al mondo a offrire soluzioni di automazione e software in modo integrato per uso industriale.

MindSphere, il sistema operativo aperto per l’Internet of Things (IoT) basato su cloud

MindSphere consente alle industrie di tutto il mondo di collegare le proprie macchine e infrastrutture fisiche al mondo digitale. Supportando più protocolli contemporaneamente, semplifica in modo univoco le sfide di connettività che la maggior parte delle industrie affronta, offrendo ad ogni azienda la possibilità di diventare un’impresa digitale.

La Digital Enterprise nelle industrie di processo

Per ottimizzare i processi più lunghi aumentando flessibilità ed efficienza, può rivelarsi molto utile il digital twin. Si tratta di un modello di dati integrato che copre l’intero ciclo di vita di un impianto, ma può anche essere creato per quelli già esistenti.

La Digital Enterprise nelle industrie manifatturiere La Digital Enterprise Suite offre un portafoglio integrato di software industriali e automazione per l’industria manifatturiera. In questo modo per chi realizza prodotti, macchine o linee diventa possibile integrare e digitalizzare l’intera intera catena del valore, fornitori compresi.

Tecnologie abilitanti emergenti: il panorama italiano

Il Programma HORIZON 2020 è stato senza alcun dubbio lo strumento principe che ha permesso un adeguato livello di sviluppo delle Tecnologie abilitanti chiave (KET) nei Paesi Europei e, particolarmente, in Italia

Il Sistema della Ricerca e Innovazione italiano è sempre stato caratterizzato da una particolare frammentazione: un individualismo marcato e una limitata propensione alla cooperazione, fattori che, ovviamente, rendono complesso anche il processo di trasferimento tecnologico dal Sistema della Ricerca a quello dell’Innovazione. In riferimento al settore delle KET, la spinta di HORIZON 2020 ha aiutato a superare parzialmente questa criticità, generando collaborazioni pubblico-privato di particolare rilevanza.

Sotto la spinta complessiva di queste azioni, il Sistema italiano della Ricerca e Innovazione si è sviluppato sostanzialmente lungo tre direzioni: adeguamento del percorso educativo dei laureati e formazione permanente dei lavoratori; sviluppo della competitività del Sistema industriale. Assicurare l’impatto sociale dei risultati della R&I. Secondo l’ISTAT, su un campione di 400.000 aziende, il 52.3% può essere definito non sostenibile, il 15% leggermente sostenibile, il 15.1% mediamente sostenibile e il 17.6% altamente sostenibile.

Aziende sostenibili e produttività

Risulta molto interessante la considerazione riguardo la produttività: in rapporto alle aziende con sostenibilità zero, prese come riferimento, si osserva un aumento della produttività all’aumentare della sostenibilità.
Questo risultato è dovuto anche alla significativa partecipazione delle organizzazioni italiane, sia pubbliche che private, ai temi di HORIZON 2020, tra i quali NMBP e altri come ad esempio Science with and for Society.
Il programma di finanziamento NMBP ha perciò avuto il ruolo di generare un cambiamento nella cultura degli attori italiani nella Ricerca ed Innovazione, promuovendo non solo una crescita di competenze specifiche, ma anche una soddisfacente consapevolezza della necessità di indirizzare e integrare gli aspetti economici, ambientali e sociali dell’Innovazione.

Tale patrimonio di competenze ed approcci potrà essere valorizzato e capitalizzato nell’ambito del prossimo Programma Horizon Europe e nello specifico nell’area del Pillar 2: Digital, Industry and Space? Considerando gli orientamenti prioritari della R&I nel nuovo programma, la risposta può solo essere affermativa.

Orientamenti di R&I in “Digital, Industry and Space”

Nello specifico, due sono i temi di particolare rilevanza per l’Italia:

Il primo riguarda le tecnologie digitali e in particolare lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, che nella visione italiana è comunque sempre approcciata con una visione antropocentrica. I principali interessi industriali riguardano i seguenti settori:
– Industria Farmaceutica (Drug Discovery, Drug Delivery and Clinical Applications);
– Industria Automotive (Autonomus Driving, Predective Maintanance, Cyber Car, Connected Supply Chain);
– Microelettronica (Smart Driving, Smart Industry, Smart Home and Smart Things);

Il secondo è relativo alla buona posizione Italiana nel campo dei Materiali Avanzati. Partendo dalla considerazione che lo sviluppo di tecnologie per le energie rinnovabili e sostenibili dipende in maniera critica dall’abilità di disegnare e realizzare materiali con proprietà ottimali, la realizzazione di materiali adatti allo scopo non può prescindere dalla connessione tra predizione, sintesi e caratterizzazione dei materiali stessi. L’uso incrementale di strumenti computazionali, la nuova generazione di base di dati dei materiali, hanno sostanzialmente accelerato queste attività. E’ perciò il tempo opportuno per considerare le prospettive future dei materiali attraverso un approccio di design.

L’emergente transizione economica e sociale rende consapevole il sistema italiano della R&I dei vantaggi che possono derivare dal valore della sostenibilità. Per le aziende gli impegni verso questa direzione sostenibile si muovono lungo due traiettorie principali:

a) Essere consapevoli dell’impatto delle attività;

b) Fare un uso responsabile delle seguenti sei forme di Capitale:
Il capitale NATURALE fornisce risorse alle attività produttive industriali e alimenta la disponibilità di scarti generati;
Il capitale UMANO, con la conoscenza e le competenze degli addetti per portare a compimento le attività di business in modo efficiente e concreto;
Il capitale INTELLETTUALE, ovvero brevetti, tecnologie, know-how, informazioni sui client, che contribuiscono alla creazione di valore per l’azienda;
– Il capitale MANIFATTURIERO, composto da asset tangibili che, assieme a quelli intangibili, contribuiscono alla creazione di valore per l’azienda;
– Il capitale SOCIALE, cioè il sistema di relazioni dell’azienda con gli stakeholders inclusi i propri dipendenti;
Il capitale FINANZIARIO che fornisce all’azienda le risorse necessarie per i bisogni del business.

In conclusione, il sistema italiano della R&I è pronto ad inserirsi adeguatamente nella prossima programmazione europea, consapevole che una partecipazione adeguata non potrà che tradursi in una ampia serie di opportunità:
• Un Sistema di eco-innovazione più flessibile e dinamico
• Una migliore cooperazione pubblico-privato (ridotta frammentazione)
• Trasferimento tecnologico (migliorare il trasferimento dei risultati della ricerca)
• Partecipazione di PMI e Grandi Imprese e Programmi nazionali
• Migliore accesso alla finanza per la R&I
• Disponibilità di venture capital
• Infrastrutture di Ricerca e, quindi, miglior accesso a competenze e strumentazioni

(fonte AIRI)